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sabato 23 febbraio 2019

COLESTEROLO PROIBITO E SPIRITUALITÀ

Il TABÚ DEL COLESTEROLO SULLO SPIRITO
Vediamo cos’è l’arteriosclerosi, paradossi e relazioni tra arteriosclerosi, patologie cardiache, malattie neurodegenerative e carenza di grassi “saturi”...si, esattamente quelli che vi hanno proibito come la peste. Riporto alcune delle patologie neurologiche più frequenti: Sclerosi Laterale Amiostrofica (SLA), Sclerosi Multipla (SM), la più diffusa, la malattia di Parkinson e Alzheimer ritenute malattie degenerative senili, demenza a corpi di Lewy (DLB) forma simile ad Alzheimer ma più precoce e tutte le mielopatie non menzionate o nuove che non hanno ancora una sigla per essere definite poiché tutte possono essere definite mielopatie.

Allora dobbiamo capire cos’è la mielina e di cosa è composta.
La mielina è la guaina midollare che riveste tutte le nostre fibre nervose, protettiva e isolante nei riguardi della conduzione dello stimolo nervoso che avvolge gli assoni dei neuroni formando le fibre nervose nel periferico e nel sistema nervoso centrale.
In sintesi la malattia mielinica può colpire qualsiasi fascio nervoso del corpo, ad esempio la colonna vertebrale, quella cervicale, gli arti superiori e inferiori e il cervello. Le guaine mieliniche di tutte le fibre nervose sono costituite dal 79% di lipidi (grasso), il 18% di proteine e il 3% in tracce di carboidrati cioè zuccheri composti da atomi di carbonio e acqua (carbo = carbonio e idrati = acqua). Le fibre nervose sono costituite quasi totalmente da grasso, il cervello è costituito da circa il 90% di grasso e il restante di acqua.

In Italia i livelli di colesterolo regolati dalle linee guida del Consiglio Superiore di Sanità, CSS, trasformano il cervello in un ammasso di colla per la grave carenza di grassi nel sangue la cui conseguenze sono la sporadica perdita di memoria che gradualmente diventa cronica con progressiva perdita dell’autonomia motoria, fino ad arrivare all’immobilità e alla demenza.

Il colesterolo è stato frazionato dal sistema sanitario in lipoproteine e trigliceridi, in sigla “VLDL”, lipoproteine ad alto contenuto di trigliceridi, le LDL a basso contenuto di trigliceridi e le HDL estremamente povere di trigliceridi. Quando le multinazionali del farmaco scoprirono le nanotecnologie farmaceutiche per modificare il genoma umano, ambizione della congrega ebraica che sta al di sopra di qualsiasi forma di governo il quale fa da intercapedine tra il popolo e le monarchie, la fabbrica del malato aumentò progressivamente il PIL del Paese osservando alla lettera l’agenda 21 (ventunesimo secolo) ossia ridurre la popolazione incrementando la ricchezza del Paese. Geniale! Naturalmente al Paese si parla di debito pubblico, di precarietà del lavoro da un lato e di rilancio del lavoro dall’altro, di pensioni che oscillano come le accise e lo Spred, di salvare le banche che vivono con la frode o di strategie del terrorismo per emanare leggi su sistemi di sicurezza col fine di controllare le masse ecc ecc...ma non vi dicono che gli antichi clan nobiliari sono i promotori che foraggiano arditi metodi sperimentali per creare e innovare di anno in anno la fabbrica del malato senza dirvi che per curarvi prima vi devono ammalare strumentalizzando i principali settori di mercato. Vedi l’industria alimentare affiancata dal settore della nutrizione quindi dietologi e nutrizionisti che fanno gli indovini per orientare la società a fare scelte che non avrebbero mai fatto con il loro buon senso e men che meno senza un esteso macroinvestimento su metacomunicazione e manipolazione di massa coinvolgendo prima di tutto le Università e decine di multinazionali come il settore del’editoria, quello della stampa e della pubblicità, il marketing, le perniciose campagne di propaganda e prevenzione promosse da tutti i programmi TV che oltre ad essere ingombranti sono pericolose fra i beoni (perché si bevono tutto) che non riescono a condurre la propria vita in salute perchè predisposti a farsi “penetrare” il cervello.

Sdegnatevi o no questi sono i non animici, i cloni, le copie che riproducono il prototipo umano, semplici terrestri colpiti da gravi sintomi di ignoranza che vi stanno addosso per farvi il prelievo di “vitalità” (l’Energia Vitale e l’Intelligenza sono sinonimi) e costituiscono i due terzi della popolazione mondiale. Un buon 80% di carcasse che si trascinano attaccandosi ai vivi come zecche, il resto sono dispersi come granelli di senape, non fanno i gregari, non si omologano al pensiero comune e vengono giudicati arroganti, presuntuosi, petulanti ma preferiscono di gran lunga evitare gli ignoranti.
Tornando al nostro sacro “colesterolo”, lasciate perdere buono/cattivo, i grassi vengono utilizzati per secernere gli ormoni, chi è “vitale” quindi intelligente, animico ecc..sa che gli ormoni sono idrocarburi, dei composti di carbonio e idrogeno molto sottili, (aeriformi) che danno origine al fuoco dello Spirito. Questo fuoco ormonale è incompleto nel soggetto ignorantito da un eccessivo attaccamento, da una vita magra priva di interessi culturali, nel soggetto che ha paura di tutto perchè non ha identità, non ha il suo doppio eterico, l’IO Uno e Trino. È incompleto in chi aderisce a un gruppo sociale per omologarsi a ciò che più gli è congeniale o convenzionale, soffre del suo egocentrismo, della sua bramosia e odia perchè ammira alla rovescia.

Soggetti che non godono di buona salute poichè il loro atteggiamento nei confronti della vita è tossico, autolesionista, il loro colesterolo diventa cattivo, rancido, saturo di ioni negativi come il cloro.

