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giovedì 28 giugno 2018

Pensiero, etere e materia - Noetica

Appunti di Noetica - Pensiero, etere e materia
In cimatica1, la scienza che studia la relazione tra vibrazioni meccaniche e forme, si è osservato come della sabbia posta su di una superficie laminare sottoposta a vibrazioni, appartenenti o meno allo spettro sonoro, disegni delle figure geometriche ammassandosi sull’insieme di punti, in acustica conosciuti come nodi, dove le vibrazioni sono nulle. Questo accade perché una lastra di metallo sottoposta a sollecitazioni meccaniche, non vibra uniformemente per tutta la sua superficie, ma solo in alcune porzioni di essa, mentre in altre rimane pressoché immobile, così i granelli di sabbia sospinti dall’azione vibratoria tendono ad accumularsi in corrispondenza delle linee dove la vibrazione è nulla, disegnando delle figure differenti a seconda della frequenza. 
Per meglio intendere questo fenomeno, vale la pena fare l’esperienza diretta o guardare dei filmati che lo riproducono, è infatti emozionante osservare come al variare delle frequenze i granelli si dispongano creando disegni nei quali è possibile riconoscere molte geometrie presenti in natura, tanto da suggerire istintivamente che le stesse forme in natura sono frutto di vibrazioni.

Nel caso poc’anzi descritto, le oscillazioni agiscono sulla materia e si trasmettono attraverso di essa; ma esiste un’altra tipologia di oscillazioni, quelle che si trasmettono attraverso l’etere, sostanza nella quale la materia è immersa, ossia nella quale sono immersi i suoi costituenti (atomi e molecole). L’etere è infatti un fluido incomprimibile di bassissima densità che riempie pienamente tutto l’Universo e di conseguenza anche lo spazio interno all’atomo e quello intermolecolare. Per meglio capire cosa si intende col dire che gli atomi sono immersi nell’etere, bisognerà figurarli ingranditi rappresentandoli perciò attraverso unità di misura più familiari. Quindi mantenendo le dovute proporzioni, e secondo quanto misurato concordemente dai fisici, se si considera il diametro di un nucleo di qualsiasi elemento pari ad 1 centimetro, si avrà che la distanza dal suo centro alla posizione media degli elettroni, che gli ruotano attorno sugli otto orbitali, è di mezzo chilometro, e questo per lo spazio interno all’atomo, mentre tra un nucleo di un atomo e un altro, la cosiddetta “lunghezza di legame”, che varia in funzione degli elementi che si considerano, nel caso ad esempio di due atomi di idrogeno, è pari a 740 metri.

Da questa rappresentazione ingrandita della materia si può evincere come essa sia composta di entità subatomiche infinitesime distanti enormemente tra loro, e come tutto lo spazio che le separa è riempito pienamente di fluido eterico, in sintesi potremmo dire che la materia è per lo più composta di spazio occupato da un fluido in perenne movimento, in quanto fluisce e/o oscilla. La materia è dunque immersa nell’etere e i suoi componenti, al pari della sabbia sulla lastra, tendono a posizionarsi in quell’insieme di punti dello spazio dove le oscillazioni eteriche si annullano. In particolare ciò è evidente nel caso dei solidi, ove si osservano specifici reticoli2 risultanti dall’insieme dei punti ove l’etere non vibra, punti nei quali vanno a disporsi gli atomi o molecole, mentre al loro intorno agiscono le oscillazioni.

Asserire che la materia è generata dalle oscillazioni resta quindi corretto, aggiungendo però che paradossalmente quello che ci appare è solo la porzione non oscillante, ma sostenuta dalle oscillazioni stesse. Credere quindi che la Realtà sia solo ciò che vediamo, significa accontentarsi di molto poco, tra l’altro trascurando il meglio, così facendo infatti si esclude tutto quello che invece costituisce l’aspetto preponderante e fondante dell’Universo, la sua immensa componente metafisica e in ultima istanza spirituale; inoltre questa visione ridotta, propria del materialismo, ha minato in campo scientifico la possibilità di comprendere unitariamente i fenomeni studiati in fisica; più corretto sarà dunque considerare materia e oscillazioni, come aspetti di un unico fenomeno in perenne divenire.

Ciò che ci appare non è dunque la Realtà nella sua totalità, ma solo una piccola parte dell’Esistente, e più precisamente ci appare solo quella parte che riflette la luce, ossia la piccola porzione di onde hertziane che costituiscono lo spettro luminoso; questo poiché l’anima duale si è assuefatta a riconoscere solo quelle, ricevendo i segnali inviatigli dai sensi.

Va chiarito che l’anima duale, grazie alla propria natura spirituale, invero sarebbe capace di leggere tutte le informazioni che l’etere trasmette e conserva perennemente nella Memoria Akashica, ma la prioritaria attenzione accordata ai soli dati sensoriali, per cause culturali ed educative, condiziona e limita, durante la crescita dell’individuo, questa capacità; anche se spesso si incontrano persone che, o in vite precedenti o nell’attuale, hanno sviluppato, ma sarebbe meglio dire riacquisito, certe facoltà quali la chiaroveggenza, la telepatia, insomma tutte quelle facoltà che molto sommariamente vengono fatte risalire al cosiddetto “sesto senso”, che non è quindi un misterioso senso accessorio, ma la reale facoltà dell’anima di vedere il Tutto, attraverso un fluido che trasmette e conserva le informazioni, fluido i cui moti sono permeati dall’anima immateriale.

Orbene, ritornando al concetto riguardante l’origine oscillatoria della materia, secondo il quale la materia risulta essere solo un esiguo fenomeno risultante dalla più complessa Realtà Universale, è facile capire come qualunque oscillazione eterica (o meccanica), possa influenzare la materia stessa, sia cambiando l’assetto della sua struttura, sia scindendo le sostanze in singoli elementi, sia trasmutandola ossia trasformando delle sostanze in altre, e infine crearla o all’opposto annichilirla ossia ridurla al suo componente ultimo, l’etere.

Un esempio chiarificatore a questo punto sarà d’aiuto. Consideriamo pertanto un esperimento del 2009, tra i tanti condotti dal fisico Luc Montagnier. In una provetta contenente acqua distillata vennero posti frammenti di DNA batterico, e aggiungendo acqua distillata, cosa che aumenta l’intensità delle emissioni3, furono registrate le radiazioni elettromagnetiche (onde hertziane) di queste macromolecole; in un luogo distante chilometri venne eseguito l’esperimento al contrario, una provetta con dell’acqua distillata in cui furono disciolti i distinti elementi chimici che formano il DNA, venne irradiata con le oscillazioni elettromagnetiche registrate in precedenza, dopo circa una ventina di ore nella provetta comparve lo stesso DNA di cui era stato registrato il segnale.

