Questo articolo fa parte del percorso gratuito
"Holos", preparato dal Dott. Nicola Saltarelli per migliorare la propria esistenza ad ogni livello
(spirituale, mentale, relazionale, emotivo, fisico, economico)
Una corretta visione dell'amore e la capacità di sviluppare relazioni veramente sane ed appaganti sono presupposti indispensabili per un'esistenza realizzata. Purtroppo esiste un grande fraintendimento sul significato dell'Amore e su ciò che è legittimo o meno chiedere al nostro partner. Spesso si ritiene che il rapporto affettivo vada vissuto in maniera del tutto spontanea, ma questo è vero solo quando ciascun partner ha fatto un ottimo lavoro di pulizia emozionale e di crescita personale.
Se, invece, le tue storie affettive sono costellate di insuccessi e dolore, allora significa che devi studiare ed applicare i principi su cui si basa un "Amore Sano". Hai bisogno, cioè, di conoscere la vera natura dell'affettività, le differenze nella comunicazione tra uomini e donne e devi imparare a rapportarti al meglio con te stessa/o e la polarità opposta (questo è vero sia nelle relazioni eterosessuali che in quelle omosessuali, dove comunque esiste una polarità più femminile o più maschile nei due partner).
Il problema più grande dei rapporti di coppia è che ci si
cala in una relazione avendo fatto uno scarso o nullo lavoro su sé
stessi, il che
complica moltissimo le dinamiche che necessariamente si verificheranno (anche
in una relazione sana). Andremo adesso a vedere come superare gli errori
fondamentali che vengono fatti in ambito affettivo e come, finalmente, poter
realizzare una relazione veramente felice.
La
cosa da tenere sempre a mente è che le relazioni richiedono impegno! Se non sei disposta/o ad impegnarti, a sbagliare, a metterti in
discussione, a crescere insieme all'altro/a, a tollerare i piccoli difetti, a
comunicare e ad imparare ad ascoltare davvero il tuo partner… forse non sei
veramente pronta/o per una relazione di coppia. Ma puoi diventarlo. Nel
momento stesso in cui avrai voglia di applicarti ed impegnarti a fondo in
questo aspetto della Vita. L'Amore è l'unione di due poli che stanno tra
loro in una reciproca relazione di complementarietà ed opposizione.
L'intero
Universo si basa sul rapporto tra le polarità (luce-ombra, giorno-notte,
spirito-materia, manifesto-immanifesto, maschile-femminile). Nella
filosofia Taoista è proprio l'Eterna Danza dello Yin e dello Yang che
genera tutte le cose su cui i nostri sensi si possono poggiare. Essendo queste
forze sia opposte che complementari, non è affatto semplice bilanciarle ed
armonizzarle tra loro. E' come voler mescolare assieme dell'acqua
e dell'olio (che simbolicamente rappresenta l'elemento fuoco).
E' possibile ma ci vogliono le adeguate conoscenze e la dovuta maestria. Non
è un'abilità che si sviluppa in breve tempo.
L'Amore va considerato più un traguardo che un punto di
partenza. Il
percorso di Vita può essere interpretato proprio come un Viaggio alla
riscoperta del significato più autentico dell'Amore, un
viaggio verso un'Unità di livello sempre maggiore (con noi stessi, con gli
altri, con la Natura, con Dio). Non è certo un caso che in Occidente Gesù
abbia fatto dell'Amore l'emblema della sua vita e predicazione ed in Oriente il
Buddha abbia identificato nella Compassione (Karuna) una chiave per la
Liberazione.
La
spiritualità (da non confondere con la religiosità) può essere concepita
come la ricerca dell'essenza più autentica di noi stessi e
della Vita: un viaggio alla scoperta dei principi di Bellezza, Bontà
e Verità. Il significato dell'Amore è di natura
spirituale. Questo va compreso, se vogliamo davvero realizzarci in una
relazione. Il rapporto di coppia è solo un riflesso di un percorso che conduce
alla scoperta di uno stato di Unità più elevato.
Quando l'amore umano viene vissuto solo in modo materiale
e grossolano, più che elevare trascina verso il basso, più che unire divide. Infatti quando ci proiettiamo su
di un'altra persona e ne diventiamo dipendenti, siamo solo una metà di noi
stessi e non più un intero (ecco la famosa "mezza mela"). Questo
non significa che è indispensabile avere una costante attenzione verso la
dimensione spirituale (a qualcuno potrebbe non interessare affatto), ciò che è
importante, però, è essere consapevoli che dietro alle
dinamiche biologiche, psicologiche e sociali esistono delle leggi spirituali
precise e che dobbiamo porci in armonia con tali leggi, tutto
qua!
"Nessuno può completarci.
Dobbiamo essere noi a completare noi stessi.
Se non ci riusciamo la ricerca dell'amore diventa autodistruzione. E noi ci illudiamo che questa autodistruzione sia amore..." Erica Jong ("Paura di volare")
Se non ci riusciamo la ricerca dell'amore diventa autodistruzione. E noi ci illudiamo che questa autodistruzione sia amore..." Erica Jong ("Paura di volare")
Per
prima cosa, nel rapporto con l'altra polarità sessuale, dovremmo sapere che
quello che stiamo cercando è un senso di completezza. Ciò
che vediamo al di fuori è solo uno specchio di aspetti di noi non completamente
manifesti (in estrema semplificazione: la dimensione femminile nell'uomo
e quella maschile nella donna) e l'esterno ci è di aiuto per indirizzarci verso
il contatto con tali aspetti.
Dobbiamo amare, onorare ed essere grati a chi ci offre lo specchio di cui abbiamo bisogno, ma non dobbiamo cadere nella trappola di rimanerne fascinati e "adorare lo specchio", dimenticandoci della nostra integrità interiore. Dice un proverbio Zen: "Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito!". E tu, in amore, preferisci essere saggio o stolto?
Dobbiamo amare, onorare ed essere grati a chi ci offre lo specchio di cui abbiamo bisogno, ma non dobbiamo cadere nella trappola di rimanerne fascinati e "adorare lo specchio", dimenticandoci della nostra integrità interiore. Dice un proverbio Zen: "Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito!". E tu, in amore, preferisci essere saggio o stolto?
Chi
non tiene presente questo presupposto potrà solo riconoscere all'esterno di sé
qualcosa che lo rende completo e l'unico modo possibile per
fissare tale percezione di completezza sarà quello di tenere stretta a sé la
persona che la rimanda. Ma così si alimentano la proiezione, l'attaccamento
e la gelosia e l'altra metà diventa indispensabile alla propria
sopravvivenza. Un'eventuale separazione potrà solo essere fonte di grande
dolore e venire vissuta come inaccettabile. Come si può, infatti, vivere
lacerati a metà, incompleti e divisi da se stessi?
Riassumendo: da un punto di vista sia psicologico che spirituale
l'unione tra donna e uomo rappresenta il ricongiungimento tra l'aspetto
femminile dell'essere (Anima) ed il suo aspetto maschile (Animus).
Poiché non siamo in grado di riconoscere la nostra completezza interiore,
cerchiamo nell'altro ciò che percepiamo inconsciamente mancante in noi stessi
(che in realtà va solo ricontattato ed espresso).
