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lunedì 4 gennaio 2021

Non è Solo COSA Mangi, ma Anche COME

Non è Solo COSA Mangi, ma Anche COME

Come consideri e tratti il cibo ha un profondo effetto sulla digestione e sull'assimilazione del cibo, oltre che sulla mente e sullo stato emotivo.

Il cibo preparato da una persona in uno stato emotivo pieno di rabbia e risentimento, sarà molto diverso da quello preparato con passione, con amore o con emozioni positive. Anche se la ricetta è la medesima.

Il cibo assorbe le emozioni di chi lo prepara. Non il cibo in sè, ma la sua controparte astrale.

Ma non conta solo la preparazione del cibo. Conta anche come lo assumi.

Puoi "aumentarne la vibrazione" attraverso una preghiera, una benedizione, la gratitudine o il pensiero di qualcosa di positivo che si andrà a realizzare. Questo andrà ad influenzare direttamente la controparte astrale di ciò che mangi e sarà poi integrato nel tuo corpo astrale.

Se consumi carne puoi anche benedire l'animale per aver dato la sua vita e consumare il pasto con gratitudine. Puoi anche pensare che la sua vibrazione si sta sollevando verso i livelli più sottili dello spirito.

Ma la cosa più importante è farlo con piena presenza, piena consapevolezza.

Assolutamente da evitare è mangiare con la TV accesa, che ci mette in stato di ipnosi o di semi-coscienza, ed ancora peggio è mangiare ascoltando notizie negative dei telegiornali o guardando programmi che impregnano il nostro inconscio dei loro contenuti emozionali.

Diventa la miglior versione di te stesso.

http://www.scienzasegreta.it/2020/12/non-e-solo-cosa-mangi-ma-anche-come.html

Vedi anche: Il rituale del pasto.

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Pensieri sfusi… cibo, alimentazione ed energie

Prevenzione, malattia e salute! – Parte 3(di 3): la salute non è assenza di malattia, la salute è una scelta!

[CIBO]

[ALIMENTAZIONE]

[ENERGIA]

venerdì 8 maggio 2020

Credo in un solo virus…

Credo in un solo virus…

Credo in un solo virus,
pericoloso, onnipresente ed eterno
creatore del Covid e della separazione
pandemico dai giornali e dalla televisione
che è invisibile, ma uccide nel visibile.
E’ stato sconfitto con la quarantena,
ma tornerà a giudicare i vivi e i morti
e il suo regno non avrà fine


Credo epidemico scientista 2020
Marcello Salas

lunedì 4 maggio 2020

Se lo dicesse il Washington Times che il Covid-19 è una mega truffa ci credereste? No vero? Lo ha detto!

Se lo dicesse il Washington Times che il Covid-19 è una mega truffa ci credereste? No vero? Lo ha detto!

Il bello/brutto della verità è che se non sei pronto non la comprendi, in qualsiasi maniera ti venga esposta.
Sono ormai mesi che espongo l’ignobile farsa del coronavirus/covid19, sin dal principio ho rappresentato quanto e come fosse stata organizzata la commedia, chiaramente con modalità lo ammetto non proprio alla portata di tutti, ma poi ho continuato a pubblicare post di ogni genere e son tornato sull’argomento parlandone più dettagliatamente e semplicemente possibile, ho anche fatto riferimento ai presunti reali intenti di questa guerra psico-spirituale, ma niente, alla gente piace soffrire, non può farne a meno e quindi?
Quindi andrà sempre peggio; se quello che sta accadendo non gli interessa, non si oppone, perché i governi dovrebbero cambiare strategia?

Stamattina leggo l’articolo del grande Marcello Pamio e l’unica cosa che riesco a pensare, poiché già diverse volte verificata in altre circostanze (legge Lorenzin ad esempio), è che neanche a questo crederanno, crederanno ancora e solo nella paura!

