mercoledì 20 luglio 2016

LA POTENZA DEL DIGIUNO... IN UN SOLO GIORNO

LA POTENZA DEL DIGIUNO: ECCO COSA ACCADE AL VOSTRO ORGANISMO IN UN SOLO GIORNO

Il digiuno è uno strumento potentissimo venuto alla ribalta negli ultimi decenni, con svariata letteratura scientifica ma in realtà presente da secoli nelle sacre scritture di qualunque sapere esoterico e quindi sapere religioso.
Uno strumento potentissimo in grado di innescare nel corpo cambiamenti che nessun farmaco è in grado di portare, per questo è estremamente sconsigliato il fai da te e soprattutto per quello prolungato riferirsi sempre ad un medico competente in materia.
In Europa, uno dei primi medici ad osservare e documentare gli effetti del digiuno anche su un'ampia gamma di malattia è stato il tedesco Otto Buchinger a cui hanno fatto seguito tanti ricercatori come il professor Andreas Michalsen che definisce così il digiuno:
" Un periodo di tempo limitato in assenza di cibo solido in cui il corpo utilizza esclusivamente le proprie riserve di energia senza provocare danni alla salute"
Esistono varie forme di digiuno dalle più restrittive alle più blande dove comunque l'assunzione di brodi vegetali o succhi di frutta e verdura non dovrebbe eccedere le 500 calorie al giorno, sottolinea sempre Michalsen e la cui scelta deve essere un atto volontario del soggetto il quale deve evitare cibi solidi e sostanze stimolanti come caffè, energizzanti nicotina...

Spiega Michalsen che l'organismo ha la capacità fisiologica di passare dall'utilizzo di alimenti esterni a quello di riserve interne di nutrienti. le riserve di glicogeno nel fegato (Nell'uomo, il glicogeno funge da riserva energetica glucidica. Esso viene depositato prevalentemente nel fegato e nel muscolo scheletrico, tuttavia è presente anche in altri tessuti, tra cui cuore, reni, e tessuto adiposo) e nei muscoli sono limitate e si esauriscono in linea di massima dopo le 24 ore dopo le quali l'energia viene attinta dalle riserve di grassi.
Le proteine vengono rilasciare per rilasciare aminoacidi per la glucogenesi per portare glucosio al cervello.

Il fatto di restringere le calorie apportate dall'esterno a 500 fa si che si attivi una risposta neuroendocrina atta a modulare il sistema cardiovascolare, metabolico e psicologico.
Numerosi pazienti affetti anche da patologie croniche, si è scientificamente riscontrato, hanno notevoli benefici dal digiuno terapeutico.
Nel 2002 la Società tedesca per la nutrizione ed il digiuno ha pubblicato le prime linee guida proprio per il digiuno terapeutico (www.karger.com/Article/Abstract/64270)
Un digiuno terapeutico con 200-500 calorie per 7-21 giorni è risultato efficace per il trattamento di reumatismi, sindrome del dolore cronico, ipertensione, sindrome metabolica, malattie cronico degenerative ed infiammatorie (dottor Longo e cellule staminali attivate)  ed ancora disturbi psicosomatici, depressione, emicrania, sindrome instestino irritabile...
Si ha infatti una spiccata riduzione di cortisolo (effetto antinfiammatoiro) dell'insulina, degli ormoni della tiroide con aumento di serotonina e dopamina (sensazione di serenità e soddisfazione).
Una nuova ricerca dell'Intermountain Medical Center Heart Institute, negli USA, ha coinvolto 230 persone le quali sono state sottoposte ad un digiuno di 24 ore durante il quale era concessa solo l'assunzione di acqua. Al termine delle 24ore i test clinici sui partecipanti alla ricerca avevano evidenziato che la condizione di digiuno aveva indotto nell'organismo la riduzione del 14% del colesterolo LDL ovvero cattivo, che era stato utilizzato come fonte energetica al posto del glucosio. Durante il digiuno i soggetti, inoltre, producevano una maggiore quantità dell'ormone della crescita (Gh), capace di svolgere un'azione di protezione sui muscoli e sul bilancio metabolico.
Secondo un nuovo studio condotto presso il National Institute on Aging di Baltimora, il digiuno per uno o due giorni alla settimana, può contribuire a migliorare la condizione degli individui affetti da morbo di Alzheimer e il Parkinson. I ricercatori hanno scoperto che l'arresto quasi tutti assunzione di cibo per brevi periodi di tempo innesca un meccanismo di protezione all'interno del cervello che funziona anche contro gli effetti dei disturbi neurodegenerativi poichè la restrizione calorica riduce lo stress al quale sono sottoposte le cellule cerebrali, favorendone la crescita e migliorando le connessioni sinaptiche.
Valter Longo, professore Edna M. Jones di Gerontologia e Scienze biologiche presso l'USC Davis School di Gerontologia e direttore del USC Longevity Institute, ha esaminato gli effetti del digiuno sia nei topi e gli esseri umani, osservando che quando questi mammiferi digiunavano, i loro globuli bianchi è diminuita. Il risultato è stato che i loro corpi "riciclati" vecchie cellule immunitarie, innescando così la produzione di nuove cellule immunitarie.
Fa scattare un salto rigenerativo che induce le cellule staminali a creare nuovissimi globuli bianchi, cosi rigenerando essenzialmente tutto il sistema immunitario.
I ricercatori della Johns Hopkins University hanno studiato gli effetti del digiuno in concomitanza con la dieta chetogenica (alto contenuto di grassi, basso apporto di carboidrati), dopo la prova iniziale ha dimostrato che il digiuno di acqua ed astinenza di carboidrati ha ridotto la frequenza delle crisi epilettiche per più della metà dei pazienti, divenendo quindi interessante metodo per aiutare pazienti affetti da crisi epilettiche.