In amore ci facciamo
reciprocamente da specchio di parti inespresse
e questo dona la sensazione di trovare la completezza nel contatto con l'altro/a
e questo dona la sensazione di trovare la completezza nel contatto con l'altro/a
Purtroppo,
cercare la soluzione all'esterno del nostro sentirci
incompleti, non è affatto una soluzione. Non bisogna essere una mezza
mela, ma una mela intera e questo si realizza innanzitutto imparando ad amare se stessi!
Solo allora potremo trovare una persona altrettanto matura con cui fare il miglior cammino assieme. Questo cammino potrà durare tutta la vita oppure un periodo di tempo più limitato, ma l'eventuale separazione non ci lascerebbe zoppi o divisi, poiché se mai dovesse avvenire accadrebbe con autoresponsabilità e con la consapevolezza che l'Amore provato resterebbe sempre con noi. Sentiremmo certamente del dolore, ma saremmo consapevoli che il tempo naturale per camminare assieme era finito e non sentiremmo la necessità di farne un tragedia, piuttosto ci orienteremo sugli elementi positivi che l'esperienza ci ha donato.
Solo allora potremo trovare una persona altrettanto matura con cui fare il miglior cammino assieme. Questo cammino potrà durare tutta la vita oppure un periodo di tempo più limitato, ma l'eventuale separazione non ci lascerebbe zoppi o divisi, poiché se mai dovesse avvenire accadrebbe con autoresponsabilità e con la consapevolezza che l'Amore provato resterebbe sempre con noi. Sentiremmo certamente del dolore, ma saremmo consapevoli che il tempo naturale per camminare assieme era finito e non sentiremmo la necessità di farne un tragedia, piuttosto ci orienteremo sugli elementi positivi che l'esperienza ci ha donato.
«Se ami saprai che tutto inizia e
tutto finisce e che c'è un momento per l'inizio
e un momento per la fine e questo non crea una ferita.
Non rimani ferito, sai che quella stagione è finita. Non ti disperi, riesci a comprendere
e ringrazi l'altro: "Mi hai dato tanti bei doni, mi hai donato nuove visioni della vita,
hai aperto finestre nuove che non avrei mai scoperto da solo.
Adesso è arrivato il momento di separarci, le nostre strade si dividono".
Non con rabbia, non con risentimento, senza lamentele e con infinita gratitudine,
con grande amore, con il cuore colmo di riconoscenza.
Se sai come amare, saprai come separarti.»
Osho
e un momento per la fine e questo non crea una ferita.
Non rimani ferito, sai che quella stagione è finita. Non ti disperi, riesci a comprendere
e ringrazi l'altro: "Mi hai dato tanti bei doni, mi hai donato nuove visioni della vita,
hai aperto finestre nuove che non avrei mai scoperto da solo.
Adesso è arrivato il momento di separarci, le nostre strade si dividono".
Non con rabbia, non con risentimento, senza lamentele e con infinita gratitudine,
con grande amore, con il cuore colmo di riconoscenza.
Se sai come amare, saprai come separarti.»
Osho
Esistono,
quindi, due tipi di amore: uno che fa cadere verso il
piano egoico della dualità e del conflitto (non a caso in inglese si
dice "to fall in love", cioè "cadere in
amore") ed uno che eleva verso le dimensioni
dell'Anima (potremmo coniare il termine "to elevate in
Love" cioè "elevarsi in Amore").
Nelle definizioni date dallo psicologo Abraham Maslow si
parla di:
D-Love - Deficiency Love (amore da deficienza)
B-Love - Being Love (amore per l'essenza dell'altro).
D-Love - Deficiency Love (amore da deficienza)
B-Love - Being Love (amore per l'essenza dell'altro).
Il
primo tipo di amore [D-Love] è appunto l'amore
"insano", ma che soprattutto potremmo definire immaturo. E'
uno stadio dell'affettività che va superato. E' un amore
tipico della mentalità adolescenziale e più romanticheggiante, ad
esempio l'amore delle telenovela, delle soap opera, della collana
"Harmony" (per intenderci). Si basa
sull'incompletezza e sull'appoggio sull'altro/a per colmare i propri deficit.
E' caratterizzato da dipendenza e possessività.
Il
secondo tipo di amore [B-Love] si basa
sulla maturità, sull'aver trovato un proprio centro ed un proprio equilibrio
(dinamico). E' un amore capace di donare con gioia e libertà, più
che di prendere o di aggrapparsi disperatamente a qualcuno. Origina dal sapere
amare se stessi e automaticamente diventa la capacità di amare l'altro nella
sua interezza. Il B-Love ci mette sulla strada per arrivare a provare
compassione per ogni essere vivente (Amore Incondizionato). In questa
accezione dell'amore non ci si considera incompleti ed in cerca della propria
"metà", bensì ci si sente completi e in questa
completezza siamo disponibili a cogliere la meravigliosa opportunità di vivere
assieme ad un altro essere, possibilmente che conosca ed incarni gli
stessi principi.
Nel
quotidiano noi ci innamoriamo delle persone che riteniamo idonee alla nostra
proiezione affettiva, il vero modello è dentro di noi e
la persona esterna è solo un supporto! Se noi togliamo la proiezione a
quella stessa persona di cui, magari, anni prima eravamo follemente innamorati…
ecco che non ci dirà più nulla. E' un'esperienza molto comune e la dice lunga
di come l'esteriorità faccia solo da specchio all'interiorità. Ecco cosa
afferma al proposito Osho nel libro "Cogli l'attimo" (Ed. Feltrinelli):
"Se dico ‘Io ti amo'. La sensazione ordinaria è che
tu sia la fonte del mio amore. In realtà le cose non stanno così: io ne sono la
fonte tu sei solo uno schermo sul quale io proietto il mio amore. Tu sei un
semplice schermo, io proietto il mio amore su di te e dico che sei tu la fonte
del mio amore ma questa è una finzione; sono io che raccolgo la mia energia
d'amore e la proietto su di te. In quell'energia d'amore proiettata tu diventi
degno d'amore, per qualcun altro potresti non esserlo, per qualcun altro
potresti addirittura essere odioso."
Ogni uomo possiede già un'immagine interiore del
femminile ideale e quando trova
una donna idonea alla proiezione della sua immagine interna si innamora di lei
una donna idonea alla proiezione della sua immagine interna si innamora di lei
Ogni donna possiede già un'immagine interiore del
maschile ideale e quando trova
un uomo doneo alla proiezione della sua immagine interna si innamora di lui
un uomo doneo alla proiezione della sua immagine interna si innamora di lui
Quando poi un partner infrange le
aspettative - oltre una certa misura - ecco che viene ritirata la proiezione,
si stacca il "post-it" ed è in quel momento si dice che non si è più
innamorati.
La maggior parte delle persone fa dell'amore una sorta di
disperata ricerca dell'uomo o della donna giusti per sé. Chi conosce i principi che stiamo
trattando capisce, invece, che il successo in amore dipende sostanzialmente
dal rapporto che si ha con se stessi!
