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lunedì 4 gennaio 2021

Pensieri sfusi… cibo, alimentazione ed energie

Pensieri sfusi… cibo, alimentazione ed energie

L’allegria, la compagnia, l’amore amplificano il sapore.

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Nel cibo ciò che conta veramente non sono le calorie, né i carboidrati, o le vitamine, i grassi, le proteine, le fibre ciò che è più rilevante e che interagisce maggiormente con l’individuo è l’energia vitale, ma “nessuno” ne tiene conto.

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Le energie del cibo sono la componente essenziale di esso e di noi stessi ecco perché interagiscono attivamente con l’individuo, sono endogene ma anche esogene(immesse dall’uomo nella loro preparazione) e le percepiamo principalmente attraverso il gusto, la consistenza e il senso del calore.

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La cosa più importante del mangiare è il gusto è questo che consente l’assimilazione delle energie che lo costituiscono, per amplificare il gusto è necessario essere presenti; il qui e ora è essenziale nell’alimentazione.

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La velocità di degustazione dei cibi è direttamente proporzionale alla nostra necessità di compensare una mancanza, divenirne consapevoli comporta un approccio più pacato(meno istintivo) ad esso e riduce automaticamente le “mancanze” (per lo più inconsce).

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Il cibo è energia vitale correlata alle energie umane del primo chakra(della vita), oggi considerata la sua abbondanza e la pressante percezione di assenza delle energie del 2° chakra(sesso) l’alimentazione è divenuta una compensazione energetica-emotiva di tale carenza energetica e vitale.

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Più importante di cosa mangi è come mangi, mangiare in maniera consapevole attraverso la presenza nel momento(qui e ora) amplifica esponenzialmente i benefici del cibo e l’evoluzione personale.

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Per fare del cibo buono è necessario infondergli* l’energia delle nostre intenzioni consapevoli che danno maggiore qualità “sottili” ai prodotti.               *(durante la preparazione)

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Mangiare bene fa bene, ma la salute è soprattutto(essenzialmente) una questione "mentale"(stato di coscienza).

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Qualsiasi cibo può darci tutte le energie di cui abbiamo bisogno purché sia stato instaurato un solido legame percettivo-emozionale con esso.

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Se non riesci a farlo nella quotidianità almeno quando mangi cogli il qui e ora; il presente è l’unico tempo esistente e la sua percezione appianerà molte disarmonie.

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L’energia del buon cibo e l’alimentazione consapevole ti aiuterà a smontare le sovrastrutture mentali e a farti deporre le corazze caratteriali ecco perché Il cibo e l’alimentazione hanno sempre avuto una grande importanza nell’evoluzione del sé.

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Il come ed il perché* fanno ingrassare di più del cosa e del quanto mangiamo, ecco perché con molti le diete non funzionano.         Ingrassare è strettamente correlato con l’assunzione di cibo ma non ne è la conseguenza, bensì spesso ne è la causa.        *(inconscio profondo)

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Il non sentirsi guardati, considerati, amati,  a volte ci fa ingrassare più di qualunque altra cosa(non il cibo)… anche per queste condizioni è sempre “dentro” che devi “guardare” (fonte).

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Mangiare piano e con presenza migliore il gusto di tutti i cibi.

Marcello Salas

PS: Queste sono frasi le ho "buttate giù" per un amico che ha il ristorante, ma che credo non abbia ben compreso… chi sono.

FONTE: MENTE OLISTICA BLOG


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Non è Solo COSA Mangi, ma Anche COME

Non è Solo COSA Mangi, ma Anche COME

Come consideri e tratti il cibo ha un profondo effetto sulla digestione e sull'assimilazione del cibo, oltre che sulla mente e sullo stato emotivo.

Il cibo preparato da una persona in uno stato emotivo pieno di rabbia e risentimento, sarà molto diverso da quello preparato con passione, con amore o con emozioni positive. Anche se la ricetta è la medesima.

Il cibo assorbe le emozioni di chi lo prepara. Non il cibo in sè, ma la sua controparte astrale.

Ma non conta solo la preparazione del cibo. Conta anche come lo assumi.

