CIBO ED ENERGIA. IL FILO
MERAVIGLIOSO CHE CONNETTE IL SOLE, L’ENERGIA E GLI ALIMENTI
Ognuno di noi entra in relazione con l’energia presente negli alimenti in modo
del tutto personale. Il legame profondo di ogni essere vivente, uomo compreso,
con il sole, può ispirare la nostra ricerca di un nuovo benessere.
C’è un filo meraviglioso che connette il sole, l’energia e
gli alimenti.
I fotoni
del sole, oscillanti come tutte le forme di energia, entrano nella terra, nelle
piante e negli animali per diventare l’energia di ogni organismo vivente.
Da immunologo ho sempre
considerato improbabile che l’uomo
potesse costruire anticorpi contro il cibo, che impedissero quella
relazione di amicizia che può e deve nascere tra gli alimenti sani e ogni
essere vivente che se ne nutre. Dal punto di vista evoluzionistico, se
qualche arcano problema avesse portato alla produzione di anticorpi “contro”
questa energia, cioè contro il cibo, la razza umana si sarebbe estinta in breve
tempo. Gli
anticorpi verso gli alimenti, che oggi si possono anche misurare con facilità,
servono per regolare e modulare
il rapporto con il cibo e non
certo per opporsi alla sua trasformazione energetica.
Anche
solo immaginare che l’energia necessaria per leggere queste righe derivi dal calore
solare e dalla sua trasformazione, fatta prima dalla Terra e poi dal
proprio organismo, rende più caldo il pensiero e più ricca la lettura; e
soprattutto lega in modo profondo ogni essere vivente (uomo compreso),
alla relazione globale con il sole.
Ogni
pianta, cereale o coltura agricola, come ogni animale sulla Terra, ha bisogno
per crescere della relazione col sole e molte tradizioni culturali o
filosofiche hanno visto nel cibo la presenza di questa energia definendola nei
modi più disparati. La tradizione Yogi riconosce ad esempio la presenza di un’energia chiamata prana in
ogni alimento.
Ogni pianta, cereale o coltura agricola, come ogni animale sulla Terra, ha bisogno per crescere della relazione col sole. |
La via yogica al benessere: il prana in ogni alimento
Ho
letto il mio primo libro sull’Hata Yoga (lo yoga per il benessere e la
salute), ancora da adolescente, quando ho trovato nella libreria di casa un
testo di Yogi Ramacharaka pubblicato nel 1920, che è stato credo uno dei primi
testi tradotti in Italiano su questo tema. Una delle sue indicazioni, che ho
ripreso e fatta mia nell’attività professionale degli anni successivi,
riguardava l’importanza dell’energia presente in ogni alimento indipendente da
quello che una popolazione fosse abituata a mangiare. La fondamentale risorsa
della via yogica al benessere è riconoscere il prana presente in ogni alimento,
qualunque esso sia, per assorbirlo in modo pieno e ricco quando si mangia quel
cibo.
Era
già allora un pensiero che andava ben oltre la definizione di una “regola valida per tutti”,
discutendo invece come ogni
individuo entrasse in relazione con l’energia presente negli alimenti in modo
del tutto personale.
In cerca del legame con gli effetti infiammatori del cibo
È
forse anche questo tipo di apertura mentale che mi ha portato negli anni a
svolgere insieme al
mio gruppo Gek numerose ricerche per capire quanto sia importante la
relazione individuale con il cibo, al punto da provocare tutti i fenomeni tipici dell’infiammazione da
cibo e indurre effetti di tipo infiammatorio legati al modo in cui
l’organismo si nutre e non al cibo stesso.
Una
volta che un cibo è prodotto in modo sano, la percezione che la risposta a
quell’alimento sia individuale ha aiutato a capire che non è ad esempio il glutine a essere
“cattivo” ma la ripetizione eccessiva della sua assunzione e
che lo stesso tipo di reazione individuale può verificarsi, abusando di riso
per sostituire il glutine, anche per il riso stesso.