Il colesterolo è una sostanza grassa presente nel sangue a formare il mattone delle membrane cellulari e rappresenta la base chimica per la sintesi ormonale e metabolica e per il mantenimento della pressione idrostatica delle parti figurate che compongono il sangue quindi globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Fra le parti figurate i globuli rossi definiscono i livelli di ematocrito, i carrier che trasportano l’ossigeno ai tessuti e dai tessuti al cervello. In sostanza se i tessuti osteoarticolari, muscolari e nervosi sono irrorati e nutriti da un’ottimale saturazione di ossigeno nel sangue (ematocrito) potete accedere alla Guarigione, alla Sapienza, alla Saggezza, alla Senzienza di ogni cellula.

A questo livello chi è nel percorso di acquisizione della “Sapienza Biologica” può già sin qui intuire che i farmaci anticoagulanti con o senza statine sciolgono il colesterolo e diluiscono il sangue rendendolo troppo liquido condizione che inibisce la spinta idrostatica permettendo al fluido sanguigno di riempire il midollo spinale fino alla corteccia cerebrale. Il sangue così diluito, è privo di forza meccanica per attraversare il fitto tratto di sottilissimi fasci nervosi della corteccia fino alle ghiandole del sistema limbico (chakra della corona) disattivando il vaso governatore che regola il passaggio di energia in tutto l’organismo.

Il sangue impoverito di colesterolo e della sua naturale densità non è in grado di nutrire, idratare e mantenere intatte le delicate reti neurali del sistema nervoso centrale dove i circuiti elettrici controllano ogni singola funzione vitale, dal battito di ciglia al battito cardiaco.

I livelli di normalità del colesterolo in Francia sono <400 (sono sulla buona strada) direttamente confermati da un’amica infermiera che ha fatto un’esperienza di lavoro in Francia. In Italia a >210 ti assestano una terapia cronica e a seconda delle soggettive e preesistenti falle di sistema ormonale è possibile anzitempo indagare la tipologia di accidente a cui si andrà incontro, il minimo che vi può accadere è diventare diabetici, ipertesi e cardiopatici.
Per finire è assolutamente importante rendere noto che l’arteriosclerosi è una malattia inventata da “Guinnes dei Primati” che ha avuto in tutti i sensi un successo planetario. Vi assicuro che con 350 mg/dl i medici vi considerano un miracolo, d’altronde c’è chi crede nello sbarco sulla Luna e a momenti su “Marte” ma non crede alla guerra batteriologica con attività di geoingegneria clandestina e alla manipolazione climatica per giustificare il Global Warming.

domenica 8 aprile 2018

Medici e farmaci uccidono più delle guerre! Giornata Mondiale della Salute?

Medici e farmaci uccidono più delle guerre

Oggi nella ipocrita Giornata Mondiale della Salute dove ogni pretesto è buono per sponsorizzare criminosi e incontrollati sporchi vaccini, voglio ricordarvi che chi la festeggia, ovvero i medici, sono gli stessi che ve la tolgono! Vivere in modo naturale.

"I vaccini sono la spina dorsale di tutta l'industria farmaceutica. 
I bambini vaccinati diventano clienti a vita."
Dr. Sherri Tenpenny

La mafia medica DISTRUGGE il TUO sistema immunitario.

Articolo seguente di Marcello Pamio
«Qual è la differenza tra attraversare la strada bendato ed entrare in ospedale?   Nessuna, in entrambi i casi rischi la vita».-M.P.
Lo scrittore latino Publiliu Syrus nato nell’85 a.C. era convinto che «dagli errori degli altri, un uomo saggio corregge i suoi». In teoria dovrebbe essere così, ma oggi soprattutto in ambito medico le cose sono un po’ diverse…

Mortalità in Italia
In Italia ogni anno a causa di una qualche malattia muoiono circa 600.000 persone.
Secondo l’Istat nel 2014 i decessi sono stati quasi 598.670 e nel 2015 hanno superato quota 646.000.
Le principali cause in ordine decrescente sono: malattie ischemiche del cuore (69.653), malattie cerebrovascolari (57.230) e altre malattie del cuore (49.554). Poi i tumori maligni (33.386), malattie ipertensive (30.690), demenza e Alzheimer (26.600), malattie respiratorie (20.234), diabete mellito (20.183), tumori di colon/retto (18.671), tumore seno (12.330), tumori al pancreas (11.186) e via via fino al suicidio (4.147) all’ultimo posto.


Raggruppando le prime tre voci sotto “malattie cardiovascolari”, visto che tutte interessano lo stesso apparato, si raggiunge la cifra di 184.737 morti all’anno, mentre i tumori uccidono all’circa 125.000 persone.
Da qui l’arcinota classificazione che vuole al primo posto per mortalità le malattie cardiovascolari, poi i tumori.
Ma è proprio così?
Dall’elenco dell’immarcescibile Istat non esisterebbero infatti per esempio le «morti iatrogene», cioè tutte quelle morti dovute a errori medici o date dagli effetti collaterali dei farmaci.
Come mai? Mancanza alquanto anomala visto che si tratta di una delle prime cause di morte al mondo!

Errori medici
Mentre da noi le morti iatrogene sono un mistero, una delle riviste scientifiche più accreditate al mondo, il British Medical Journal, se ne esce denunciando l’impatto che queste hanno sulla salute pubblica e sulle casse dei sistemi sanitari.
Il 3 maggio 2016 con un titolo inequivocabile «Errori medici, terza causa di morte in USA»Medical error – the third leading cause of death in the US»[1]) il B.M.J. pubblica uno studio che rimarrà nella storia.
Lo firmano l’oncologo Martin Makary e il suo allievo Michael Daniel del Dipartimento di chirurgia della Scuola di Medicina della Johns Hopkins University di Baltimora negli Stati Uniti. Secondo i ricercatori gli errori medici uccidono più di 250.000 persone ogni anno su un totale di circa 2,6 milioni di decessi.
Quindi negli States il 10% delle morti per malattia sono causate da errori umani o da farmaci.
Un problema enorme.