Puoi "aumentarne la vibrazione" attraverso una preghiera, una benedizione, la gratitudine o il pensiero di qualcosa di positivo che si andrà a realizzare. Questo andrà ad influenzare direttamente la controparte astrale di ciò che mangi e sarà poi integrato nel tuo corpo astrale.

Se consumi carne puoi anche benedire l'animale per aver dato la sua vita e consumare il pasto con gratitudine. Puoi anche pensare che la sua vibrazione si sta sollevando verso i livelli più sottili dello spirito.

Ma la cosa più importante è farlo con piena presenza, piena consapevolezza.

Assolutamente da evitare è mangiare con la TV accesa, che ci mette in stato di ipnosi o di semi-coscienza, ed ancora peggio è mangiare ascoltando notizie negative dei telegiornali o guardando programmi che impregnano il nostro inconscio dei loro contenuti emozionali.

Diventa la miglior versione di te stesso.

http://www.scienzasegreta.it/2020/12/non-e-solo-cosa-mangi-ma-anche-come.html

Vedi anche: Il rituale del pasto.

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martedì 15 ottobre 2019

La farsa delle calorie

La farsa delle calorie

Ogni tanto si parla di calorie e vorrei rispondere con un brano pubblicato qualche tempo fa nel nostro forum .
Le calorie sono un ossessione per molti. E allo stesso tempo una metrica per molti nutrizionisti o atleti . Si fanno calcoli si scaricano le app per calcolare quante ne mangi. A nostro avviso tutta fatica inutile!
E qui attraverso un estratto dal libro “Fruttalia” riporto un paio di capitoli sul concetto delle calorie. Cerchiamo così di spiegare nel modo migliore possibile il concetto errato di questi calcoli per la nutrizione dell’uomo.  seguendo i principi di semplicità e buon senso della filosofia dell’isola deserta.
Ricerchiamo la Verità
Vorremmo dire ai lettori che si sentono un po’ turbati da quanto appreso fin ora, che le false nozioni della dieta moderna, non sono finite. Nonostante noi autori fossimo già consapevoli di alcuni inganni della dietetica, lo stato di confusione che regnava nella nostra testa quando leggemmo per la prima volta il libro di Ehret, era tale da spingerci a fare sempre più domande per fare un po’ di ordine tra le idee.
Possibile che anche il concetto di Calorie (o Joule), vale a dire l’energia che ci da il cibo, fosse errato?
Davvero niente di quanto imparato fin dall’infanzia corrisponde a verità?
Come catalogare, quindi da oggi in poi il cibo? …

Una serie lunghissima di domande che esigevano risposte, divennero la spinta verso una nuova conoscenza (e coscienza) alimentare.
La nostra società è abituata a non farsi troppe domande e vive in maniera molto superficiale, così se una pubblicità o una persona influente ci da delle informazioni, le prendiamo per vere.
Abbiamo delegato all’“Autorità scientifica” la nostra salute, senza verificare l’attendibilità delle informazioni, senza chiederci se ci siano interessi economici alla spalle di chi diffonde l’informazione.
In questo modo, personaggi senza scrupoli hanno avuto la strada spianata per far crescere in noi delle idee che hanno giocato a loro vantaggio e, alla fine, abbiamo adattato la realtà alle nostre idee invece di aprire gli occhi e adattare le nostre idee alla realtà.
Con la lettura del sistema BS2 (Benessere e Salute Semplice e con Buon Senso), oltre che imparare a guarire in maniera autonoma, vorremmo anche darvi lo stimolo per far crescere la vostra capacità di analisi e critica, trasformandovi in giudice unico per valutare l’attendibilità delle informazioni, ed imparare a giudicare la validità di un Sistema.

Iniziate col mettere in dubbio tutto quello che fin ora abbiamo scritto. Mettete in dubbio anche tutto ciò che vi hanno insegnato fin da piccoli. Ora che siete perfettamente e genuinamente ignoranti, abbandonate per un po’ libri e TV su quest’argomento, e iniziate a far esperienza diretta e concreta su voi stessi.

