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sabato 10 agosto 2019

GLI ANTICHI DEI DENTRO DI NOI

DOVE SONO GLI ANTICHI DEI? SONO DENTRO DI NOI ...

Esiste questa ipotesi: il nostro pianeta Terra sarebbe un vivaio per le anime.
Le condizioni di permanenza nel "vivaio" sono severe: gli studenti non ricordano le loro incarnazioni né i periodi vissuti tra le incarnazioni; se mai, potrebbero ricordare qualcosa nel corso dell'insegnamento. L'esistenza nel mondo 3D limita la percezione, e l'acquisizione dei superpoteri è una delle finalità del corso.

Vivono in una realtà duale dove agiscono le forze sia amichevoli sia nocive.
Gli studenti devono imparare ad interagire in modo corretto con entrambe le forze.
Probabilmente, anche l'esistenza di un sistema parassitario che frena lo sviluppo delle anime e "rimanda" coloro che non brillano a scuola, faccia parte del processo dell'insegnamento.
Noi, in questa realtà, avremmo davanti agli occhi numerosi suggerimenti sotto forma di alcuni monumenti dell'antichità. Studiandoli e svelando i loro misteri potremmo sviluppare molte capacità.

Come scrive un autore: "Gli ultimi Custodi, prima di smaterializzare i loro corpi, disattivarono i reattori, sigillarono le piramidi, mascherarono e nascosero le testimonianze e le biblioteche. Sulla superficie terrestre rimasero dei rebus, dei grattacapi... risolvendoli l'umanità ritroverà il filo d'Arianna per la ricerca dell'armonia e dell'abbondanza. Gli dei nascosero la loro presenza anche dentro il nostro inconscio che conserva l'informazione sui molti misteriosi eroi e popoli del passato. GLI DEI VIVONO DENTRO DI NOI.."

Le civiltà del passato ci hanno lasciato i segni della loro presenza, ma per conoscere ciò che sembra inverosimile serve un'apertura mentale. Forse proprio qui si trova la chiave per passare ad altro livello. Il nostro risveglio inizia dall'abbandono del modo "ortodosso" di pensare.
Solo a questa condizione è possibile capire il semplice fatto di trovarsi dentro un Matrix - scuola.

Naturalmente, il sistema parassitario che vive nei mondi del Matrix, oppone resistenza al nostro risveglio perché necessita, per vivere, dell'energia delle anime che "studiano". Per questo è stata creata una ragnatela che distrae l'attenzione, che confonde le coscienze con i dogmi e gli stereotipi... molte anime poco sviluppate restano nella ragnatela per decine e centinaia di vite.
Ma la nostra coscienza nasconde anche le capacità di superare i miraggi del Matrix, di uscire al di fuori della cornice della percezione alterata che ci è stata imposta. 
Coloro che si sentono pronti, si risvegliano, altri possono continuare a seguire le regole del gioco. A voi la scelta.


http://divinetools-raja.blogspot.it La Via del Ritorno... a Casa

lunedì 13 giugno 2016

Levitazione acustica: il segreto degli antichi popoli

Levitazione acustica: il segreto degli antichi popoli

La levitazione acustica è un fenomeno che può essere ottenuto sfruttando alcuni principi fisici in grado di contrastare la forza di gravità, è una tecnica che permette di far muovere piccoli oggetti solidi o liquidi nell’aria, senza che vengano “toccati” in alcun modo, sfruttando la pressione generata dalle onde sonore, come spiega Focus.

Recentemente la tecnica della levitazione acustica è stata sperimentata da un italiano, Daniele Foresti, che ha usato tanti levitatori posti contiguamente riuscendo a spostare piccoli oggetti oltre che farli levitare. Sfruttando le vibrazioni del suono è dunque possibile levitare, trasportare in aria e ruotare oggetti di qualsiasi materiale, con una sezione fino a 7 millimetri, senza limiti di lunghezza

L’esperimento, descritto sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas, è stato sviluppato dal gruppo di ricerca del Politecnico di Zurigo, guidato dall’italiano. Esperimento interessante che supera la precedente levitazione statica, ma pur sempre limitata a piccole cose e sfruttando un emittente ed un ricevente di onde sonore. Eppure, lo sfruttamento delle onde sonore per ottenere la levitazione di oggetti sembra sia molto antica e molto più potente di quello che si può immaginare. Ci siamo sempre chiesti come facevano gli antichi popoli a spostare enormi blocchi di pietra senza avere gli strumenti adatti, ebbene i popoli antichi usavano la levitazione acustica per spostare oggetti molto grandi e pesanti, così hanno costruito le piramidi, così hanno spostato e collocato enormi blocchi megalitici (Stonehenge?). Secondo antiche leggende i sacerdoti  egizi erano in possesso delle “parole del potere” che se pronunciate con la giusta tonalità creavano un’energia in grado di spostare gli oggetti. Anche i Maya sembra fossero in grado di usare la lievitazione acustica, il misterioso tempio di Uxmal secondo una leggenda è stato costruito facilmente usando dei semplici fischi ottenendo come risultato che le pesanti pietre andavano al loro posto.

Nel libro “The Lost Techniques” (le tecniche perdute) Henry Kjellson raccontò la strabiliante esperienza di un medico svedese suo amico, il Dr. Jarl, il quale ebbe il privilegio di soggiornare in un monastero tibetano, ospite di un alto Lama con cui aveva studiato molti anni prima a Oxford. Il Dr. Jarl ebbe così la possibilità unica d’imparare molte più cose di qualunque altro straniero, su certe “misteriose” conoscenze dei monaci tibetani.  
Riuscì infatti a documentare e filmare come essi riuscissero a sollevare dei massi pesantissimi e a spostarli a 250 m d’altezza, usando unicamente la levitazione acustica. Vide con i suoi occhi un fenomeno che per le leggi fisiche note non poteva esistere: dei monaci suonavano diversi e specifici strumenti musicali al cui suono grosse pietre di peso diverso si sollevavano dal suolo e raggiungevano un’altezza di 250 m più in alto dove, con l’aiuto di alcuni yacks, altri li ricevevano e li sistemavano. I monaci con 19 strumenti musicali, 13 tamburi e 6 trombe, si sistemavano a formare un arco di 90 gradi davanti al blocco di pietra, dietro ad ogni strumento c’era una fila di monaci che cantavano e suonavano gli strumenti musicali per la durata di quattro minuti. Appena il suono raggiungeva un certo livello, la grande pietra che avevano davanti si sollevava in aria e iniziava a dirigersi verso la rupe sovrastante, dove degli altri monaci l’avrebbero guidata verso il punto della sistemazione definitiva. La traiettoria durava circa tre minuti e i monaci, dopo il completamento dell’operazione, passavano al trasferimento della pietra successiva, procedendo al ritmo di 5 o 6 ogni ora. Da notare che per sollevare un blocco di granito a 250 m d’altezza, ci vuole normalmente un grande sforzo e quindi un’enorme quantità d’energia, in quanto il suo peso specifico è di 2.500-3.000 Kg per m3. 
Se ipotizziamo un peso di 2.750 Kg per m3, i macigni di 1,5 m3 dovevano pesare oltre 4 t, e di conseguenza per sollevare a 250 m d’altezza un blocco di 4 t dovrebbero servire circa 1.000 t di sforzo (4 t x 250 m = 1.000 t). Accurati calcoli hanno dimostrato invece che, durante quei 3 minuti, ne sono stati utilizzati solo 52. Anche Bruce Cathie, a sua volta, descrisse l’esperienza del Dr. Jarl nel libro “The Bridge to Infinity” (il ponte sull’infinito).

Le leggende ed i fatti “inspiegabili” sono meno misteriosi ed inspiegabili di quello che pensiamo e ci rivelano sempre antichi e dimenticati strumenti che possono portarci ad un livello superiore di conoscenze e capacità come forse lo erano gli antichi, portarci ad un livello evolutivo superiore.

martedì 29 dicembre 2015

Piramidi E Onde Di Forma

Piramidi E Onde Di Forma

In varie esperienze avute con operatori del mondo dell’energia sottile ho notato un utilizzo disinvolto e allo stesso tempo pericoloso della forma della Piramide.
Molti vendono e\o utilizzano in trattamenti curativi modellini di piramidi, piramidi di cristallo di vari tipi, orgoniti a forma piramidale e spesso regalano tali dispositivi a persone che poco o niente conoscono delle sue caratteristiche.