Le onde hertziane, oscillazioni eteriche, recanti le vibrazioni della macromolecola, avevano indotto i singoli elementi ad unirsi per risonanza secondo una struttura molecolare uguale, ossia con lo stesso timbro vibrazionale.

Quest’esperimento mostra inequivocabilmente come le oscillazioni eteriche condizionino lo stato della materia, non solo influendo sull’equilibrio delle forze che tengono assieme l’atomo, ma anche su quelle forze, che unendo atomi di diversi elementi, formano le molecole delle sostanze; del resto che il DNA sia influenzato dalle oscillazioni eteriche è ben noto in epigenetica. Quindi se il DNA assemblato con l’esperimento, viene sottoposto ancora a radiazioni differenti, varierà ancora la sua composizione, arricchendosi di nuove informazioni necessarie a sopraggiunte funzionalità vitali, ma parimenti determinate oscillazioni eteriche (in specie le microonde), nelle quali siamo immersi di continuo e sempre più massicciamente, possono risultare un pericolo per i gli organismi viventi.

C’è una considerazione più importante da fare, il DNA si mantiene tale proprio perché sostenuto dalle oscillazioni presenti nell’etere prodotte dalle vibrazioni delle molecole omologhe, ossia del Dna stesso, c’è dunque una reciproca azione di sostegno e mutazione tra le oscillazioni e la materia, e questo anche a distanza, ciò equivale a dire che la materia si sostiene reciprocamente e comunica per mezzo delle oscillazioni che emana e riceve, secondo il noto fenomeno della risonanza.
Questo vale ad esempio per tutti gli atomi di ossigeno nell’Universo, che risuonano all’unisono della loro univoca frequenza diffusa nell’etere, sostenendosi vicendevolmente; ciò era stato intuito anche da Siddhārtha Gautama ben 2500 anni fa, attingendo, grazie all’indagine interiore, a quel sapere eterno che giace allo stato latente e a disposizione di tutti nella Coscienza Universale.

domenica 15 novembre 2015

Frequenze Miracolo

Frequenze Miracolo

Si è scoperto che potenti frequenze sonore furono date alla chiesa molti anni fa per uno scopo profondamente spirituale. La gente che andava a messa, che un tempo si faceva solo in latino, cantava in coro usando l’ antico linguaggio, in questo modo si creava una vibrazione molto potente. 
E’ stato appurato che il latino è un linguaggio che passa attraverso tutte le forme di pensiero limitate, e in livelli più profondi del subconscio ha accesso a conoscenze che vanno oltre le nostre credenze. Tramite questi canti e le loro tonalità speciali, venivano impartite enormi benedizioni spirituali durante le messe religiose. Secondo il prof. Willi Apel, l’orgine di quello che oggi chiamiamo “Solfeggio” è nata da un inno medievale dedicato a Giovanni il Battista, le prime sei righe della musica dell’inno iniziano sulle prime sei note della scala che allora aveva una forma di esacordi (sequenza di sei toni). La prima sillaba di ogni riga veniva cantata a una nota di un grado più elevato della precedente. La scala di Solfeggio quindi in origine era composta da solo 6 note: UT, RE, MI, FA, SO, LA. “Ut” venne in seguito sostituito da “Do”, fu aggiunta un’ ulteriore nota “SI” che in seguito venne anch’essa cambiata in “TI”.

Questi cambiamenti hanno significativamente alterato le frequenze cantate dalle masse, alterazioni che hanno di conseguenza indebolito l’impatto spirituale degli inni della Chiesa. Poichè la musica ha una risonanza matematica, le frequenze sono in grado di ispirare spiritualmente l’ umanità ad essere più “simile a Dio”, l’ aver cambiato l’intonazione dei cori e la frequenza sonora ha alterato il pensiero collettivo e favorito un’allontanamento dell’ umanità da Dio. In poche parole, ogni volta che oggi cantiamo o ascoltiamo un salmo, è musica per le nostre orecchie, ma era stata concepita e creata per essere musica per la nostra anima, o se vogliamo, per l’orecchio “segreto”. Così cambiando le note alte, le matrici di pensiero positivo e di benessere sono state soffocate.

Il dottor Joseph Puleo e il dottor. Leonard Horowitz, autori del libro “Healing Codes for the Biological Apocalypse ” sono stati fra i primi a dedicarsi all’apprendimento dei benefici fisici conseguiti dall’ascolto delle frequenze armoniche, individuando con uno studio approfondito sulla numerologia, la prima serie di 6 toni, successivamente completarono la scala di solfeggio aggiungendo alla lista altri 3 toni. Il dottor Puleo era una persona estremamente scettica, e non realmente coinvolto in “cose spirituali”. Tuttavia, che lo volesse o no, sembra che sia stato scelto per portare un messaggio di estrema importanza, soprattutto per il tempo in cui viviamo, attraverso una serie di visioni e di visite da parte di messaggeri celesti ricevette i nuovi codici di guarigione. È l’inizio di una nuova scienza, la Cimatica, che studia le onde e i suoni che creano forme geometriche armoniose. I suoni e la luce saranno gli strumenti delle medicina del futuro.
I suoni che posseggono queste frequenze hanno un potere straordinario sulla fisiologia umana grazie appunto alla forma che accoglie informazioni coerenti alle leggi della creazione universale. Si pensa anche che il segreto dei toni Solfeggio presumibilmente rappresenti le frequenze sonore che sono state utilizzate per creare l’ Universo (Dio creò il mondo in sei giorni, e si riposò il settimo).

Detto ciò, invece molte persone provando queste frequenze benefiche, ne sono entusiasti e trovano grandi miglioramenti nei loro stati di salute. Ma vediamo che frequenze sono e da dove vengono:
396 HZ – liberi dal senso di colpa e ansia

417 HZ – Cambiamento, lasciare andare il passato

528 HZ – Riparazione e armonizzazione DNA

639 HZ – Apertura e connessione nei rapporti umani

741 HZ – Stimolare il risveglio interiore

852 HZ – Ritorno all’ordine spirituale

Soprattutto la frequenza di 528 Hz è molto ricercata ed apprezzata, in quanto purificatrice del DNA, che con tutti gli inquinamenti a cui siamo sottoposti ogni giorno (ultrasuoni, infrasuoni e onde elettromagnetiche varie) è un vero toccasana per la longevità, inoltre 528 Hz è anche chiamata frequenza Miracolo, in quanto basata anche sulla matematica dell’otto, considerando questo numero fondamentale per l’uomo, perché contenuto nel DNA e vicino alla frequenza di Schumann.