Siate voi a giudicare la vostra salute, fate più prove per vedere cosa succede, mangiate di tutto, digiunate, scegliete con l’olfatto i vostri piatti oppure fatelo in maniera selettiva, percepite le vostre sensazioni e giudicate come vi sentite dopo una pulizia di intestino e colon.
Alla fine avrete conferma che la Natura umana è una e una sola, e da quel momento sarete voi medici di voi stessi.

Se avete digiunato per dieci, venti giorni, come potete ancora pensare che ci sia un’esatta quantità di calorie da assumere per vivere?
Com’è possibile che certi cibi creino reazioni così evidenti, ma non ci abbiamo mai fatto caso? Dal mal di pancia delle patate, ai brufoli dopo carne o latte, al gonfiore delle gambe dopo la pasta fino alla tensione nervosa delle bevande edulcorate. Durante l’inconsapevole vita alimentare, forse ci siamo accorti del solito meteorismo da legume, ma nulla o poco più.
Quale miglior laboratorio se non il vostro organismo?
La Verità è lì, a portata di mano, senza intermediari, senza fini di lucro, subito oltre i vecchi pregiudizi.
Nelle prossime righe, racconteremo quanto abbiamo trovato di falso e di vero nella nostra ricerca.

La Farsa delle Calorie
“Bevete un po’ di benzina la mattina: ha tante calorie! Tutta energia e scioglie i grassi!”
Potrebbe essere un efficace slogan pubblicitario, ma per quanta benzina potremo bere, non trarremmo mai nessun tipo di caloria e sicuramente ne saremmo avvelenati. Perché? Perché il nostro metabolismo non ha la capacità di estrarre energia da qualsiasi sostanza che non sia frutta e vegetali a foglia verde.
Questo esempio estremo, è utile per capire che il sistema digestivo estrae e utilizza solo ciò che riconosce come compatibile con le nostre funzioni biologiche: credete che sia uguale estrarre energia da una mela, una merendina al cioccolato o l’ultimo piatto di alta cucina? Eppure, per ognuno di questi cibi è stato calcolato un apporto energetico.

Vi siete mai chiesti cosa sia esattamente una caloria (o caloria piccola, che corrisponde a 4,186 Joule)?
Per definizione è la quantità d’energia che serve per alzare di un grado un grammo d’acqua, ma a noi interessa il significato che simboleggia sulle etichette dei supermercati: indica la quantità d’energia “teoricamente” ottenibile se tutto quel cibo venisse bruciato, ed è ottenuto sommando la quantità energetica, sempre teorica, dei singoli ingredienti

A cosa serve quindi basare una dieta su una determinata quantità di calorie, se poi queste sono solo dati teorici applicati su cibi non perfettamente digeribili e compatibili con la nostra fisiologia?

Migliaia di diete basate sulle calorie e vendute a prezzi carissimi, centinaia di riviste ed esperti dell’«alimentazione equilibrata» compongono la nostra cultura della salute ma, a parte qualche dimagrimento, non hanno mai ottenuto guarigioni. Possono passare i disturbi da sovrappeso, ma dopo un po’ compaiono mali di diversa natura.
Il concetto di Caloria applicato all’alimentazione, dovrebbe finire nello stesso posto in cui finisce il cibo dopo la digestione.
Per combattere sovrappeso e obesità occorre bruciare più di quel che si consuma, o consumare meno di quel che si brucia, fate voi
Ma contare le calorie di tutto quello che attraversa le nostre labbra potrebbe non essere il metodo più efficace per garantirci salute e forma fisica. Lo sostengono gli autori di un editoriale comparso su Open Heart, rivista di cardiologia che fa capo al British Medical Journal, secondo i quali si possono ottenere benefici assai maggiori scegliendo con più cura che tipo di alimenti mangiare.
Le persone che decidono di apportare consistenti cambiamenti alla propria dieta possono osservare rapidi miglioramenti nel loro rischio di contrarre malattie cardiache, scrivono i ricercatori. Per esempio, in uno studio su 2.000 sopravvissuti a un attacco di cuore, coloro ai quali era stato consigliato di mangiare pesce avevano meno probabilità di morire durante il follow-up dello studio rispetto a quelli che non avevano ricevuto lo stesso consiglio, con miglioramenti tangibili riscontrati nel giro di pochi mesi dal cambiamento di dieta.
I famigerati grassi trans, al contrario, sono in grado di aumentare i livelli dei marker infiammatori nel sangue di una persona nel giro di settimane, secondo Aseem Malhotra, cardiologo al Frimley Park Hospital nel Regno Unito, e colleghi. Non tutte le calorie sono creati uguali, avvertono gli autori. Bere una lattina di bibita gassata, che contiene 150 calorie, ogni giorno, fa aumentare il rischio di diabete di tipo 2. Invece mangiare una manciata di frutta a guscio al giorno o consumare quattro cucchiai di olio extravergine di oliva, due opzioni che forniscono circa 500 calorie ciascuna, è associato a una diminuzione del rischio di malattie cardiache e ictus.
Spostare l’attenzione lontano dalle calorie e focalizzarla su un modello alimentare che si concentri sulla qualità piuttosto che sulla quantità di cibo contribuirà a ridurre rapidamente l’obesità, le malattie correlate e il rischio cardiovascolare”, affermano gli autori dell’editoriale, che si conclude così.
Abbiamo prove a sostegno del mantra secondo cui «il cibo può essere la forma più potente di medicina o la forma più lenta di veleno». Raccomandare una dieta ad alto contenuto di grassi di tipo mediterraneo ai nostri pazienti, agli amici e alle nostre famiglie, potrebbe essere un buon punto di partenza”.