La piramide a base quadrata è una forma geometrica molto potente che rappresenta la nostra realtà 3D, nei solidi Platonici il suo corrispettivo è l’Ottaedro (due piramidi sovrapposte).
Non è mia intenzione descrivere in questo articolo la caratteristiche radioniche e di emissione di onde di forma della piramide ma voglio evidenziare i pericoli di un suo utilizzo scorretto.
Innanzitutto consiglio di non utilizzare la piramide a meno di non essere un esperto radiestesista e operatore radionico, se volete in ogni caso utilizzarla sappiate almeno orientarla, il modo corretto consiste nell’allineare l’ipotenusa di una delle facce con il nord di una bussola (come in figura)
in questo modo l’energia emessa dal perimetro della base sarà in fase e la si potrà utilizzare tranquillamente.

La piramide emette potentissime onde di forma in direzione Nord-Sud, un alone di raggi colorati non visibili all’occhio umano ma le cui radiazioni sono ben percettibili dai rilevatori radiestesici.

Nel disegno riportato qui sotto, osserverete l’emissione– colore della piramide orientata verso il Nord magnetico con l’ausilio della bussola. La faccia rivolta verso il nord emette al centro, su una vasta superficie, il Verde Positivo (V+ dello spettro visibile). A sinistra il giallo, a destra il blu.
 
La faccia rivolta verso il Sud emette al centro, su di una vasta superficie, il Verde Negativo, vibrazione molto pericolosa per la salute, in quanto mummificante.
Il famoso radioestesista Chaumery morì il 27-02-1957 completamente disidratato in seguito agli esperimenti con modellini di Piramide eseguiti senza le dovute cautele.

A sinistra (per chi guarda) il nero, a destra il bianco. Nel Iato Ovest l’emissione è di rosso, su di una vasta superficie. A Sud-Ovest l’infrarosso, a Nord-Ovest l’arancio. Nel lato Est l’emissione è di violetto, su di una vasta superficie. A Nord-Est l’indaco, a Sud-Est l’ultra violetto.
Nel disegno le emissioni sono state siglate con la nomenclatura radiestesica internazionale: R (Rosso), O (Arancio), J (Giallo), V+(Verde Positivo), Bu (Blu), I (Indaco), Vi (Violetto), UV (Ultravioletto), Bc (Bianco), V- (Verde Negativo), N (Nero), IR (Infrarosso). Le seguenti emissione-colore: J, Bu, O, IR, N, Bc, UV, e I, si captano con gli strumenti (pendolini colorati oppure Pendolo universale di Chaumery – De Belizal) nei pressi delle punte della piramide.

La forma piramidale, oltre che ad emettere lo spettro completo dei colori, garantisce una potente emissione di V- al centro del solido. Gli antichi Egizi possedevano indubbiamente quest’importantissima nozione radiestesica, e la sfruttavano per conservare le mummie, i corpi dei Faraoni e dei prelati del tempo.

Quindi Mai tenere delle piramidi vicine senza che siano state correttamente orientate al Nord, Mai esporsi al lato sud di una piramide, Mai tenere una piramide sotto di noi con la punta rivolta verso di sé, ad esempio sotto al proprio letto; Spero abbiate compreso il valore di questi avvertimenti per la vostra stessa salute fisica e mentale.

Le Onde Di Forma

Le Onde Di Forma
Pubblicato su "Aura Mundi" nel luglio agosto del 2010

Le emanazioni vibrazionali generate dalle strutture geometriche, utilizzate dalle più remote civiltà ed oggi riscoperte dalla nuova fisica.

L’Universo, negli infiniti elementi di cui è composto, viene percepito dagli esseri viventi grazie alla forma. In effetti, sotto questo aspetto, non esiste nulla che non abbia una forma, per quanto impalpabile possa essere la materia di cui l’elemento è composto; persino sostanze dalla forma estremamente variabile, come i gas, possiedono a livello molecolare una specifica struttura.

Fin dai primordi dell’esistenza biologica, in un ambiente tridimensionale come quello che ci caratterizza, la forma è ciò che ha consentito e che consente agli esseri viventi di acquisire consapevolezza di ciò che li circonda e di se stessi.
Anche nella Bibbia si fa preciso riferimento a ciò, in senso metaforico, quando si menziona l’episodio del reciproco riconoscimento di Adamo ed Eva avvenuto grazie al loro osservarsi.

La forma possiede un legame con l’elemento che la manifesta, non solo per quanto attiene il concetto di consapevolezza appena descritto, ma anche per motivazioni più squisitamente funzionali.
È, infatti, estremamente agevole rendersi conto del nesso, non certo casuale, esistente tra la forma e la funzione alla quale è destinato l’oggetto o l’elemento che la possiede; basti pensare agli svariati organi componenti del corpo umano, alla loro particolare struttura ed al compito che svolgono nell’ambito del mirabile complesso organico in cui sono inseriti; non è un caso, per fare un esempio, che lo stomaco esibisca una forma a sacco, in quanto questa è la struttura ideale tramite la quale esso può assolvere allo scopo per il quale è venuto ad esistenza.

Tutto il complesso delle forme naturali che ci circonda è, inoltre, contraddistinto dalla meravigliosa perfezione geometrica che possiedono, a partire dalla precisa simmetria della struttura del reticolo cristallino in base alla quale si formano i minerali, fino a giungere alla straordinaria bellezza di configurazioni dalle smisurate dimensioni come le galassie.
Le forme naturali, globalmente, discendono dalla messa in opera delle forze della natura e, dunque, ne costituiscono la logica rappresentazione.

Antiche conoscenze delle onde di forma.
Sin dalle epoche più lontane, nelle diverse vetuste culture e tradizioni, veniva impiegato il potere delle forme all’interno delle strutture degli amuleti o nei riti religiosi, nei quali si faceva spesso uso di simboli fondamentali quali la croce, il cerchio, il triangolo. Si parla, a tal proposito, di geometria sacra la cui conoscenza detiene una provenienza molto antica, essendo stata ritenuta da tempi remoti il complesso di elementi sul quale è edificato l’intero Universo e da cui traspare l’ordine divino presente in tutto ciò che esiste.
Tra le diverse forme appartenenti alla geometria sacra, una delle più rilevanti e note è quella chiamata “Vesica Piscis” (mandorla mistica) scaturente dall’intersezione di due cerchi aventi lo stesso raggio con la circonferenza di uno passante per il centro dell’altro e viceversa. I due segmenti che si vengono a creare all’interno di tale figura, uno che attraversa il centro orizzontalmente e l’altro che connette verticalmente i punti di intersezione dei due cerchi, stanno tra di loro in un rapporto congruente alla proporzione aurea. Quest’ultima deriva dal rettangolo aureo (usato già nell’antichità in architettura), ovvero da un rettangolo divisibile da un segmento in un quadrato e in un rettangolo più piccolo, avente anche quest’ultimo lo stesso rapporto tra i lati che ha il primo. Tale proporzione, chiamata numero d’oro, 1,618, rappresenta il rapporto ideale tra due lunghezze per produrre un effetto estetico più armonioso e si trova all’interno della struttura di formazione di molti organismi naturali, come la forma a spirale del Nautilus Pompilius e le proporzioni dell’essere umano. Le caratteristiche di tale numero, presente anche nella successione matematica di Fibonacci, nelle proporzioni dei crop circles, della piramide di Cheope e di molte altre strutture sacre, furono approfondite nel 1509 dal grande matematico Luca Pacioli ed utilizzate da Leonardo da Vinci nelle sue incredibili creazioni artistiche.
Dall’applicazione grafica ripetuta della Vesica Piscis deriva un’altra configurazione molto conosciuta, nota con il nome di “Fiore della Vita” rintracciabile in diversi antichi reperti presenti in varie zone del pianeta (Egitto, Irlanda, Turchia, Inghilterra, Israele, Cina, ecc.). Tale figura rappresenta simbolicamente, secondo il ricercatore Drunvalo Melchizedek, le fasi della Creazione a partire dal primo giorno della Genesi, come è possibile arguire dalla struttura della Vesica Piscis che rievoca, appunto, il processo di divisione grazie al quale si origina la cellula, ovvero la vita. Ad esso seguono gli altri cinque giorni della Creazione rappresentati dagli ulteriori cerchi del Fiore della Vita.
Ma perfette strutture geometriche e simboliche sono presenti anche nei “mandala” utilizzati nelle tradizioni tibetana, nepalese ed indiana e costituenti strumenti di iniziazione e di accesso a stati di coscienza superiori, attivabili grazie alla loro contemplazione non razionale e operanti, dunque, a livello non verbale.

