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lunedì 12 giugno 2017

La Teoria dei Germi è FALSA!!! BATTERI, VIRUS, PARASSITI - le verità scomode

BATTERI, VIRUS, PARASSITI - le verità scomode

Per scrivere qualcosa di interessante sui microorganismi che “ospitiamo” (uso questo termine perché è l’unico che si dovrebbe usare perché è documentato da anni che nel nostro corpo vivono più batteri e virus delle cellule stesse), devo ritornare indietro alla fine dell’ottocento e raccontarvi tutta la storia.
 Una storia vera ma taciuta dalla scienza accademica ed ortodossa. Nessuno di voi, di certo, conosce il grande Antoine Bechamp, microbiologo e bionaturalista francese (1816-1908). Vero? Dovete sapere che egli fu l’iniziatore della teoria del “Pleomorfismo” ed ha messo le basi per una particolare visione olistica dell’esistenza delle forme parassitarie del corpo umano che avrebbe cambiato la visione scientifica attuale se non fosse comparso sulla scena il notissimo “farmacista” e commerciante L.Pasteur (1822-1895) il quale, al contrario, postulava la immutabilità delle forme batteriche e che, ad una data patologia, corrispondeva sempre uno specifico agente eziologico.

Anche in questo caso la scienza ha sotterrato ogni vestigia di questo grande ricercatore eretico per il tempo.... ma anche ai giorni nostri.

Forse, alla base della medicina ortodossa ed accademica, c’è una teoria fasulla, commerciale?
Nacque così una diatriba tra Bechamp e Pasteur che è costantemente (dai primi anni del novecento ad oggi) nascosta agli studenti di medicina, biologia e farmacia, ai ricercatori e soprattutto alla popolazione
.

La validità del modo di agire e procedere della attuale medicina accademica non viene mai messa in discussione dalle autorità dello stato (dagli atti contro l’etica come trapianti e trasfusioni alla distribuzione di farmaci inutili). Chiunque non possegga una laurea, conferita dalle università statali e controllate da un certo “potere” non ha il diritto di curare e soprattutto di guarire. Un medico può seguire solo metodi di cura stabiliti, pena la denuncia, l’interdizione e cioè la repressione sotto diverse forme. Tutte le cure “gradite” si fondano sulla teoria di Pasteur, teoria interessante ma fondamentalmente errata.

Di conseguenza tutto l'operato della medicina ortodossa non può ottenere risultati nel curare qualsiasi malattia, se non in operazioni come ricucire una ferita o ingessare una gamba, dove credere o meno alla teoria di Pasteur è del tutto irrilevante.
Pasteur è osannato e riverito in tutti i modi. Molti istituti universitari ed ospedali portano il suo nome.
Sostenere la teoria pasteuriana, ovvero che le malattie sono provocate da germi o virus fa sì che la vaccinazione o gli antibiotici siano il giusto mezzo per prevenirle o curarle.
Sapete benissimo che i vaccini e i farmaci allopatici sono oggi il business più lucroso esistente, esteso a livello mondiale sotto la supervisione dell’OMS (organizzazione mondiale della sanità) la FDA (food and drug administration) ecc...

Se la teoria di Pasteur venisse ufficialmente dimostrata falsa o per lo meno non del tutto vera, tutto il sistema scientifico ed economico della medicina crollerebbe e le banche, i governi e la potente lobby medica, così come le varie strutture ad esse correlate, subirebbero un colpo tremendo. Ascoltate bene: si parla di trilioni di euro, cifre con 18 zeri!!!. Ma, del resto, continuare a sostenere tale teoria non farà mai venire alla luce una vera ricerca e cura per il cancro e per tante altre malattie degenerative come ad esempio l’AIDS.

La medicina occidentale tradizionale insegna e pratica, acriticamente, le dottrine del chimico francese Louis Pasteur. La sua teoria principale è nota come la “teoria dei germi della malattia”. Tale teoria afferma che, se specie catalogate di microbi, da una sorgente esterna, invadono casualmente il corpo, divengono la “causa” di una malattia infettiva. Il concetto che tipi di batteri immutabili causano malattie specifiche è stato ufficialmente accettato come il fondamento della medicina allopatica e della microbiologia verso la fine del diciannovesimo seco-lo in Europa.
Questo orientamento è definito anche monomorfismo (condizione di avere una singola forma), in contrapposizione con il “pleomorfismo” di altre correnti scientifiche dell’epoca.
Questo monomorfismo venne adottato dal complesso medico-industriale, che iniziava ad affermarsi proprio partendo dal commerciante farmacista Pasteur.

Questo cartello si organizzò, soprattutto, intorno alla Associazione Medica Americana (AMA), generato da probabili interessi legati al commercio di farmaci, con lo scopo di condizionare il sistema giuridico per controbattere efficacemente la professione medica naturopatica ed omeopatica, che a quel tempo aveva un notevole riscontro negli States. Oggi, tutti gli organismi medici, scientifici e farmaceutici a livello mondiale si stanno dannando, con ogni sistema lecito ed illecito per delegittimare le medicine alternative o che non usano “farmaci” delle industrie, multinazionali e non, per curare le malattie.