Anche se il corpo può sostenere un digiuno sino a 40 giorni (attingendo alle riserve ) un digiuno dopo 1-2 settimane inizia a mettere in pericolo l'organismo.

Cosa accade durante il digiuno?
Tutto il processo metabolico può essere riassunto come segue:
Prime 4-8 ore
L'organismo utilizzerà il glucosio presente in circolo, successivamente inizierà la glicogenesi ovvero la produzione di glucosio a partire dal glicogeno nel fegato.

Dopo 16 ore
Verrà intaccato il glicogeno nei muscoli, quindi l'organismo inizierà ad utilizzare i grassi. Dal loro metabolismo verranno prodotti trigliceridi e glicerolo.

Nel giro di pochi giorni
Vi sarà un aumento di corpi chetonici (derivati dal metabolismo dei grassi) che andranno a soddisfare il fabbisogno energetico al posto del glicosio. A questo punto la durata del digiuno viene determinata in base alla massa grassa.
La scomparsa della sensazione di fame e lieve euforia provocata dai corpi chetonici nel corpo favoriranno la riuscita del digiuno.
Solo dopo aver esaurito le scorte di grasso inizieranno ad essere intaccati i muscoli con conseguente degradazione delle proteine necessarie per il mantenimento della sintesi di glucosio.
Sulla base di questo diviene importante che in particolare il digiuno prolungato venga sempre assistito da medici preparati.

Possiamo distinguere due tipi di digiuno fondamentali, il digiuno prolungato (terapeutico) e quello breve.


Il digiuno terapeutico
Il digiuno terapeutico non è una pratica moderna: già Platone, Socrate e Plutarco lo praticavano perché ritenevano che migliorasse le loro prestazioni psico-fisiche; gli arabi e gli egiziani lo consigliavano come cura per le malattie. Se si vuole ridurre il rischio di patologie, digiunare una volta al mese lo si può considerare come un momento di "disintossicazione", ma è anche indispensabile badare a cosa mangiamo ogni giorno: questa è la condizione base per il mantenimento di un buono stato di salute e per vivere a lungo.