Moderne conferme: la rifrazione angolareIn Francia ed in Belgio lo studio delle onde di forma ha conosciuto un forte sviluppo ad opera soprattutto dei due ricercatori francesi Chaumery e De Belizal, del fisico Louis Turenne, e dei fratelli Servranx. Grazie ai loro studi, questi scienziati hanno appurato che le figure geometriche, se orientate al nord magnetico terrestre, possono assorbire ed emettere il flusso magnetico della Terra.

La capacità di emissione di figure geometriche riprodotte in grafici, deriva dal fatto che la materia emette, oltre alla vibrazione causata dal movimento atomico, anche un’effusione energetica dovuta alla sua specifica forma correlata alla rifrazione angolare e chiamata "emissione ad onde di forma". Tale emissione possiede una lunghezza d'onda molto corta, come quella delle cellule, ed è fortemente sensibile all’energia del pensiero, la quale è in grado di amplificare e potenziare la valenza energetica dei grafici.

Ma lo studio delle forme e delle loro caratteristiche ha condotto alla scoperta, di cui già parlavano gli antichi Egizi e Greci, dello stretto legame esistente tra la geometria ed il suono, come è desumibile dal fatto che gli intervalli matematici della scala musicale sono sottoposti alle leggi geometriche. Ciò fu ulteriormente confermato dalle sperimentazioni realizzate dal musicista e fisico Ernst Chladni, basate sulla creazione di forme (chiamate "figure di Chladni") su uno strato di sabbia grazie alle vibrazioni sonore del violino, i cui risultati furono pubblicati nel 1787 nella sua opera “Scoperte sulla teoria dei suoni”. Più tardi, nel 1967, ciò fu avallato dal fisico e medico Hans Jenny che dette origine alla scienza nota come Cimatica, vale a dire lo studio delle forme d’onda, la cui base è la relazione che lega la forma alla frequenza dell’energia, rapporto grazie al quale la forma di ogni cosa esistente deriva da legami energetici aventi una determinata frequenza vibratoria di base.

Hans Jenny, tramite la trasmissione del suono attraverso sostanze agevolmente deformabili, come il gesso, il sale, provò che ogni materiale sotto l’azione di una determinata vibrazione, acquisisce una specifica forma esattamente connessa alla frequenza d’onda che lo ha attraversato. Egli pervenne al risultato consistente nel fatto che basse frequenze originano forme basilari come i cerchi, mentre frequenze più alte creano figure sempre più composite alla stregua dei tetraedri, dei mandala e delle configurazioni pitagoriche.

Uso terapeutico del potere delle forme.

martedì 30 settembre 2014

LA TECNOLOGIA DI TESLA E IL POTERE DELLE PIRAMIDI


Il Dr. Nikola Tesla ha riscoperto quello di cui erano a conoscenza gli antichi costruttori delle piramidi: piramidi, obelischi e pietre erette generano un flusso costante di ioni negativi, utilizzabili per migliorare gli ecosistemi e rinverdire i paraggi circostanti.
Nikola Tesla (1856-1943) è stato con tutta probabilità il massimo, pressoché insuperabile inventore nei campi dell’elettricità e del magnetismo. Nel 1977, in occasione delle Celebrazioni per il centoventesimo anniversario della sua nascita, organizzate dall’Accademia Yugoslava delle Arti e delle Scienze, la casa editrice Školska knjiga di Zagabria ha pubblicato Le mie invenzioni, l’autobiografia di Tesla, libro nel quale l’inventore descrive (fra l’altro) la concezione originaria e lo scopo della costruzione della Wardenclyffe Tower a Long Island, che per vari motivi non venne mai ultimata né resa operativa. Segue uno stralcio del capitolo cinque del libro.
Un giorno, mentre girovagavo in montagna, cercai riparo da un’imminente tempesta. In cielo si addensarono grevi nubi, tuttavia in qualche modo la pioggia tardava a cadere sino quando, all’improvviso, vi fu il bagliore di un fulmine e, pochi momenti dopo, si scatenò un diluvio. 

L’osservazione di questo fatto mi indusse a meditare. Risultava evidente che i due fenomeni erano strettamente correlati da un rapporto di causa-effetto e, dopo una breve riflessione, giunsi alla conclusione che l’energia elettrica implicata nella precipitazione dell’acqua era irrilevante, essendo la funzione del fulmine assai simile a quella di un sensibile innesco. Vi era la possibilità di conseguire fantastici traguardi. Se riuscissimo a produrre effetti elettrici della qualità richiesta, sarebbe possibile trasformare l’intero pianeta e le condizioni di esistenza su di esso. Il sole fa evaporare l’acqua degli oceani e i venti la trasportano in regioni lontane, dove permane in uno stato di delicatissimo equilibrio. Se avessimo la facoltà di capovolgerlo dove e quando desiderato, questo imponente flusso di sostentamento della vita potrebbe essere controllato a piacimento. Potremmo irrigare aridi deserti, creare laghi e fiumi nonché fornire forza motrice in quantità illimitata. Questo sarebbe il modo più efficiente di sfruttare il sole per utilizzi da parte degli esseri umani. Il coronamento di tale obiettivo dipendeva dalla nostra capacità di sviluppare forze elettriche del medesimo ordine di quelle presenti in natura.
Sembrava un’impresa disperata, tuttavia decisi di provarci e appena di ritorno negli Stati Uniti, nell’estate del 1892...si diede inizio a un lavoro per me ancor più allettante, in quanto un mezzo dello stesso tipo era necessario per la riuscita trasmissione di energia senza l’uso di fili.

L’ingegneria della pioggia di Tesla

Il Dr. Nikola Tesla intuì con chiarezza che l’acqua è vita, elemento essenziale di origine e sviluppo della vita sul pianeta Terra. Nelle zone aride le forme di vita sono alquanto rare. Solo l’acqua è capace di rendere verde il deserto. Tesla intendeva fabbricare un dispositivo che creasse fulmini e in tal modo generasse pioggia, che a sua volta avrebbe determinato un clima favorevole nelle aree desertiche.

Il fulmine è un fenomeno di scarica elettrica, la cui percepibile manifestazione acustica è il tuono. Ancora oggi gli scienziati sono intenti a cercare di comprendere e spiegare determinati fenomeni correlati ai fulmini.
I processi di condensazione nell’atmosfera inducono l’accumulo di elettricità nelle nubi. La polarizzazione delle cariche all’interno delle nubi temporalesche determina un aumento del potenziale elettrico fra determinate parti, il che ha come esito una scarica elettrica. Le scariche elettriche possono manifestarsi all’interno di una nube, fra due nubi oppure fra una nube e il suolo. Quest’ultimo caso è quello che ci interessa, un gigantesco cortocircuito fra il cielo e la terra.

Nel 1750 Benjamin Franklin scoprì che l’elettricità non è uniformemente distribuita su tutti gli elementi della superficie di un conduttore (salvo che nel caso di una sfera); la sua distribuzione dipende dal grado di curvatura degli elementi della superficie considerata. In linea generale, la densità di carica più elevata è situata sui bordi, sulle parti sporgenti e acuminate piuttosto che su quelle tonde e piane. A livello statistico il fulmine colpisce seguendo il percorso maggiormente conduttivo, vale a dire quello con la più elevata densità di carica. Nel corso dei suoi esperimenti Franklin scoprì che quanto più acuminato e conduttivo era il parafulmine, tanto più facile risultava attrarre un fulmine nel corso di una tempesta elettrica. Questo è il motivo per cui egli progettò il suo parafulmine con la punta laminata d’oro.