Volete saperne di più sulle forme di boicottaggio, oggigiorno, in Italia ?
Sentite queste, a dir poco, furbate:
L’Omeopatia, fino a pochissimo tempo fa è stata considerata pratica "cialtronesca e immaginaria", ed era lo zoccolo duro delle cosiddette “medicine alternative”. In questo spazio, non ben definito dalla legge, professavano l’arte omeopatica, perseguitati dalla scienza accademica ed ortodossa grazie a leggi preistoriche, pochi esemplari di Medici o di Naturopati, fuoriusciti dall’ortodossia e per questo perseguitati e derisi anche dai loro colleghi.
Vediamo, a tal proposito, cosa sostiene il “bollettino trimestrale dell'ordine dei medici” (novembre-dicembre 1991 a firma Dott. Fabio Franchi p.18) che esprime chiaramente la non pertinenza ed attinenza dell'Omeopatia con la Medicina Accademica ed ufficiale che è tutt’altra cosa rispetto alle cure mediche tradizionali. Vale a dire: è di un altro pianeta!
Del resto anche il commissario del Ministero della Sanità Prof. Silvio Garattini ha esplicitamente e chiaramente affermato, nelle sue citazioni ed interviste che l’Omeopatia sia una pura "illusione", sia cioè "acqua fresca" non ha nulla a che vedere con i “Medicinali” e le cure mediche; cioè è una sostanza da depennare da ogni farmacopea tanto che anche il legislatore si adegua, vedi ad esempio DL 17 marzo 1995 art. 2 ed art. 3 in cui specifica che il rimedio omeopatico:
 "...non deve recare, sulle confezioni a livello di immissione in commercio, né vantare in qualsiasi altro modo, indicazioni terapeutiche... è altresì vietata qualsiasi forma pubblicitaria presso il pubblico dei medicinali omeopatici di cui al comma 1...".
Con questo si conferma ancora una volta quindi, ove non fosse chiaro, l'incapacità e l'impossibilità del Ministero della Sanità, gestito quasi totalmente dai rappresentanti dell'Ordine dei Medici, di comprendere appieno il significato squisitamente biologico e naturale e sottile dell’Omeopatia.
Una legge, inoltre, che si rifà al decreto DL 29/5/1991 n.178 art.1, definisce come:
"medicinale ogni sostanza o composizione presentata come avente proprietà curative o profilattiche delle malattie umane o animali nonché ogni sostanza o composizione da somministrare all'uomo allo scopo di stabilire diagnosi medica o di ripristinare o correggere o modificare funzioni organiche dell'uomo o dell'animale. Comma 2, per sostanza si intende qualsiasi "materia" di origine umana, animale o vegetale o di origine chimica, sia naturale che di trasformazione o di “sintesi".
 Ma dove c'è “materia e sostanza” in omeopatia? Si è arrivati addirittura, da parte di qualche incompetente legislatore, a voler mutare la vecchia ed intramontabile definizione "rimedio omeopatico" usata fin dai tempi di Samuel Hahnemann ridefinendola riduttivamente ed erroneamente con il termine: "farmaco omeopatico". Vista la definizione di farmaco, data dal Ministero della Sanità, si evidenzia ancor più che l’omeopatico non potrà mai essere considerato un farmaco cioè una molecola con attività “Biochimica".
Questa visione della realtà è sostanzialmente un falso scientifico impostaci per legge!

Samuel Hahnemann, in un certo senso “scopritore” dell'Omeopatia, uno dei primi studiosi delle scienze energetiche sottili che ha applicato un metodo scientifico e che ha proseguito, ampliandoli, gli studi delle antiche medicine, dall’Alchimia alla Spagiria non avrebbe potuto, in questi tempi ed in Italia e con tali leggi insensate, dimostrare e far accettare il principio che l’assenza di "materia" nel rimedio fa l'effetto più grande...

I farmaci, invece, sono sostanze, in dose ponderale e realmente tossiche che potrebbero causare veri e propri avvelenamenti dell’organismo. Quindi pericolosi, sempre!
La lista degli effetti collaterali ed avvertenze che si leggono nei bugiardini, in realtà, costituiscono la risposta che il sistema immunitario dà nel tentativo di liberarsi di tali veleni oppure gli eventi tossici che si scatenano nei vari organi bersaglio o negli emuntori che dovrebbero liberarsi dei veleni. Vedi Fegato, Cistifellea, Reni, Vescica, Intestino ecc...
Il processo di disintossicazione che, magari, era in atto prima di prendere il farmaco, si ferma e i sintomi che si vuole curare scompaiono (come ad esempio un eczema o una foruncolosi). E così sembra che il farmaco abbia funzionato. Ma altri sintomi compaiono, perché il corpo ora cerca di espellere le tossine del farmaco e se si va dal medico si torna a casa con una nuova ricetta per acquistare un altro farmaco per affrontare i nuovi sintomi; e così via!....

La dottrina dei microbi cattivi!

giovedì 28 aprile 2016

Omeopatia, cosa c’è da sapere

Omeopatia, cosa c’è da sapere

di Gioia Locati
Lo sapete che entro il 2018 i prodotti omeopatici diventeranno farmaci approvati da Aifa?

Lo sapete che sono 25mila i medici italiani che prescrivono omeopatia e non si può essere omeopati senza essere medici?

Lo sapete che l’80% degli italiani conosce la medicina omeopatica, il 20% la utilizza abitualmente e un adulto su tre vi ricorre per i propri figli (Fonte: EMG ACQUA marzo 2016)?