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giovedì 9 agosto 2018

Abbiamo esaurito le risorse della Terra, ma guai ad abbandonare il consumismo!

Abbiamo esaurito le risorse della Terra, ma guai ad abbandonare il consumismo!

Come ormai accade puntualmente sin dal 1970, abbiamo nuovamente esaurito con largo anticipo le risorse che la Terra è in grado di rigenerare nel corso dell'anno corrente.

Nonostante gli accorati appelli di scienziati ed ecologisti, l'earth overshoot day (il giorno del debito ecologico) si è verificato il primo di agosto: mai così presto, da quando l'umanità ha oltrepassato per la prima volta il limite che sancisce la sostenibilità.

E mentre la torrida estate distrugge i raccolti nel Nord Europa e il riscaldamento globale fa strage di animali con la complicità dell'inquinamento, Apple entra nel Guinnes dei primati toccando quota 1.000 miliardi di capitalizzazione, come a voler sottolineare tutta la follia dell'odierna società, che non si cura affatto delle cose fondamentali per dare un'enorme importanza all'inessenziale.

Forse l'umanità riuscirà a comprendere cosa intendo, soltanto quando a forza di sprecare tempo, risorse, energia e lavoro per produrre e consumare cose inutili e dannose in quantità crescenti e a ritmi sempre più elevati, finirà per compromettere l'ecosistema a tal punto da non riuscire più a disporre di aria, acqua e cibo a sufficienza per assicurare la sua sopravvivenza.

Ci stiamo già ammalando a causa dei veleni che abbiamo immesso nell'ambiente e che ormai respiriamo, beviamo e mangiamo ogni singolo giorno, ma la sofferenza dovuta alla malattia evidentemente non è ancora sufficiente per far risvegliare le coscienze assopite.

Tutto ciò impone una seria riflessione, perché è del tutto evidente che se non si sceglierà di far decrescere il sistema economico in modo intelligente, abbandonando ogni sorta di consumo superfluo, in breve tempo l'ecosistema collasserà.
A quel punto l'economia decrescerà lo stesso, che lo si voglia o no, ma invece di farlo in modo controllato, precipiterà, facendo morire di stenti miliardi di esseri viventi: umani inclusi.

Che cosa propongono i lungimiranti economisti per risolvere la situazione? Di far crescere ulteriormente l'economia: si tratta di un'ottima soluzione, se lo scopo è quello di accelerare il declino dell'intera umanità.

Com'è noto dall'esperienza, le vere soluzioni ai problemi della società non arrivano dall'alto, per risolvere sul serio le criticità c'è bisogno di cambiamenti individuali. 

Ma che cos'è disposto a fare in prima persona l'essere umano medio per evitare la catastrofe? Nulla.