La scelta di queste frequenze deriva dalla numerologia, come suggeriva anche Nikola Tesla, per la presenza massiva nell’Universo dei numeri 3, 6 e 9, quindi multipli di 3 (numero mistico per eccellenza). Se provate a sommare le cifre delle frequenze vedrete che sono tutte multiple di tre (es. 528= 5 + 2 + 8 = 1 + 5= 6).
FREQUENZA
NOTA  E  NOME
VALORE NUMERICO
396
UT (ut queant laxis)
3+9+6=18, 1+8 = 9
417
RE (resonare fibris)
4+1+7=12, 1+2 = 3
528
MI (mira gestorum)
5+2+8=15, 1+5 = 6
639
FA (famuli tuorum)
6+3+9=18, 1+8 = 9
741
SOL (solve polluti)
7+4+1=12, 1+2 = 3
852
LA (labii reatum)
8+5+2=15, 1+5 = 6
Anche le tre frequenze aggiunte più recentemente sono sempre nella stessa forma numerica delle 6 note appena descritte:
174 (1+7+4 = 12 1+2=3) 285 (2+8+5= 15 1+5=6) 963 (9+6+3=18)

Da questo link potete scaricare le frequenze miracolo: Mutate Mente ( vi consiglio il formato wma non l’mp3)
Le frequenze benefiche sono presenti nella nostra cultura musicale sacra e classica, come nel canto Gregoriano o nella musica di Mozart, date le loro caratteristiche di equilibrio e sfruttamento di armoniche naturali della voce e degli strumenti musicali.

La proporzione aurea, descritta da Leonardo da Vinci nel suo Codice e nell’Uomo Vitruviano, è alla base della scelta di queste frequenze benefiche come anche delle proporzioni umane, in particolare nella conformazione del padiglione auricolare.
Lo studio della Cimatica ha portato alla scoperta di come il suono può influenzare la materia, creando disposizioni geometriche regolari di materiali inerti, o persino nella cristallizzazione dell’acqua, come scoperto da Masaru Emoto e dell’I.H.M Research Institute giapponese.

mercoledì 21 ottobre 2015

Dalla Cimatica ai Crop Circles

Dalla Cimatica ai Crop Circles

Può un suono modificare la materia ? Sì,

Niente è separato, anche se per l'ordinaria valutazione sembra non sussistere relazione tra apparati differenti tra loro persino nelle funzionalità. Molto è dovuto al fatto che ancora la risposta scientifica non soddisfa totalmente la domanda al riguardo, concludendo che ancora c'è molto da scoprire.

Ma se ancora esistono settori per i quali occorre attendere i tempi necessari perché le teorie, le ipotesi, le probabilità e le supposizioni trovino i fondamenti di riscontro per acclamare una nuova verità, per altri settori la porta è già aperta.

Le figure di Ernst Chladni
Ernst Chladni, fisico e musicista tedesco, pubblicò nel 1787 “Scoperte sulla teoria dei suoni”, il preludio di quella che poi sarebbe divenuta la scienza del suono. Egli trovò il metodo per rendere visibile le forme che le onde sonore generano.

Sfregando perpendicolarmente l'archetto di un violino lungo il bordo di scure lastre lisce ricoperte di sabbia, poté dimostrare che ogni vibrazione emessa dallo sfregamento dell'archetto, muoveva la sabbia e che questa si disponeva in una figura geometrica sempre diversa. Ripetendo l'esperimento constatò che ad ogni specifica vibrazione corrispondeva sempre la medesima figura, e che le caratteristiche risultanti variavano da forme geometriche più semplici, fino alle più complesse, con una costante di armonia e simmetria.

La sua scoperta fondò una nuova scienza : la cimatica o scienza delle onde.

Successivamente lo studio è stato ripreso dallo scienziato e naturalista svizzero Hans Jenny, dapprima insegnante di scienza nella scuola steineriana e poi medico, che nel 1967 pubblicò il primo volume intitolato “ Cimatica : lo studio dei fenomeni ondulatori”. A distanza di 180 anni dal primo pioneristico esperimento, avendo a disposizione apparecchiature moderne che ne potessero permettere anche la fotografia, ragguagliò notevolmente lo studio scientifico.

Sperimentò come le vibrazioni sonore influissero sui diversi materiali attestando la prevedibilità della forma in corrispondenza della vibrazione. Modificando la frequenza e l'ampiezza dell'onda sonora, notò che la forma iniziale, basata su schemi geometrici elementari, in coincidenza di una maggiore frequenza questa assumeva una maggiore complessità, pur rimanendo costante la simmetria e se aumentava l'ampiezza i movimenti erano molto più rapidi.

Quindi una scala di frequenze in crescita, produceva disegni sempre più elaborati. Attestò anche che i suoni degli antichi linguaggi come l'ebraico ed il sanscrito, disegnavano il simbolo alfabetico che veniva pronunziato. Risultò interessante anche il fatto che i disegni formati ricordavano le strutture cellulari  degli organismi viventi e la convinzione di Jenny fu che la vita molecolare fosse il risultato di specifiche vibrazioni.

“Il mondo è suono” ricordano le antiche scritture sanscrite (Nada Brahma), “In principio era il Verbo” - La parola era con Dio e la Parola era Dio- prologo sulla Bibbia dal Vangelo di Giovanni.

Molta conoscenza nei tempi antichi è stata considerata nei testi sacri, detta, scritta e tramandata e nonostante non vi fossero strumenti adatti per poterne appurare i fondamenti, pur con largo contrasto di fazioni avverse, l'uomo ha ritenuto valido il precetto, portandolo avanti attraverso l'unica possibilità che aveva, un continuo atto di fede.

Ha ritenuto vero ciò che non poteva essere spiegato con nessun mezzo del tempo, gettando però le fondamenta necessarie per il futuro.