Lo sapete che le aziende italiane, che sono 27, non possono produrre e vendere nuovi omeopatici dal 1995? E, nonostante ciò, non sono fallite garantendo 4mila posti di lavoro. Anzi, nel 2015, il fatturato delle aziende – pari a 165 milioni annui (mentre quello delle vendite in farmacia è di 330 milioni) – è cresciuto del 3%?

Lo sapete che gocce e granuli omeopatici non sono illegali (e neppure pozioni miracolose) ma fino ad oggi sono rimasti in commercio grazie al permesso del Ministero della Salute (Aic, autorizzazione di immissione in commercio). E che tutti gli ospedali della Toscana, più alcuni in altre regioni (cliccate qui, qui e qui) li prescrivono ai malati come terapie in aggiunta?

Lo sapete che, per il ritardo nel recepire la Direttiva europea (già accolta invece in altri Paesi), le nostre aziende non possono esportare i loro prodotti?

Lo sapete che, in settembre, Giovanni Gorga, presidente dell’associazione Omeoimprese e dirigente dell’azienda Guna, ha pubblicato il libro “Elogio dell’omeopatia” (Il Cairo) con la prefazione del ministro Beatrice Lorenzin?

Lo sapete che, dopo 40 giorni dall’uscita del libro, dopo i ringraziamenti da parte del ministro, dopo le presentazioni e le recensioni, Lorenzin ha annunciato di voler ritirare la prefazione (molti giornali ne hanno parlato) ma di fatto ancora oggi la si trova nelle edizioni presenti nelle librerie? Sí, la prefazione è rimasta a introdurre il libro di Gorga…
Ecco l’intervista con il presidente di Omeoimprese.

Quanti prodotti omeopatici si trovano in commercio?
“Secondo una recente stima fra 12mila e 15mila, sono tutti in circolazione dal 1995”.

La strada che porterà gli omeopatici a diventare farmaci è lunga e tortuosa?
“Lunga sicuramente. È l’applicazione di una Direttiva europea recepita nel nostro Paese nel 2006 (con decreto legislativo 219/2006): prevede che l’Agenzia del farmaco prenda in carico i prodotti, valutandone sicurezza e qualità delle materie prime. La maggior parte dei Paesi stranieri è già regola. L’Italia, dopo aver prorogato per diversi anni la scadenza, ha fissato il termine nel 2018
.

Quanti prodotti sono già diventati farmaci?
“Quattro. Non so dirle quali”.

Ma in 30 anni di consumi la sicurezza dovrebbe essere stata già testata.
“Infatti è stata concessa una procedura semplificata per i prodotti in commercio dal 1995, cioè tutti. Quando le aziende lanceranno sul mercato nuovi farmaci, da ora sarà possibile, l’iter sarà diverso, prevederà test pre-clinici e nelle confezioni comparirà l’indicazione terapeutica”.

Dunque, in un anno e mezzo, Aifa controllerà tutti i 15mila omeopatici?
“Non sarà cosí. Perchè la procedura è costosa e le aziende non hanno interesse a pagare una tariffa di registrazione per quelle formulazioni che vengono usate pochissimo. Insomma, alla fine i prodotti si ridurranno a 7-8mila”.

Ed è un peccato.
“Sì perchè, in questo modo si snatura uno dei principi dell’omeopatia che prevede numerose diluizioni del principio attivo, varietà da calibrare caso per caso e da paziente a paziente. E poi si penalizza la scelta del medico: gli si dice ‘prescrivi questo e stop'”.

Ed è andata così negli altri Paesi europei?
“Non in maniera così drastica. In alcuni Paesi, come la Germania, è stato deciso di non far pagare per tutti i prodotti che si vendono sotto i 500/1000 pezzi annui. Dunque all’estero restano tutte le diluizioni…”

Chi osteggia l’omeopatia?
“È un limite culturale di cui soffre l’Italia, non la Francia, il Belgio o la Germania”.

Big Pharma?
“Direi di no. Se pensiamo che i 300 milioni di fatturato degli omeopatici rappresentano l’1% del settore farmaceutico. Per quanto possa vendere l’arnica non sarà mai come l’aspirina.”

L’omeopatia funziona?
“Le rispondo da imprenditore: qualunque settore che per 30 anni non inserisce novità sul mercato, va a picco. Il nostro continua a crescere, nonostante leggere flessioni negli anni di crisi…”

Due parole sul principio attivo nei prodotti, la critica più frequente paragona l’omeopatia all’acqua fresca.
“Nel 70% delle formulazioni il principio attivo è presente, in basse dosi ma c’è. Gli altri sono effettivamente più diluiti e il principio attivo scompare, ma vi è una logica in queste preparazioni e vi sono degli effetti…”

Effetti che si possono spiegare?
“La scienza oggi non è in grado di rendere conto di tutto ciò che ci circonda ma il fatto che non vi siano certezze sul meccanismo d’azione non significa che l’efficacia non ci sia. Recenti studi di autorevolissimi studiosi, fra i quali il Nobel per la medicina Luc Montagnier potrebbero spiegare il meccanismo d’azione dei medicinali omeopatici (qui il lavoro scientifico, Dna waves and water sulla prestigiosa rivista di fisica Journal of Physic e qui una sintesi presentata dal Corriere della sera).
In Italia vi sono le pubblicazioni dell’ematologo Paolo Bellavite, professore a Verona. Cliccate qui“.