Chi può permetterselo economicamente, non ha alcuna intenzione di abbandonare la moda e il consumismo, non vuole cambiare alimentazione, non si preoccupa di ridurre l'utilizzo della sua automobile e non si degna neanche di rinunciare ai vizi più malsani;
d'altro canto, chi non può permetterselo, nel suo intimo sogna ardentemente di poter fare altrettanto di chi invece può, e non appena la sua ricchezza si accresce, ecco che inizia ad iper-consumare, se non altro per celebrare la propria ascesa sociale.

Le soluzioni sono ben note, ma non c'è la volontà di attuarle.
E allora: buona sesta estinzione di massa a tutti! 
Non c'è salvezza per chi s'è messo in testa di voler morire.

Se l'umanità non sceglie di orientarsi alla vita, non resta altro che sperare che dalle ceneri di questa (in)civiltà fiorisca una Nuova Umanità.
Mirco Mariucci  
Fonti:

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venerdì 3 agosto 2018

La disintegrazione del corpo…

Possiamo mangiare il cibo migliore e più integro che esista,
ma questo non servirà a prevenire la disintegrazione del corpo
se permettiamo al risentimento, alla paura,
alle preoccupazioni, alla frustrazione
e agli stati mentali negativi
di ossessionarci.

– Dr. Norman Walker –

lunedì 20 novembre 2017

Bio-logico o Bio-illogico?

Bio-illogico
di Silver
Sono ormai tanti anni che la parola BIO è entrata nel vocabolario comune: grazie al marketing, si sa, ogni anno alcune parole assurgono al ruolo di catalizzatore e condensatore di concetti che, salvo qualche rara eccezione, hanno il compito di indorare la pillola se non, addirittura, vestire il lupo coi panni della nonna.
Perché il marketing non è certo fatto per influenzare la realtà, bensì la percezione della realtà.

Per meglio esser chiari… non esiste nessuno che può creare un bianco che sia più bianco del bianco, ma esiste qualcuno che, grazie a questo concetto, è riuscito a far comprare ad un prezzo maggiore del suo reale valore un fustino (ormai famoso) e a rendere più ricca qualche multinazionale della nettatura.
Il marketing, d’altra parte, è figlio di una mamma di cui tutti conoscono l’esistenza ma di cui pochi ne sanno davvero qualcosa: la propaganda.
Madre è figlio si somigliano davvero tanto perché entrambi discendenti da un avo di origine ellenica che si chiama linguaggio persuasivo a sua volta figlio di Retorica e Dialettica.

Questa particolare “casata” nacque con lo scopo di influenzare le persone creando una (non) realtà verosimile nell’immaginario degli ascoltatori così che possa essere in grado di dare un’aura di sicurezza e di servire una soluzione attraente, unica e formalmente corretta; può essere destinata all’acquisto di un prodotto o al far digerire al volgo una nuova legge iniqua o l’ingresso in una guerra d’occupazione.
Solo la Storia sa quante persone hanno subito gli effetti di un arma tanto potente quanto invisibile. E noi sappiamo quanto questa famiglia sia viva ed attiva oggi più che mai perciò affrontiamo il discorso che segue con mente vigile ed aperta.

In questo articolo parleremo un tema che ci sta molto a cuore: cosa è BIO-LOGICO e cosa BIO-IL-LOGICO.

Per iniziare partiamo banalmente dall’etimo della parola. BIO = Vita, per cui biologico significa “la logica della vita” o, in senso lato, la logica della Natura e ciò che vi è di vero in essa e nelle sue leggi universali.
Per contro, bio-il-logico significa “la NON logica della vita” (ironicamente si potrebbe pensare anche come “la logica della NON vita”), laddove NON logico significa “errato”, “falso”.

L’articolo ha un seguito di altri argomenti correlati al BIO che, a parer nostro, possono essere riassuntivi di quanto vogliamo esporre, ma sentitevi liberi di indicarci altri esempi e mandateci i vostri articoli o chiedeteci di pubblicarne uno per voi. Lo faremo con piacere.

Iniziamo col cibo Biologico ( e da cos’altro potevamo iniziare, se no? Qualche anno fa, quando iniziai a sentir parlare di verdura biologica, mi venne da ridere. Per me quella verdura era semplicemente… normale.