Ad ogni modo, da allora imperversa il dibattito sull’eventualità che i parafulmini debbano avere un puntale sferico oppure acuminato. Nel 1892 Nikola Tesla predisse che l’antenna da parafulmine ideale – ricevitore ed emettitore di fulmini – doveva avere una punta arrotondata, non aguzza. Nel 1918 gli venne assegnato il brevetto USA nr. 1.266.175 per il progetto di un dispositivo di protezione dai fulmini in virtù di una pecca della teoria di Franklin: l’asta acuminata ionizza l’aria circostante, rendendo quest’ultima conduttiva ed elevando in tal modo la probabilità di un fulmine. 
Un documento dal titolo “Lightning Rod Improvement Studies” di C. B. Moore et al., pubblicato nel maggio 2000 sul Journal of Applied Meteorology, va a ulteriore conferma della teoria di Tesla (vedere http://tinyurl.com/d7mcne).
Quindi mentre Franklin inventava il parafulmine, la soluzione tecnica per attirare fulmini naturali dalle nubi, Tesla si proponeva di approntare un dispositivo che generasse fulmini in aree desertiche prive di copertura nuvolosa e in tal modo provocare precipitazioni.

Nel tunnel di scarica di un fulmine naturale la temperatura è pari a circa 30.000°C, la carica elettrica raggiunge 40 MV e la corrente elettrica si aggira attorno ai 110 kA. Si stima che l’energia di un fulmine corrisponda a circa 40MWh. Si presumeva che la Wardenclyffe Tower di Tesla impiegasse un trasformatore per creare alta tensione e, invece di fulmini naturali, producesse scarica ionica senza fiamma ad alta energia. Come base di questo congegno Tesla prefigurava una piramide a otto facce con un emisfero sulla cima. Per quale motivo?

Lo scienziato sosteneva che la Terra è un’armatura di condensatore sferica, mentre la ionosfera rappresenta l’altra armatura. Recenti misurazioni hanno determinato che la differenza di tensione fra la Terra e la ionosfera è pari a 400.000 volt. Le linee di forza della carica elettrica più i campi provenienti dal Sole agiscono verticalmente sui lati della piramide. Equipotenziali magnetici manifestano una grande densità del campo magnetico in cima o al vertice della piramide. La tensione del campo elettrico aumenta di 100 V/m in concomitanza con l’altezza. Il campo negativo terrestre raggiunge la massima intensità e densità in corrispondenza del vertice della piramide. Alla sommità della Piramide di Cheope (altrimenti nota come la Grande Piramide o Piramide di Khufu) vi è una tensione pari a 14.600 V. (Vedere fig. 1).
Figura 1: L’effetto della Piramide di Cheope sulla densità dei campi elettrici e magnetici.

La Piramide di Cheope dispone di una propria capacità elettrica, la prerogativa di accumulare un certo quantitativo di carica elettrica. Se sulla piramide converge troppa carica elettrica, quella in eccedenza si scarica presso la sommità. Secondo alcune voci, in origine il vertice della Piramide di Cheope consisteva in un pyramidion in oro massiccio – un eccellente conduttore.

La tensione alla sommità della struttura dipende esclusivamente dall’altezza, e questo è il motivo per cui Tesla predispose una torre, una struttura che si elevava in altezza; optò per una forma piramidale a otto lati, ma poteva essere una piramide a quatto lati, una con innumerevoli lati, un cono, la tensione sarebbe stata la medesima in ogni caso. La forma simmetrica della struttura ne avrebbe accresciuto la stabilità statica e la resistenza a fenomeni sismici.

Per quale motivo Tesla fabbricò una sfera, di ventuno metri di diametro, sulla cima della torre piramidale? Cosa si realizzò con tale iniziativa? Il fatto che la sfera fosse priva di punte comportava che la tensione si sarebbe distribuita in modo uniforme sulla sua intera superficie. La tensione scaricata dal vertice della piramide sarebbe stata acquisita dalla sfera, aumentando in tal modo la capacità elettrica complessiva dell’intera torre. Invece di verificarsi presso un punto alla sommità della piramide, la scarica si sarebbe prodotta presso numerosi punti su tutta la superficie della sfera. La conclusione è che aggiungendo la sfera al vertice della piramide, la capacità elettrica del dispositivo sarebbe risultata accresciuta, il che avrebbe aumentato la possibilità di generare fulmini di gran lunga più potenti.

La Wardenclyffe Tower di Tesla fu progettata per elettrificare l’atmosfera in un baleno e produrre un temporale accompagnato da pioggia, nonché per fungere da mezzo per una comunicazione senza fili su scala mondiale. Per nostra grande disdetta, la torre non venne mai ultimata; fu smantellata nel corso della Prima Guerra Mondiale. Tesla non ebbe mai occasione di effettuare gli esperimenti che aveva pianificato a Long Island, né di applicare l’ingegneria della pioggia in condizioni desertiche.

Ioni negativi ed effetti benefici connessi

Come funzionano i dispositivi d’avanguardia per il condizionamento dell’aria? Regolano umidità e temperatura dell’aria e, inoltre, generano ioni negativi. L’influsso degli ioni negativi sulla salute umana è noto da una sessantina d’anni, accompagnato da una grande mole di ricerche scientifiche.
Nell’organismo umano sono costantemente in atto processi biochimici di ossidazione e riduzione, il che richiede che ioni caricati negativamente funzionino in modo appropriato. Tutti gli esseri viventi ricevono dall’aria ioni caricati negativamente, attraverso la cute e gli organi respiratori. Quando in un locale vi sono ioni negativi a sufficienza, ne consegue un incremento del contenuto di ossigeno nel sangue e la normalizzazione del battito cardiaco, accelerando in tal modo l’eliminazione delle tossine. Grazie a un migliore afflusso di sangue al cervello, la concentrazione e altre facoltà mentali ne risultano rafforzate, le conseguenze dello stress vengono neutralizzate mentre tensione e mal di testa leniti. Gli ioni negativi si legano con le tossine dell’organismo, vale a dire che fungono da antiossidanti, prevenendo in tal modo lo sviluppo di malattie degenerative.

In natura la condizione più favorevole per la ionizzazione dell’aria si presenta dopo temporali, acquazzoni e rovesci, quando si verificano le scariche in atmosfera, ovvero quando nell’aria la quantità di ioni negativi è significativamente superiore a quella di ioni positivi. Accresciute concentrazioni di ioni di ossigeno negativi sono riscontrabili anche nei pressi delle cascate, nelle foreste di pini, in montagna, lungo la riva del mare e anche nelle caverne (il che ha dato origine alla speleoterapia; vedere http://tinyurl.com/ap9nyg).

Le piramidi come generatori di ioni negativi

Qual era la funzione delle piramidi? Produrre fulmini? Niente affatto. Le piramidi hanno funzionato per millenni, e continuano a farlo, come generatori di ioni negativi. Allo scopo di ionizzare costantemente l’aria circostante, le piramidi dovevano essere collegate a una fonte permanente di ioni negativi. Come si è ottenuto tale scopo? Dove si trovano le linee ‘elettriche’ che conducono alle piramidi?
La Piana di Giza nasconde acque sotterranee in abbondanza. Grossi fiumi sotterranei che scorrono attorno alle piramidi sono zeppi di ioni negativi e, tramite l’effetto piezoelettrico, ‘traspondono’ questi ioni a ciascuna piramide, la quale quindi li accumula e scarica l’eccedenza presso la sommità. Tutte le piramidi della piana sono costruite con pietra a elevato contenuto di cristallo, in grado di legare le cariche elettriche derivanti dall’acqua quando questa, nel sottosuolo, esercita una pressione meccanica contro il cristallo stesso. Se esponiamo il cristallo a deformazione meccanica, cariche elettriche orientate compaiono in superficie – fenomeno noto come effetto piezoelettrico. Il cristallo rappresenta il convertitore di energia meccanica in energia elettrica. In virtù del costante processo di carica e scarica della piramide, che viene caricata elettricamente dai fiumi sotterranei, la piramide stessa si contrae e si espande, determinando continui microterremoti.