Un farmaco a dinamizzato funziona meglio dello stesso non dinamizzato?
“Vi sono lavori importanti che dimostrano questo. Uno condotto dall’Università degli Studi di Milano, pubblicato su Pulmonary Pharmacology and Therapeutics riconosce effetti diversi delle stesse molecole: se non vi è preparazione omeopatica il farmaco perde efficacia”.

L’omeopatia è una medicina alternativa?
“Non è alternativa, casomai complementare, l’omeopatia è uno dei tanti strumenti a disposizione del medico”.

Ci racconta come è andata con il ministro Lorenzin?
“C’è poco da raccontare: ho ricevuto la prefazione dalla segreteria del ministro (contestualmente ai ringraziamenti). E, come da accordi, l’ho pubblicata. Poi però, dopo 40 giorni dall’uscita del libro, insieme all’eco di una polemica amplificata dalle tivù, ricevo notizia che la prefazione mi è giunta per un errore della segreteria del ministero. Quindi, per evitare ulteriori strumentalizzazioni, ho dichiarato che la prefazione verrà ritirata, il passo successivo compete all’editore”.
Però, oggi, abbiamo visto che nelle edizioni presenti in libreria la prefazione c’è ancora.

Che idea si è fatto di questa storia?
“In Italia si grida allo scandalo per la prefazione di un ministro della Salute a un libro di omeopatia ma si permette a un condannato per mafia di andare alla tivù di Stato a pubblicizzare il suo libro…e meno male che non ci sono pregiudizi nei confronti dell’omeopatia…!”

Ha più incontrato il ministro Lorenzin?
“Non si è più creata l’occasione. Ma proprio in questi giorni ho chiesto un incontro al ministero per illustrare l’ultimo sondaggio che conferma l’uso consolidato dei medicinali omeopatici da parte di milioni di italiani”.

martedì 29 luglio 2014

Stop a mal di gola, allergia e tosse con l’omeopatia. Anche in gravidanza

I medicinali omeopatici possono essere assunti anche dalle donne in gravidanza. Ecco quali scegliere per curare il mal di gola, la tosse da smog e l’allergia al polline.
Una delle prime cose che le donne “scoprono” quando sono in dolce attesa è che, per curarsi, è meglio evitare i cosiddetti medicinali classici. Questo non vale per i medicinali omeopatici. Grazie alle loro alte diluizioni, gli omeopatici non presentano in genere effetti collaterali e quindi possono essere usati per trattare, efficacemente e in tutta sicurezza, non solo i disturbi tipici della gravidanza, ma anche altre patologie, incluse quelle stagionali. Per le future mamme alle prese con i disturbi tipici della stagione primaverile, la terapia omeopatica può rappresentare un valido aiuto.

Quell’improvviso mal di gola in primavera
Meteo instabile che alterna giornate calde e soleggiate a giorni freddi e ventosi, sbalzi di temperatura fra ambienti interni ed esterno. Sono solo alcuni dei fattori che possono determinare laringite o faringite, in una parola: mal di gola.  Cosa fare? Le donne che si curano con la propoli sanno che sulle confezioni spesso compare la dicitura “controindicato in gravidanza e allattamento”. Essendo un prodotto delle api di origine vegetale, la propoli può in effetti essere allergizzante. Inoltre, bisogna fare attenzione all’alcol contenuto dentro spray e sciroppi a base di questa sostanza, che in dolce attesa sarebbe meglio evitare. L’omeopatia può essere quindi una valida alternativa. Per la faringite acuta è consigliabile assumere 1 compressa ogni 1-2 ore di Homéogène 9, mentre in caso di laringite è indicato Aconitum napellus 9 CH (5 granuli ogni 2-3 ore).

SOS pollinosi e stanchezza
allergiaAnche in gravidanza le donne che soffrono di allergia al cambio di stagione devono “correre ai ripari”. Al posto di cortisonici e antistaminici, la cui assunzione è sconsigliata in gravidanza, si può ricorrere alle diluizioni omeopatiche dei pollini. Se ad esempio la futura mamma è allergica alle betulle, dovrebbe assumere polline di Betulla bianca in diluizione 9 CH. Ai primi sintomi, tipicamente il pizzicore al naso o agli occhi, si può agire subito prendendo Sinalia, un medicinale tradizionalmente utilizzato proprio per il trattamento sintomatico dell’oculorinite allergica (5 granuli da 3 a 6 volte al giorno, a seconda dell’intensità dei sintomi). I medicinali omeopatici possono essere utili anche per le donne in gravidanza che, durante il cambio di stagione, tendono a dormire male. A differenza delle benzodiazepine, che sarebbe meglio evitare durante la gestazione, gli omeopatici non presentano effetti collaterali e rischio di dipendenza. In caso, ad esempio, di insonnia da iperattività o con precoci risvegli notturni, può essere utile Nux Vomica 30 CH (5 granuli 1 volta al giorno).