Semmai avrebbero dovuto definire Bioillogica la verdura coltivata con le tecniche moderne!
Marketing 1 – Buonsenso 0

Da allora sono stati creati fior di marchi BIO, articoli su quanto fa bene mangiare BIO, catene di negozi BIO, e a Torino si prega… pardon… si mangia da Oh Mio Bio.
Mangiare un frutto “biologico” significa mangiare un frutto cresciuto in modo naturale sulla pianta ovvero crudo e fresco.
Vi sembra una banalità quanto ho scritto? Io credo proprio di no.

Tutto ciò che viene cotto, alterato e sofisticato non ha nulla a che vedere con la logica della vita e quindi non dovrebbe potersi onorare del titolo di Biologico.
Eppure… contate quanti prodotti confezionati ci sono un un supermercato BIO e ditemi in quale angolo remoto del mondo la Natura li fa crescere sulle piante.

Comunicare che una marmellata è BIO o che una marmellata è stata ottenuta da frutti biologici (ovvero naturali e normali) non è la stessa cosa e il marketing lo sa bene. Il marketing vive di etichette.
Marketing 2 – Buonsenso 0

Un giorno mi recai per la prima volta in un supermercato BIO pensando, ingenuamente e scioccamente, di assistere alla nascita della nuova era vegana. Nel mio piccolo e confortevole mondo avevo solo notizia di vegetali e detersivi bio (ovvero con tensioattivi vegetali) e di certo non mi aspettavo un mega reparto carni e formaggi. Che colpo allo stomaco!
Pezzi di animali con etichette BIO. Commovente: un animale morto con l’etichetta “Vivo”.
Latte cagliato e stagionato BIO. Ovvero derivato da latte fatto da mucche che probabilmente hanno visto un pezzo di pascolo e sottratto al vitellino che, probabilmente, ora stava facendo mostra di quanto fosse bello dentro… nel banco affianco. Il formaggio è un puro artefatto umano, inesistente in natura e perciò non contemplato in alcuna alimentazione naturale. Non è né Bio né, tanto meno, logico.
Marketing 3 – Buonsenso 0

Partita finita e tutti a casa.
Le nostre istituzioni hanno creato la macchina del business del BIO, aumentando i costi per gli agricoltori, distraendo l’attenzione del consumatore e vendendogli l’etichetta di fiducia.

Sia chiaro: non vogliamo parlar male delle verdure biologiche, che certamente sono migliori di quelle bioillogiche, ma solo dare una visione più ampia e meno incantata di questo prodotto di marketing.
Ricordate una legge immutabile: “il mercato è fatto dai consumatori”
In un mondo dove esistono agricoltori che spediscono da tutta Italia, che coltivano in modo naturale, che hanno 1000 recensioni, che partecipano a GAS, ancora sento dire “ma come posso essere sicuro che non utilizzi sostanze nocive?”
I benefici di alimentarsi in modo naturale sono innumerevoli e ben spiegati nel libro Fruttalia.
Il gusto stesso dei cibi è diverso, più ricco di sfumature, intenso ed invoglia a mangiar più crudo.
Al contrario, carne e formaggi, anche se con l’etichetta di fiducia, non potranno mai essere salubri perché rimarranno delle aberrazioni dell’alimentazione umana.
Tutti i cibi di origine animale, inacidiscono il corpo, sono difficilmente digeribili, sporcano molto il sangue, incollano gli intestini, debilitano il sistema immunitario.

Quando un cibo è BIO-IL-LOGICO non potrà mai apportare benefici nemmeno se tutti i medici e tutte le istituzioni del mondo continueranno a dire il contrario.
Prendete questo articolo e quelli che seguiranno come spunto di riflessione.

Se non sarete voi stessi a preservare la vostra salute, nessuno lo farà mai davvero per voi: il marketing delle etichette è in mano ad industrie alimentari e farmaceutiche che hanno a cuore solo i loro interessi, non i vostri.

