DOPO IL CONGELAMENTO DEL PRELIEVO FISCALE DEL 20%. OLTRE 26 EURO PER RICEVERE UN VERSAMENTO
Bonifici d’oro: 50 euro per un pagamento all’estero
È il caso della Turchia. E per la Svizzera si superano i 20. Penalizzati i bassi importi
Pagare per ricevere dei soldi. È il paradosso dei correntisti, che
sui bonifici all’estero versano alle banche somme spesso elevate non
solo in uscita, ma persino in entrata. Ci vogliono fino a 50,25 euro per
fare un bonifico di 500 euro(allo sportello e per contanti) verso un
Paese non Ue come la Turchia (il 10%, caso Mps); fino a 20,5 euro se lo
stesso pagamento è verso la Svizzera (il 4%, caso Unicredit), benché
questo Paese sia compreso nell’area europea dei pagamenti (Sepa); e
quasi 8 euro verso la Francia (7,75 euro, Unicredit). Quanto ai bonifici
in entrata, si dev’essere pronti a sborsare anche più di 26 euro per
ricevere un pagamento, se arriva dalla Turchia o altri Paesi non Ue
(26,25 euro al Montepaschi, segue Bpm con 14,45 euro); e quasi 15 euro
se viene dalla Svizzera (14,85 euro Unicredit, segue Poste a 9 euro).
L’indagine
Lo dice la nostra indagine fra i conti correnti per famiglie delle sei maggiori banche, più le Poste (vedi tabella), che porta a due conclusioni. Primo, la Sepa, Single euro payments area, che deve armonizzare gli standard tecnologici di bonifici e Rid (gli addebiti diretti per le bollette) in tutta Europa, non sta facendo calare i prezzi, anzi. Secondo, sui bonifici continuano a concentrarsi le commissioni più elevate delle banche alla clientela privata.
Lo dice la nostra indagine fra i conti correnti per famiglie delle sei maggiori banche, più le Poste (vedi tabella), che porta a due conclusioni. Primo, la Sepa, Single euro payments area, che deve armonizzare gli standard tecnologici di bonifici e Rid (gli addebiti diretti per le bollette) in tutta Europa, non sta facendo calare i prezzi, anzi. Secondo, sui bonifici continuano a concentrarsi le commissioni più elevate delle banche alla clientela privata.
La scorsa settimana è stata congelata dal ministero dell’Economia,
dopo le proteste di consumatori e Commissione Ue, la trattenuta fiscale
del 20% sui bonifici dall’estero. Anche senza quella, però, il conto è
salato e la Sepa, al di là della comodità per le banche (stessi codici
per i pagamenti domestici, che spariranno, ed europei), rischia di
rivelarsi una delusione per i clienti. «L’obiettivo finale era a favore
dei consumatori, con stessi costi e stessi tempi — dice un operatore
tecnico —. Ma le banche hanno dovuto cambiare completamente i loro
protocolli di colloqui, mettendo mano ai sistemi informatici».
Secondo l’Abi, l’associazione bancaria che ha appena riconfermato
alla presidenza Antonio Patuelli, l’effetto sui costi verrà col tempo.
Ora no, però, per le spese sostenute dalle banche per l’adeguamento.
«Siamo favorevoli alla Sepa, aumenterà la concorrenza — dice Paolo
Martinello, presidente di Altroconsumo —, ma è verosimile che le banche
stiano spostando sul cliente gli investimenti fatti per adeguarsi ai
nuovi standard europei. Il problema è che, inserito un costo,
difficilmente si torna indietro. Si rischia che il costo dei bonifici
resti più altro che in passato malgrado Sepa».
L’area Sepa comprende i 28 Paesi Ue più Svizzera, Norvegia, San
Marino, Principato di Monaco, Islanda, Liechtenstein. La migrazione
completa dei pagamenti domestici doveva partire il primo febbraio, ma è
appena stata fatta slittare di sei mesi dal Parlamento Ue, per i ritardi
di banche e imprese (vedere grafico).
Eppure è dal 2008 che gli istituti di credito possono adeguarsi. Alcuni
l’hanno fatto, altri no. Secondo la Bce, in Italia a fine 2013 erano
migrati alla Sepa solo il 38,7% dei bonifici contro il 69% della Francia
e il 65% della Spagna. E secondo le stime dell’Università Bocconi
(vedi Corriere Economia del 27 gennaio), nell’ultimo anno il costo dei
bonifici allo sportello è salito del 12,5-14%.
I tre casi
Perciò siamo andati a vedere quanto costa un bonifico estero in tre casi: un Paese europeo, la Francia; un Paese non europeo in area Sepa, la Svizzera; un Paese extra-Sepa, la Turchia. Ipotesi: un bonifico di 500 euro pagato in due modi, in contanti allo sportello oppure online. Ecco i risultati.
Perciò siamo andati a vedere quanto costa un bonifico estero in tre casi: un Paese europeo, la Francia; un Paese non europeo in area Sepa, la Svizzera; un Paese extra-Sepa, la Turchia. Ipotesi: un bonifico di 500 euro pagato in due modi, in contanti allo sportello oppure online. Ecco i risultati.
È di 20,5 euro il costo medio di questo bonifico verso la Turchia (il
4% dell’importo versato), di 8,41 euro verso la Svizzera, di 5,45 euro
verso la Francia o altri Paesi Ue. Con l’online i costi si dimezzano
verso la Turchia (12,2 euro in media) e si riducono a un terzo per la
Svizzera (3,3 euro). È poi di 13,5 euro la spesa media per ricevere un
bonifico (in euro) da un Paese non europeo come la Turchia; di 3,41 euro
dalla Svizzera. È a costo zero, in compenso, la ricezione dalla Francia
e da altri Paesi Ue: in questo caso, la Sepa funziona e i costi sono
allineati.
Spesso la Svizzera è trattata come un Paese che con la Sepa c’entra
nulla: qui la migrazione non è avvenuta per Poste, per esempio, che
considera la Confederazione alla stregua della Turchia nei bonifici in
entrata e online (9 euro); né per Unicredit (14,85 per pagamenti da
Zurigo, 15 da Istanbul).
La palma della convenienza va a Bnl per i bonifici in entrata dai
Paesi extra Ue (5 euro), a Poste per quelli verso l’Europa (3,5 euro), a
Intesa e Ubi per quelli allo sportello verso la Svizzera (entrambi 5
euro). Il picco dei 50,25 euro di Mps per i pagamenti verso la Turchia è
composto da tre voci: 21 euro per «spese pratica», 16,50 per
«trasferimento ordini» e 0,18% per «commissioni di servizio», che però
hanno una soglia minima: 12,75 euro. Il tetto minimo è comune a diversi
istituti e penalizza i bonifici di basso importo.
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FONTE:
http://www.corriere.it/economia/corriereconomia/14_febbraio_24/bonifici-d-oro-50-euro-un-pagamento-all-estero-3b4cf134-9d7f-11e3-bc9d-c89ba57f02d5.shtml
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