Un disturbo senza stagione: la tosse da smog
La tosse non è solo legata all’inverno, ma può ripresentarsi durante tutto il corso dell’anno. È il caso della cosiddetta “tosse da smog”, legata al sempre più alto tasso di inquinamento delle grandi città. Fra l’altro, in primavera le polveri sottili si mescolano ai pollini, dando fastidio ai soggetti più sensibili. La terapia omeopatica offre diverse soluzioni utili per risolvere questo fastidioso sintomo: Bryonia 9 CH e Spongia tosta 9 CH, per esempio, sono molto utili per la tosse secca, mentre Ipeca 9 CH è più indicato per la tosse grassa. Nei diversi casi vanno consigliati 5 granuli ogni 3-4 ore, o al bisogno. Esistono poi degli sciroppi che contengono una selezione di medicinali omeopatici riconosciuti per la loro azione sull’irritazione delle vie aeree. A differenza di altri sciroppi, quelli omeopatici hanno il vantaggio di non contenere principi attivi ad azione sedativa (come il destrometorfano) o fluidificante, a cui sono associati possibili effetti collaterali, quali ad esempio sonnolenza, tachicardia e stipsi.

giovedì 3 aprile 2014

SALUTE – Allergie? Curatevi con gli antistaminici naturali

http://www.sambenedettoggi.it/wp-content/uploads/2009/02/milo%20manfredini%20naturopata%20modena%20Allergie.JPG
La vera opportunità della medicina naturale per le allergie è la prevenzione dell’evento acuto. Le terapie antistaminiche non fanno altro che attendere che il fenomeno allergico si mostri e lanciano l’attacco all’istamina appena muove i primi passi oltre la soglia
.
La medicina naturale, invece, giunge in anticipo e, per questo, la cura dovrebbe essere intrapresa almeno due mesi prima rispetto all’insorgenza classica dei sintomi, scegliendo in modo accurato fra i rimedi più indicati. L’omeopatia, in particolare, sa arrivare al dettaglio, distinguendo addirittura fra i rimedi quelli più adatti per chi aggrava stando all’aria aperta o, viceversa, al chiuso, fra chi sta male fin dal mattino o chi ha un attacco acuto di notte, come ad esempio nell’asma allergica. Riconoscere il proprio rimedio è semplice e una volta trovato va iniziato fin da gennaio per arrivare preparati a primavera.
La seconda meravigliosa opportunità è l’assenza di effetti collaterali. Nel farmaco tradizionale questi effetti sono fastidiosissimi. L’antistaminico comporta grande sonnolenza e deconcentrazione. Il cortisone è efficace ma deve essere utilizzato con parsimonia, poichè il suo uso prolungato crea scompensi al sistema immunitario, oltre ai grandi effetti collaterali quali ritenzione idrica e stanchezza.
Ecco i grandi alleati fitoterapici:
Viola tricolor tintura madre: 50 gocce mattina e sera
E’ utile soprattutto per le forme cutanee, gli eczemi, le orticarie. E’ un ottimo drenante cutaneo, un vero e proprio depurativo della pelle, utile a tutti gli allergici che riportano conseguenze anche alla cute e alle mucose
Plantago Maior: tintura madre: 50 gocce per 2-3 volte al giorno
E’ un antistasminico naturale che riduce le risposte allergiche mitigando i sintomi. E’ ottima nella forma respiratoria, soprattutto in caso di congestione e infiammazione delle mucose orali e respiratorie (rinite, asma allergica)
Ribes Nigrum: macerato glicerico 30 gocce per 3 volte al giorno.
Siamo di fronte al vero fitoterapico cortisonico simile. Se iniziato in anticipo rispetto alla crisi stagionale riesce davvero a fare la differenza sul processo allergico e a moderarne i toni. Questo sistema di controllo si esplica attraverso un potenziamento del sistema immunitario che riesce a controllare la risposta istaminica, che altrimenti sfocerebbe come esagerata.
Viburnum Lantana: macerato glicerico 50 gocce ogni sera
Azione broncodilatatrice abbastanza rapida e immediata. In caso di sintomi acuti la somministrazione può essere ripetuta più volte e si trova anche in forma spray, da spruzzare in bocca anche a più riprese in caso di asma acuta, broncocostrizione.
Dottoressa Stefania Piloni

Ribes Nero: un rimedio contro l'allergia primaverile

Nel periodo primaverile molte persone presentano sintomi riconducibili alle allergie da polline, quali rinite, dermatite, prurito al palato e agli occhi.

Da anni è impiegata con successo il gemmoderivato, ottenuto dalla macerazione di gemme fresche di ribes nigrum (ribes nero), da diluire in poca acqua, e da assumere lotano dai pasti. Anche alcuni medici tradizionali impiegano il ribes nero per curare le allergie con successo, ma anche come antinfiammatorio agendo come cortison-like, cioè con azione analoga al cortisone, come si può facilmente verificare dalle numerose testimonianze di questo rimedio fitoterapico.

Un problema che può presentarsi con una terapia standard di farmaci antistaminici è l’assuefazione , e in questi casi talvolta né l’aumento del dosaggio, nè il passaggio a tipologie ad azione più forte danno luogo a miglioramenti apprezzabili durevoli nel tempo, gli effetti collaterali di stanchezza e sonnolenza tendono invece ad aumentare, il fegato si appesantisce maggiormente nella fase di detossificazione, ed ha quindi sempre meno vigore per svolgere le altre funzioni, tendendo a divenire pigro e facilitando la formazione di renella, il precursore dei calcoli biliari. Gli antistaminici di nuova generazione hanno in parte risolto questi problemi, perchè pur non inducendo stanchezza e sonnolenza sono comunque soggetti a dare assuefazione.