Classificazione internazionale 
Il problema però è ancora più serio di quello che si possa pensare.
A livello internazionale quando muore una persona in ospedale il medico compila un certificato assegnando un codice I.C.D. (International Classification of Disease).
Ogni malattia ha un corrispondente numero ben preciso. Se per assurdo una causa di morte NON è associata ad un codice I.C.D., cioè non è contemplata dal manuale in teoria non dovrebbe esistere.
Il punto cruciale è che «il fattore umano» sfugge a tale conteggio! Quindi tutte le cause di morte non associate a un codice semplicemente NON vengono registrate come “errori”, ma sotto un’altra voce...
Per l’O.M.S., l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono 117 i Paesi ad aver adottato la codifica I.C.D. tra cui ovviamente anche l’Italia!
Come allora codificare e misurare l’errore umano?
Stiamo parlando di numeri preoccupanti: negli USA l’impatto è quantificabile intorno ai 210 - 400.000 decessi ospedalieri ogni anno.
Hanno cercato di farlo gli autori dello studio del B.M.J. sopracitato analizzando gli studi dal 1999 in poi ed estrapolando il dato in base al numero di ricoveri ospedalieri.

Manuale ICD-9-CM
Nella versione italiana di 1120 pagine della ICD-9-CM (International Classification of Diseases - 9th revision - Clinical Modification) si parla solo di «Avvelenamento da farmaci, medicamenti e prodotti biologici» e i codici vanno da 960 a 979.[2]
Nella classificazione ufficiale si contemplano i danni dei medicinali solo nel contesto di un avvelenamento e non in merito agli effetti collaterali che questi inducono. Ecco perché alle voci «errore medico», «effetto collaterale farmaco», «effetto secondario farmaco», ecc. c’è il vuoto cosmico…

Quanto è grande il problema?
Il dato americano sembra catastrofico, ma come vedremo è sottostimato…
In America la fonte che riporta le stime dei decessi annuali causati da errori medici è un report datato 1999 molto limitato e obsoleto dell’Istituto di Medicina (I.O.M.). Questo report parla di una media che va da 44.000 a 98.000 decessi annuali.
Un altro rapporto del 2004 riguardante i decessi di pazienti ricoverati associati all’Agenzia per la Qualità nella Sanità e per la Verifica della Sicurezza del Paziente riferita alla popolazione con assistenza sanitaria, ha stimato che 575.000 decessi sono stati causati da errori medici in tre anni, tra il 2000 e il 2002. Il che rappresenta poco meno di 200.000 morti all’anno.
Il Ministero della Salute americano esaminando gli archivi dei ricoverati nel 2009 riportò che 180.000 decessi tra coloro aventi assicurazione sanitaria erano dovuti a errori medici.

Death by Medicine
Un documento illuminante del 2004 si intitola «Death by Medicine» ed è firmato da un gruppo di ricercatori quali Gary Null, PhD, Carolyn Dean MD, ND, Martin Feldman, MD, Debora Rasio, MD e Dorothy Smith, PhD.
Secondo questo inquietante e fastidioso rapporto, il numero delle persone che finiscono in ospedale ogni anno in America a seguito di reazioni avverse è di oltre 2,2 milioni; circa 20 milioni sono gli antibiotici non necessari prescritti annualmente e 7,5 milioni sono le persone che subiscono procedure mediche e chirurgiche non necessarie. Mentre le persone che vengono ospedalizzate inutilmente sarebbero quasi 9 milioni.
Le loro stime sono allucinanti: 783.936 gli americani che muoiono ogni anno a causa della medicina allopatica, cioè per malasanità. Una ecatombe ogni anno. Se questi dati sono veri, il podio delle morti sarebbe occupato dal caduceo con il serpente attorcigliato…
Di questi oltre 106.000 americani morirebbero SOLO per gli effetti collaterali dei farmaci!
Situazione italiana

venerdì 2 settembre 2016

Un miliardo di malati in un colpo solo!!! (Nuovi limiti massimi per il colesterolo).

Big Pharma ha sferrato un duro attacco alla nostra integrità psico-fisica, da un giorno all’altro si è inventata che siamo quasi tutti malati e necessitiamo di cure; si tratta dell’ennesima trovata sulle malattie fittizie(vedasi malattie inventate) che mira a mantenere in un costante stato di paura la gente che purtroppo si fida ancora del sistema sanitario mondiale nonostante faccia acqua da tutte le parti, ma solo perché in effetti non gli viene mostrata nessun’altra alternativa.

Come fare? Semplice tagli a metà il valore massimo del colesterolo e tutti diventiamo malati e quindi curabili, quest'ultima è la parola chiave da tenere bene impressa.
Insomma una volta il valore era di 240 mg/dL, poi scese a 220, creando molte migliaia di malati, poi scese a 200 ed infine a 190, insomma ad ogni revisione dei valori di riferimento si creavano migliaia e migliaia di malati, inconsapevoli fino al momento delle analisi e curabili subito dopo.
Ora però non c’è più tempo da perdere l’umanità sta capendo, si sta documentando, sta dubitando, si sta svegliando è meno incline alle paure indotte quindi si è reso necessario spingere sull’acceleratore della paura e delle imposizioni quindi hanno tagliato di netto la soglia del colesterolo ritenuta salubre portandolo da 190 a 100 mg/dL, in questo modo un buon 70% di italiani si troveranno malati senza saperlo e alle prossime analisi del sangue saran dolori o meglio statine o altri farmaci molti più costosi ma efficaci come sostiene l’ANSA, qui.