Se
il mondo esteriore riflette il mondo interiore, di fatto non otterremo
all'esterno ciò che prima non abbiamo conquistato all'interiore di noi stessi. Per trovare una persona che ci voglia bene sinceramente dobbiamo
prima volercene noi, per ricevere rispetto dall'esterno dobbiamo prima imparare
noi a rispettarci (e rispettare noi per primi gli altri). D'altronde,
perché mai una persona dovrebbe amarci se noi stessi non ci riteniamo degni di
essere amati? Questo tema è particolarmente sentito dalle donne, dove spesso la
scarsa autostima e il disamore verso se stesse generano delle
relazioni completamente insane. Il bestseller "Donne che amano troppo" approfondisce proprio
questa tematica, che vediamo subito in sintesi qua di seguito.
DONNE CHE AMANO TROPPO
La
psicoterapeuta americana Robin Norwood, specializzata in terapia della
famiglia ed esperta nel trattamento delle dipendenze, spiega nel libro "Donne che amano troppo" (Ed. Feltrinelli) come
mai molte donne si innamorano dell'uomo sbagliato e, nel tentativo di
cambiarlo, coltivano giorno dopo giorno la propria infelicità. L'esperienza
terapeutica insegna che purtroppo è fin troppo facile
scambiare per amore ciò che è soltanto ossessione e dipendenza.
La
donna "che ama troppo" (anche se forse sarebbe più corretto dire
"che ama in modo scorretto") è quella che vuole
cambiare l'altro, lo vuole migliorare o "salvare" (in questo
senso si parla di "Sindrome della Crocerossina"). Alcune
tipiche affermazioni interiori di questo atteggiamento sono: "Io ti
guarirò" - "Io ti farò uscire dal problema" - "Grazie a me
starai bene". Spesso si tratta di donne che hanno
vissuto un abbandono, un abuso o un trauma nell'infanzia e non di rado il padre
era assente o poco affettivo. Crescendo questa donna cerca di reiterare
il suo vissuto, perché solo vivendo e rivivendo l'esperienza dell'abbandono le
parrà di riuscire a liberarsene; sceglie così dei partner che abbiano
"bisogno" di lei, illudendosi inconsciamente di poter risolvere
la propria carenza affettiva. Tenderà a scegliere di preferenza:
tossicodipendenti, alcolisti, violenti e più in generale uomini che non hanno
rispetto per la donna a cui sono legati. Nella relazione questa
donna
tenderà a dare tutta se stessa, fino da annullare la propria personalità e ad
attaccarsi ossessivamente al compagno, ma una tale coppia si reggerà solo fino
a quando i due partner giocheranno i loro ruoli come da copione. L'uomo come
vittima (e carnefice allo stesso tempo) e la donna come salvatrice, diventando
così vittima e carnefice di se stessa. Se uno dei due partner
esce dal ruolo la relazione inevitabilmente finirà. Ecco perché molte
donne non riescono a liberarsi da un partner inadeguato e si illudono che il
loro amore e la loro totale abnegazione lo porti a cambiare, ma non si rendono
conto che - in realtà - il cambiamento non lo vogliono neppure loro!
Le "donne che amano troppo" non sono riuscite a cambiare i propri genitori trasformandoli nelle persone calde e affettuose che volevano e, di rimando, rispondono con troppa passione al tipo di uomo emotivamente non disponibile che è loro familiare e che possono cercare di nuovo di cambiare con il loro amore! Poiché nell'infanzia non si sono mai sentite sicure, hanno un bisogno disperato di controllare il proprio uomo e la relazione stessa.
Le "donne che amano troppo" non sono riuscite a cambiare i propri genitori trasformandoli nelle persone calde e affettuose che volevano e, di rimando, rispondono con troppa passione al tipo di uomo emotivamente non disponibile che è loro familiare e che possono cercare di nuovo di cambiare con il loro amore! Poiché nell'infanzia non si sono mai sentite sicure, hanno un bisogno disperato di controllare il proprio uomo e la relazione stessa.
Quando si ama troppo? Dalle parole dell'autrice:
- "Quando essere innamorate significa soffrire, stiamo amando troppo."
- "Quando nella maggior parte delle nostre conversazioni con le amiche intime parliamo di lui, dei suoi problemi, di quello che pensa, dei suoi sentimenti, stiamo amando troppo."
- "Quando giustifichiamo i suoi malumori, il suo cattivo carattere, la sua indifferenza, o li consideriamo conseguenze di un'infanzia infelice e cerchiamo di diventare la sua terapista, stiamo amando troppo."
- "Quando non ci piacciono il suo carattere, il suo modo di pensare e il suo comportamento, ma ci adattiamo pensando che se noi saremo abbastanza attraenti e affettuosi lui vorrà cambiar per amor nostro, stiamo amando troppo.
- "Quando la relazione con lui mette a repentaglio il nostro benessere emotivo, e forse anche la nostra salute e la nostra sicurezza, stiamo decisamente amando troppo."
COME SMETTERE DI AMARE TROPPO
- Prendi atto che hai un problema e che hai bisogno di aiuto.
- Considera la tua guarigione una priorità che ha il diritto di precedenza su qualsiasi altra cosa.
- Condividi la tua situazione con amiche degne di fiducia e cerca un aiuto terapeutico (molto utili i gruppi di sostegno).
- Sviluppa la tua dimensione spirituale, coltivandola giorno dopo giorno.
- Ricordati che se non sei tu in equilibrio non è possibile che lo sia la tua relazione o la tua famiglia, sii più sanamente "egoista" e cerca di volerti bene ogni giorno di più (potresti tenere un diario e segnare ogni giorno almeno una cosa fatta per te stessa, una coccola che ti sei fatta anche molto semplice).
- Accetta di smettere di dirigere e controllare gli altri (anche esaltare troppo un uomo è un modo per volerlo manipolare).
- Impara a non cadere nei giochi di potere interpersonali, approfondiscili leggendo libri o partecipando a dei seminari.
- Accetta la tua imperfezione, nel momento presente, sapendo di poter evolvere giorno dopo giorno;
- Chiediti: "Questa relazione è buona per me?" - "Viene rispettato il mio essere donna?" - "Mi sento accettata, accolta, e supportata dal mio uomo?" Comincia ad essere onesta con te stessa, abbandonando le giustificazioni mentali che non rispecchiano il tuo vero sentire interiore (magari c'è un disagio che emerge sotto forma di sintomi e disturbi fisici).
- Utilizza le affermazioni positive per sostituire gli schemi limitanti ed inizia ad applicare le tecniche defusive per ripulire il vissuto emotivo del passato: meriti di avere accanto un uomo che ti stima e ti accetta per ciò che sei!
- Accetta che l'uomo non gradisce i consigli e che, se vuole, deve trovare in sé la forza di migliorarsi. Qualora non desiderasse farlo (scelta personale e insindacabile), valuta se per tutta la vita vuoi accanto a te un compagno così.
UNA DONNA GUARITA DALL'AMARE TROPPO
(tratto dalla pagina web: www.maldamore.it/Donne_che_amano_troppo.htm)
(tratto dalla pagina web: www.maldamore.it/Donne_che_amano_troppo.htm)
- Accetta pienamente se stessa, anche se desidera cambiare qualche aspetto della sua personalità.