Come accennato il digiuno prolungato va seguito strettamente da medici specializzati. Il fai da te è decisamente vietato, visti gli alti rischi di compromissione dell'intero organismo.
In Italia uno dei massimi esponenti che ha studiato la digiuno terapia è il dottor Massimo Melelli Roia , medico di Perugia formatosi all'Accdemia di Pechino e all'Università di Mosca.
Si è avvicinato a questa "terapia" dal 1991 dopo il congresso "digiuno come salvarsi la vita" dove la digiunoterapia è stata associata con esiti molto favorevoli anche a casi oncologici.
Da quel momento ha iniziato ad applicarla da pazienti affetti da patologie reumatologiche con esiti positivi sino all'80% (con risultati documentabili).
Il dottor Melelli accanto al digiuno affianca anche l'agopuntura che ne esalta i risultati positivi, (in particolare sui pazienti affetti da sclerosi multipla) ed ancora l'idrocolonterapia, l'oligoterapia ...un piano terapeutico personalizzato.

Digiuno e chemioterapia
Il professor Walter Longo, dell'Università della California, in una sua ultima ricerca ha concluso che il digiuno breve rallenta la diffusione dei tumori, riduce gli effetti secondari della chemioterapia. Le cellule tumorali a causa del loro alto indice di proliferaizone richiedono molta energia che ottongono dal metabolismo del glucosio.
Il digiuno riduce il livello di glucosio insieme a quelli dell'insulina e dell'ormone IGF-1  atto alla proliferazione cellulare.
In questa condizione di "carestia" di risorse le cellule sane entrano in uno stato di riposo mentre quelle tumorali entrano in stress. L'astinenza dal cibo indurrebbe addirittura la rigenerazione del sistema immunitario, risvegliando le cellule staminali dormienti e portandole a uno stato di auto rinnovamento. La ricerca è stata condotta dallo stesso scienziato italiano
 Valter Longoe pubblicata su Cell Stem Cell.

"Non potevamo prevedere che il digiuno prolungato avrebbe un effetto così notevole nel promuovere la rigenerazione a base di cellule staminali del sistema ematopoietico," ha affermato Longo, che detiene un appuntamento giunto alla USC Dornsife Collegio di Lettere, Arti e delle Scienze. "Quando si muore di fame, il sistema tenta di risparmiare energia, e una delle cose che può fare per risparmiare energia è quello di riciclare un sacco di cellule immunitarie che non sono necessarie, in particolare quelle che potrebbero essere danneggiate. Quello che abbiamo iniziato a notare in entrambe il nostro lavoro e il lavoro umano degli animali è che il numero di globuli bianchi scende con il digiuno prolungato. Poi, quando si ri-alimenta, le cellule del sangue tornano. Così abbiamo iniziato a pensare, dove provengono? "

Ricordo però la lettura di: 
CANCRO: FALSI POSITIVI PER UN GIRO D'AFFARI DI 100 MILIARDI DI DOLLARI IN CHEMIOTERAPIA

Il digiuno di un giorno
Il professor Melelli Roia riconosce anche nel digiuno breve di un giorno una volta alla settimana, la capacità di mantenere in stato di benessere l'organismo.
Un esempio può essere dalla domenica dopo cena sino al martedì mattino quando si fa colazione.
Diviene importante bere tantissimi liquidi con calorici, come tisane o infusi non zuccherati per una quantità di circa 3 litri.
Se si osservano queste regole, prosegue, difficilmente si avvertono fenomeni di malessere.
Può presentarsi un lieve mal di testa. Se si vuole protrarre il digiuno a 3 giorni (sotto controllo medico) consiglia l'utilizzo di succhi vegetali, estratti, centrifugati..perchè i primi giorni l'organismo espelle molte tossine che possono produrre emicrania, nausea, rendendo magari difficile la gestione della giornata soprattutto se si va a lavoro, quindi una minima quantità di zuccheri evita una reazione troppo violenta dell'organismo.
Il digiuno di un giorno (comunque breve) mette in riposo l'apparato digerente e permette all'organismo di espellere l'accumulo di tossine. Il lavoro del sistema immunitario si alleggerisce di conseguenza.
Il digiuno quindi rivitalizza, rigenera i tessuti, elimina i radicali liberi.
Sempre Melelli afferma che andrebbe fatto osservare alle coppie prima di concepire i figli (come prevedono i Veda) in modo da ripulire l'organismo da tossine e predisporlo al meglio per il concepimento. Con l'epigenetica abbiamo infatti visto come si è dimostrato scientificamente quanto l'"ambiente" salute genitoriale determini e moduli il dna del nascituro ( già sempre affermato dall'antico sapere vedico..)