In un frangente di tempo molto delicato, come l'ultimo secolo, dove le scoperte scientifiche forniscono spiegazioni su ciò che prima era ritenuto imperscrutabile e quindi di origine soprannaturale, si crea la tendenza ad oltrepassare talvolta il limite del dogma riuscendo in parte a svelare la fattibilità dell'inspiegabile, ma sarebbe auspicabile che fosse ugualmente mantenuto il senso “sacrale” della meraviglia del fenomeno, del valore intrinseco, affinché ogni mistero chiarito non scada purtroppo nella banale consuetudine che, sciolto il segreto sopravviene il senso ordinario dove il valore si perde non appena tutto diviene scontato.

Scienza non deve essere freddezza di analisi e calcolo della risposta, ma l'utile ed indispensabile strumento che fornisce la spiegazione conciliandosi con l'etica formatasi proprio col tempo passato.

Solo procedendo di pari passo, le scienze e le tecnologiche non prenderanno il sopravvento sull'aspetto umano della vita. E' fondamentale, per mantenere il giusto orientamento visto l'avanzamento rapido delle scoperte e del progresso tecnologico, che non sopravvenga lo spostamento mentale sul versante opposto dopo secoli trascorsi al buio dalle spiegazioni, ma che le due polarità si incontrino. Nè la spiegazione scientifica a sé, né la devozione sorda alle risposte che verranno, potranno essere interpretate separatamente, ma piuttosto che l'intelligenza fornitrice del perché, si unisca al fondamento acquisito e tuttora presente che ha insegnato il garbo di porsi verso il concetto del sacro. Le due parti dovrebbero costituire una nuova coscienza, una saggezza ulteriore.

Se questo non fosse, il mondo perderebbe la sua unicità, la sua umanità e sarebbe solo materia riprogrammabile scientificamente in laboratorio, priva di spirito.

Il suono della creazione, l'antico OM (Aum) fu visto da Hans Jenny, spargendo la polvere di licopodio sulla lastra metallica come un cerchio con un punto centrale. Il concetto si ampia estendendosi alla musicoterapia vibrazionale, la pratica del Nada Yoga (lo yoga del suono), al Canto armonico e ai Mandala sonori. In questi ultimi le vibrazioni emesse formano una complessità di figure dettagliate, ricche di particolari e simmetrici ricami attraverso delle polveri colorate.

L'interazione suono e materia, è quindi una porta aperta, un interessante ed utile campo di indagine che continua ad essere esplorato e che consente di formulare ipotesi anche nel caso dei crop circles.

Oramai sono anni che fisici e scienziati, come un'infinità di ricercatori avvalorano l'idea che la cimatica può essere la strada corretta per cercare la risposta. Tuttavia, anche all'interno di questa considerazione si scindono due correnti. C'è chi è più propenso a ritenere valida l'idea che le vibrazioni creatrici del disegno siano volutamente emanate da una fonte non conosciuta, ma che comunque si attiva all'applicazione affinché si materializzi, come chi invece ritiene che si tratti di fenomeni naturali, sempre pertinenti alla cimatica, ma senza intervento diretto di volontà.

Nel libro “La verità sui cerchi nel grano” di Leonardo Dragoni, viene citata anche questa possibile teoria basata sull'interazione del magnetismo terrestre e solare, dove in sintesi si potrebbe ritenere che nei momenti di massimo magnetismo solare, quest'ultimo influendo sul campo magnetico terrestre produrrebbe il fenomeno, ma non solo, più è forte l'intensità più dovrebbe risultare complessa la formazione. Ma calcolando su un grafico un intero periodo che va dal 1988 al 2005 evidenziando i picchi solari maggiori, questi risulterebbero non coincidenti con la formazione massima dei pittogrammi che rivela invece un andamento diverso, sia nel numero che nell'articolazione del disegno, portando alla conclusione della non sussistenza della relazione.

Non siamo in grado di accertare l'origine, ma è un dato di fatto che, attraverso gli esperimenti di cimatica, effettuati anche presso varie università di tutto il mondo, sono stati riprodotti i medesimi disegni che vediamo nei crop circles e poiché una determinata vibrazione conferisce quella specifica raffigurazione, possiamo continuare ad attestare che la relazione suono-forma esiste.

giovedì 22 gennaio 2015

Curarsi Con La Voce (Parte I) : Lo Yoga Delle Vocali



Il Canto delle Vocali è lo strumento più utile e il più veloce disponibile attualmente sul pianeta, per elevare la frequenza vibratoria del vostro corpo umano.
I suoni coscienti agiscono sulla materia: elevano la frequenza vibratoria del corpo umano e accelerano la trasmutazione cellulare, che è la base dell’evoluzione dell’umanità.

Il Canto delle Vocali è lo strumento più utile e il più veloce disponibile attualmente sul pianeta, per elevare la frequenza vibratoria del vostro corpo umano. Questo Canto, praticato tutti i giorni, vi permetterà di aggiustare la vostra frequenza vibratoria con quella del pianeta, assicurando la vostra sopravvivenza energetica, grazie alla trasmutazione cellulare rapida.
Il Canto delle Vocali non è un canto melodioso: deve risvegliare le vostre cellule. Va eseguito con il corpo intero (fisico ed energetico), con determinazione e con l’obbiettivo di disturbare la materia.  In questo lavoro, ogni vocale gioca un ruolo ben preciso; ogni vocale è una “specialista” che viene a compiere un lavoro particolare in voi attraverso la sua vibrazione.

Curarsi con i suoni delle vocali
Ogni vocale ha una sua specifica frequenza. Quando cantate la A, poi la U, sentite che questi due suoni non risuonano nel vostro corpo nello stesso posto. La prima viene avvertita a livello della gola – Nel Taoismo, la vocale HE viene posta a livello del cuore ( o secondo la fonetica utilizzata: HA), ma si tratta di un suono soffiato piuttosto che cantato. Nell’Hatha Yoga, il bìja-mantra Ham corrisponde al chakra laringeo , la seconda vibra alla base della spina dorsale e nel basso ventre. Su un piano emotivo, ciascuna vocale induce uno stato d’animo differente, la E acquieta laddove la I è più incisiva. Associato alla consonante che possiede ugualmente una sua particolare tónalità, il suono della vocale — o la sua combinazione — agisce contemporaneamente sul piano fisico, energetico e mentale. Non per nulla da tempi immemorabili si parla del canto delle vocali, della potenza degli incantesimi magici, del potere del Verbo . Oggigiorno, con l’ausilio di strumenti scientifici, si localizza con precisione la risonanza di ogni vocale nel corpo e le si associa una frequenza. Stando alle mie ricerche, la O e la E vibreranno rispettivamente a 427 Hz (l’OM universale) e 288 Hz. I suoni delle vocali che utilizzerete appartengono a differenti tradizioni, sia orientali sia occidentali, e lo scopo non è semplicemente quello di trasmettervele sotto forma di ricette per la salute, ma di farvi penetrare nei segreti del suono; nella straordinaria capacità di trasformazione contenuta in ogni vibrazionè0 canto delle vocali presenta una grande facilità nella messa in pratica e i suoi effetti vengono rapidamente avvertiti. Il semplice fatto di intonare le vocali A-E-I-O-U deve rendervi consapevoli della loro rispettiva collocazione all’interno del vostro corpo, ma anche dei suoni armonici che fuoriescono naturalmente ad ogni cambio di vocale.