Significa
che l’energia del sole è la parte importante del cibo e che ogni uomo o donna deve imparare a
nutrirsi con varietà di alimenti ben coltivati e ben preparati.
Oggi, esclusi i junk foods, si è usciti dalla cultura del cibo buono o cattivo
in sé. Se un alimento è coltivato bene, preparato in modo corretto, può aiutare
a trasmettere quella energia di cui ogni essere vivente ha bisogno. Ne è
testimonianza il fatto che si possa ricreare tolleranza anche quando un cibo
inizia a generare infiammazione. Basta usare le stesse regole dello svezzamento
grazie alle quali ogni neonato entra in contatto con il nutrimento energetico
che la natura gli offre e impara a farlo diventare fonte della propria forza.
Se un alimento è coltivato bene, preparato in modo corretto, può aiutare a trasmettere quella energia di cui ogni essere vivente ha bisogno. |
Nutrirsi è una magia
In
questo modo si comprende come il fatto di nutrirsi possa ricreare ogni volta
una specie di magia che affianca pratica, consapevolezza ed emozione.
E
mi piace ricordare che da anni la qualità di quello che si mangia ha
documentato effetti importantissimi sulla salute dell’essere umano. Ogni
volta che s’inseriscono nella propria alimentazione cibi “sani” (come frutta
e verdura, cereali integrali, pane integrale, pesce, latticini freschi, latti o
bevande vegetali, semi oleosi non tostati) si ottiene un miglioramento dei rischi statistici di
ammalarsi di malattie cardiovascolari, metaboliche e tumorali.
Fin
dal 2002, un lavoro pubblicato sull’International Journal of Epidemiology ha
dimostrato che chi assumeva quotidianamente tra 9 e 17 alimenti sani, c’era una mortalità (indipendentemente dalla causa)
del 42% più bassa rispetto a chi ne assumeva un numero inferiore (Michels KB et
al, Int J Epidemiol. 2002 Aug;31(4):847-54).
Una
tazza di cereali integrali con semi oleosi e latte di soia, accompagnata da
pane integrale con una composta di frutta senza zuccheri aggiunti, preceduta da
un frutto, rappresenta già un’ottima partenza per rientrare nella statistica
considerata.
Il rapporto con il cibo è un equilibrio in movimento
Il
rapporto con il cibo è un equilibrio in movimento, espressione di un rapporto dinamico, ricco
di significati che vanno ben oltre le fredde tabelline caloriche o una
percezione di tipo meccanicistico. Oggi sappiamo che il
valore di un alimento va oltre i valori di calorie, proteine, grassi e altri
micronutrienti, e diventa espressione dei messaggi del cibo inviati
all’organismo.
Il cibo non è più sola materia e diventa relazione con
l’ambiente e con l’individuo. La tradizionale considerazione degli yogi, che riconosce
il prana presente negli alimenti, sta oggi trovando conferme
scientifiche che consentono una utilizzazione consapevole del cibo per la
conquista e il mantenimento del benessere. Nel rispetto della scienza si può
oggi parlare di cibo che è anche gioia, storia, segnale e relazione.
Il legame profondo di ogni pianta e di ogni essere vivente, uomo compreso, con il sole, può ispirare la nostra ricerca di un nuovo benessere. |
L’evoluzione
degli ultimi anni ha anche aiutato a capire che la qualità del cibo va
accompagnata dalla sua sostenibilità per ragionare non solo sul piano
individuale, ma anche su quello sociale ed etico. Restare vivi in un mondo
deserto non è il motivo per cui ci si nutre correttamente.
L’immagine
di questa energia presente nel cibo continua a sembrare vicina a una sinfonia di colori, di gusto e di
percezioni; un suono che entra in ogni essere vivente in modo
dinamico e vivo. Una relazione che aggiunge, all’energia del sole, la ricchezza
del cambiamento voluto dall’uomo, che aiuta a trasformare i fotoni del sole in gioia ed emozioni.
FONTE:
Lifegate (Dr Attilio Speciani)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti spam, offensivi, non pertinenti e quelli riportanti indirizzi mail o link sospetti saranno cancellati.