E’ importante ricordare come il ribes nero essendo un rimedio fitoterapico naturale, ha un’azione più lenta dei farmaci, per cui occorre iniziare la terapia antistaminica un mese prima del periodo in cui generalmente si presenta l’allergia, ed essere assolutamente costanti nell’assunzione. Fattori come il caldo e la bassa umidità enfatizzano la reazione allergica, quindi in tali casi sarebbe opportuno aumentare il dosaggio del preparato gemmoderivato, sotto consiglio di un erborista, di un naturopata, o di un medico, via via che si avvicina l’estate o che il clima tende a tale situazione.

Questo rimedio naturale è efficace contro tutti i tipi di allergie, anche quelle asmatiche, e soprattutto non da assuefazione, a differenza dei farmaci.

E’ consigliato inoltre evitare cibi come cioccolata, formaggi, birra e vino, specialmente rosso, perché contengono ISTAMINA, specialmente per quei soggetti che sono sensibili all’istamina della dieta, che risultino da controlli effettuati, avere bassi livelli dell’enzima DIAMINOOSSIDASI, fatto che si manifesta generalmente con un sintomo di EMICRANIA. Come alimentazione è sconsigliato anche il pollo che contiene lectine, sostanze che tendono a innescare le globuline E, causando fuoriuscita dell’istamina. Per combattere le allergie è utilizzato con successo anche il succo di Noni (morinda citrifolia), le cui proprietà antistaminiche sono state dimostrate da studi del dottor Solomon.

Il fenomeno delle allergie è causato anche dall’inquinamento, e sta crescendo sempre più sia tra i bambini che tra gli adulti, per questo è importante conoscere l’efficacia dei rimedi naturali antistaminici, che svolgono anche altri importanti ruoli preventivi e/o curativi dei fenomeni infiammatori, e di sostegno del sistema immunitario, grazie anche all’alto contenuto di vitamina C, e che permettono, evitando l’impiego dei farmaci, un sovraccarico per il fegato, e la comparsa di spiacevoli effetti collaterali, a meno di.....allergie personali, nei confronti del rimedio stesso, a differenza dei farmaci che invece potenzialmente possono sempre dare luogo ad essi, come si evince dal foglietto illustrativo di qualsiasi farmaco, che ne riporta sempre alcuni, per non parlare degli effetti dannosi che i farmaci dimostrano di poter dare, come verificato sui pazienti che li hanno assunti, a distanza di anni dalla produzione, e non riportati su tale foglietto, perchè non riscontrati negli studi effettuati fino quel momento, come è successo per alcuni farmaci in passato.

D’altronde gli effetti sulla salute umana globale, di una sostanza chimica di sintesi, è sempre difficile da preventivare, relativamente a tutta la complessa rete di processi biologici di cui il corpo umano è costituito, ognuno dei quali concorre allo stato di salute globale, e anche gli studi più accurati non potranno mai essere attendibili proprio per questo motivo, in questo senso, mentre i rimedi naturali che sono impiegati con successo da molti decenni anche nelle tradizioni popolari, sebbene dovrebbero essere controllati da studi scientifici per meglio comprenderne i meccanismi di azione e gli eventuali effetti collaterali, per definizione stessa di rimedio naturale, sono meglio tollerati dal nostro organismo, se assunti con un dosaggio che un erborista, un naturopata, o un medico ritiene opportuno, e che la loro esperienza decennale ha confermato essere innocua oltre che efficace.

Ricordiamo infatti che la naturopatia è una disciplina che in paesi come Germania, Francia, Canada ed Australia è impiegata da decenni con successo, e che in Germania è richiesta con un altissima percentuale dai pazienti, e rimborsata parzialmente dal sistema sanitario nazionale. Mi auguro che anche qui in Italia, visto l’aumento della richiesta di rimedi naturali, segno evidente che ha dimostrato efficacia, venga presto riconosciuto un rimborso dal nostro S.S.N. alle medicine olistiche come la fitoterapia, che considerano non solo i sintomi di una malattia ma anche le cause. 

domenica 30 marzo 2014

OMEOPATIA: OVVERO CURARE LO STATO D'ANIMO


Hahnemann, fondatore dell’omeopatia, afferma nell’Organon: "In ogni stato di malattia lo stato d’animo del paziente costituisce uno dei sintomi più importanti, che va sempre rilevato per poter fare il quadro fedele del male e conseguentemente poterlo guarire con la cura omeopatica". Dal dr Giovanni De Giorgio, ecco nel seguito alcune sintesi relative alle "tipologie omeopatiche", ovvero gli aspetti psicologici di alcuni importanti tipi omeopatici.
 

Tipo Aconitum. Gli aspetti psicologi di questo tipo: ansia improvvisa, inquietanti crisi di panico e diverse fobie, in particolare, paura della morte. Personalità ansioso-fobica per cui il soggetto è continuamente incline alla paura, all’eccessiva prudenza e a numerosi timori irragionevoli che lo obbligano, ad esempio, a non percorrere certe strade considerate pericolose, a evitare luoghi affollati o a non uscire dalla propria abitazione che rappresenta simbolicamente un luogo protettivo e rassicurante. Il tipo Aconitum è sedentario, ma, non di rado, si dimostra agitato con necessità di movimento.
 