Obelischi, chiese e moschee come ionizzatori

Gli obelischi funzionano in base a un identico principio. Sono pilastri fatti di pietra cristallina con un pyramidion in oro, argento o rame posto sulla sommità, e sono siti al di sopra di acque sotterranee. Un obelisco è di fatto uno ionizzatore d’aria.
Il succitato principio è stato applicato ad antiche chiese e moschee, costruite utilizzando pietra dall’elevato contenuto cristallino. Campanili e cupole di chiese e moschee erano in massima parte fatte di rame, argento od oro, e quasi tutte queste antiche costruzioni venivano situate al di sopra di corsi d’acqua sotterranei – fonti naturali di ioni negativi. Anche all’interno di queste chiese e moschee è avvertibile una proficua ionizzazione negativa.
Figura 2: Menhir bosniaci

Menhir come ionizzatori

I megaliti presenti in tutto il mondo rappresentano la forma più primitiva di ionizzatori. Questi menhir sono fatti di materiale cristallino e sono situati al di sopra di corsi d’acqua sotterranei, tuttavia non presentano il vertice aguzzo in materiale conduttivo e quindi la loro prerogativa di ionizzazione dell’aria ha una potenza inferiore, carenza risolta erigendo un consistente quantitativo di megaliti in determinate aree, il che ha incrementato la potenza complessiva.

ARCHEOLOGIA DIMENTICATA, ANZI, VIETATA

Mi piace certa ortodossia archeologica. Mi piace perché, non sapendo più a chi ed a che cosa votarsi, nega ormai l’evidenza, in una sorta di suicidio dialettico a cui appassionate ed appassionati assistono a volte sorridendo, a volte ridendo ed a volte sghignazzando fragorosamente.
Ma come si fa a parlare di mancanza di prove archeologiche, di mancanza di solide basi di ricerca, di mancanza di riscontri , quando, a fronte di centinaia e centinaia di immagini, immagini satellitari, foto, riscontri e quant’altro, certa ortodossia (che vorrebbe tanto essere “alla moda”) non sa più letteralmente che pesci prendere, cercando di dettare regole comportamentali ad una platea inesistente, intenta ormai ad osservare e discutere da tempo fatti, non chiacchiere.
Non affronterei l’argomento, che francamente ormai fa anche una certa tenerezza, se non ci fossero appassionate ed appassionati che invece ci tengono, e molto.
E va bene : senza clamore, i fatti, per l’ennesima volta :
-Oltre 1.000 ( ormai quasi 1.500) piramidi Cinesi, ignote all’ortodossia che continua a difendere Cheopee gli scalpellini faraonici. Eppure ci sono.
-Linee planetarie non certo casuali, ignorate dall’ortodossia che continua a difendere il suddetto. Eppure ci sono.
-Un sito come Puma Punku non edificabile senza strumentazioni altamente tecnologiche ,ignorato dall’ortodossia. Eppure c’è.
-Modifiche biogenetiche ignote, in un passato lontanissimo sui vegetali (soprattutto il mais o granturco, tra gli altri) ignorate dall’ortodossia, sebbene i campi in cui ciò è avvenuto siano stati replicati nel Novecento, ed anche qui l’Ortodossia tace tranquillamente. Eppure ci sono.
-Fogli di mica, materiale isolante ad alte temperature, reperito in fogli difficilmente riproducibili anche oggi (Teotihuacan), cosa che ovviamente l’Ortodossia ignora. Eppure ci sono.
-Prove evidenti di uso dell’elettricità e della illuminazione elettrica ( copiate dalla nostra tecnologia) ovviamente ignorate. Eppure ci sono.
-Un sito sulle Ande Boliviane, a forma di cerchi concentrici, ( Cerchi di Columa) enorme, di cui l’ortodossia tace l’esistenza non sapendolo spiegare, e che ricade nella casistica dei Campi Gamma replicati nel Novecento. Eppure c’è.
Ora, se tutto questo viene ignorato dall’ortodossia non è colpa di appassionate ed appassionati ( che, come dico sempre, non sono cretini), ma di chi non ha l’onestà intellettuale non dico di “darmi e/o darci ragione”, ma di affrontare gli argomenti, nel merito, il che è ben diverso.
Se poi si fa finta di non comprendere siamo in altre discipline, non nell’archeologia: retorica pura, pantomima, eccetera.
Ma c’è di più. Ancora ? Sì.
Esiste un sito, sempre a Teotihuacan, a mille metri circa di distanza dalla poderosa Piramide del Sole, di cui non esiste una sola immagine, assolutamente nulla. E’ talmente vietato ed interdetto, che di esso non solo non si parla, ma non se ne conosce neanche l’esistenza.
Nella immagine che allego, risalente a parecchie decine di anni fa ( 1878 circa ) , si scorge sulla destra dell’immagine, al centro, una sorta di collinetta. Ebbene, con molta probabilità si tratta proprio di parte della Piramide della Mica, o Tempio della Mica, o Piramide degli Specchi o Tempio degli Specchi.
Collegato sotto terra con la Piramide del Sole da tubature di cui ormai non viene più neanche negata l’esistenza, questo luogo (chiuso da pesanti cancelli) è interdetto completamente e purtroppo non è neanche chiaramente visibile dall’alto , (ricerca di mappa), in quanto interrato..
Ho avuto la fortuna di raccogliere la testimonianza di un tale del luogo, tramite un famoso archeologo Tedesco ( di cui devo ovviamente tacere il nome) che riferisco: chiaramente in questo caso non ho riscontri, e quindi riporto il tutto come mero parere personale. Non dategli, se volete, alcun valore : lo comprendo bene, ma tenete solo presente che le tubature sotterranee che collegano tale sito, vietatissimo, alla Piramide del Sole di Teotihuacan sono una realtà accertata ed acclarata.
Cito la testimonianza, tradotta in Italiano : ” Ho visto materiale riflettente dappertutto, abbagliante, abbacinante. Non so se fossero specchi o materiale estremamente levigato. Certamente non era una tomba, ma qualcosa di assolutamente incomprensibile”.
Non faccio commenti. Il sito è chiuso. Da sempre. Ho inoltrato richieste di ogni genere. Nulla da fare. E’ l’unico sito archeologico del Pianeta di cui non esista neanche una immagine. Questi sono fatti. Le chiacchiere le lasciamo a chi nel merito non ci vuole, o non ci sa, o non ci deve entrare. Di Fabio Garuti 16/07/2014