Non è certo un’operazione di poco conto, ma un colpo gobbo di Big Pharma che con una sola operazione riuscirà a tenere sotto lo scacco della paura della malattia e a renderle bisognose di cure ben oltre un miliardo di persone in tutto il mondo, perché di persone che hanno stabilmente valori di colesterolemia tra 70 e 100 mg/dL ce ne sono davvero poche, tutte le altre devono sapere che stanno male, anzi a dirla tutta stavano già male prima ma i capoccioni solo adesso hanno compreso che la gente stava male con i vecchi parametri; non si capisce come abbiano fatto a vivere lo stesso, certo che hanno rischiato parecchio eh!!! Adesso però non ci sono più problemi perché praticamente siamo tutti malati e quindi ci cureranno!
Basterà questo amorevole accorgimento a farci stare bene?

Adesso voglio proprio vedere gli scettici che sostengono a piè spinto la medicina tradizionale ed il sistema in ogni sua forma cosa faranno… aha aha ah… da domani statine per tutti… evviva!!!

Ora giusto per intenderci e parlare veramente di salute volevo dire due parole sul colesterolo: come tutte le altre malattie, non è quel diavolo che dicono, ma al contrario potete iniziare vederlo come un piccolo angioletto che viene generato dal nostro organismo in risposta ad un particolare vissuto biologico.
Per farla facile sappiate che lo stile di vita odierno stracolmo com’è di stress genera colesterolo nel sangue, non quello che mangiamo, questo colesterolo essenzialmente, ma non solo, va a risanare i vasi sanguigni interessati da lisi(lacerazioni, ulcere) il cui senso biologico è quello di allargare il condotto per un maggior apporto di sangue(ossigeno) verso i tessuti interessati dal conflitto biologico; insomma quando un organo richiede molto più ossigeno della norma per far fronte ad un particolare tipo di stress il corpo risponde allargando i vasi sanguigni per dare il maggior apporto possibile di ossigeno poi, al termine dell’emergenza, ripristina la normalità utilizzando anche il colesterolo.

Conoscete qualcuno che non è affetto da una qualche forma di stress? Pochi vero? Saranno quelli che forse rientreranno nei parametri della salute imposti da mamma sanità, ma non è tutto qui, il problema maggiore è la miracolosa cura che farmacologicamente andrà a bloccare la produzione di colesterolo lasciando i nostri vasi sanguigni lacerati e fragili con tutti i rischi che ne possono derivare.


Cerchiamo di comprendere che:
“la vera salute è armonia con se stessi e con ciò che ci circonda, solo questo, ma pur essendo una questione vitale l’avanzatissima medicina moderna la considera alla stregua di un semplice e blando rimedio ai mali dell’uomo e questo ha portato a risultati devastanti.
L’ignobile insensibilità della medicina moderna verso il vero benessere delle persone dovrebbe far comprendere a tutti che il suo scopo è un altro…

Si può vivere bene senza le angherie di mamma sanità, pronta a medicalizzare ogni nostra più piccola reazione/percezione al malsano ambiente in cui viviamo basta tenersi informati sulla vera salute, ricercando quelle notizie che ci consentono di comprendere bene cosa ci accade e di non aver più a temere la malattia, tutte le altre sono strumentali al sistema basato sulla paura e sull’ignoranza.

lunedì 22 giugno 2015

Infarti e colesterolo: altro luogo comune da sfatare

Il 75% degli attacchi cardiaci presenta normale livello di Colesterolo!

, infarti al miocardico acuti. Insomma l’infarto.

Un altro luogo comune da sfatare? Per bocca della stessa medicina? Sembra crollare un altro mito: che il colesterolo sia relazionato agli attacchi cardiaci. Quanti altri presunti “evidenze mediche” dovremo scoprire essere altrettanti miti capaci di giustificare solo favolosi guadagni all’industria farmaceutica?

David H. Newman, M.D. – medico e ricercatore – lo racconta a modo suo:
Lo studente di medicina era confuso e si diceva: “Non va bene”
Stava guardando, nero su bianco, i rischi e i benefici delle statine. Dopo che per anni gli avevano continuamente inculcato il potere terapeutico della riduzione del livello di colesterolo per scongiurare attacchi cardiaci, quella fu la prima volta che aveva potuto esaminare i dati.

“Non riesco a comprendere. Ho sempre pensato che il colesterolo fosse la causa principale degli attacchi cardiaci.”
E invece Non era così. Oggi si è evidenziato che 3 persone su quattro che hanno un attacco cardiaco per la prima volta, ad esempio, hanno un livello normale di colesterolo.

Non ci poteva credere e si domandava : “Seriamente?”
50 anni fa durante una studio (studio Framingham)  i ricercatori coinvolti furono i primi ad evidenziare che il colesterolo fosse un debole fattore di rischio per le malattie cardiovascolari. Questo portò a tutta una serie di farmaci (fibrati, ezetimibe, niacina, ecc.) che, anche se abbassando il livello di colesterolo, non aiutarono le persone a vivere più a lungo o ad evitare gli attacchi cardiaci.

“Non avevo mai sentito parlare di tutto questo finora.”
Quando lo studio fu completato e furono analizzati i dati raccolti in 30 anni, la maggior parte dei gruppi per fascia d’età con presenza di colesterolo alto, non presentavano un maggior numero di morti. Infatti, nelle persone più anziane, la maggior parti delle morti avviene in presenza di colesterolo basso.
“Aspetta. Le statine sono considerate da tutti come un vero e proprio farmaco miracoloso. Le malattie cardiache stanno diminuendo sempre più, giusto?”
Per la verità, le morti per cause cardiache cominciarono a calare fortemente 40 anni fa e il tasso di questa diminuzione non è mutato da quando le statine sono usate in maniera così diffusa. A livello di salute pubblica, le statine sono un fallimento.