Consigli generali per un digiuno di un giorno fai da te
Se viene praticato per 24 ore per una volta al mese non presenta grandi controindicazioni, come indicato l'importante è bere molto. Evitare di protrarlo da soli per oltre i 2-3  giorni.
l giorno prima digiuno
Non mangiare di più il giorno prima del giorno di digiuno, poichè produce effetti contrari. Mangiare cibi leggeri, puliti (preferibilmente biologici) come frutta, verdura, noci, burro di noci e chicchi germinati. Se amate mangiare la carne, limitare l'assunzione i giorni precedenti al digiuno, e mangiare cibi leggeri facilmente digeribili verso l'ora di cena, come verdure a foglia verde, verdure, frutta e noci. Bere molta acqua (meglio se distillata o purificata) e non bere qualsiasi bevanda alcolica o contenenti caffeina. L'obiettivo è quello di non mangiare dopo l'ora di cena.
- Durante il diguno
Durante il digiuno bere moltissimi liquidi (circa 3 litri) non zuccherati, con energizzanti (caffè, thè, energy drink...) e non gassati. Avvicinarsi al digiuno con umiltà, le prime volte iniziare riducendo solo l'apporto calorico, poi alimentare, ingerendo solo entrifugati o spremute e via via arrivare al digiuno con solo liquidi (acqua tisane non eccitanti). Ridurre l'intensa attività fisica, l'ideale sarebbero solo lunghe, lente camminate.
- Fine digiuno
Porre molta attenzione al reintegro del mangiare, al post digiuno perchè soprattutto se il nostro stile dietetico è disequilibrato, se si mangia male, lo stomaco che si riapre ci farà mangiare ancora di più e di tutto, annullando tutto il lavoro fatto, apportando più danni.
- Aspetto psicologico
L'aspetto psicologico con cui si affronta diventa fondamentale, secondo il caposcuola dell'igienismo, Herbert Macgolfin Shelton, esistono varie controindicazioni al digiuno, una fra queste la paura.
Se c'è paura, tutte le energie vengono utilizzate per alimentarla. Durante il digiuno la persona diviene più sensibile al conflitto, alla preoccupazione quindi diviene importnate la capacità di equilibrarli. Per questo molti medici associano al digiuno pratiche meditative, di respirazione, mindfulness.

Il digiuno è assolutamente da evitare
In presenza di bruciori di stomaco, esofagite da reflusso e gastrite
Nei cardiopatici con aritmie
Nei diabetici
In gravidanza ed allattamento
In presenza di malattie metabiliche (solo stretto controllo medico)
Cirrosi epatica ed insufficienze renali
Persone che hanno subito trapianti
Durante terapie con conrticosteroidi
Pregressi disturbi dell'alimentazione (come anoressia)

Il digiuno come visto è una cura, innesca un'autoguarigione per questo non va sottovalutata con un fai da te casereccio, mescolando mode o credenze. Per gli occidentali il digiuno, infatti, sebbene non sia una realtà sconosciuta, lo adottano con fini differenti, solo per ottenere un corpo fisico esile, apportando una restrizione alimentare calorica: la persona riduce l'apporto calorico complessivo per controllare il proprio peso, o una restrizione cognitiva: la persona esclude alcuni cibi ritenuti ingrassanti (dolci, pasta, pane, grassi ecc..); spesso la persona con DCA (disturbi del comportamento alimentare) si autoimpone divieti rigidi non giustificati da un punto di vista nutrizionale.
Fonti:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25909219
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21516129
http://news.usc.edu/63669/fasting-triggers-stem-cell-regeneration-of-damaged-old-immune-system/
http://www.cell.com/cell-stem-cell/fulltext/S1934-5909%2814%2900151-9
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1934590914001519
https://zaro41.wordpress.com/2012/06/07/finalmente-scoprono-che-il-digiuno-e-unarma-contro-il-cancro/
 http://slideplayer.it/slide/932130/
http://www.mednat.org/alimentazione/digiuno.pdf
https://www.sciencedaily.com/releases/2012/12/121206203122.htm

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