lunedì 23 giugno 2014

COLLEGAMENTO FRA ONDE DI TORSIONE E COSCIENZA




COLLEGAMENTO FRA ONDE DI TORSIONE E COSCIENZA

di David Wilcock - Capitolo Nove

9.1 - OGNI ATOMO E’ UN GENERATORE DI TORSIONE
Il lavoro di Kozyrev e altri ci ha mostrato che tutta la materia imbriglia onde di torsione per sostenere la propria esistenza. Nei due ultimi capitoli abbiamo visto che un atomo è in realtà un vortice di energia eterica, dove le nuvole di elettroni a carica negativa premono verso il nucleo interno a carica positiva secondo l’effetto Biefield-Brown. Abbiamo anche visto che la geometria è un fattore importante nel regno quantico, dato che rappresenta la forma naturale che la vibrazione crea nella materia fluida. Queste vibrazioni eteriche che avvengono naturalmente spingeranno gli atomi, quando rilasciati da un becco molto sottile, ad unirsi in microcluster geometricamente perfetti, che agiscono a loro volta come un grande atomo. Queste vibrazioni sono anche responsabili della formazione dei quasi-cristalli, dove una lega metallica rapidamente raffreddata si forma in una struttura geometrica che non può essere creata da singole “particelle atomiche”, ma solo da quegli atomi che si mescolano insieme in un intero più grande.
Ancora, la chiave è che queste forme geometriche vengono create dalla vibrazione. Affinché questa vibrazione possa avvenire, un atomo deve costantemente assorbire e allo stesso tempo emanare energia eterica. Al persistere di questa vibrazione, l’atomo butterà fuori onde di torsione nell’etere circostante. Ciò significa che ogni atomo è un generatore di torsione, e a seconda della “polarizzazione generale della sua rotazione”, cioè se nelle sue nuvole elettroniche c’è una maggiore quantità di rotazione destrorsa o sinistrorsa, l’oggetto genererà onde di torsione destrorse o sinistrorse. Ovviamente una “massa” più grande di atomi che si raggruppano in oggetti fisici comuni seguirebbe le stesse regole.
Così, supponiamo di avere un oggetto i cui atomi siano polarizzati per una rotazione maggiormente destrorsa rispetto a quella sinistrorsa. Ora, torniamo alla nostra analogia della spugna immersa nell’acqua. Le vibrazioni esistenti causeranno la continua espansione e contrazione della spugna ad una velocità molto elevata. Se la spugna è una sfera perfetta, allora la spugna butterà fuori una quantità d’acqua uguale in tutte le direzioni ad una velocità di flusso costante. Tuttavia, se la spugna fosse a forma di cono, allora ogni volta che la spugna si contrae, dal vertice del cono uscirà una quantità maggiore d’acqua rispetto alle altre aree. Questo è facilmente visualizzabile con l’analogia dell’acqua che passa attraverso un imbuto. Nel caso di questa analogia, il vertice del cono rilascerà onde di torsione destrorse.
Così, dato che ogni atomo butta fuori onde di torsione quando vibra, certe forme possono aiutare più di altre ad imbrigliare e dirigere questo flusso di energia torsionale. Ovviamente, in questa categoria c’è ognuno dei Solidi Platonici, ma altre forme possono imbrigliare onde di torsione senza necessariamente essere Solidi Platonici. Il dott. Victor Grebennikov ha scoperto questi fenomeni nell’ “effetto di cavità strutturale” o CSE, durante i sui studi sugli insetti. In questo capitolo, discuteremo anche la sorprendente ricerca dei dott. Golod, dott. Krasnoholovets, Joe Parr e altri, sulla forza della forma piramidale nell’imbrigliare l’energia torsionale.

9.2 - PRINCIPALI CATEGORIE DI DISPOSITIVI GENERATORI DI TORSIONE
Come descritto nei rivoluzionari studi sulla torsione di Nasonov, ci sono quattro principali categorie di strumenti che producono un effetto di campo torsionale misurabile:
1.  Oggetti con polarizzazione di spin specificatamente organizzata. Un magnete è il materiale più comune che appartiene a questa categoria. Ogni atomo possiede una combinazione di spin [rotazione] “destro” e spin “sinistro” nelle nuvole di elettroni, e questo è conosciuto come la “polarizzazione di spin” dell’atomo. Ogni singolo oggetto avrà una polarizzazione di spin generale, che è la somma di tutti i differenti spin presenti nell’atomo. In un magnete, tutte le molecole sono allineate in polarizzazione magnetica nord-sud, e questo crea forti onde di torsione così come un campo magnetico. Il ricercatore ceko Pavilta è stato in grado di produrre effetti simili in materiali non-magnetici, come documentato in Physics Discoveries
2.  Generatori di torsione elettromagnetici o elettrostatici. Generando semplicemente un campo elettrostatico o elettromagnetico, come passando corrente elettrica attraverso un roccheto di filo, si produrranno anche onde torsionali misurabili. Generatori che utilizzano questo principio sono stati costruiti e testati da S.V. Avramenko, F.G. Ignatjev, G.A. Sergejev, S.N. Tarakhtiy e molti altri.
3.  Oggetti con rotazione specificatamente organizzata. Facendo ruotare materiali sia magnetici sia non-magnetici secondo velocità e schemi determinati, si possono generare campi di torsione. In Russia, questo metodo è stato utilizzato da A.I Veinik, K.N. Perebeinos, V.M. Yuritovsky, V.V. Bobyr e molti altri. Tali generatori sono stati ben descritti nel nostro precedente volume, dato che molti ricercatori hanno creato “superunità” o strumenti a free-energy che utilizzano questi principi per estrarre energia direttamente dall’etere stesso. Con questo metodo sono stati costruiti anche veicoli ad anti-gravità, come il SEG del Professor Searl.
4.   Oggetti che distorcono la geometria del vuoto fisico. Come indica Nasonov, “Ogni oggetto che ha una certa geometria di superficie genererà simultaneamente campi di torsione destra e sinistra con una certa configurazione a seconda della geometria dell’oggetto. Questo fatto può essere rilevato da vari tipi di indicatori fisici, chimici e biologici. Da molti ricercatori di differenti paesi sono stati ripetutamente osservati insoliti effetti dimostrati da piramidi, coni, cilindri, triangoli piani ecc,  ”. Questa quarta categoria sarà l’argomento principale di discussione di questo capitolo, e ci riferiremo a questi oggetti dalla forma speciale come a “generatori passivi di torsione”. Questi effetti sono stati studiati da A.I. Veinik, V.S. Grebennikov, Yu.V. Tszyan Kanchzhen, I.M. Shakhparonov, A.A. Beridze-Stakhovsky, A. Golod, V. Krasnoholovetz, Joe Parr ed altri.
5.  Generatori che combinano le caratteristiche delle quattro precedenti categorie. Sono stati costruiti certi strumenti che combinano la forma geometrica di un oggetto o altro del tipo descritto al punto 4 con altre proprietà che generano onde torsionali come quelle viste nei punti 1-3, producendo risultati rimarchevoli. Anche questi studi saranno discussi in questo ed altri capitoli, e sono stati eseguiti da Yu.V. Tszyan Kanchzhen, V.P. Kaznacheev, Joe Parr e dagli autori del brevetto francese n°2421531 del 1979, tra gli altri.

9.3 - I CAMBI DI POLARIZZAZIONE DI SPIN DI UN ATOMO SONO POSSIBILI
Prima di procedere, dobbiamo qui notare che la polarizzazione di spin di un atomo non è necessariamente fissa in direzione destra o sinistra. L’Istituto di Ricerche Materiali di Kiev, in Ucraina, ha eseguito una serie di esperimenti dove un oggetto è stato esposto ad un campo torsionale creato dal terzo processo della lista precedente. Essi hanno trovato che se la radiazione di torsione è sufficientemente forte, lo stato di spin degli atomi stessi può essere cambiato. Più avanti in questo capitolo vedremo che questi cambi possono essere eventualmente abbastanza sostanziali da alterare la struttura e l’apparenza di un materiale, come il colore del granito o l’affilatura della lama di un rasoio.
In modo ancor più interessante, l’ Istituto di Ricerche Materiali ha anche determinato che persone con forti capacità psichiche sono capaci anche di creare identici cambiamenti nella polarizzazione di spin di varie sostanze semplicemente focalizzando la loro coscienza. Nessun’altra tecnologia può creare tali cambiamenti negli oggetti fisici. Questo suggerisce ancora che la coscienza e le onde di torsione sono in realtà la stessa identica cosa, e nella ricerca russa ed ucraina sulla piramide di questo capitolo potremo vedere di più della crescente evidenza che punta direttamente a questa conclusione.

9.4 - L’ASSORBIMENTO DI ENERGIA ETERICA PROBABILMENTE LA COSA PIU’ IMPORTANTE PER LA SALUTE
In questo capitolo, inizieremo anche a sentire il peso dell’evidenza che suggerisce che l’assorbimento di energia eterica è in realtà l’ingrediente più importante nella salute di un organismo, e che i processi convenzionali di respirazione, ingestione, ed esposizione al sole sono solo parte del puzzle: forse importante solo per il grado in cui ogni processo è in grado di rinnovare continuamente la nostra scorta di energia eterica. Alcuni “santi digiunatori” descritti in Autobiography of a Yogi di Paramahansa Yogananda ed altre fonti sono arrivate al punto in cui sostengono la salute dei loro corpi fisici direttamente da questa fonte d’energia, senza mangiare o bere. (Invitiamo assolutamente i nostri lettori a non tentare di fare altrettanto, in quanto può essere fatale).