Il New York Time e il Washington Times hanno pubblicato notizie che se analizzate con lucidità portano sconcerto, inducono una tale dissonanza nelle menti degli uomini che essi sono portati ad escludere tali informazioni per vivere meglio. Ho ben spiegato il meccanismo mentale che ci porta ad escludere informazioni dissonanti in automatico per consentirci di vivere al meglio, ma mi chiedo se qualcuno si chiede se oggi stiamo vivendo meglio, se forse non è il caso di attuare un ragionamento per uscire da uno status che non ha nulla che assomigli al benessere, uno stato psicotico di paura raggelante che ci tiene intrappolati e senza alcun pensiero ragionato, ma con istinti animaleschi esasperati allo stremo che si sfogano al primo pensante che incontriamo. Mi sbaglio forse?

Il sistema ed i media, anche quelli che pubblicano qualche sana verità mista a milioni di bugie hanno delle regole a noi sconosciute, come già specificato altrove, loro sono obbligati a dire la verità in qualche modo e allora la mischiano come un ago in un pagliaio tanto che è arduo comprendere che sia reale quando la si scorge. Potrebbe anche essere che in ogni settore c’è qualche “santo” che cerca di mantenere degli equilibri o forse come dice Marcello Pamio qualcuno sta correndo ai ripari, chi lo sa!
Non è questo il punto, il punto è che se crediamo al potere, se crediamo ai media, non possiamo non credergli quando dicono ciò che stona con quanto hanno asserito sino al giorno prima, pertanto oggi dovremmo credere ciò che ha scritto il Washington Times che afferma: [Coronavirus hype biggest political hoax in history e COVID-19turning out to be huge hoax perpetrated by media. In pratica “Il coronavirus promuove la più grande bufala politica della storia” e “COVID-19 che si rivela essere una grande bufala perpetrata dai media”. (tratto dall’articolo diMarcello Pamio)].
Credendo a questo, istantaneamente tutta la precedente programmazione mentale(è questo il nome giusto) acquisirebbe un senso tragico, viscido, inconcepibile e così la mente inconscia sposta questa nuova e dissonante notizia nel profondo inconscio continuando ad alimentarsi della vecchia e solita droga: la paura.
Ora ci tocca scegliere, crediamo nella vera pandemia o crediamo nel fatto invece che sia stato tutto un grande inganno? Non credo sia necessario ancora una volta elencare le conseguenze dell’una o dell’altra scelta, ognuno sa ragionare da se, se soltanto riuscisse ad uscire per qualche momento dallo stato di ipnosi-paura. 

Oppure è arrivato il momento di capire tutto ciò che ci circonda e finirla di essere cittadini lobotomizzati, consumatori inconsulti, divoratori di fake news del sistema e fervidi credenti(non pensanti quindi) della nuova religione, lo scientismo, che impone come le peggiori inquisizioni e non fornisce alcuna risposta anche minimamente soddisfacente/utile.

Il covid è in noi, nelle nostre menti, solo se ci eleviamo al nostro spirito potremmo annullare il suo potenziale di paura e falsità.

E’ meglio capirla la malattia
prima che ci porti via,
perché quando l’avremo compresa
pian piano mollerà la presa(fonte)
Marcello Salas

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Dittatura colorata, verita’ falsata e popolazione tormentata.

https://www.washingtontimes.com/news/2020/apr/28/coronavirus-hype-biggest-political-hoax-in-history/?fbclid=IwAR1mhLl1WOZ7kbXcxhds2cWhaSk6Cu1yeB330nHlIvc-SU7a2IehthLYf3s
https://www.washingtontimes.com/news/2020/apr/28/covid-19-turning-out-to-be-huge-hoax-perpetrated-b/

giovedì 9 aprile 2020

I criminali della passeggiata ai tempi del coronavirus - Il "dividi et impera" che tanto piace agli oppressori. Spegnete la TV ed accendete i cervelli.