Tipo Gelsemium: incline alla paura, ai tremori , alla cosiddetta diarrea emotiva, alle inibizioni, alla codardia a profondi sentimenti di insicurezza per i quali il paziente tende a ricercare ambienti rassicuranti, tranquilli, protettivi. E' il bambino che ha paura di cadere e che tenta di aggrapparsi alla madre e nell’adulto questo comportamento si trasforma nella paura di prendere aerei, teleferiche, ascensori. Se il bambino si aggrappa alla madre, per paura di cadere, l’adulto si "aggrappa" psicologicamente a persone o cose che, simbolicamente, avrebbero la funzione di sostenerlo emotivamente. Ha la capacità di "paralizzare" la sua intera vita con inibizioni, esitazioni, timori, fobie. Non di rado, la personalità del tipo Gelsemium sembra essere il prolungamento della volontà paterna o materna.
 

Tipo Pulsatilla è timido, avido d’affetto, percepisce una carenza d’amore, ha bisogno di conforto, di rassicurazione e di sincera solidarietà allo scopo di colmare enormi bisogni affettivi. Questo soggetto potrebbe aver maturato un culto nevrotico del padre, della madre o di qualcuno a cui è rimasto affettivamente "incollato". Un individuo così strutturato, non è autonomo, ma vive continuamente di "linfa" altrui, attaccandosi nevroticamente, conflittualmente, infantilmente a tutti coloro i quali gli forniranno amore e comprensione.
 

Tipo Sepia, individuo carico di rancore, ostilità e "acidità" caratteriale. Il tipo Sepia, contrariamente all’amorevole tipo Pulsatilla, è triste, apatico, disaffettivo, ostile, tanto da generare distacchi relazionali principalmente con i propri familiari. Tipica l' indifferenza dell’individuo Sepia nei confronti dei propri familiari, nei confronti del coniuge, nei confronti dei figli che vengono quasi respinti, rifiutati, emarginati, aggrediti con la collera oppure con un mutismo ostile e rancoroso. Per dirla in breve, questo inquietante individuo sembra possedere la capacità di irradiare intorno a sé delle sinistre energie cariche di tristezza, raggelando l’ambiente, abbassando l’umore a chi gli sta accanto, raffreddando, con la sua presenza "oscura", feste, relazioni sociali, incontri conviviali. Una sola battuta di Sepia è sufficiente per spezzare l’allegria a chiunque, mentre un banale scherzo nei suoi confronti potrebbe essere interpretato come un’offesa imperdonabile. Il tipo Sepia tende ad isolarsi, a distaccarsi emotivamente dagli altri, a chiudersi nella sua "tana", ma, così facendo, egli trasmetterà il suo rifiuto relazionale agli altri, provocando, non di rado, la distruzione di importanti legami interpersonali. Cosicché, la cosiddetta depressione irritabile del tipo Sepia sarà distruttiva per tutti, soprattutto per le persone che vivono insieme a questo individuo dall’umore nero...
 

Tipo Natrum muriaticum, similmente al tipo Sepia, viene aggravato dalla solidarietà, dal conforto, dalla consolazione e anch’egli si isola, ricercando continuamente la solitudine; ma, diversamente dal tipo Sepia, questo tipo non butta addosso agli altri umore acido, sebbene la tristezza possa improvvisamente trasformarsi in collera rabbiosa, carica di risentimento e colma di antico dolore psichico. Egli pensa e ripensa ai propri dispiaceri, anche a quelli più antichi, seppellendo dentro sé stesso ogni sofferenza. L’incapacità di sfogare l’aggressività crea una sorta di "implosione emotiva" che si trasforma in depressione, cambiamenti di umore, paure, dimagrimento. Il tipo Natrum muriaticum è un individuo che cova il proprio dolore silenziosamente. A volte, però, potrebbe esplodere in collera. Adottando tale comportamento, le vecchie "ferite" non potranno essere risanate, i vecchi dolori non potranno essere drenati, "sfogati", espulsi e i vecchi malumori rimarranno presenti per anni e anni nell’animo di questo tipo che, in effetti, non riesce a comunicare.
 

Tipo Staphisagria tende a reprimere le emozioni provocate da eventuali umiliazioni, alterchi, contrarietà, ingiustizie, manifestando una specie di collera trattenuta, semi esplosiva e, spesso, non esplosiva. Il tipo Staphisagria è l’individuo che non parla, tiene tutto dentro di sé, non dice, ingoia, si carica di indignazione, trattiene "tonnellate" di emozioni. Il tipo Staphisagria, tende a controllare ogni emozione, a sottomettersi, a piegarsi, pur di controllare quelle situazioni cariche di emotività, di significato, di valore. Osserveremo, per esempio, dei genitori che si sottometteranno ai figli, pur di controllare la relazione con essi; osserveremo un coniuge che si sottometterà all’altro coniuge pur di controllare la relazione matrimoniale; osserveremo anche dei figli che si sottometteranno ai genitori, pur di controllare il loro affetto. In questo modo, il tipo Staphisagria controllerà tutta la sua esistenza, senza viverla, forzando un’armonia spesso inesistente e cercando di esternare un’immagine positiva non corrispondente alla realtà. Si potranno anche constatare infinite gentilezze e moine esternate allo scopo di dominare situazioni ritenute emotivamente pericolose da un inconscio che ha imparato per un verso a sottomettersi, per l’altro a controllare. Una delle paure tipiche di questo individuo è quella di perdere l’auto-controllo. Questa paura può essere vissuta come una paura di perdere il controllo sulle proprie relazioni affettive, sulla propria esistenza, sulle proprie emozioni.