9.5 - LE ONDE DI TORSIONE SONO SPIRALI “PHI”
Un altro punto che dovrebbe essere menzionato subito in questo capitolo viene dalla ricerca sui generatori passivi di torsione e sull’effetto della cavità strutturale che è stata condotta dal gruppo di A.E. Akimov all’Istituto di Fisica dell’Accademia Ucraina delle Scienze e all’Università di Chernovitsky. Essi erano particolarmente interessati a studiare gli effetti che i coni di diverse grandezze avrebbero avuto su vari processi. Da questa ricerca si è determinato che:
I migliori generatori passivi di torsione erano formati da coni che erano formati secondo il rapporto “phi” di 1 a 0,618.
Ciò che questo ci dice è che le onde di torsione sono effettivamente “spirali “phi”, dato che un cono che duplica questo schema imbriglia le ondo nel modo più forte.

9.6 - GREBENNIKOV E L’ “EFFETTO DELLA CAVITA’ STRUTTURALE”
Lo scienziato russo dott. Victor Grebennikov è un entomologo, cioè egli lavora specialmente con gli insetti. Egli ha scoperto per la prima volta l’ “effetto della cavità strutturale” una volta che terminò di lavorare troppo tardi nelle steppe della valle di Kamyshlovo e cercò di dormire relativamente vicino al bordo di uno scoglio. Nel profondo di un lato dello scoglio proprio sotto di lui c’erano enormi “città di api” con una moltitudine di tunnel e camere create da un incredibile numero di alveari che si erano creati tutti nella stessa area. Così tante api avevano costruito la loro casa lì che l’intera faccia dello scoglio sembrava un pezzo di formaggio svizzero, ed era così poroso che sembrava quasi una spugna.
Quando Grebennikov cercò di addormentarsi sopra queste vivaci città d’api che canticchiavano gentilmente, egli ha cominciato a sperimentare effetti molto bizzarri che erano troppo potenti per poter essere ignorati. Dapprima il suo corpo sentì come se si stesse continuamente espandendo e contraendo in grandezza, mentre sentiva anche come se fosse in uno stato di caduta libera. Poi, quando l’effetto si è intensificato, ha cominciato a vedere dei flash di fronte ai suoi occhi che sarebbero continuati ad apparire sia con gli occhi aperti sia con gli occhi chiusi. La sua bocca improvvisamente sentì un forte gusto metallico come se avesse schiacciato la sua lingua sui piatti di contatto di una batteria a nove volts, ed ha anche sentito profondi squilli nelle orecchie e una amplificata consapevolezza del suo battito cardiaco. Quando si spostava di appena 5 piedi da quel particolare punto, tutti gli effetti cessavano, ma quando ritornava al punto gli effetti tornavano.
Per molti anni si è chiesto perchè aveva sperimentato questi effetti senza produrre una valida spiegazione. Poi, un giorno aveva un largo contenitore pieno di protuberanze di argilla spugnosa, proveniente dal sito del nido, che stava sulla sua scrivania. Questi pezzi avevano cavità a forma di alveare all’interno, dove le larve erano cresciute in api adulte. Quando ha passato una mano sopra questi frammenti porosi, ha sentito un’immediata sensazione di calore che emanava da essi. Quando ha toccato l’argilla stessa con la mano, era fredda, ma questa sensazione di calore era chiaramente percepibile sopra il mucchio. Grebennikov ha anche notato un leggero strattone o sensazione di “ticchettio” dal mucchio sulle sue dita, insieme al calore. Quando si appoggiato sopra e ha messo la testa sopra le protuberanze d’argilla, ha sperimentato ancora tutti quei bizzarri sintomi che aveva avuto al sito originale nella valle di Kamyshlovo, compreso un senso di nausea.
Figura 9.1 - Protuberanze d’argilla dai nidi d’ape della Valle di Kamyshlovo

Grebnnikov ha subito scoperto che anche se il contenitore veniva coperto con un spesso coperchio metallico, gli effetti continuavano ancora. Egli ha poi portato il contenitore con le protuberanze alveari d’argilla a vari istituti dell’Accademia dell’Agricoltura di Novosibirsk, dove sono state testate con termometri, rivelatori ad ultrasuoni, magnetometri, elettrometri e simili. Nessuno di questi strumenti ha risposto ai nidi in alcun modo insolito. Precise analisi chimiche dell’argilla non hanno mostrato alcuna anomalia, e anche un radiometro non ha mostrato nessun effetto. Comunque, come ha indicato Grebennikov,

…normali mani umane, e non solo le mie, sentivano distintamente o caldo o freddo, o un formicolio, o a volte un ambiente più denso o appiccicoso. Le mani di alcune persone si sentivano pesanti, altre più leggere come se spinte in alto. I muscoli delle dita e delle braccia di alcune persone intorpidivano, altri si sentivano stordite e sviluppavano una profusa salivazione.
In seguito Grebennikov ha scoperto che creando alveari artificiali in plastica, carta, metallo e legno si creavano gli stessi effetti, se aderivano la struttura base dei nidi d’ape vi aderiva. Come ha scritto nel suo libro,
E’ emerso che la causa di tutte quelle sensazioni insolite non era un effetto biologico, ma la grandezza, la forma, la quantità e l’ordine delle cavità formate da e in ogni singolo oggetto. E come prima, l’organismo l’ha percepito, mentre gli strumenti sono rimasti in silenzio. Ho dato alla scoperta il nome di Effetto della Cavità Strutturale (CSE)… [grassetti aggiunti]
Poi Grebennikov va avanti a spiegare alcuni degli effetti biologici che sono stati notati nell’Effetto della Cavità Strutturale:

La Natura ha continuato a rivelarmi uno dopo l’altro i suoi più reconditi segreti. E’ venuto fuori che la zona CSE inibisce la crescita dei batteri saprofiti della terra, inibisce la crescita di lievito e altre colture simili così come inibisce la germinazione del frumento. Anche il comportamento delle agili microscopiche clamidospore cambia in queste zone d’influenza. Le larve di’ape tagliatrici di foglie iniziano ad essere fosforescenti [brillare di luce], mentre le api adulte sono molto più attive in questo campo e terminano l’impollinazione due settimane prima del normale. E’ emerso che questo CSE, come la gravità, non può essere schermato.

Vedremo che sebbene l’Effetto della Cavità Strutturale basata sugli insetti inibisce la crescita di batteri, lievito, frumenti e simili, gli esperimenti relativi alle piramidi mostrano l’effetto opposto. Questo dimostra come l’effetto della cavità strutturale sembra assorbire l’energia delle onde di torsione dalla gran parte dei sistemi biologici, mentre l’energia concentrata dentro una piramide le moltiplica.
In questo prossimo estratto sul CSE, ripensiamo alle scoperte di Kozyrev che sono state discusse nel primo capitolo. I campi di torsione sono certamente in grado di muoversi attraverso la materia solida senza perdere niente della sua forza. Inoltre, qui vediamo ancora l’effetto “fantasma” o “polarizzazione del vuoto” che Kozyrev e altri avevano osservato:

[Il campo CSE] influenza gli organismi viventi attraverso i muri, metalli spessi e ogni altro tipo di schermatura. E’ emerso che se veniva spostato un oggetto poroso, una persona non avrebbe percepito immediatamente il cambiamento nella posizione del CSE, ma pochi secondi o minuti dopo. Mentre la vecchia posizione manteneva una “traccia” o come la chiamo io un “fantasma” del campo CSE percepibile dalla mano per ore e a volte mesi dopo. [grassetti aggiunti]

In questo nuovo passaggio troviamo un supporto in più per il concetto delle “sfere annidate” di energia, che in questo caso sono formate dall’effetto della cavità strutturale:

E’ emerso che il campo CSE non diminuiva proporzionatamente alla distanza, ma circondava l’alveare con un sistema di “gusci” invisibili, ma talvolta chiaramente percepibili.

Grebennikov va avanti a ricordarci che noi siamo costantemente circondati da questi effetti, e che quindi abbiamo un’innata capacità di adattamento a tali cambiamenti nel nostro ambiente così che non ne veniamo infastiditi:

E’ emerso che animali (topi bianchi) ed  umani che entrano in una zona del campo CSE (anche uno molto forte) ci si adattano subito. Non potrebbe essere altrimenti. Siamo circondati ovunque da cavità, grandi o piccole, circondate da griglie e cellule di piante vive e morte (così come le nostre stesse cellule). Siamo circondati da bolle di gommapiuma, schiuma di plastica, schiuma di calcestruzzo, corridoi, sale, tettoie, spazi tra parti di macchine, alberi, mobilia e costruzioni.