- Questo amore e rispetto di se stessa lo considera fondamentale, lo alimenta con affetto e si propone di espanderlo.
- Accetta gli altri come sono, senza cercare di cambiarli per soddisfare i suoi bisogni.
- E' consapevole dei suoi sentimenti e del suo atteggiamento verso ogni aspetto della vita, compresa la sessualità.
- Ama tutto di se stessa: la sua personalità, il suo aspetto, le sue convinzioni e i suoi valori, il suo corpo, i suoi interessi e i suoi talenti. Valorizza se stessa invece di cercare di trovare il senso del proprio valore in una relazione.
- La sua autostima è abbastanza profonda da consentirle di apprezzare il piacere di stare insieme ad altre persone e preferisce uomini che siano a posto così come sono. Non le necessita che qualcuno abbia bisogno di lei per avere l'impressione di valere qualcosa.
- Si permette di essere aperta e fiduciosa con chi lo merita; non ha paura di lasciarsi conoscere a un livello personale profondo, ma non si espone al rischio di essere sfruttata da chi non ha riguardo per il suo benessere.
- Si domanda: "Questa relazione va bene per me? Mi consente di sviluppare tutte le mie possibilità e diventare quello che sono capace di essere?".
- Quando una relazione è distruttiva, è capace di lasciarla perdere senza sprofondare nella depressione, ha una cerchia di amiche che la sostengono e fanno del loro meglio per vederla uscire da una crisi.
- Apprezza più di ogni altra cosa la propria serenità. Tutte le lotte, le tragedie e il caos del passato hanno perso il loro fascino, ha un atteggiamento protettivo verso sé stessa, la sua salute e il suo benessere.
- Sa che una relazione, per poter funzionare, deve essere tra due partner che condividono valori, interessi e fini, e che siano entrambi capaci di intimità. Sa anche di essere degna del meglio che la vita può offrirle.
AFORISMI TERAPEUTICI di ROBIN NORWOOD
- Non praticare la propria dipendenza richiede uno sforzo maggiore del semplice ripetere a se stesse di cambiare.
- Quando le persone stanno veramente cercando di cambiare, non perdono tempo a parlarne. Sono troppo occupate nel farlo.
- Siamo in grado di dedicarci da sole amore e attenzioni: non è necessario aspettare, inerti, che arrivi un uomo a dispensarceli.
- Se stiamo realmente guarendo, non telefoniamo certo a un uomo per dirgli che non abbiamo più intenzione di parlargli.
- Il vero cambiamento richiede una resa che è simile, per certi versi, a una crocifissione.
- La vita consiste, dopotutto, nel prendere coscienza e crescere. Rendiamo questi processi più dolorosi perché non li accettiamo di buon grado.
- La guarigione ci permette due doni: la qualità della nostra vita migliorerà e saremo davvero d'aiuto.
- Recupero significa scegliere solo ciò che favorisce la vostra serenità e il vostro benessere.
- Amare se stesse abbastanza da vincere la dipendenza è un prerequisito essenziale per amare un'altra persona.
- Il vero recupero avviene quando smettiamo di situare il problema fuori di noi e dentro qualcun altro.
- Per superare il rancore, all'altra persona augurate solo il bene e pregate perché lo raggiunga. Riceviamo quel che auguriamo agli altri, dunque augurate tutto il bene possibile!
- Quando proviamo invidia, siamo preda dell'errata convinzione che in questo mondo non vi sia bene sufficiente per tutti.
- Qualsiasi comportamento tra esseri umani che non sia onesto, aperto e affettuoso, affonda le sue radici nella paura.
- Di solito gli uomini temono maggiormente di essere soffocati dalla partner, mentre le donne hanno più paura di essere abbandonate.
- Quando le nostre ferite non sono ancora rimarginate, tendiamo ad essere pericolose.
- Uomini e donne con problemi relazionali tirano su figli e figlie destinati a soffrire allo stesso modo.
- L'amore per una persona ha in sé la stabilità emotiva non il disordine.
- La capacità di amare un'altra persona sboccia da un cuore pieno, non da uno vuoto.
- Ogni giorno, guardatevi allo specchio, dite il vostro nome e aggiungete: "Ti voglio bene e ti accetto esattamente per quello che sei".
- Se qualcosa non va bene per noi, in realtà non va bene per nessun altro.
- Dovete considerare l'eventualità che, una volta smesso di amare troppo, la vostra relazione possa finire.
- E' attraverso il perdono che impariamo la lezione per la quale la nostra anima ha scelto questa esistenza.
- La dipendenza relazionale è il tipo di dipendenza che viene maggiormente idealizzato.
- Noi tutte tendiamo a rimuovere ciò che è troppo doloroso da accettare o troppo spaventoso da immaginare.
- Se tutto ciò che abbiamo fatto sinora avesse davvero funzionato, non avremmo bisogno di guarire.
- Il dolore è il più saggio dei consiglieri che bussa alla nostra porta.
- Alcuni rapporti caratterizzati da forte dipendenza sono tra persone dello stesso sesso.
- Una delle caratteristiche primarie dell'amare troppo è un'assoluta dipendenza, spesso mascherata da forza apparente.
- Imparate a vivere evitando di concentrarvi su un uomo come la fonte o la soluzione di tutti i vostri problemi.
- Per molte di noi la chiave della guarigione sta nell'imparare a fare esattamente il contrario di ciò che abbiamo sempre fatto.
- Non fate minacce che non siete in grado di mettere in pratica; anzi, meglio non farne affatto.
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PARTE SECONDA
RUOLI
MASCHILI E RUOLI FEMMINILI
Sebbene
oggi si tenda a voler annullare le differenze di ruolo tra i sessi, di fatto esse
esistono ed hanno una matrice biologica da cui non è semplice (ed in
parte non è proprio possibile) affrancarsi.
A livello biologico-istintuale il maschio ha il compito di proteggere il territorio (dai predatori e dai maschi rivali) e la femmina ha il diritto di sentirsi protetta all'interno del territorio per gestire la prole. Questi ruoli sono codificati anche a livello neurologico, infatti nella corteccia cerebrale (neoencefalo) dell'emisfero sinistro sono presenti i relè del "sentito femminile", nella corteccia cerebrale dell'emisfero destro vi sono i relè del "sentito maschile", come scoperto dalla Nuova Medicina del dott. Hamer (per approfondire vedi anche: www.nuovamedicina.com).
A livello biologico-istintuale il maschio ha il compito di proteggere il territorio (dai predatori e dai maschi rivali) e la femmina ha il diritto di sentirsi protetta all'interno del territorio per gestire la prole. Questi ruoli sono codificati anche a livello neurologico, infatti nella corteccia cerebrale (neoencefalo) dell'emisfero sinistro sono presenti i relè del "sentito femminile", nella corteccia cerebrale dell'emisfero destro vi sono i relè del "sentito maschile", come scoperto dalla Nuova Medicina del dott. Hamer (per approfondire vedi anche: www.nuovamedicina.com).
P.S. In
Nuova Medicina è definito "sentito" il modo in cui la persona ha
vissuto un determinato evento, determinando la sfaccetattura emozionale del
conflitto.