Autoguarigione mediante la voce
Ora sperimenterete i suoni delle vocali attingendo dalle loro sane vibrazioni tutti i benefici che potete attendervi. Cantate ciascuna vocale — o combinazione di vocali — sul suono che vi verrà spontaneamente, che sgorgherà da voi, svincolato dall’intelletto. Ogni essere umano possiede la sua gamma personale a partire dalla nota base fondamentale, dalla sua “tastiera” vibratoria, e sceglie nel suo campionario di sfumature sonore le vibrazioni di cui abbisogna. A tal scopo è necessario mollare la presa ed è evidente che ( il primo suono emesso, la mattina per esempio, sarà il più significativo della vostra nota personale poiché in esso sarà contenuto il canto del vostro lato inconscio, del vostro sonno profondo: l’Io che ha viaggiato nei differenti stati di coscienza.)  Tuttavia, in un qualsiasi momento della giornata, se avete cura di fare il vuoto mentale effettuando parecchie respirazioni profonde, potrete riconnettervi a questo aspetto spontaneo del suono. Intonando con regolarità i suoni delle vocali, osserverete i loro effetti tanto sul piano fisico quanto su quello mentale, che vi procureranno ispirazione e saggezza nella vita. Avrete in tal modo fondato, mediante l’utilizzo dei suoni e  l’igiene di vita che l’accompagna, un terreno vibratorio positivo sul quale la malattia e gli innumerevoli problemi della vita quotidiana avranno poca influenza e poche conseguenze irrimediabili.
Consiglio pratico: Scegliete uno o due suoni per volta. Non provateli tutti insieme. Prolungate più che potete il canto di ciascuna vocale al fine di far emergere l’armonica che, con la sua frequenza acuta, agirà ad un livello vibratorio elevato.

LA VOCALE U: radicarsi meglio
La vocale U ha la caratteristica di riunire gli estremi. È in primo luogo un suono di radicamento, di centratura alla terra, che vibra alla base della spina dorsale e nel basso ventre. Prolungando il suono si percepiscono le armoniche che “cantano” nella testa. Associata a certe consonanti come la S o la W — come SU o WU — questa vocale produce dei suoni estremamente potenti. Per la sua forma simbolica, la vocale U è il crogiolo della vita. Rappresenta l’unione dei lati opposti, del maschile e del femminile, come i due poli di un magnete. Il suono U vi radica maggiormente alla terra e, attraverso le sue armoniche, vi pone ad un livello di coscienza molto elevato. Rappresenta contemporaneamente le radici del vostro albero della vita e la cima del suoi rami più alti. Le sue vibrazioni inducono degli stati emotivi caratterizzati dalla gravità e dalla dolcezza. La U è utilizzata nel canto prenatale poiché le sue risonanze nel grave si propagano attraverso le ossa fino al bacino e, grazie alla voce della madre, stabiliscono una comunicazione con il feto. In generale, la U è una vocale armonizzante sia a livello relazionale, sia fisico: Le sue vibrazioni sono in relazione al primo chakra e alle ghiandole surrenali.
Inspirate a fondo e cantate il suono U in un tono grave il più a lungo possibile. Sentite le sue risonanze in fondo alla schiena, a livello del basso ventre, ma anche nella testa. Mantenendo il suono U, aggiungete le vocali A-E-I-O che andranno ad unirsi al vostro bordone continuo. La vocale U contiene il canto degli altri suoni delle vocali e i suoi effetti armonizzanti si prolungheranno ben oltre la vostra sperimentazione.

LA VOCALE E (chiusa): dinamizzare la sessualità
La E chiusa risuona a livello dell’apparato genitale, dei reni e della vescica. Questa vocale esprime la continuità, la trasformazione eterna, la fonte della vita. Essa stabilisce una relazione equilibrata con il corpo fisico e armonizza il rapporto di coppia. Ha una corrispondenza energetica con il secondo chakra. Emettete la vocale E senza che la volontà intervenga. Sentite come risuona a livello del basso ventre, delle ghiandole sessuali e dei reni. Essa fluisce armoniosamente e vi ricarica. Affrontate la vita con maggiore calma e serenità.

LA VOCALE E aperta: controllare le emozioni e renderle positive
La È libera la mente e agisce sulle “grida del vostro corpo”, conseguenza delle vostre tensioni e delle vostre emozioni perturbatrici. L’organismo si difende dai cattivi umori e dalla collera secernendo ormoni di difesa come l’adrenalina che agisce in modo particolare sul ritmo cardiaco e sulla pressione arteriosa. Se i vostri accessi collerici sono frequenti, tutto il metabolismo ne risulta modificato: appaiono spasmi, dolori. muscolari, mal di schiena, disturbi digestivi ed emicranie. All’avvelenamento mentale si aggiungono le tossine e se questo stato di intossicazione si stabilizza, il terreno diventa favorevole per l’instaurarsi della malattia. E’ bene “vuotare” questo eccesso di vibrazioni negative attraverso la respirazione profonda e il suono della E che entra in corrispondenza del terzo chakra (appena sotto l’ombe-lico) , il plesso solare (sterno) e il pancreas.
Nel silenzio, ascoltate la vocale È nel vostro intimo. Essa purifica, lenisce, infonde cure materne poiché la sua natura femminile vi permette di portare tutta la vostra attenzione sull’essere, di riconnettervi con lo spazio vergine, puro che risiede dentro di voi.  Cantando la È, focalizzatevi su un punto situato sotto l’ombelico e pensate alle onde circolari provocate dall’impatto di una pietra sulla superficie dell’acqua. Rimanete centrati sull’esatta posizione in cui la pietra cade e trascurate i cerchi nell’acqua che raggiungono le rive opposte. Fate lo stesso nella vostra vita: attenetevi all’essenziale.
E: mantenere la padronanza di sé