Ippocrate disse:
“Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo ”
Ippocrate parla a te e ti chiede di prenderti cura in prima persona della tua salute senza demandarla a nessun altro. Questo è un pensiero BIO-LOGICO.
Grazie

Seconda parte…

mercoledì 20 settembre 2017

Diventerai ciò di cui ti nutri

Diventerai ciò di cui ti nutri

Spiacente per gli amici vegetariani o vegani, ma il nutrimento di cui parlo qui, oggi, ha poco a che fare con ciò che mangiamo, per quanto io trovi che a un certo punto anche le nostre abitudini alimentari cambieranno a seguito di un onesto lavoro su noi stessi.

Il nutrimento cui sarebbe importante prestare attenzione è quello sottile, vibrazionale, emotivo cui ci sottoponiamo in quei momenti in cui non ci siamo, quegli spazi che ci prendiamo per noi stessi e nei quali ci abbandoniamo a quelli che consideriamo momenti di rilassamento. Sono quelli i momenti di maggior permeabilità delle sfere inconsce e quelli, spesso, i momenti in cui ci mettiamo davanti a tv, cinema, film, libri e musica varia. Fin qui niente da eccepire.

Quello che dovremmo cominciare a vedere con consapevolezza è innanzitutto il contenuto emotivo di quello a cui ci esponiamo, il messaggio profondo che ciò cui ci esponiamo veicola. Sebbene questo contenuto possa essere usato per rilasciare, molto più spesso di quanto non pensiamo il materiale che ci attraversa viene preso e accettato inconsciamente senza censure e da lì passa direttamente a stimolare qualcosa nel subconscio.

Dall'horror alla soap-opera il messaggio 'esterno' solletica continuamente, a livello emotivo, le nostre corde interne richiamando contenuti non risolti, conti in sospeso, vecchi ricordi, aspettative e anche, purtroppo, memorie genealogiche (e probabilmente la nostra genealogia non ha mai brillato per consapevolezza e centratura).

Da quello stimolo esterno accettato passivamente scaturiscono bisogni, desideri ma anche inquietudini, paure e proiezioni negative d'ogni genere. Da quegli stimoli esterni possono scaturire comportamenti e azioni del tutto irrazionali.

Quello che leggiamo, la musica che ascoltiamo, i film che guardiamo e in generale la cultura alla quale partecipiamo, lascia solchi nel nostro subconscio, solchi tanto più profondi quanto più continuativa e ripetuta è stata l'esposizione. E questo influenza inevitabilmente la nostra vita e la nostra realtà, che noi lo vogliamo o meno.

Ciò dà una direzione alla nostra emissione senza che ce ne accorgiamo. Non c'è niente di male in questo perché chi più chi meno ne siamo tutti partecipi.

La domanda che dobbiamo farci è: ciò di cui mi nutro lo voglio davvero nel mio campo di esperienza?

Ciò di cui tutti si stanno nutrendo (perché così fan tutti, perché è giusto, perché va di moda o semplicemente perché non sembra esserci nulla di meglio in giro) è ciò di cui io voglio nutrirmi? Vi invito a rifletterci su. Vi invito a guardare quegli strati della sfocatura che affermano 'si fa così' solo perché hanno mutuato un modello dalla narrativa, dalla fantascienza, dai fumetti o da qualche cantautore. Se guardate bene ne troverete un bel po'.

Troverete strati di sfocatura nutriti da tradizioni, abitudini e tendenze millenarie che distruggono l'individualità delle persone e che nessuno ha il coraggio di cambiare perché dentro qualcosa dice che si è sempre fatto così. E il 'si è sempre fatto così' a mio parere, oggi, è il motivo di tanta mancanza di inventiva, di genio e di creatività.

Il 'lo fanno loro, devo farlo anch'io' è penetrato a fondo nella coscienza, così a fondo che oggi non si osa più pensare di potersi nutrire di qualcosa di differente da ciò che ci viene proposto dai canali 'ufficiali' e quindi di poter agire, pensare e creare in maniere differenti da quelle proposte dalla 'cultura' - anche purtroppo quella della cosiddetta spiritualità.