I criminali della passeggiata ai tempi del coronavirus
Sig. Nessuno · 20 Marzo 2020
I commenti sotto ogni articolo che tratti i termini “passeggiata” e “aria aperta” sono esilaranti, a senso unico, carichi di rabbia e frustrazione:
“Non comprendo come la passeggiata sia compatibile con le necessità i motivi di lavoro e salute. Mistero. “
” Ancora non si è capito che non uscire di casa non è una raccomandazione ma un OBBLIGO !!!!!”
” Sarà mica un sacrificio stare a casa a fare il nulla assoluto dico io?!? Ma andate a quel paese camminando e distanziati di 1 mt “
E quando qualcuno prova a contraddire il pensiero unico, con testa e buonsenso, viene demolito:
“non hai capito nulla… Il virus si contagia facilmente da persona a persona… Sul balcone se stai a distanza da tuo marito o figlio.. Stai a casa tua non in giro a propagare il virus!!11!!!”
” Passeggiare non è necessario… fate le scale di casa se volete muovervi “
” Sei un coglione che non capisce un cazzo, dobbiamo stare tutti a casa TUTTI!!!“
Maledetti criminali della passeggiata in mezzo ai campi o in mezzo a un bosco, dove non si incontra anima viva né prima né durante l’epidemia da coronavirus. Maledetti perchè le possibilità di contagio sono enormi in mezzo ad un campo d’erba deserto, lungo l’argine di un fiume, tra le fronde degli alberi che stanno rinascendo.

Ma non vi vergognate? Se non volete rischiare di causare un’epidemia, andate al supermercato, suvvia! Andate in fabbrica, andate a prendere i detersivi, andate a prendervi un profumo, andate nelle centinaia di attività commerciali aperte, in rispetto del decreto vigente.

Maledetti criminali della passeggiata in mezzo ai campi o in mezzo a un bosco, dove non si incontra anima viva ne’ prima ne’ durante l’epidemia da coronavirus. Maledetti perchè le possibilità di contagio sono enormi in mezzo ad un campo d’erba deserto, lungo l’argine di un fiume, tra le fronde degli alberi che stanno rinascendo.

Ma chi ve lo fa fare di stare all’aperto, da soli, a respirare quest’aria pulita che il blocco da coronavirus ha prodotto? Ma statevene a casa, a lavoro oppure nei negozi!

La PSICOSI da coronavirus ha lavato talmente nel profondo i cervelli, già debilitati, degli italiani medi, da renderli dei mostri di cattiveria, col cervello spento e incapaci di un pensiero proprio. Incapaci di buonsenso, incapaci di distinguere un’attività rischiosa da una non rischiosa.
La verità è che manca sempre il BUONSENSO, parola tanto cara ai politici, tanto irritante per gli italiani. Che passano dagli assembramenti all’isolamento con la facilità con la quale l’uomo ragno passa da un grattacielo ad un altro. Tossici dell’assembramento ieri, tossici dell’isolamento oggi. Pronti a puntare il dito con cattiveria inaudita contro chi prova ad accendere il cervello.

La passeggiata, la corsa sono attività essenziali e benefiche a patto che vengano svolte da soli, nei luoghi adatti, nel momento adatto.

Italiani medi: spegnete la TV, accendete i cervelli.


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giovedì 19 marzo 2020

Coronavirus: “In Media stat virus”! Gli infami untori.

Gli infami untori

28.02.2020
Mentre sto scrivendo questo pezzo, la farsa della pandemia viene sostenuta e puntellata per non farla crollare e viene fatto tutto ciò in modo ridicolo e sconfortante. Ad oggi i morti sono meno di dieci – peraltro per cause non infettive – i contagiati sono un centinaio e milioni sono gli imbecilli che credono al “Mille non più mille, la fine del mondo” di medievale memoria.
Ancora una volta il potere ha vinto, il denaro ha vinto, ma chi ha stravinto è stata l’unica vera infezione mortale: la Paura, vestita di terrore, fanatismo, ignavia, ignoranza, dabbenaggine, razzismo, bullismo, etc. etc. etc.

Questa mattina(28.02.2020) “Il Resto del Carlino” – un quotidiano emiliano-romagnolo – scriveva in prima pagina “Morti di coronavirus in Italia? Zero”, tentando di spegnere un fuoco che aveva bellamente attizzato e sadicamente mantenuto quasi con diabolico piacere.
Qualcuno acutamente ha scritto: “In Media stat virus”.
 

Nei nostri mezzi di informazione c’è un virus mortale e i giornalisti sono gli untori peggiori. Sono stati la piaga putrida, il pozzo nero, la carogna mefitica e la fogna lurida da cui si è diffuso il più potente patogeno mai descritto dalla biologia: la Paura immotivata.
 