Area
neoencefalica sinistra Area neoencefalica destra
Area femminile del territorio (♀) Area maschile del territorio (♂)
Area femminile del territorio (♀) Area maschile del territorio (♂)
Il
conflitto di procreazione è emblematico, si tratta di un conflitto della sfera
sessuale che
nel maschio si manifesta come “Non riesco a mantenere il territorio in cui allevare i piccoli”
e nella donna come “Non sono posseduta, non sono fecondata”.
nel maschio si manifesta come “Non riesco a mantenere il territorio in cui allevare i piccoli”
e nella donna come “Non sono posseduta, non sono fecondata”.
Sezione
della corteccia cerebrale alla TAC con la localizzazione dei conflitti
Conflitto di impotenza - la donna non tende a reagire, urla
"Fate qualcosa!" ha urgenza che qualcuno intervenga ma lei non
può fare nulla (1sx) ulcera dotti escretori tiroide
(noduli freddi - gozzo in risoluzione).
Conflitto di paura frontale - l'uomo reagisce attaccando o scappando (1dx) ulcera mucosa archi
branchiali (gonfiore dei gangli linfatici - linfoma - in risoluzione)
Conflitto di paura ribrezzo - la donna si oppone tramite una
sensazione di schifo, ripugnanza ed angoscia (2sx) deficit cellule α del
pancreas - (ipoglicemia - bulimia se presente un conflitto di rancore nel
territorio e deve quindi vomitare).
Conflitto di opporre resistenza - l'uomo si oppone, dice: "Non
voglio!", rizza il pelo e prepara gli zuccheri per l'azione (2dx) deficit cellule β
del pancreas (iperglicemia, diabete).
Conflitto di spavento improvviso - la donna si spaventa, ma non
reagisce contro la minaccia (3sx) paresi muscolatura della
laringe (afonia in risoluzione) o (4sx) ulcera mucosa laringea
(tosse e catarro in risoluzione).
Conflitto di minaccia del territorio - l'uomo vede un
pericolo nel territorio come qualcosa che tocca a lui risolvere (3dx) paresi muscolatura
bronchiale o (4dx) ulcera mucosa bronchiale (bronchite o carcinoma bronchiale
in risoluzione)
Conflitto di frustrazione sessuale - la donna patisce il conflitto
di non essere posseduta e fecondata (se ad es. il proprio uomo non fa all'amore
con lei oppure se lei lo sente distante a letto) (5sx) ulcera vene
coronariche, ulcera collo dell'utero (carcinoma collo dell'utero in
risoluzione), riduzione sensibilità vaginale (non può più avere orgasmo
vaginale, fino ad arrivare alla perdita delle mestruazioni).
Conflitto di perdita del territorio - l'uomo non riesce a
mantenere il suo territorio (ad es. perde il posto di lavoro, perde la casa,
perde il potere sul partner o è prevaricato da un capo) (5dx) ulcera arterie
coronariche (infarto in fase di risoluzione), ulcera dell'aorta,
ulcera prima porzione della carotide, ulcera delle vescicole seminali
(sangue nello sperma in risoluzione).
Conflitto di identità - "Non so più qual è il mio ruolo, a
chi appartengo" (non sapere dove stare tra mamma e papà / non sapere
dove collocarsi rispetto al proprio partner) (6sx) ulcera mucosa rettale
(le feci sono un modo per marcare in modo duraturo il territorio - emorroidi in
risoluzione).
Conflitto di rancore nel territorio - rabbia per senso di
ingiustizia nel proprio territorio (lavoro, famiglia) (6dx) ulcera piccola
curvatura dello stomaco ("Nel mio territorio le cose non vanno
come dico io", gastrite in risoluzione), ulcera vie biliari ("Sono
arrabbiato perché mi hanno tolto qualcosa di mio" - epatite in
risoluzione), ulcera vie pancreatiche ("Mi hanno rubato un
sogno", pancreatite in risoluzione )
Conflitto femminile di non poter riconoscere i limiti del
territorio - "Non so più qual è il mio spazio" (analogo al
conflitto di identità) (7sx) ulcera mucosa epiteliale
emiparte destra della vescica (cistite in risoluzione).
Conflitto maschile di non poter marcare il territorio - "Non riesco
a delimitare il mio spazio" (il maschio delimita lo spazio con
l'urina) (7dx) ulcera mucosa
epiteliale emiparte sinistra della vescica (cistite in risoluzione).
Ritengo
molto importante comprendere l'esistenza dei ruoli maschili e femminili
e questo non vuol dire sentirsi necessariamente limitati da essi o che dobbiamo
operare entro degli schemi prefissati, ma solo che la nostra biologia risponde
a tali schemi ed è quindi importante conoscerli e sapere dove ci collochiamo.
Di fatto non è raro che un uomo viva degli eventi con un sentire più femminile
o che una donna viva "al maschile" alcune situazioni. Il problema
sorge quando i ruoli biologici sono sentiti fortemente sul piano emozionale e
allo stesso tempo vengono negati dal punto di vista razionale: questo crea dei
grossi scompensi. A questo proposito si legge alla pagina www.pnlpsicologi.it/psicologia_coppia_relazione.htm:
"La
maggior parte delle donne sono attratte da uomini forti (fisicamente,
intellettualmente, socialmente) che possano garantire sicurezza a loro e alla
loro prole. Gli uomini tendono ad innamorarsi di donne attente, pazienti,
accoglienti in grado di far crescere bene i propri figli. Sotto il profilo
istintivo ed emozionale, queste due tipologie maschili e femminili tendono ad
attrarsi, perché sono il risultato d'uno sviluppo evolutivo vincente. Oggi,
nella nostra società donne ed uomini possono scegliere liberamente come
impostare la propria esistenza. Questa è stata una grande conquista per tutti.
Però, in molti casi possono nascere dei problemi. Il vivere come si desidera
può scontrarsi con il comune sentire emozionale o con la propria istintualità.
Sono molto frequenti i casi di donne belle, intelligenti ed in carriera che non
riescono a trovare una stabile anima gemella. Stesso discorso vale per
moltissimi uomini sensibili a cui la carriera non importa niente. Gli uni non
si sentono attratti dalle altre e viceversa."
L'unica
situazione dove i ruoli maschili e femminili rimangono inalterati, pressoché da
sempre, è nella danza, ed in un tale contesto è possibile confrontarsi e
comprendere meglio la propria specificità. Si legge su www.blutango.it:
"Se
il tango, per definizione, è una rappresentazione danzata delle dinamiche di
coppia, noi donne possiamo imparare a seguire l'uomo, senza perdere la nostra
essenza. E' molto faticoso affidarsi, è una lotta continua, spesso non vediamo
neppure l'uomo per quello che egli è: lo vogliamo forte, ideale e sicuro ma
siamo terrorizzate di perdere il controllo, diventando più rigide del marmo,
oppure lo trattiamo come un oggetto, in nome dei nostri bisogni seduttivi. Ma
se la donna non segue, l'uomo non riesce a ballare: verità così semplice ma
tanto ardua! L'uomo e la donna sono due opposti e devono fondersi, pur
rimanendo se stessi, altrimenti non creano insieme quella magia fatta di
intensi attimi."
