Le cause profonde delle malattie
Molti operatori olistici fanno delle "pulizie energetiche"
senza nemmeno sapere di dover rimuovere anche l'informazione negativa che si
annida nei corpi sottili, nei chakra, nei meridiani, negli strati sottili degli
organi e in tutti i collegamenti che possiede la formidabile "macchina
bio-informazionale umana".
L'effetto di tali pulizie "energetiche" dura da qualche
giorno a qualche mese. Poi, s'inizia daccapo...
La negatività che ci invade non ha soltanto il componente energetico,
ne ha due: energetico ed informazionale.
La
scoperta del componente informazionale è merito di una ricerca russa, fatta nel
lontano 1972 e passata inosservata. Sarebbe rimasta una lettera morta, se poi
in Russia non fosse nata l'unione tra la radiestesia e il modello della realtà
che includeva la scienza, l'esoterismo classico e la spiritualità.
Negli anni 90 del XX secolo, grazie alla Puchkò, è nato il concetto
delle "cause profonde" delle malattie. Questo concetto ha messo in
chiaro l'essenza informazionale dell'uomo e dell'universo..
Noi siamo strutture multidimensionali aperte
all'informazione negativa, se non abbiamo una protezione specifica (proposta da Pavel, nell'opera
"Le Energie della Guarigione").
I programmi negativi possono essere introdotti nell’organismo sia da
fuori sia da dentro, dallo stesso organismo (i programmi negativi
autoprodotti).
Le vibrazioni negative così strutturate invadono tutta la struttura
multidimensionale dell'uomo, per manifestarsi, alla fine, nel fisico. Una
patologia fisica è sempre preceduta da una montagna d'informazione negativa,
spesso registrata molti anni prima.
Iniziamo troppo tardi a combattere la malattia. Sarebbe molto più semplice
prevenirla, facendo un check-up
radiestesico, ed eliminando il blocco di negatività che
devasta i corpi sottili! Noi radioestesisti possiamo scoprirlo
interrogando il subconscio nostro o del paziente, perché il subconscio registra
tutto, anche ciò che riguarda le nostre vite passate. Potremmo prevenire molte
patologie, anziché curarle dopo, ingoiando pastiglie e spesso cronicizzando lo
stato patologico.
Olga Samarina
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