Il prossimo punto dovrebbe ricordarci ancora delle scoperte di Kozyrev, mostrando come l’energia che scorre nella Terra e l’energia che scorre via dal Sole hanno influenza diretta su questo processo:

E’ emerso che il “raggio” CSE ha un impatto più forte sugli organismi viventi quando era diretto in allontanamento dal Sole ed anche in giù, verso il centro della Terra.

Poi, vediamo dove Grebennikov ha inconsapevolmente replicato le scoperte di Kozyrev che mostrano che il tempo stesso può essere accelerato o rallentato in presenza di energia di onde torsionali:

E’ emerso che gli orologi, sia meccanici sia elettronici, funzionano in modo impreciso se piazzati in un forte campo CSE. Il CSE sembra avere effetto anche sul tempo. Tutto questo è una manifestazione della volontà della materia, che costantemente si muove e si trasforma ed esiste eternamente.

Grebennikov ha costruito dei rilevatori di energia di onde torsionali che erano relativamente simili a quelli di Kozyrev, anche se molto meno complessi. La chiave da ricordare qui ancora è che queste onde spiraliformi esercitano una sottile pressione sulla materia fisica che è rilevabile con strumenti sensibili:

Sono riuscito ad escogitare strumenti per un’obiettiva registrazione del CSE, che reagiscono accuratamente alla prossimità di nidi d’insetti durante tutto questo tempo. Eccoli nei disegni. Si tratta di barattoli [di vetro] sigillati con dentro paglia, ramoscelli bruciati o carbone da disegno sospesi su fili di ragnatela, con un po’ d’acqua sul fondo per contrastare gli effetti dell’elettricità statica, che ostacola questi esperimenti nell’aria asciutta. Se si punta un vecchio nido di vespe, un alveare d’api o un mazzo di cereali verso il capo superiore dell’indicatore, esso gira lentamente di poche dozzine di gradi. Questo non è un miracolo… Coloro che hanno dubbi sono invitati a visitare il Museo di Agroecologico vicino a Novosibirsk e vederlo coi loro occhi…

Figura 9.2 – I rilevatori di CSE di Grebennikov in azione.

Questa nuova citazione fornisce una rimarchevole prova dell’abilità di un calabrone di sentire il CSE dal suo alveare anche attraverso un muro di mattoni spesso mezzo metro:

Mi è stato riferito di effetti altamente spiacevoli di pochi nidi di vespe in un attico. Oltre a quello, la maggior parte di strumenti a cellule multiple e oggetti con un manifesto campo CSE hanno un effetto tutt’altro che benefico sugli uomini nei primi pochi minuti. Alveari di api da miele sono una rara eccezione. Ho anche osservato spesso i calabroni che vivono nel nostro piatto Isilkul negli anni ’60. Un giovane calabrone non si prese la briga di ricordare l’entrata all’alveare e spese ore vagando intorno alle finestre di casa nostra e di una casa simile vicina nel suo primo viaggio fuori dall’alveare. Si arrese per la sua scarsa memoria visiva nel pomeriggio e atterrò su un muro di mattoni precisamente davanti all’alveare e tentò di passare proprio attraverso il muro.

Ora come faceva l’insetto a sapere che il suo nido era proprio là, a quattro metri dall’ingresso dell’attico e un metro e mezzo sotto, dietro il muro spesso mezzo metro? Al tempo mi sono perso in congetture ma ora so esattamente perché il calabrone si è comportato in quel modo. Ora ricordiamo l’esperimento nel quale le vespe cacciatrici ritornarono non solo ad un determinato luogo ma anche ad un luogo completamente diverso dove il pezzo di terra con il loro nido è stato spostato. Non dubito che esse siano capaci di trovarlo per via delle emettitore di onde creato dalle cavità del loro nido [grassetti aggiunti].

Nel prossimo passaggio, Grebennikov dimostra come certi fiori hanno una forma che crea una struttura risonante affinché vengano generate onde di torsione, attraendo così le api per l’impollinazione. Ancora, vediamo menzione dell’ “effetto fantasma” o “ polarizzazione del vuoto” quando Grebennikov discute di come è stato capace di trovare questi fiori in una stanza completamente buia utilizzando un gambo, una barra di carboncino o una corta matita:

Eppure c’era un altro mistero che doveva essermi rivelato dai miei amici insetti. E’ emerso che i fiori al fine di attirare i suoi impollinatori, oltre al loro colore, odore e nettare, usano anche emettitori di onde altrettanto potenti e inarrestabili. L’ho scoperto con un carboncino da disegno, un ramoscello bruciato, passandolo sopra larghi fiori a forma di campana (tulipani, lillà, amaryllis, malva o zucche). Potevo percepire “frenate” di questo rilevatore già ad una certa distanza dal fiore.

Figura 9.3 – Rilevazione di campi CSE dai fiori a forma di campana

Ho imparato a trovare un fiore in una stanza buia stando a uno o due metri da esso con questo rilevatore, ma solo se non veniva spostato. Se esso viene spostato, io  troverei  “un falso bersaglio”, il campo “fantasma” lasciato nella sua vecchia posizione, il “fantasma” residuo che ho già menzionato. Non possiedo alcuna facoltà sovrasensoriale, ed ogni persona sarebbe capace di farlo con un po’ di allenamento. Uno potrebbe utilizzare un pezzo lungo 10cm di gambo di saggina gialla invece di un pezzo si carbone, o una corta matita il cui retro dovrebbe guardare verso il fiore. Alcune persone sarebbero in grado di percepire il fiore (una sensazione “calda”, “fredda” o “di brivido” che emana da esso) con le loro nude mani, lingue, o anche facce. Come molti esperimenti hanno dimostrato, i bambini e gli adolescenti sono particolarmente sensibili a queste onde di materia. [grassetti aggiunti]
Nel prossimo passaggio, Grebennikov descrive come questo sistema sembra essere progettato per impedire ai nidi d’ape dal miscelarsi l’uno con l’altro, così come per impedire alle radici di crescere nei nidi:

Quando avviene nelle api, che nidificano sottoterra, la loro “conoscenza” del CSE è vitale per loro. Prima di tutto permette alla costruttrice di una nuova galleria di stare lontana dai nidi vicini. Altrimenti, tutta l’intera città attraversata da buchi intersecanti semplicemente collasserebbe. In secondo luogo, alle radici delle piante  non deve essere permesso di crescere nelle gallerie e nelle celle ed infatti le radici smettono di crescere a pochi centimetri dalle celle dei tunnell e delle camere e cominciano a crescere in un’altra direzione, sentendo che i nidi sono vicini.

Ho avuto conferma dell’ultima conclusione da molti miei esperimenti sulla coltivazione di frumento in un forte campo CSE, comparato a colture germinanti nelle stesse condizioni climatiche ma in assenza del campo CSE. Fotografie e disegni mostrano sia la colorazione delle radici nella procedura sperimentale sia la loro ingegnosa deviazione in una direzione lontana dalla mia cella artificiale. Quindi, tornando al lago, le api e le erbacce hanno fatto un patto tanto tempo fa e sono un altro esempio della superiore convenienza ecologica di tutti gli esseri…

Infine, il nostro ultimo passaggio di Grebennikov in questo capitolo mostra come la radiazione torsionale ha causato effetti elettromagnetici anomali, ricordandoci ancora le prime scoperte di Kozyrev:

Racconterò solo un’altra cosa. La mia calcolatrice tascabile a batteria funzionava spesso male nel campo CSE. Essa sbagliava, o a volte il suo display non si accendeva per ore. Ho utilizzato il campo di un nido di vespe combinato con quello dei miei due palmi. Nessuna di queste strutture, prese singolarmente, ha avuto alcun effetto.

9.7 - RICERCHE RUSSE ED UCRAINE SULLE PIRAMIDI

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