LA VOCALE I: aprire il cuore e aprirsi al mondo
La vocale I favorisce l’innalzamento delle energie al cuore e, temperando l’influenza dell’ego, promuove un sentimento di compassione verso gli altri. Il suo glifo evoca l’immagine della colonna, dell’asse, della Via di Mezzo e, molto concretamente, quando inspirate a fondo percepite con intensità l’energia vitale che parte dalla base della schiena e sale formando “un nodo a livello del cuore”, poi prosegue la sua ascensione fino alla sommità della testa. La risonanza della vocale I viene avvertita in tutta la zona cardio-polmonare, in corrispondenza del quarto chakra e del timo. Ma questo suo-no incarna anche il riso. Ridete dunque più spesso e relativizzate l’impor-tanza degli avvenimenti. Riportateli alla loro effettiva scala di valori, microcosmica in rapporto all’universo.
Cantate la I sorridendo, un sorriso simile a quello del clown che nasconde sotto la maschera i suoi piccoli problemi personali per meglio trasmettere gioia a chi gli sta intorno. Intonate questo suono con dolcezza, con benevolenza poiché esso esprime la vostra volontà di progredire in tutto ciò che intraprendete e di aprirvi agli altri.

LA VOCALE A : Liberare la capacità espressiva e comunicare meglio
La vocale A favorisce gli stati di calma, di pace e serenità. Essa risuona a livello della gola e regolarizza la tiroide. Agisce sui blocchi della voce e reintegra la capacità espressiva. La voce è uno strumento fantastico, ma soggiace al nostro stato d’animo fisico e mentale, ai nostri umori. Pertanto il suono A va privilegiato sia dal cantante, sia dall’individuo che presenta difficoltà nella comunicazione. Bisogna aver cura di emettere il suono A nasalizzandolo leggermente e distendendo bene la mascella inferiore e il volto. La vocale A è in relazione al quinto chakra.
1) Create mentalmente la vocale A nello spazio. Da un punto luminoso che si viene a formare in cielo, visualizzate l’apparizione di due raggi che discendono sulla terra. L’ orizzonte è una linea che li attraversa da parte a parte, in tal modo riunendoli. La vocale A così sagomata rende perfette le sue fondamenta poiché si appoggia simbolicamente all’elemento terra e, grazie ai suoi due raggi, può essere considerata un’emanazione del cielo.
2) Ora cantate la vocale A affinché si instauri nella vostra gola, si costruisca un “corpo”, una vibrazione per trasmettervi quel qualcosa d’indefinibile che vi tocca nel profondo dell’animo. Con questo suono rinascete e il nodo che ostacolava la vostra voce in ultimo si scioglie. Sentite come la voce si libera e comincia ad espandersi. Cantare la A è un po’ come aprire il proprio compasso di luce allar-gandolo sempre più fino ad includere gli esseri che vi circondano.
Consiglio pratico: quando sentite un blocco a livello della gola, un’impossibilità ad emettere un suono, cantate il suono HA insistendo sull’H aspirata e rientrando il ventre ad ogni espirazione sonora. Visualizzate la gola e le corde vocali e cancellate tutti i “veli oscuri” che le avvolgono e che rappresentano le vostre paure, le emozioni e i pensieri inespressi, fino al momento in cui sentite che la zona della laringe inizia a liberarsi.

LA VOCALE O: dare una nuova direzione alla propria vita
La vocale O è simile al tunnel che le vostre labbra formano quando la cantate. È una vocale di passaggio, di trasformazione. Vibra a livello della fronte nella sede del sesto chakra, tra le due sopracciglia, ma le sue risonanze vengono avvertite in tutta la testa. Cantare la O è come cantare l’OM poiché, chiudendo la bocca, create una vibrazione nasale in modo del tutto naturale: O MMM. Il simbolismo della O evoca certamente il cerchio, la perfezione, il punto da raggiungere nello spazio. Questo ideale da perseguire si manifesta ogni giorno nella vostra vita quotidiana attraverso i riti di passaggio che effettuate spesso inconsciamente: un libro che vi capita tra le mani, un incontro imprevisto, una variazione di itinerario che cambiano impercettibilmente il corso della vostra esistenza.
Cantate la vocale O protendendo le labbra in avanti. Sentite la sua forza che si concentra in un punto situato tra le due sopracciglia e che si irradia fino al centro della testa. Visualizzate una luce bianchissima che vi acquieta, vi apre ad altre percezioni. Quando state finalizzando un lavoro o vi trovate di fronte ad una svolta decisiva della vostra vita, fate vibrare dentro di voi la vocale O che completa un ciclo particolare e vi sospinge già in un altro.

LA VOCALE I (acuta): realizzarsi
Alcune ricerche condotte con l’aiuto dei miei allievi sulle risonanze del corpo han-no messo in evidenza che il suono I emesso nel suo tono acuto vibra alla sommità del cranio e che l’attività dell’epifisi (ghiandola pineale) ne risulta stimolata. Ricordiamo che questa ghiandola endocrina secerne ormoni come la doparnina, così importante per la nostra psiche e la costruzione delle immagini mentali. Cantando i suoni I-0 in un registro acuto, si avverte effettivamente che la risonanza si sposta dalla sommità del cranio alla fronte. Questa esperienza sulla potenza dei suoni delle vocali acuisce la nostra percezione psichica e favorisce i viaggi interiori. Questa I in tono acuto non può non richiamare alla mente il suono HRI appartenente al buddismo tibetano e il punto di apertura che, secondo la tradizione, permette al-l’anima di uscire dalla porta della fontanella. Nello yoga, la sommità del cranio corrisponde all’estremità del canale centrale Sushumma e al settimo chakra che “risplende al di sopra della testa”. Sarà pertanto utile intonare la I acuta se si desidera stimolare l’attività cerebrale e risvegliare le proprie capacità parapsichiche.
Focalizzate l’attenzione sulla sommità del cranio. Tutto il vostro corpo tende verso il cielo, come sospeso da un filo invisibile che si prolunga nello spazio. Sentite anche l’energia che sale lungo la vostra spina dorsale. Intonate la I in tono acuto. Lasciate che la vocale si stacchi da voi come una bolla di sapone, la bocca aperta e ben rilassata. Ora cantate le vocali I-0 e vivete questa combinazione di suoni come una “doccia mentale” che vi purifica a tutti i livelli.
     http://www.andreadiletti.it/blog/?p=1604