giovedì 20 febbraio 2014

La sentenza del TAR che comprende l’essenza del medicinale omeopatico

   
giovanni gorga- affari istituzionali guna s.p.a.
Credo sia utile , dopo la grande confusione che si è generata a seguito di una sentenza del Tar del Lazio e che riguarda le registrazioni dei medicinali omeopatici in commercio dal 1995, fare chiarezza e ristabilire ordine tra le varie e tante voci che si sono sollevate, soprattutto nel web, e che non sempre hanno riportato i fatti con esattezza. 
Senza voler polemizzare sulla ragione per cui sulle faccende omeopatiche, in particolare quelle che toccano la sfera legislativa, si genera spesso confusione, entrerei subito nel merito della questione. 
In Italia vengono commercializzati migliaia di medicinali. L’autorizzazione o notifica per tali medicamenti risale al lontano 1995.  
Quindi, primo elemento da tenere presente: stiamo parlando di prodotti in commercio da quasi 20 anni , autorizzati dal Ministero della Salute e regolarmente venduti in farmacia e prescritti da medici.  
Come accaduto in molti altri Paesi dell’Unione Europea, a seguito di una Direttiva del Parlamento Europeo che stabilisce percorsi specifici e norme dettagliate riguardanti i medicinali omeopatici, questi devono accedere ad una regolamentazione che viene approvata non più dal Ministero della Salute, bensì dall’Ente Regolatorio , la nostra Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). 
Come accade per ogni prodotto farmaceutico , le aziende titolari del marchio devono versare ad AIFA una tariffa di registrazione, o di rinnovo, nel caso il medicamento sia già presente sul mercato. 
Ciò che è accaduto, ed è la ragione che ha indotto il TAR del Lazio a pronunciare la sentenza in favore delle aziende, è che per i prodotti omeopatici in commercio dal 1995, cioè quelli da “rinnovare” le tariffe non avrebbero dovuto superare un aumento del 10% rispetto a quanto oggi le aziende pagano, invece in pieno contrasto con quanto la legge stabiliva ( Decreto Balduzzi, art 13, comma 2) , appunto un incremento non superiore al 10% dell’importo attuale, alcuni mesi fa veniva pubblicato in Gazzetta un Decreto Ministeriale che riportava aumenti tariffari superiori al 700%. 
Applicando questi aumenti ( scriteriati!) il rinnovo per un medicinale omeopatico avrebbe comportato un esborso da un minimo di poco superiore di 3.500 euro fino ad un massimo, a seconda di come il medicinale era composto, di oltre 30.000 euro. 
Quale era la tariffa chiesta prima del Decreto Ministeriale che doveva aggiornarle? da un minimo di circa 35 euro fino ad un massimo di circa 160 euro !!!  
Come c’era da immaginare le aziende si sono appellate al TAR al fine di chiedere ragione di una palese ingiustizia . Bene, dopo diversi mesi finalmente il Tribunale Amministrativo si è pronunciato in modo chiaro ed esaustivo: le tariffe per il rinnovo dei medicinali omeopatici, il cui incremento è superiore a quanto la legge stabilisce, sono da ritenersi ,come era ovvio che fosse , illegittime. 
Quindi, ad oggi, per il rinnovo di un prodotto omeopatico in commercio dal 1995 restano in vigore le tariffe esistenti prima del Decreto Ministeriale annullato.  
Adesso la palla torna al centro del campo e il Ministro della salute dovrà riscrivere il Decreto Ministeriale con le nuove tariffe , ma non potrà allontanarsi da quanto prescrive la Legge Balduzzi, cioè aumenti non superiori al 10%. 
Definito quanto sopra, resta un ultimo aspetto che non è assolutamente secondario. 
I prodotti di cui stiamo parlando , per obbligo di Legge devono essere regolamentati e rinnovati entro la scadenza del 31 dicembre 2015. Tutto ciò che a quella data non sarà sotto il controllo dell’AIFA dovrà essere ritirato dal mercato, quindi è normale che aziende, medici, pazienti , esprimano preoccupazione. All’Ente Regolatorio dovranno pervenire entro quella data i dossier relativi ad ogni medicinale per cui si intende chiedere la regolamentazione.  
La preoccupazione nasce dal fatto che in 20 mesi, tanto manca alla scadenza, è umanamente impossibile esaminare i dossier relativi alle migliaia di medicinali in commercio ( in altri Paesi d’Europa questo processo è in corso e dura da anni), quindi il timore è che molti di questi prodotti scompariranno dal mercato arrecando , e questo è innegabile, un danno concreto non solo alle aziende , ma soprattutto ai medici ed ai pazienti che di fatto rischiano la continuità terapeutica. 
La saggezza popolare dice che a pensar male si commette peccato , ma spesso ci si indovina: Il tempo per regolamentare migliaia di medicinali di uso ormai consolidato si riduce sempre di più , ci si chiede se davvero ci sia la volontà di mantenerli in commercio……., mah….secondo voi?? 

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