Allora a un certo livello di coscienza ci deve risultare chiaro che niente di quello cui ci esponiamo può più essere preso sotto gamba.
A un certo livello di coscienza tutto ciò che incontreremo ci mostrerà il suo vero scopo, non lo scopo di facciata, non la patina, ma il suo vero motivo di esistere e il suo vero messaggio. E magari un giorno sceglieremo di smettere di prestare attenzione a qualcosa che fino a poco tempo prima ci appassionava, ci avvinceva e ci teneva incollati alla tv o alle pagine di un libro, perché ne vedremo il vero senso (e molto spesso questo senso non ci piacerà).

Magari a un certo punto sceglieremo di nutrirci di qualcos'altro, qualcosa che avremo veramente scelto.

Andrea Panatta

giovedì 9 febbraio 2017

Nutrirsi di energia vitale

Nutrirsi di energia vitale

L’uomo, essendo un essere vivente, si nutre di energia vitale, oltre che di vitamine, carboidrati, proteine, lipidi…

Quando mangiamo un frutto appena raccolto, non ne assimiliamo solo i principi nutritivi, ma anche la vitalità, che lo rende appetibile e digeribile. Un cibo ricco di vita riempie di vita il nostro corpo e reintegra più facilmente l’energia spesa durante la giornata.

Sarà capitato a tutti di sentirsi “esauriti”, di non aver più energia per continuare e di desiderare solo un buon sonno ristoratore. Dormendo, ma anche alimentandosi con cibo vivo, o anche attraverso relazioni profonde, ricevendo l’energia del pianeta, dell’aria e dell’acqua, si ricaricano “le pile” (brutto termine, ma chiarisce il concetto!)
Provate ad esempio a camminare a piedi nudi su un prato, a bere acqua di fonte, ad amare una persona... e vi sentirete subito rigenerati.

Come è possibile riconoscere un cibo vivo?
Esistono diversi fattori importanti:

Capacità riproduttiva: la vitalità si esprime prima di tutto nel generare altra vita; ad esempio, se si rimette in terra una patata, una mela, un chicco di grano, questi riprenderanno il proprio ciclo vitale, quando un pezzo di pane, una marmellata, una polenta non potranno mai farlo.

Tempo dalla raccolta: nel momento in cui un frutto viene staccato dalla pianta o una verdura viene tolta dalla terra, essi iniziano a perdere energia vitale.

Metodo di conservazione: l’essiccazione mantiene l’energia vitale, quando invece la surgelazione, o peggio l’inscatolamento, in molti casi uccide l’alimento.

Sistemi di cottura: in linea di principio, il calore uccide la vitalità degli alimenti, ed alcuni sistemi di cottura sono più distruttivi di altri, come ad esempio il microonde e il forno della cucina.

Qualità organolettiche: il profumo, il colore e il sapore sono indicatori della freschezza dell’alimento e si deteriorano velocemente con la perdita di vitalità.

I frutti, quei prodotti della natura costituiti essenzialmente di polpa commestibile intorno a semi, comprendono i frutti nobili degli alberi, comunemente chiamati "frutta" , e quelli delle piante, più o meno vicine alla terra che chiamiamo "frutti" (selvatici, di bosco, mirtilli ad esempio), o "frutti dell'orto" (zucche, peperoni, pomodori, cetrioli, etc.).

L'essere umano per milioni di anni non ha dormito in una casa, che dunque é una comodità recente. Nessuno per questo si sente di dire che l'uomo é fatto per il tricamere in cemento o per la villa, ma tutt'al più che vi si adatta con comodità. Nessuno si sognerebbe di dire che l'uomo é nato per andare al ristorante, anche se risulta comodo quando non si ha tempo per cucinare. L'uomo invece é nato per i frutti, anche se si adatta a sopravvivere di carne o di merendine al latte.

La frutta è un alimento completo in grado di nutrire l’organismo in modo equilibrato. Essa è considerata un cibo sensuale e magico in grado di deliziare i sensi con il suo gusto, il suo odore e i suoi colori.

All'uomo si addicono solo i frutti crudi (cioè "vivi"), carnosi e dolci, che costituirono la sua unica fonte di alimentazione nella preistoria e che contengono più o meno la stessa percentuale media di acqua presente nel corpo umano (65%).
Fonti: Prof. Armando D'Elia e Giacomo Bo

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