Una cosa
molto interessante che si insegna nel tango è come la donna debba appoggiarsi
all'uomo senza perdere il proprio baricentro: se l'uomo toglie il suo appoggio
lei non cade!
Alla
luce di quanto sopra espresso si comprendono meglio le parole di Bert Hellinger che definiscono le condizioni di maggior
successo in una coppia: "La donna segue l'uomo e l'uomo deve mettersi al
servizio del femminile", infatti quando un uomo segue la donna nella casa
di lei non può assumere il suo ruolo completamente perché non si trova nel suo
territorio, a differenza di quando è la donna ad andare in casa dell'uomo.
GLI
UOMINI VENGONO DA MARTE, LE DONNE DA VENERE
Le
differenze tra i due sessi risultano molto evidenti quando si analizzano
linguaggio e comunicazione dell'uomo e della donna, come ha fatto egregiamente John Gray, autore di uno dei libri contemporanei più
celebri al mondo: "Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere"
(negli anni '90 questo è stato il libro più venduto sul pianeta, con la sola
eccezione della Bibbia). Tradotto in più di 40 lingue è un libro
illuminante che aiuta a comprendere e a gestire al meglio il rapporto
uomo-donne (N.B. nelle coppie omosessuali ciascuno potrà vedere se si
identifica più nel modello "marziano" o in quello
"venusiano").
Il
presupposto dell'autore è che uomini e donne hanno valori differenti e parlano
due linguaggi diversi; se non ne sono consapevoli e non si ricordano di
applicare le dovute correzioni di significato quando ascoltano una persona del
sesso opposto rischiano di fraintendere ed essere fraintesi. Una frase ed un
comportamento di una donna vengono recepite diversamente dall'uomo e
viceversa... moltissime liti e conflitti potrebbero essere evitati se solo si
capisse che l'altro sesso non ragiona come il nostro, che i vocabolari adottati
hanno significati a volte opposti e che il tutto non dovrebbe essere vissuto
sul piano personale!
Due dei
problemi che più spesso scatenano le liti, ad esempio, dipendono dai seguenti
fattori: 1) l'uomo ha la sensazione che la donna disapprovi il suo punto
di vista e si percepisce attaccato sul proprio valore personale; 2) la donna disapprova il modo in cui lui le si
rivolge e percepisce invalidati i suoi sentimenti e le sue emozioni. In
sostanza il litigio, spesso, non dipende da un reale disaccordo ma da uno
scorretto modo di porsi e dall'incapacità di calarsi nei panni dell'altro/a.
Gli
uomini (marziani) tendono ad offrire delle soluzioni pratiche
quando c'è un problema e non comprendono che spesso le donne (venusiane)
hanno più bisogno di essere ascoltate che avere accanto chi gli risolve tutte
le cose (è la "sindrome maschile dell'aggiustatutto"). L'uomo, dal
canto suo, tende ad invalidare i sentimenti espressi dalla donna perché non li
capisce a fondo e non li sa gestire.
Quando
c'è un problema che lo riguarda direttamente il marziano tende a rinchiudersi
in se stesso (è la "fase della caverna") e a rimuginare su ciò
che lo preoccupa, questo è visto dalle venusiane come un rifiuto verso di loro,
che vorrebbero invece essere partecipi di quel dolore o problema (come è naturale
fare su Venere, ma non su Marte), in questo modo però non comprendono e non
rispettano la natura maschile. Gli uomini avvertono soprattutto la necessità di
un amore basato sulla fiducia, sull'accettazione (non vogliono
essere "cambiati") e sulla stima, le donne aspirano ad un
rapporto più affettuoso, comprensivo e rispettoso della propria
interiorità. Afferma John Gray: "Se una donna ha bisogno di tenerezza e
dolcezza dal suo compagno tende a dargliene a sua volta, ma così facendo dà a
lui ciò che vuole per se stessa. Invece deve comprendere che l'uomo ragiona in
maniera diversa da lei e mentre per lei la tenerezza è essenziale per lui lo
sarebbe allo stesso modo l'apprezzamento o l'ammirazione per ciò che fa!"
- La lamentela che le donne esprimono con più frequenza verso gli uomini è che essi "non ascoltano"; l'uomo infatti o ignora completamente la donna quando questa gli parla, oppure cerca di offrirle delle soluzioni, credendo che sia ciò che gli viene richiesto. Per una venusiana poter esporre un problema significa invece sentirsi compresa e coccolata. I valori delle venusiane sono l'amore, la comunicazione, la bellezza ed i rapporti interpersonali, si sentono realizzate tramite la partecipazione. Per loro è importante vivere in armonia e reciproca cooperazione. Per una venusiana l'espressione di sé è quella dei propri sentimenti, infatti le donne non privilegiano gli obiettivi, ma le relazioni.
- La lamentela che gli uomini esprimono con più frequenza verso le donne è che queste cercano continuamente di "cambiarli". Quando una donna ama un uomo si sente in dovere di assisterlo nel processo di crescita e di aiutarlo a migliorare. Quello che l'uomo vuole è semplicemente sentirsi accettato per ciò che manifesta, altrimenti si sentirà incompetente, debole e incapace. Se la donna non vuole ferire il proprio compagno deve lasciargli la possibilità di raggiungere da solo il proprio obiettivo, anche se per arrivare a ciò dovesse commettere degli errori. L'uomo per sentirsi bene con se stesso deve conseguire da solo gli obiettivi che si è prefisso, nessun altro può farlo per lui. Per un uomo autonomia equivale ad efficienza, potere e competenza. Offrire ad un uomo un consiglio non richiesto significa ai suoi occhi ritenere che non sappia cosa fare o che non sia in grado di farlo da solo.
La
venusiana quando ha un problema ha bisogno di spiegarlo fin nei minimi
particolari e se più questioni la affliggono è facile che la sua esposizione
diventi caotica e senza una logica apparente (in quanto per lei tutti i
particolari sono degni di attenzione), cosa che destabilizza l'uomo e lo fa
perdersi nei discorsi femminili, essendo più portato a ragionare in modo
logico, concreto e razionale.
Se
l'uomo impara ad ascoltare la propria compagna la vedrà trasformarsi, poiché
l'ascolto la farà sentire amata e importante; al contrario una donna che sente
di non essere capita rimugina interiormente sui suoi problemi e tenderà ad ingigantirli
esponenzialmente, sentendosi sempre più frustrata ed infelice! Di contro per
una venusiana l'ostacolo più arduo consiste nell'interpretare ed aiutare un
uomo che non parla; per le donne il silenzio è molto spesso fonte di
fraintendimento ("Se non parla con me non mi ama") e ciò la
porta a coltivare mille paure e pensieri negativi; l'atteggiamento costruttivo
da parte della venusiana è quello di non fare continue domande, ma aspettare il
momento in cui sarà l'uomo parlare, rispettando i suoi spazi ed i suoi tempi.
Secondo
John Gray, gli uomini sono come elastici e le donne sono come onde.