“Tutto questo è assurdo.”
E’ assurdo anche che nelle facoltà di medicina non vengano insegnati i fallimenti del modello basato sul colesterolo per le malattie cardiache. Anche nei pazienti cardiopatici, un gruppo in cui i benefici delle statine sono ampiamente accettati, si riscontra che per 80 persone sotto trattamento farmacologico sola una vita viene salvata. E si riuscirà ad evitare un attacco cardiaco ogni 40 persone. Per questi piccoli benefici c’è un prezzo da pagare: un nuovo caso di diabete ogni 50. Queste erano i dati che stava esaminando il mio studente.
Le nuove linee guida dell’American Heart Association comporteranno ancor meno benefici, espandendo la raccomandazione dell’utilizzo delle statine anche nelle persone senza patologie cardiache riscontrate. In questo gruppo di persone la probabilità di presentare diabete a causa dell’uso di statine sarebbe la stessa di evitare un attacco di cuore non fatale. E anche se preferirei evitare entrambi i casi, il diabete è una condizione cronica che condiziona pesantemente la qualità della vita mentre un attacco di cuore non fatale comporta solamente alcuni giorni di malessere.

Se questi farmaci non salvano vite, o anche se ne salvano qualcuna, questo tema è ancora fortemente dibattuto. C’è anche un’altra ragione per dubitare dei benefici delle statine: la maggior parte dei trial clinici sono effettuati delle stesse aziende farmaceutiche con diversi precedenti di cattiva condotta o vera e propria frode nel riportare i risultati delle ricerche. Le cifre pubblicate tendono a sopravvalutare i benefici e a sottostimare i rischi.
Infine, i cardiologi della commissione che ha redatto le linee guida sono in stretti rapporti con le aziende farmaceutiche che producono statine, avendo legami finanziari diretti in 7 casi su 15 componenti. La storia giudicherà gli effetti che provocheranno le linee guida dell’American Heart Association.

Al momento possiamo riscontrare una vera e propria epidemia di statine con il 25% degli adulti con più di 45 anni sotto terapia farmacologica, la maggior parte dei quali senza patologie cardiache e senza che abbiano avuto la possibilità di vedere i dati. Eppure sono chiari, e disponibili.
Nessun dottore dovrebbe prescrivere statine e nessuna persona dovrebbe assumerle, prima di aver visto quelle cifre. Se un numero crescente di persone senza patologie cardiache prenderà le statine, sarà a causa di una vera e propria azione di informazione ingannevole.
E anche io concorderò con il mio studente: Tutto questo è assurdo e insano.

David H. Newman, M.D. – medico-ricercatore, docente ed esperto di medicina basata sull’evidenza scientifica.
originale www.huffingtonpost.com/david-h-newman-md/statins_b_4277001.html
traduzione a cura di  www.saluteattivaonlus.it/news/lassurdita-delle-statine
a cura di Andrea Leone


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mercoledì 1 aprile 2015

Quelle medicine che NON curano le malattie cardiovascolari

Gian Paolo Cavallaro (Medico Radiologo)
Puo' darsi che domani mi venga un infarto o un ictus e allora qualcuno non potrà fare a meno di osservare che è morto quel medico pazzo che pretendeva di prevenire o curare tutto con le vitamine.
Però qualche osservazione non posso fare a meno di farla...
 
Mio fratello è morto di infarto a 62 anni nella palestra di un albergo in Cina dove si trovava per lavoro.
Aveva il colesterolo a 160 perché prendeva le statine.
Aveva la pressione normale perché prendeva gli antiipertensivi .
Prendeva anche la cardioaspirina.
Non fumava e non beveva.
Prendeva inoltre anche un po' di altri farmaci, non so esattamente quali, per controbilanciare gli effetti collaterali degli altri.
I cardiologi dicono che si fa così e se lo dicono è perché probabilmente intendono allungare la vita o migliorarne la qualità, oppure perché i protocolli dicono che si fa così e basta.
Qualcuno potrebbe tagliare la testa al toro e dire: si ma comunque l'aspettativa di vita è sempre in aumento. Darò in seguito il mio parere su questa cosa ... 

Sono stato per indole molto diverso da mio fratello: lui seguiva sempre la versione ufficiale. Era sempre uno studente e poi un lavoratore diligente  un marito diligente e, ovviamente, anche un paziente diligente.
Da piccolo mi faceva sempre fare quello che volevo, poi siamo diventati grandi e a comandare nella sua vita sono arrivati gli altri. Io sono tutto il contrario e se una cosa me la dici più di una volta vuol dire che avrai un tuo interesse a dirmela e vuol dire anche che probabilmente è sbagliata.
Ho cominciato a credere un po' meno nella medicina ufficiale quando, negli anni '90 parlavano della terapia Di Bella e ne parlavano un po' troppo male per i miei gusti: allora ho cominciato a girare nei siti alternativi e sconosciuti. Ho cominciato a scoprire cose diverse anche sul resto degli argomenti medici: m cardiovascolari, Aids, vaccini etc.

Un giorno, stanco di essere da solo ad avere certe idee ho cominciato a cercare su Facebook quelli che scrivevano gli articoli in questi siti. Loro non entravano molto ma in compenso ho trovato i loro amici: una bella sorpresa e un mondo seminascosto, adesso ne avrò più di un centinaio con analoghe visioni della medicina.

Mi sono soffermato a studiare più approfonditamente alcune teorie riguardanti la medicina Cellulare di Rath: secondo tali teorie una carenza di vitamine, in particolare vitamina C, e antiossidanti porta a microlesioni delle pareti delle arterie come primum movens verso la malattia aterosclerotica: su queste lesioni si deposita il colesterolo prodotto dal fegato a scopo riparativo e si forma la placca ateromasica (quindi non quello che entra dagli alimenti ma che viene prodotto perché ci serve!).
Da qui seguono ispessimenti fibrotici, calcificazioni, aneurismi, trombi, emboli e quindi infarto e ictus.