Sostengo che la piaga giornalistica abbia infettato i cuori e le menti dei miei connazionali ed abbia causato il degrado in cui questa nazione è caduta in meno di una settimana.  
Sono i giornalisti la causa di tutto quanto è avvenuto in Italia ed a loro va addebitato lo sconquasso morale, civico ed economico i cui strascichi permarranno per molte settimane ancora.
Se potessi li citerei in tribunale e li accuserei di terrorismo mediatico, etico, economico, sanitario e politico.
Li condannerei per plagio, istigazione al razzismo ed alla emarginazione. Li condannerei per procurato allarme e degrado dell’informazione.
 
Quanto da loro provocato assume tinte ancor più fosche e abiette se si pensa che sapevano che il popolo italiano è di bassa statura culturale e civica, giocando sporco. Come sporche sono state le parole che hanno usato ai danni di una intera nazione.
Chiedano scusa, pubblicamente e subito.

Forse cercheremo di perdonarli.

Correlati:

Video sull’argomento:
Stato di polizia. Che possiamo fare? (Video youtube Rosario Marcianò)
Il virus del buco del culo. Vi spiego perché. (Video youtube Vittorio Sgarbi)

Virologo: in Italia 18.000 morti di influenza, e i media zitti

Virologo: in Italia 18.000 morti di influenza, e i media zitti
Ogni anno, in Italia, i morti con la comune influenza stagionale sono 20 volte di più di quelli morti ad oggi con Covid-19. Perché non intasiamo le rianimazioni ogni anno? Ecco i dati del Covid-19 in Italia, aggiornati alle ore 18:00 del 10 marzo 2020: 8.514 casi con 631 deceduti (Iss-Epicentro). Faccio notare che questo campione è estremamente selezionato, perché i test sono stati fatti in prevalenza su persone malate. La maggioranza degli esperti, fra cui Ilaria Capua, ritiene che i casi asintomatici siano da 10 a 100 volte superiori. Perciò il tasso di letalità non sarebbe del 7,4%, ma almeno dieci volte inferiore.

Sull’influenza stagionale 2017-18, risulta che 8,7 milioni di persone si rivolsero telefonicamente al medico o al pediatra di famiglia per una “sindrome simil-influenzale”. Meno di 1/4 furono visitate dal medico. Sono morte “con complicazioni influenzali” non meno di 18.000 persone, in prevalenza anziane. Di quelle 18.000, solo 173 (1 su 100) morirono in un reparto di rianimazione, e in tutto furono 764 i “casi gravi da influenza confermata in soggetti ricoverati in terapia intensiva”. Cioè, le altre 17.000 persone sono morte a casa propria, o in casa di riposo, o in un qualche reparto ospedaliero, senza diagnosi confermata di influenza.

Se i media due anni fa avessero scatenato il putiferio attuale, non meno di 75.000 malati con influenza avrebbero intasato le rianimazioni, al ritmo di 750 nuovi ingressi ogni giorno (finora in rianimazione ne abbiamo ricoverati 650 in tutto).

Questi dati confermano che siamo di fronte a una epidemia di panico e che gli untori per eccellenza sono i media.
Ci dicono che in Italia abbiamo il più alto tasso di letalità? I dati più affidabili vengono dalla Corea del Sud, che registra tassi di letalità attorno al 6 per mille (1/12 dei nostri). Questo si spiega perché la Corea ha fatto test a tappeto fin dall’inizio (già più di 200.000) e conferma quanto abbiamo detto sopra, cioè che le nostre statistiche usano un denominatore (persone infettate) assai ridotto e selezionato: il che ingigantisce falsamente il rapporto morti/infettati, cioè il tasso di letalità.
(Leopoldo Salmaso, dichiarazioni rilasciate a Patrizia Cecconi per l’intervista “Il tasso di letalità del coronavirus in Italia è almeno 10 volte inferiore ai dati ufficiali”, pubblicata da “L’Antidiplomatico” l’11 marzo 2020. Epidemiologo e virologo, specialista in malattie infettive, il dottor Salmaso vanta una lunga esperienza internazionale in paesi come la Tanzania, dove conduce progetti sanitari secondo i protocolli prescritti dall’Oms).