Passata la fase iniziale di un rapporto l'uomo tende ad allontanarsi dalla
donna per recuperare la propria autonomia. Questo è un bisogno importante, ma
quando l'uomo inizia ad allontanarsi la compagna precipita nel panico, invece è
una fase totalmente naturale su Marte, e passata questa fase l'uomo tornerà
dalla propria donna ancora più rafforzato. L'uomo alterna il bisogno d'autonomia
a quello di intimità con la donna, se sente una dipendenza eccessiva
tenderà ad isolarsi per recuperare la propria individualità. Dal canto suo, la
donna vive dei flussi emozionali periodici. Quando si sente in fase di
"marea alta" percepisce di avere abbondanza di amore da dare, ma
quando arriva la "bassa marea" prova un forte senso di vuoto
interiore ed un bisogno di essere accolta e nutrita.
Per
l'uomo è importante sentirsi necessario, mentre per le donne è
fondamentale sentirsi amate. Un uomo aspira ad essere l'eroe della sua
compagna e se lei è delusa o infelice per un qualunque motivo, lui si sente un
fallito e l'infelicità della sua compagna lo porta a non sentirsi all'altezza.
La paura
più profonda di un uomo è quella di non essere abbastanza bravo o abbastanza
competente e per compensare tale sensazione tutta la sua attenzione è volta
all'accrescimento del proprio potere e delle proprie capacità. Successo,
riuscita ed efficienza sono i punti chiave della sua vita ed ecco
perché si dedica così tanto al lavoro, dove può dimostrare il proprio talento.
Il timore di fallire o di non essere all'altezza lo porta a non osare ed ad
essere riservato e schivo; vorrebbe dare ma a paura di non farcela e quindi non
si espone al rischio. Il primo passo che un uomo deve intraprendere è capire
che commettere errori è positivo, così come è positivo fallire e che non ci
aspetta che lui abbia tutte le risposte.
Per la
donna l'ostacolo più arduo consiste nell'interpretare ed aiutare un uomo che
non parla; per le donne il silenzio è molto spesso fonte di equivoci. Le donne
pensano ad alta volta e lasciano fluire all'esterno i propri pensieri, l'uomo
invece non parla ed elabora tutto interiormente, solo quando ha una soluzione
parla. Da tutto ciò la donna deve capire che il silenzio dell'uomo equivale al
fatto che "sta pensando" e non che non la sta prendendo in
considerazione. La venusiana tende a fraintendere il silenzio dell'uomo, e
questo la porta a coltivare mille paure e pensieri negativi. Al fine di
costruire un rapporto armonioso e duraturo la donna deve comprendere che quando
il compagno entra nella caverna vuol dire che è turbato e ciò lo porterà a non
parlare con nessuno; l'atteggiamento costruttivo da parte della venusiana è
quello di non fare continue domande, ma aspettare piuttosto il momento in cui
sarà lui a parlare, rispettando i suoi spazi ed i suoi tempi. Prima di entrare
nella caverna sarebbe importante che l'uomo fornisse qualche rassicurazione
alla propria compagna e che l'avvisasse del suo bisogno di ritrarsi un po', al
fine di aiutarla a ridurre le sue ansie.
In una
discussione, sia l'uomo che la donna dovrebbero cercare di ampliare il
proprio punto di vista in modo da includervi quello dell'altro. E'
possibile essere aperti, onesti e perfino esprimere sentimenti negativi senza
dover litigare, in quanto spesso non è ciò che diciamo a ferire, ma come lo
diciamo. Sono fondamentalmente quattro gli atteggiamenti che gli individui
assumono per evitare di venire feriti durante un litigio:
1.
Lotta - Atteggiamento tipico di Marte. Quando la conversazione è più
ostile che di collaborazione, in alcuni parte immediatamente l'offensiva; le
armi sono il rimprovero, il giudizio e la critica. La soluzione migliore
sarebbe che almeno uno iniziasse a lasciare andare, cercando di non controbattere,
per portare il conflitto su un altro livello.
2.
Fuga - Atteggiamento tipico di Marte. Per evitare il confronto c'è il
ritiro nella caverna per non uscire più; con il rifiuto di parlare (guerra
fredda) e si impedisce la risoluzione dei problemi.
3.
Simulazione - Atteggiamento tipico di Venere. Per evitare di soffrire si finge
che non ci sia alcun problema. Si porta un sorriso e ci si mostra concilianti e
assertive. Ciò porta a nutrire un forte risentimento!
4.
Ritirata - Atteggiamento tipico di Venere. Piuttosto che litigare la persona
cede, allora prenderà su di sé la colpa e si assumerà la responsabilità di
qualunque cosa stia turbando il compagno. Però questo atteggiamento non porta
nessuna crescita in nessuno dei due, perché non c'è uno scambio reale ed una
presa di coscienza dell'errore.
La
Lettera d'Amore
Quando
siamo arrabbiati, delusi, frustrati comunicare in modo affettuoso diventa
problematico. In presenza di emozioni negative, tendiamo a perdere il contatto
con i sentimenti positivi quali la fiducia, la sollecitudine, la comprensione e
si arriva inevitabilmente al litigio. In questi momenti parlare non serve, ma può
essere molto utile scrivere una lettera in cui vengono riversate tutte le
sensazioni negative vissute, una lettera da chiudere con frasi positive di
amore, perdono e fiducia.
Butta
giù una lettera dedicando un capitolo ad ogni emozioni che senti, quali ad
esempio: collera ("Mi arrabbio quando tu…"), dolore e
tristezza ("Sono ferita/o quando tu.…"), paura ("Ho
paura quando tu…"), senso di colpa e rimorsi ("Sono
dispiaciuta/o che…") e concludi sempre con l'amore, tramite parole di
comprensione, accettazione e fiducia che tutto si risolverà al meglio.
Non è assolutamente necessario dare la lettera al partner, molte volte è preferibile scriverla e magari bruciarla subito dopo perché la tensione interiore si allenti e, ciò porterà a relazionarsi al compagno/a in modo costruttivo e comprensivo. Puoi anche scrivere due lettere, una con toni più accesi, da bruciare, ed una seconda da dare al partner.
Non è assolutamente necessario dare la lettera al partner, molte volte è preferibile scriverla e magari bruciarla subito dopo perché la tensione interiore si allenti e, ciò porterà a relazionarsi al compagno/a in modo costruttivo e comprensivo. Puoi anche scrivere due lettere, una con toni più accesi, da bruciare, ed una seconda da dare al partner.
Le
Lettere d’Amore funzionano perché aiutano a dire la verità e perché insegnano
ad esprimere in modo autentico ed esauriente tutti i sentimenti, infatti
per sanare la nostra sofferenza interiore dobbiamo percepirne i quattro aspetti
fondamentali (collera, tristezza, rimorso, paura).Esplorare solo una
parte dei propri sentimenti non è altrettanto terapeutico, ad esempio:
percepire solo la collera potrebbe avere l’unico risultato di accrescerla;
rimanere bloccati nella tristezza può lasciare vuoti e spenti; contattare solo
le paure può rendere ancora più timorosi; rimanere impantanati nella colpa o
nel rimorso può minare la stima di sé; sforzarsi di essere sempre affettuosi
soffoca la capacità di provare emozioni spontanee.