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mercoledì 1 ottobre 2014

Cimatica: lo studio delle onde sonore




All’origine dell’universo il suono
Conoscete l’affermazione di Pitagora: «la geometria è musica solidificata»?
Il modo di concepire la realtà come basata sul suono è comune a molte visioni cosmologiche, le quali vedono la materia come un insieme di vibrazioni. Non solo, anche l’uomo è visto come tale, se pensiamo al termine per-sona, ad esempio, il cui significato è: “attraverso il suono”. 
Vi sono pratiche spirituali che utilizzano il suono, come i “Mandala Sonori”, che si rifanno al Nada Yoga e al Canto Armonico, inoltre la musica come strumento di guarigione è stata usata sin dall’antichità. Se ne trovano testimonianze tra i Greci, nella Bibbia e nei Veda indiani.
Recentemente si è affermata la musicoterapia, che ha avuto un notevole impulso grazie a studi nel campo medico, fisico e musicale, tanto da rendere la sua conoscenza necessaria anche ai musicisti che vogliono avere una qualità espressiva più consapevole.
Tutte queste conoscenze, sembrano però legate al mondo spirituale, quasi esoterico, più che alla realtà di tutti i giorni, per cui sono considerate in modo superficiale da molti individui. Questi ultimi potrebbero trovare interessanti gli studi descritti di seguito.
Nel diciottesimo secolo, il fisico tedesco E. Chladni, scoprì che la sabbia appoggiata su una lamina di metallo applicata a un violino, si dispone in figure geometriche differenti a seconda delle note prodotte, dimostrando così che il suono influisce veramente sulla materia. Nacque la Cimatica, da lui descritta come “studio riguardante le onde“.
In seguito, nel ventesimo secolo, H. Jenny continuò queste ricerche sperimentando le vibrazioni sonore su vari tipi di materiali e scoprì che a determinati suoni corrispondono altrettante precise figure geometriche. Inoltre, e questo è molto affascinante a mio parere, vide che i suoni di antichi linguaggi, come il sanscrito o l’ebraico, producono la figura stessa del simbolo alfabetico che si pronuncia.
Altrettanto interessante è la scoperta che alcuni disegni corrispondono a strutture cellulari di organismi viventi e che perciò ogni cellula è caratterizzata da una vibrazione specifica, cioè una nota precisa!
Tutta la creazione è una sinfonia di suoni, di vibrazioni, in cui le singole parti s’inseriscono attratte dalla risonanza con i suoni simili. Queste sono le interessanti deduzioni della Cimatica.

Interazione tra corpo e suono
Cerchiamo ora di capire quali benefici possono derivare dalle indagini della cimatica, e quindi approfondire quali sono gli aspetti curativi della musica. Non sto parlando di semplice “distrazione” o “relax” come molti intendono il suono, mi riferisco invece a qualcosa di molto più profondo e scientifico.
Secondo il dottor Victor Beasley – appartenente al gruppo di ricerca presso la statunitense University of the Trees, “ogni cellula ha un campo magnetico che interagisce con quelli delle cellule simili vicine, dando così origine al campo magnetico di un sistema particolare all’interno del corpo umano”. Le vibrazioni dei vari atomi creano così una risonanza e si aggregano nelle cellule con atomi simili. Può accadere che per una qualsiasi causa, queste nostre note di risonanza interiore siano stonate, generando un malessere. Noi possiamo ridare il “LA” al nostro corpo attraverso la meditazione e la musica. In questo modo ristabiliamo l’ordine nell’organismo.
Metaforicamente il corpo umano è proprio uno spartito, direi una sinfonia, tanto è perfetto, che dio o la natura, se preferite, ha scritto. Perciò può accadere che alcune note stonate turbino la perfezione della scrittura musicale. Abbiamo quindi bisogno di un accordatore, di un direttore, di una guida, chiamatelo come volete, comunque qualcosa che riporti l’ordine nell’orchestra.
Ho già accennato, parlando di Omega 432, che diversi studi dimostrano che il corpo umano ha una vibrazione di base che va dai 7,8 agli 8 cicli al secondo, quando è in stato di rilassamento. La terra vibra alla frequenza fondamentale di circa otto cicli al secondo (detta risonanza Schumann). Il sistema nervoso di tutte le forme di vita è sintonizzato su tale frequenza. Le onde del cervello quando sono in alfa (stato di serena vigilanza) sono intorno agli otto cicli al secondo. La frequenza di otto Hz e i suoi multipli armonici, sono quindi alla base di processi importanti per la vita e la natura. Una musica con un perfetto potere curativo, e rilassante, dovrebbe facilitare l’entrata nelle onde alfa del cervello.
Non finisce qui il rapporto tra musica e uomo. Altre ricerche hanno scoperto che il corpo umano risponde alle frequenze del suono anche quando non è consapevole. Un ricercatore e professore di musica R.Murray Schafer ha scoperto che per gli studenti statunitensi e canadesi la nota più facile da ricordare è ciò che corrisponde al “si naturale”, mentre per gli europei è il “sol diesis”. Questo deriva dal fatto che in Canada la corrente alternata è a 60Hz (60 cicli al secondo), una frequenza in risonanza con il SI, mentre in Europa è a 50Hz, in risonanza con il SOL#. È appurato che i suoni hanno il potere di influire su: la respirazione, il battito cardiaco, la pressione arteriosa, la tensione muscolare, la temperatura della pelle, le secrezioni interne, le onde cerebrali. Anche i suoni che l’uomo non può avvertire (le onde ultrasonore) possono influenzare profondamente gli esseri umani.
Conseguenza di ciò è che tutte le onde elettromagnetiche alle quali siamo esposte sono influenti sul corpo umano e sulle sue funzioni. Per riportare un equilibrio che magari si è incrinato, la musica può essere un buon metodo. Comunque è consigliabile difendersi dalle onde che non sono in risonanza con la vita non esponendosi troppo a fonti potenti come antenne, centrali, alta tensione, ecc. Oppure adottando schermi di protezione, come quelli per i cellulari.