Qual'è il miglior modo per combattere questa sequela? 
Semplice: rinforzare il tessuto connettivo e quindi la parete dell'arteria per evitare le microlesioni e quindi evitare tutto il resto delle sequele.
Come? Assumendo vitamina C.
Peraltro abbiamo tutti una certa carenza perché per lo stress e l'inquinamento ne bruciamo di più o comunque ne abbiamo più bisogno, così come abbiamo più bisogno di antiossidanti, ma nella dieta ce n'è sempre meno, perché gli alimenti sono sempre più trattati e la frutta è acerba.
Ridurre il colesterolo un po' potrebbe servire per ridurre la velocità di formazione della placca ma qualcosa mi dice che i problemi si risolvono alla radice ...

Ho trovato parecchie altre teorie basate sulla vitamina C , ma chi mi garantisce che non siano tutte storie?
Allora si fa come fanno i grandi medici, come il dr Hamer, il dr Simoncini o il prof Di Bella : si provano su me stesso.

Nell'anno 2009 circa avevo già la pressione che viaggiava intorno ai 150/100 e il colesterolo a 270, e mi dicevano di imbottirmi di farmaci.
Io ho seguito un' opzione alternativa  assumendo vit. C e antiossidanti e sono scesi entrambi i valori: adesso la pressione è intorno ai 130/85 e il colesterolo a 240. A maggio scorso ho fatto una prova da sforzo e mi hanno detto che non avevo bisogno di prendere niente.
Non contento dei semplici numerini, potendo avvalermi di un mezzo per vedere direttamente le arterie quale l'ecografia, mi sono studiato le mie arterie.

L'ecografia mostra molto bene tutto ciò che è situato fino a 2-3 cm dalla cute, quindi si possono valutare bene le arterie carotidee  che portano il sangue al cervello, e quelle degli arti, in particolare la femorale.
Si tenga presente che nella pratica clinica l'ecografia viene richiesta per valutare l'aorta, che si vede molto ma molto peggio, e spesso si può valutare solo se c'è un aneurisma, oppure si guardano le aa carotidee, valutando solo la percentuale di stenosi e le alterazioni di flusso ... in altri termini ci viene richiesto di guardare le fasi avanzate della malattia cardiovascolare, in funzione di interventi chirurgici. Le fasi iniziali non interessano perché non ci sono cure mediche per queste …. nella medicina ufficiale.

Il problema è che noi ecografisti dobbiamo fare ciò che ci viene richiesto …

martedì 31 marzo 2015

Bufala colesterolo: comitato scientifico USA afferma che l'alimentazione non c'entra

"Prendete le vostre statine anche se siete perfettamente sani
perchè questo fa la fortuna  del cartello farmaceuticoe il governo ci fa i suoi profitti, nel non dovervi pagare la pensione" 
www.davidicke.com

Con un sorprendente ripensamento, il comitato americano per le direttive sulla alimentaizone, Dietary Guidelines Advisory Committee, di recente ha ammesso che “l'evidenza disponibile non indica una relazione apprezzabile tra il consumo di colesterolo attraverso l’alimentazione e colesterolo sierico (del siero)”

Potenzialmente questo rappresenta un cambiamento significativo nella politica salutistica del governo americano. La dichiarazione era contenuta in una nuova bozza delle direttive dietetiche per gli americani - Dietary Guidelines for Americans - che non contiene più delle allerte sul fatto di mangiare cibi alti in colesterolo.

Se un lato è una tardiva ammissione, dire che è il corpo umano stesso a produrre la maggior parte di colesterolo, rimane il fatto che, in USA come nel resto del mondo, i nostri governi ancora non dicono tutta la verità. Nonostante ci sia evidenza del contrario, ci si vuole ancora far credere che il colesterolo sia la causa di patologie cardiache.

Il colesterolo, una molecola essenziale per la vita, è un costituente strutturale delle pareti di miliardi di cellule del nostro corpo ed il precursore di molecole biologiche come estrogeni e testosterone. Per le pareti dei vasi sanguigni, che siano strutturalmente intatte, effettivamente non c'è prova scientifica che il colesterolo sia per esse dannoso o causi placche aterosclerotiche.
>>> tutto l'articolo tradotto qui:
http://thelivingspirits.net/big-pharma/comitato-scientifico-usa-ci-ripensa-sui-livelli-colesterolo-l-alimentazione-non-c-entra.html
fonte: http://www4.dr-rath-foundation.org/

   SUL TEMA:
"Prima di tutto, "  sottolinea il Dr. Rosedale "il colesterolo è una componente vitale di ogni membrana cellulare sulla terra.  In altre parole, non c'è vita sulla terra che possa vivere senza colesterolo. Questo vi dice già, in sè, che il colesterolo non puo' essere un male. Infatti è uno dei nostri migliori amici . Non saremmo qui senza di lui. Non stupiamoci quindi se abbassare troppo il colesterolo, aumenta il rischio di morte. Il colesterolo è anche un precursore di tutti gli ormoni steroidei. Non potete fare estrogeni,testosterone, cortisone, ed un sacco di altri ormoni vitali, senza il colesterolo.
"Se c'è un eccessivo danno, da rendere necessaria una distribuzion di colesterolo extra  attraverso il sangue, non sarebbe molto saggio abbassare semplicemente il colesterolo e dimenticare la ragione del perchè ce n'è in primo luogo, Sembrerebbe molto piu' intelligente ridurre il bisogno in piu' di colesterolo, ovvero l'eccessivo danno in corso, la ragione della infiammazone cronica".

venerdì 13 marzo 2015

10 buoni motivi per evitare il vostro medico

By Angela Di Gregorio
10 buoni motivi per evitare il vostro medico
Dottor Mercola – dal sito Effedieffe - agosto 2012
Da tempo sostengo che la strategia migliore per stare in salute consiste prima di tutto nell’evitare di fare visita al vostro medico. Perchè?
Perché in molti casi tutto quello che succede è che ve ne uscirete con una o due ricette e che queste raramente risolveranno il problema. La maggior parte delle visite dai medici producono solo la soppressione dei sintomi, spesso causando effetti e problemi collaterali.
Piuttosto che informare i pazienti sulle vere condizioni sottostanti e sulle reali soluzioni che portano alla salute, è come se i medici vi applicassero dei cerotti medicati tossici su ferite aperte. Ci sono quindi molti validi motivi stando ai quali l’interesse della vostra salute consiste nell’evitare il vostro medico...
 