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Video sull’argomento:
Stato di polizia. Che possiamo fare? (Video youtube Rosario Marcianò)
Il virus del buco del culo. Vi spiego perché. (Video youtube Vittorio Sgarbi)

venerdì 14 febbraio 2020

Tu pensi davvero?

Tu pensi davvero?

Si fa largo uso del verbo “pensare”.
Largo e spesso completamente inappropriato.
Pensare non significa ripetere un pensiero altrui. Pensare non significa aver sentito un pensiero in TV, o letto da qualche parte, e farlo proprio. Quello si chiama condividere pensieri, nella migliore delle ipotesi. Noleggiare pensieri, nella peggiore.

Pensare significa elaborare per conto proprio dei dati. Cercare e proporre uno schema, una relazione tra elementi. Ricordate la Settimana Enigmistica? La rubrica “che cosa apparirà” offre una buona rappresentazione di cosa significhi pensare: prima hai tanti puntini. Poi li unisci e ne esce un disegno: quello è pensare. Unire dei puntini disegnando uno schema. Solo che i puntini devono essere senza numeri, sei tu a decidere quali unire, in che modo unirli. Se hanno i numeri sopra, il disegno che esce sarà lo stesso per tutti. Allora non state pensando, state ubbidendo a un pensiero già disegnato per voi.

_in COSA SEI LAUREATO?
Non fatevi fregare dall'alibi del “non ne sai abbastanza”. La scemenza arrogante che solo chi ha una laurea in una materia possa parlarne. La conoscenza di un argomento varia solo il numero di puntini disponibili. Più informazioni hai su una questione, più puntini puoi giostrarti nel creare i tuoi disegni su quell'argomento. Una persona molto informata avrà tanti puntini, una che ne sa pochissimo ne avrà pochi, ma questo non cambia di una virgola la possibilità di unirli secondo schemi originali, non limita la capacità di pensare. Certo, chi ha più elementi da considerare, più dati, più informazioni, potrà creare disegni più elaborati, complessi, più grandi e dunque anche più precisi. Così come, chi ha degli elementi “falsi” sottomano, potrà disegnare schemi che risultino “falsi” a loro volta. Ma il processo di elaborare, quello resta il vero motore del pensiero. Quando c'è quello, c'è un essere senziente che sta pensando per davvero. Senza quello, qualsiasi numero di informazioni si includano, non stiamo pensando, stiamo solo noleggiando pensieri altrui.

Il dramma è che quando parlate di una guerra, di religione, di politica, di vaccini, di storia, di sesso o amore o sport o qualsiasi altro argomento possibile, nel 99% dei casi non state pensando, state noleggiando pensieri altrui. State seguendo puntini numerati da altri per voi. E credete anche di stare pensando.

_a SCUOLA DI NOLEGGIO
Questo è l'inganno tragico di questa epoca: un inganno nato nelle scuole, quando dalla educazione nozionistica si è passati alla educazione critica. Si riteneva - immagino in buona fede - che passare dal fare imparare e ripetere “dati” a memoria al fare studiare “pensieri elaborati” si sarebbe stimolato il processo di elaborazione stessa. Invece è accaduto qualcosa di tremendo: gli studenti si allenano a imparare e adottare pensieri già fatti da altri come fossero pensieri propri. Quando vengono interrogati, non viene loro chiesto “cosa ne pensi della guerra di secessione” né “cosa pensi che volesse dire Leopardi in questa poesia”, gli viene chiesto cosa ne pensa quello storico, cosa ne pensa quel critico. E lo studente deve ripetere quello, un pensiero altrui, già fatto e finito, come fosse proprio.

Questo facciamo nelle scuole: alleniamo i giovani a noleggiare pensieri precostituiti. E inevitabilmente poi continuano a farlo per tutto il resto della vita.
Quando sentono di un evento in televisione, o dai giornali, o da internet, aspettano di leggere “che opinione noleggiare”. La risposta viene ricercata nello stesso "luogo mentale" (o “fonte” se preferite) della domanda stessa. E così il pensiero diventa solo una parodia di se stesso, nessuna effettiva elaborazione, un mero "noleggio".