 

Il suono terapeutico tra Cimatica e Nada Yoga
Cerchiamo ora di capire come queste conoscenze possono essere impiegate per applicazioni curative e di benessere, attraverso la Terapia Cimatica.
Oltre alla musicoterapia e al Nada Yoga, una pratica terapeutica è stata ideata dall’osteopata britannico Peter Manners e, diversamente da altre, non è somministrata attraverso l’udito, ma tramite il contatto con la pelle, per questo motivo le frequenze non sono per forza nello spettro udibile.
Le frequenze che rientrano nella gamma uditiva sono utilizzate per regolare il sistema immunologico e metabolico, creando così una condizione quasi ottimale per una determinata cellula o un determinato organo. Siccome la malattia rappresenta una situazione di squilibrio per la risonanza, la terapia si serve di uno strumento computerizzato per ristabilire la condizione ottimale tramite frequenza opportune. Queste possono variare a seconda dell’organo o del tessuto da curare. Con un attrezzo manuale, avendo preventivamente spalmato la parte con un apposito gel, le onde sono applicate in sedute di 10-15 minuti ognuna. Le frequenze attraversano i tessuti sani, ma stabiliscono la giusta risonanza in quelli malati.
Attraverso un’opportuna sperimentazione è stato possibile decodificare i segnali cimatici percepibili dalle cellule. In seguito si è contrassegnato ogni organo con un fattore armonico, che è utilizzato per regolare lo strumento.
La terapia cimatica non è una cura, si limita a ristabilire la situazione di equilibrio ideale per far si che il corpo si curi da solo, senza ricorrere a chirurgia o medicine con controindicazioni. E’ ideale tessuti con un’alta capacità di rigenerazione, come la pelle, le ossa e il sistema nervoso periferico.
Sono armai oltre vent’anni che questi strumenti sono utilizzati da infermieri, chiropratici, osteopati e agopuntori di tutto il mondo. Gli effetti collaterali sono assenti, ma la terapia è sconsigliata per pazienti con pacemaker.

 

Pjort Garajev, DNA e Cimatica
Le sensazionali scoperte del biologo molecolare russo Pjort Garajev non sono molto note, eppure hanno un che di straordinario. Assieme ad altri suoi colleghi, Garajev avrebbe scoperto che il DNA non è solo la base per la costruzione del nostro corpo, ma funge anche da deposito di memoria. Quello che più colpisce è che il codice genetico segue le stesse regole del linguaggio umano.
Sintassi, semantica e regole basilari della grammatica sono state abbinate, durante gli esperimenti, agli amminoacidi presenti nel DNA e sono state rilevate corrispondenze negli accoppiamenti delle molecole. La conclusione è che il nostro linguaggio non è un fenomeno isolato, ma deriva proprio dal codice genetico.
Ancora più importante è che si può riparare la sequenza semplicemente conoscendo la giusta frequenza per riprogrammare il DNA, evitando il poco produttivo “taglia e incolla” dei genetisti. Tramite un dispositivo che influenza il metabolismo cellulare attraverso determinate frequenze luminose e radio, gli scienziati hanno “campionato” (copiato) gli schemi d’informazione di un particolare DNA, e l’hanno poi trasmesso a un altro riprogrammando le cellule. Sono così riusciti ad ottenere un embrione di salamandra da uno di rana, senza gli effetti collaterali degli errori provocati dal classico copia e incolla.
Queste scoperte potrebbero portare alla cura di alcune malattie tramite l’opportuno utilizzo di frequenze ad alto spettro con il vantaggio che sarebbero indenni da effetti indesiderati presenti ad esempio nei farmaci.
Vedremo che esito avranno queste ricerche, comunque rimane il fatto che ancora una volta si dimostra almeno l’importanza della frequenza anche a livello fisico e non solo psicofisico, aggiungendo un altro tassello alle già molte conferme dell’importanza del suono e della musicoterapia per l’uomo.

 

Antichi simboli disegnati dalla voce umana
Come abbiamo detto, C. Chladni prima e in seguito Hans Jenny, compirono esperimenti per verificare alcuni fenomeni particolari che avvenivano quando si sottoponeva a particolari vibrazioni acustiche materiale fine come sabbia, disposto su una lastra di metallo. Si scoprì che certe vibrazioni formavano complicati disegni.
Successive ricerche, con l’ausilio del fonoscopio, permisero a  Jenny di produrre le vibrazioni direttamente dalla voce umana. La scoperta più sorprendente fu che pronunciando vocali dell’antica lingua fenicio-ebraica e sanscrita, la sabbia assumesse la forma del simbolo grafico della vocale stessa!
Questo fenomeno mette in evidenza che queste antiche lingue “sacre” (e qua non è un appellativo a caso) furono create da persone che conoscevano una scienza simile alla cimatica. E non solo, ma queste scritture, oggi perdute, informavano il cervello tramite due canali, quello analitico e logico (emisfero sinistro) e quello sensoriale e globale (emisfero destro). Erano insomma più efficaci delle nostre lingue attuali, per trasmettere conoscenza.
Ad esempio pronunciando la parola OM (AUM, il suono della creazione per i buddisti) una particolare polvere (di licopodio) si disponeva sulla lastra metallica formando un cerchio con un punto centrale, il simbolo con il quale quelle popolazioni indicavano appunto l’OM e utilizzato in seguito anche dall’alchimia e nell’esoterismo occidentale per indicare l’aspetto solare (vedi immagine sopra).
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Un aiuto per comprendere l’antica conoscenza del suono
La scoperta più sensazionale di H. Jenny fu che molte delle strutture realizzate negli esperimenti, e prodotte dal solo utilizzo del suono, ricordavano da vicino le strutture cellulari dei libri di biologia.
A conclusione della sua opera, Jenny sostenne che i fenomeni in gioco erano tre: uno di fondo, chiamato potere generativo, cioè una specie di vibrazione e di periodicità di base. Gli altri due erano poli opposti che si distinguevano in movimento (potere dinamico) e forma. L’interazione di queste tre forze crea un campo unico per ogni cosa esistente e ricorda molto le tre leggi, cui sarebbero sottoposti tutti i fenomeni esistenti, della filosofia di Gurdjieff.
Molte persone credono che queste scoperte non siano vere e proprie conquiste recenti, ma solo riscoperte di conoscenze antiche, presenti nella Bibbia e nei testi vedici. In questo senso la cimatica è vista come un ponte che ci aiuta a comprendere meglio la sapienza antica del nada brahma (il suono creatore), oppure la frase biblica “in principio era la Parola”, o anche la teoria di Pitagora, secondo il quale “la geometria è musica solidificata”.


Masaru Emoto e i cristalli d’acqua

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