1. Il PAP test annuale
Molti medici continuano a suggerire alle donne di eseguire l’annuale del PAP test, ma le ultime informative dalla U.S. Preventive Services Task Force raccomandano il contrario. Le nuove raccomandazioni suggeriscono che le donne procedano al PAP test una volta ogni 3 anni dai 21 ai 65 anni.
Sottoporsi al test più di frequente – o prima dei 21 anni – determina più facilmente l’individuazione del papillomavirus (HPV) e delle lesioni ad esso associate. Se un medico individua lesioni simili, le considera automaticamente pre-cancerose e le “cura” di conseguenza.
Al contrario, la maggior parte delle infezioni HPV – e delle lesioni intraepiteliali squamose di basso livello associate – spariscono per conto loro senza bisogno di cure specifiche mentre, al contrario, il trattamento in sé può risultare nocivo. Poiché la maggior parte dei casi di HPV guariscono da soli, questo è un esempio di cura che fa più male che bene.
Ciò detto, i PAP tests (che ricercano un tumore della cervice dell’utero generalmente associato all’HPV), sono sicuramente il miglior strumento per evitare di morire di tumore alla cervice, ma un test all’anno è ugualmente inutile: è infatti dimostrato che una frequenza superiore ai 3 anni non aumenta la frequenza di diagnosi del tumore. Donne non a rischio HPV non sono a rischio tumore alla cervice. Inoltre, quand’anche l’infezione non sparisse da sé – cosa rara – occorrono 10 anni prima che evolva in un tumore. I tumori alla cervice crescono molto lentamente, ed è questo il motivo che rende efficaci anche dei test meno frequenti.
Nonostante le nuove linee guida, la maggior parte dei medici continuano a consigliare ai propri pazienti l’esame su base annuale, e questo solo perché gli uni e gli altri sono abituati così.
Alcuni medici temono che, senza una necessità di PAP test su base annuale, non vedranno i loro pazienti nemmeno per altri esami.
In effetti, ci sono anche buoni motivi per ritenere che queste nuove linee guida facciano parte di un piano di salvataggio del Gardasil, il vaccino per l’HPV, le cui vendite sono preoccupantemente basse. Il vaccino HPV è molto costoso ed è stato pubblicizzato con grossi investimenti ma è stato un colossale insuccesso con meno del 27% delle donne che hanno optato per vaccinarsi ed una serie di seri effetti collaterali che continuano a venire alla luce.
 
2. Mammografia
Una recente analisi ha evidenziato che solo 1 donna su 8 con diagnosi di tumore al seno diagnosticata durante una mammografia di routine è stata salvata da tale controllo abitudinario; l’analisi non tiene conto poi, all’opposto, di quanti casi di tumore al seno siano stati indotti dalle mammografie di routine.
I ricercatori, utilizzando i dati ufficiali relativi al tumore al seno in possesso del The National Cancer Institute e il The Centers for Disease Control and Prevention, hanno calcolato le probabilità per una 50enne di sviluppare un tumore al seno nei successivi 10 anni, le probabilità che il tumore venga individuato da una mammografia ed il rischio che muoia per tumore al seno nei successivi 20 anni.
Nella migliore delle ipotesi, una mammografia ha una probabilità di salvarle la vita pari al 13%, ma potrebbe essere oggettivamente più bassa, a livello di un 3%. Indipendentemente dal tipo di analisi condotta – e considerando donne di età differenti – la probabilità che una mammografia salvi la vita restano comunque sotto al 25%. I ricercatori hanno dunque concluso che: «La maggior parte delle donne alle quali è stato diagnosticato un tumore al seno tramite una mammografia di routine non hanno avuto la vita salvata da tale esame. Al contrario, la diagnosi è stata o talmente precoce da non influire sulla mortalità, o un falso positivo».
Vale la pena ripeterlo: «Con le mammografie vengono spesso diagnosticate – come pericolose – lesioni o tumori che non costituirebbero mai una minaccia per la vita della donna. Portano anche spesso a falsi positivi [ovviamente si ricorda che un esame positivo è una notizia negativa per il paziente, ndt] che causano trattamenti non necessari: spesso le donne vittime di queste diagnosi eccessive [sbagliate nei fatti] subiscono mastectomie, radioterapie e chemioterapie non necessarie e che possono avere effetti devastanti sia sulla qualità che sulla durata della loro vita. Come se non bastasse, le mammografia utilizza delle radiazioni ionizzanti che di per sé producono o possono contribuire a produrre lo sviluppo del tumore al seno.
 
3. Raffreddore e influenza
Pensate che sia una cosa furba andare dal medico per queste cose? Ripensateci. Grazie all’abitudine per l’eccessiva prescrizione di antibiotici, ed alla prescrizione di antibiotici inadatti, avete molte probabilità di uscire dallo studio con la ricetta per una medicina che non vi serve.
Gli antibiotici NON funzionano contro i virus, dunque contro raffreddore ed influenza sono inutili. Sfortunatamente, sono prescritti alla grande proprio per tali malattie. Se avete un raffreddore od un’influenza ricordatevi che, a meno che non abbiate una seria polmonite batterica secondaria, un antibiotico farà peggio piuttosto che meglio, perchè ogni volta che assumi un antibiotico aumenti la tua vulnerabilità a sviluppare infezioni che siano resistenti a tale antibiotico – fino a diventare portatore sano di una simile infezione, resistente al farmaco e diffonderla agli altri.
La prima cosa che devi fare se senti che stai per prenderti un raffreddore od un’influenza è sospendere TUTTI gli zuccheri, i dolcificanti artificiali, gli alimenti industriali. Lo zucchero è particolarmente dannoso per il sistema immunitario, sistema che necessita di essere potenziato e non indebolito, al fine di combattere l’infezione in atto. Negli zuccheri rientra anche il fruttosio dei succhi di frutta, e tutti i tipi di cereali, in quanto nell’organismo vengono smontati in zucchero semplice.
Teoricamente, non appena senti che potresti avere un’influenza che si avvicina, dovresti controllare l’alimentazione, il sonno, l’attività fisica e lo stress. Disporre di una grossa quantità di sonno è decisivo ai fini della difesa perchè è la fase nella quale sono più efficaci le strategie di potenziamento immunitario. Inoltre, lo studio scientifico dimostra che più alto è il livello di vitamina D, più basso il rischio di contrarre raffreddore, influenza ed altre infezioni del tratto respiratorio. Sono assolutamente convinto che tu possa evitare raffreddore ed influenza solo mantenendo la vitamina D ai livelli ottimali.
 