_come TI PERMETTI DI PENSARE?
E a questo si affianca, inevitabilmente, la sanzione sociale per chi invece davvero cerchi di elaborare, di pensare in modo autonomo, perché diventa immediatamente una "minaccia". Il pensare autonomo, indipendente, originale, inizia di conseguenza ad essere osteggiato, deriso, aggredito.
- "ma tu questa idea dove l'hai letta?"
- "veramente la ho pensata io"
- "ah sì? e chi ti credi di essere per poterla pensare da solo?"

Questo è il lato più spaventoso di questa epoca di pensiero noleggiato. Il pensiero indipendente, originale, diventa un crimine.

Il cervello lo abbiamo tutti, possiamo tutti elaborare dati. Non lo facciamo solo per pigrizia, per timidezza, per paura di sembrare arroganti o strani. Perché ci hanno inculcato in testa che creare pensieri nuovi è roba per gente speciale, filosofi o scienziati o grandi statisti. Gente che la sa lunga, gente che viene incensata dai media.
E si arriva al completo paradosso quando, nei social, osservi qualcuno di questi “eletti”, siano essi Scienziati o Filosofi o Politici o anche soltanto conduttori di un telegiornale, che si arrogano il diritto di deridere i propri commentatori quando essi esprimano un pensiero nuovo, diverso dal loro, diverso dal coro dei “pensieri legittimati”.
Il massimo del paradosso è proprio quando si tratti di un conduttore di telegiornale, cioè quello strumento che per definizione diffonde a noleggio quotidianamente pensieri di massa su ogni tipo di materia possibile. Della serie: sono io che spaccio cosa si deve pensare e come si deve farlo, se provi a farlo “in proprio” mi fai concorrenza e mi tocca “blastarti” pubblicamente, che sia di lezione a chiunque altro abbia la tentazione di elaborare un pensiero proprio e divergente.

Non dobbiamo vergognarci di pensare. Devono vergognarsi coloro che non ne hanno il coraggio, coloro che usano il cervello come una fotocopiatrice, coloro che vivono come degli zombie aspettando un pensiero precotto nella ciotola per farne il loro *finto* pensiero quotidiano.

Pensare è tutto ciò che ci rende umani. È la più preziosa delle nostre facoltà.
Non sprecatela.

Stefano Re 2017 - https://sfero.me/article/pensi-davvero

vedi anche:

martedì 4 febbraio 2020

Corona(e gli altri) Virus: anatomia di particelle innocue e di contagi reali

Corona(e gli altri) Virus: anatomia di particelle innocue e di contagi reali
Non si sa bene come, ma è arrivato questo super virus Corona che sta facendo non pochi danni e tutti ne parlano da più punti di vista, insomma un ottimo strumento di distrazione che durerà finché vorranno, basterà tenere accesi i riflettori e lui vivrà e spaventerà in ogni dove.
Tutti parlano di questo mostro chimerico che contiene innesti presi addirittura dal famigerato virus Hiv, nonostante quest’ultimo non sia mai stato isolato(scoperto), ma tant’è, così ci dicono come potremmo dubitarne noi?

E’ quasi certo, solo per l’informazione alternativa ovviamente, che la bestia sia stata scatenata di proposito e per molti più propositi di quanti ne potremmo individuare che vanno dalla guerra commerciale alla Cina all’avvio di una pandemia globale che possa consentire ai governi di limitare le libertà personali degli schiavi ed imporre cure più dannose di qualsiasi malattia.

Visto che “tutti” dicono la loro su questa creatura mitologica allora vorrei anch’io dire qualcosa in più sull’argomento prima che diventi reato esprimere un’opinione anche su questi argomenti.
Dopo diverso tempo torno a trattare la materia dei virus, particelle(non microorganismi) microscopiche che causano danni inimmaginabili in tutto il mondo pur non avendo alcuna caratteristica di un essere vivente, infatti, come già rappresentato innumerevoli volte, essi non vivono[1] e non si capisce come siano in grado di fare tutti questi danni e causare tutte queste malattie, quindi ora cercherò di spiegare come questi residuati mitocondriali/proteici cellulari causino tutti questi problemi pur essendo inermi, morti.

