giovedì 9 agosto 2018

Abbiamo esaurito le risorse della Terra, ma guai ad abbandonare il consumismo!

Abbiamo esaurito le risorse della Terra, ma guai ad abbandonare il consumismo!

Come ormai accade puntualmente sin dal 1970, abbiamo nuovamente esaurito con largo anticipo le risorse che la Terra è in grado di rigenerare nel corso dell'anno corrente.

Nonostante gli accorati appelli di scienziati ed ecologisti, l'earth overshoot day (il giorno del debito ecologico) si è verificato il primo di agosto: mai così presto, da quando l'umanità ha oltrepassato per la prima volta il limite che sancisce la sostenibilità.

E mentre la torrida estate distrugge i raccolti nel Nord Europa e il riscaldamento globale fa strage di animali con la complicità dell'inquinamento, Apple entra nel Guinnes dei primati toccando quota 1.000 miliardi di capitalizzazione, come a voler sottolineare tutta la follia dell'odierna società, che non si cura affatto delle cose fondamentali per dare un'enorme importanza all'inessenziale.

Forse l'umanità riuscirà a comprendere cosa intendo, soltanto quando a forza di sprecare tempo, risorse, energia e lavoro per produrre e consumare cose inutili e dannose in quantità crescenti e a ritmi sempre più elevati, finirà per compromettere l'ecosistema a tal punto da non riuscire più a disporre di aria, acqua e cibo a sufficienza per assicurare la sua sopravvivenza.

Ci stiamo già ammalando a causa dei veleni che abbiamo immesso nell'ambiente e che ormai respiriamo, beviamo e mangiamo ogni singolo giorno, ma la sofferenza dovuta alla malattia evidentemente non è ancora sufficiente per far risvegliare le coscienze assopite.

Tutto ciò impone una seria riflessione, perché è del tutto evidente che se non si sceglierà di far decrescere il sistema economico in modo intelligente, abbandonando ogni sorta di consumo superfluo, in breve tempo l'ecosistema collasserà.
A quel punto l'economia decrescerà lo stesso, che lo si voglia o no, ma invece di farlo in modo controllato, precipiterà, facendo morire di stenti miliardi di esseri viventi: umani inclusi.

Che cosa propongono i lungimiranti economisti per risolvere la situazione? Di far crescere ulteriormente l'economia: si tratta di un'ottima soluzione, se lo scopo è quello di accelerare il declino dell'intera umanità.

Com'è noto dall'esperienza, le vere soluzioni ai problemi della società non arrivano dall'alto, per risolvere sul serio le criticità c'è bisogno di cambiamenti individuali. 

Ma che cos'è disposto a fare in prima persona l'essere umano medio per evitare la catastrofe? Nulla.

Chi può permetterselo economicamente, non ha alcuna intenzione di abbandonare la moda e il consumismo, non vuole cambiare alimentazione, non si preoccupa di ridurre l'utilizzo della sua automobile e non si degna neanche di rinunciare ai vizi più malsani;
d'altro canto, chi non può permetterselo, nel suo intimo sogna ardentemente di poter fare altrettanto di chi invece può, e non appena la sua ricchezza si accresce, ecco che inizia ad iper-consumare, se non altro per celebrare la propria ascesa sociale.

Le soluzioni sono ben note, ma non c'è la volontà di attuarle.
E allora: buona sesta estinzione di massa a tutti! 
Non c'è salvezza per chi s'è messo in testa di voler morire.

Se l'umanità non sceglie di orientarsi alla vita, non resta altro che sperare che dalle ceneri di questa (in)civiltà fiorisca una Nuova Umanità.
Mirco Mariucci  
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