4. Colesterolo
Molti medici sono inconsapevoli del fatto che una dieta ad alto contenuto di grassi NON è la causa dei disturbi al cuore. Questi medici sono tratti in inganno nel credere che il colesterolo totale sia un accurato indicatore previsionale di disturbi al cuore. Se vai dal tuo medico ed il tuo colesterolo è alto, ci sono due cose che probabilmente ti sentirai dire:
1. prendi un farmaco a base di statine che abbassi il colesterolo e
2. non mangiare grassi saturi.
Se è vero che i farmaci a base di statine abbassano il colesterolo con grande efficacia, il demonio responsabile degli attacchi di cuore non è il colesterolo. Anche una ricerca del MIT, Massachusetts Institute of Technology, chiarisce che non c’è un solo studio scientifico che dimostri che le statine abbiano migliorato la mortalità qualsiasi ne fosse la causa. Detto in altre parole: non prolungano la vita, non più di quanto si sarebbe prolungata senza prenderle. In verità, invece di prolungare la vita, contribuiscono al deterioramento della qualità della tua vita: distruggono i muscoli, danneggiano fegato, reni e funzionalità cardiaca. Il modo migliore per ottimizzare i tuoi livelli di colesterolo e la salute del tuo cuore è collegato al tuo stile di vita: mangiare cibi con pochissimi grassi industriali, evitare grassi vegetali sottoposti ad elaborati processi industriali ed olii caricati di grassi tossici quali gli omega-6.
 
5. Depressione
Ancora una volta, la cosa più probabile è che te ne uscirai dallo studio del tuo medico con la ricetta per un farmaco che sarà più pericoloso del problema in sé [ammesso che tu ce l’avessi, ndt]. Ogni anno vengono compilate 230.000.000 ricette per antidepressivi [nella sola America], il che la rende il farmaco più prescritto degli USA. L’industria psichiatrica stessa è un affare da 330.000.000.000 di dollari; non male per un’industria che fornisce ben pochi risultati...
Nonostante tutte queste ricette, gli Americani depressi sono più di 1 su 20. L’80% di tali depressi dice di patire un qualche tipo di calo di prestazione; il 27% lamenta di essere in condizioni tali per cui gli è estremamente difficile essere all’altezza dei normali compiti quotidiani, tipo lo svolgere il proprio lavoro o stare insieme agli altri.
Il numero di consumatori di farmaci antidepressivi – la risposta medica alla depressione – è raddoppiato in un solo decennio, passando dai 13.300.000 di Americani del 1996 ai 27.000.000 del 2005.
Ma se questi farmaci sono prescritti così diffusamente, come mai i risultati sono così scadenti?
Perchè non mirano alle cause alle cause. La ricerca ha confermato che i farmaci antidepressivi non sono più efficaci di semplici pillole di zucchero. Anzi, alcune ricerche hanno evidenziato che semplici pillole di zucchero possono produrre risultati anche MIGLIORI di quelli degli antidepressivi! Penso che il motivo di un tale sorprendente risultato sia da ascrivere al fatto che entrambi i tipi di pillole funzionano per effetto placebo; ma le pillole di solo zucchero hanno molti meno effetti collaterali dannosi.
Molti dimenticano che gli antidepressivi conducono a moltissimi effetti collaterali, alcuni dei quali mortali. Ogni anno, nella sola America, tentano il suicidio almeno 750.000 persone, ed in circa 30.000 ci riescono.
Assumere dunque un farmaco che non toglie i sintomi e che di fatto può aumentare il rischio che tu ti uccida... non sembra proprio una gran scelta. Inoltre, siccome la maggior parte della cura si incentra sul farmaco, vengono completamente ignorate molte tecniche sicure, naturali e CHE FUNZIONANO, quali: attività fisica, EFT, vitamina D ed un’accurata alimentazione.
 
6. Ipertensione
La definizione di pressione sanguigna alta [ipertensione], si è di molto allargata nel 2003, in modo da permettere alle case farmaceutiche di poter vendere farmaci pieni zeppi di effetti collaterali ad un buon 45.000.000 di persone in più. Dato che il Joint National Committee on Prevention, Detection, Evaluation and Treatment of High Blood Pressure – all’interno di un gigantesco giro di collusione con l’industria farmaceutica – ha deciso che dei valori di fatto relativamente bassi di pressione sanguigna erano diventati dei fattori di rischio cardiaco, di colpo – milioni di persone ed altri milioni a venire – si sono ritrovate etichettate come anormali e bisognose di trattamento per una diagnosi che non sarebbe mai esistita se quel comitato scientifico non si fosse mai riunito.
Un’alta pressione sanguigna che non viene curata è sicuramente una cosa seria e può di fatto portare a disturbi cardiaci ed aumenta il tuo rischio di infarto. Ma la buona notizia è che seguendo un buon programma alimentare – insieme ad attività fisica e ad un programma di tecniche di riduzione dello stress – la maggior parte delle persone normalizza la propria pressione sanguigna senza ulteriori conseguenze.
 
7. Il test PSA per il tumore alla prostata

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