Come sempre è necessaria una premessa fondamentale, bisogna essere consapevoli che noi poveri mortali, medici compresi, non sappiamo niente di niente e in fatto di salute e malattia ancora meno, le cose a cui abbiamo accesso sia nelle università di medicina(non di salute, la salute è altra cosa) che altrove sono solo informazioni riguardo a farmaci, ai vaccini, alle malattie, incertezze e paure senza limiti, o mi sbaglio?
La medicina è un mezzo, la salute è un fine,
ci sono milioni di esperti(laureati) ad usare il “mezzo”
ai quali è stato nascosto come raggiungere il “fine”
Coscienti di ciò possiamo iniziare un percorso nei meandri del nostro essere, della sua malattia e della sua salute che si discosterà di molto dai soliti discorsi e dalle solite conoscenze quindi per chi non è avvezzo alle mie esternazioni è meglio allacciare le cinture o chiuderla qui.

La malattia dell’uomo non è, dico non è, causata da agenti esterni siano essi virus, batteri, cibo o altro no, la malattia è avviata dall’interno attivata dalla percezione(negativa) biologica(non psicologica) dell’individuo, percezione che nel 90% dei casi è completamente inconscia e quindi al di fuori della volontà del soggetto.
Quindi anche se appare assurdo, con il consueto paradigma di conoscenze odierno, l’introduzione nel corpo di virus, batteri, cibo insano o altro non genera malattia, eccezioni ed eccessi a parte, qualora l’individuo(inconscio) non abbia la percezione del pericolo di quanto ingerito o iniettato, pertanto ciò che entra in svariati modi viene espulso senza che vi sia alcuna reazione(malattia).

Questa notizia da una parte ci mette al sicuro da molti pericoli ma dall’altra ci espone ad altri “pericoli” anche inesistenti di cui però ne abbiamo(o ci inculcano) una percezione biologica negativa/pericolosa.

Capita dunque che situazioni di estremo disagio e di minacce vissute dalle persone le inducano a sentirsi al pericolo anche se il pericolo non è reale ma solo paventato o inventato di sana pianta, in dette circostanze l’organismo umano attiva dei processi di sopravvivenza automatici che gli consentono di superare il pericolo percepito(non sempre reale); di conseguenza ci si può ammalare solo per paura[2]. 

Ora bisognerebbe chiederci qual è lo strumento che più diffonde la paura ai giorni nostri?
Avete già pensato a quanta paura viene instillata giornalmente nelle nostre menti dai TG e dalla televisione in genere?
Già; la televisione in questo senso è uno strumento di condizionamento percettivo e quindi di “contagio” di qualsivoglia patologia.
Strano, impossibile? L’avevo detto prima che noi poveri mortali non dobbiamo sapere nulla di nulla e sulla nostra salute ancor meno, quindi…
Il panico rimane il primo fattore di malattia oltre che l’unica fonte di contagio(fonte)
Se ne deduce quindi che quello che noi intendiamo come infezione, contagio, diffusione della malattia in realtà ha tutt’altra natura rispetto a quella che ci viene propinato da secoli dagli stessi untori della “peste”; la diffusione della malattia, sia essa reale o solo immaginata, è possibile solo attraverso la percezione(inconscia) dell’individuo che trovandosi in uno stato di paura/pericolo(anche inconscio) diffuso o incerto attiva le difese del corpo che sfociano nella malattia, la quale a sua volta è ben diversa da quello che ci dicono, ma non ho voglia di prolungarmi oltre, sono cose di cui ho già parlato a sufficienza.

Tornando a monte ai diabolici virus c’è quindi da non dimenticare mai la loro vera natura di residui cellulari prodotti dal corpo stesso in ogni momento ed in particolar modo nel corso di un processo biologico di ripristino definito dalla medicina ufficiale malattia, ne deriva pertanto che essi non generano malattia, soprattutto perché endogeni e quindi la loro presenza è il segnale che la malattia è in atto, non causata da loro i quali ne costituiscono solo una conseguenza.

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