SUGGERIMENTI
PER L'UOMO
1. Ricordati di dare valore ai sentimenti di lei e alle sue
sensazioni anche quando per te sono ridondanti.
2. Non prendere come assoluto ciò che esprime e non interpretare alla lettera ciò che ti comunica.
3. Non cercare sempre di trovare una soluzione pratica ai problemi che espone, ascoltala e basta.
4. Dichiarale il tuo amore senza stancarti di farlo e dimostrale che ti importa di lei, anche quando tu lo daresti per scontato.
5. Abbracciala spesso.
6. Dalle le rassicurazioni di cui ha bisogno e non rimproverarla per i suoi turbamenti: i sentimenti non appaiono logici, ma restano comunque validi e vanno accolti con comprensione.
7. Falla sentire importante e desiderata. 8. Se ti affida un incarico ricordati di fare le cose che ti ha chiesto.
9. Nei litigi mantieni un buon controllo emotivo e cerca di non alzare la voce. Se sei irritato respira profondamente e non rispondere di getto.
10. Se vuoi esprimere un diverso punto di vista, assicurati che lei abbia finito e ripeti il suo prima di illustrare ciò che pensi tu.
11. Cerca di non distrarti quando parla, posa il giornale o spegni la televisione.
12. Dille se hai bisogno di ritirarti nella tua caverna.
13. Sappi coccolarla e mostrarti affettuoso con lei anche se non pensi di fare l'amore.
14. Portale dei piccoli pensieri ogni tanto, per farle capire che hai pensato a lei.
15. Ringraziala quando fa qualcosa per voi e non date per scontato ciò che è diventata un'abitudine.
16. Non trascurare di notare che è andata dal parrucchiere.
17. Ricorda che non sei responsabile dei suoi stati d'animo: anche se ti sembra che ti stia rimproverando, in realtà ha solo bisogno di essere capita.
2. Non prendere come assoluto ciò che esprime e non interpretare alla lettera ciò che ti comunica.
3. Non cercare sempre di trovare una soluzione pratica ai problemi che espone, ascoltala e basta.
4. Dichiarale il tuo amore senza stancarti di farlo e dimostrale che ti importa di lei, anche quando tu lo daresti per scontato.
5. Abbracciala spesso.
6. Dalle le rassicurazioni di cui ha bisogno e non rimproverarla per i suoi turbamenti: i sentimenti non appaiono logici, ma restano comunque validi e vanno accolti con comprensione.
7. Falla sentire importante e desiderata. 8. Se ti affida un incarico ricordati di fare le cose che ti ha chiesto.
9. Nei litigi mantieni un buon controllo emotivo e cerca di non alzare la voce. Se sei irritato respira profondamente e non rispondere di getto.
10. Se vuoi esprimere un diverso punto di vista, assicurati che lei abbia finito e ripeti il suo prima di illustrare ciò che pensi tu.
11. Cerca di non distrarti quando parla, posa il giornale o spegni la televisione.
12. Dille se hai bisogno di ritirarti nella tua caverna.
13. Sappi coccolarla e mostrarti affettuoso con lei anche se non pensi di fare l'amore.
14. Portale dei piccoli pensieri ogni tanto, per farle capire che hai pensato a lei.
15. Ringraziala quando fa qualcosa per voi e non date per scontato ciò che è diventata un'abitudine.
16. Non trascurare di notare che è andata dal parrucchiere.
17. Ricorda che non sei responsabile dei suoi stati d'animo: anche se ti sembra che ti stia rimproverando, in realtà ha solo bisogno di essere capita.
SUGGERIMENTI PER LA DONNA
1. Utilizza un approccio diretto.
2. Cerca di essere concisa.
3. Cerca di non dirgli cosa fare e cosa non fare se non lo chiede.
4. Esprimi i tuoi bisogni senza disapprovarlo o rifiutarlo.
5. Scegli il momento migliore per una richiesta (non la fare se è occupato o irritato). 6. Evita di interrogarlo troppo sui suoi stati d'animo.
7. Evita di fingere che non ci sia un problema.
8. Non esprimere in maniera impulsiva la tua disapprovazione.
9. Non criticare il suo bisogno di solitudine.
10. Non correggerlo o criticarlo subito quando prende una decisione o un'iniziativa.
11. Non dirgli che cosa fare e non fare, come se fosse un bimbo.
12. Se si dimentica di compare qualcosa non dare peso all'accaduto.
13. Fagli sentire la tua fiducia e il tuo apprezzamento per ciò che è e che fa.
14. Cerca di non offrirgli delle soluzioni, soprattutto se è nella sua "caverna".
15. Sappi riconoscere ciò che lui fa per te senza lamentarti solo di ciò che non fa.
16. Non dargli indicazioni quando è al volante o deve parcheggiare.
17. Fai qualcosa che ti renda felice (non fare di lui la sola fonte della tua felicità).
2. Cerca di essere concisa.
3. Cerca di non dirgli cosa fare e cosa non fare se non lo chiede.
4. Esprimi i tuoi bisogni senza disapprovarlo o rifiutarlo.
5. Scegli il momento migliore per una richiesta (non la fare se è occupato o irritato). 6. Evita di interrogarlo troppo sui suoi stati d'animo.
7. Evita di fingere che non ci sia un problema.
8. Non esprimere in maniera impulsiva la tua disapprovazione.
9. Non criticare il suo bisogno di solitudine.
10. Non correggerlo o criticarlo subito quando prende una decisione o un'iniziativa.
11. Non dirgli che cosa fare e non fare, come se fosse un bimbo.
12. Se si dimentica di compare qualcosa non dare peso all'accaduto.
13. Fagli sentire la tua fiducia e il tuo apprezzamento per ciò che è e che fa.
14. Cerca di non offrirgli delle soluzioni, soprattutto se è nella sua "caverna".
15. Sappi riconoscere ciò che lui fa per te senza lamentarti solo di ciò che non fa.
16. Non dargli indicazioni quando è al volante o deve parcheggiare.
17. Fai qualcosa che ti renda felice (non fare di lui la sola fonte della tua felicità).
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PARTE TERZA
LE
LEGGI SPIRITUALI PER LA COPPIA FELICE
SECONDO YEHUDA BERG
Dopo
aver dato uno sguardo alla dimensione biologica e a quella comunicativa della
relazione, approfondiamo adesso la dimensione più strettamente spirituale.
Secondo la visione kabbalistica espressa in "La Kabbalah e le Leggi Spirituali per la coppia
felice" di Yehuda Berg, prima che il mondo fisico
venisse creato esisteva un'unica Emanazione Divina, un flusso infinito di Luce.
Questa Luce possedeva in sé la facoltà dell'emanare, del condividere e per potersi realizzare completamente aveva bisogno di un Ricevente, che accogliesse il suo Amore incondizionato. La Luce arrivò così a creare il Perfetto Ricevente che nella terminologia kabbalistica viene detto "Vaso". La Luce creò il Vaso per realizzare una sorta di Matrimonio Sacro, per l'eternità. La Luce corrisponde quindi al Principio Attivo, maschile, e il Vaso al Principio Passivo, femminile.
Questa Luce possedeva in sé la facoltà dell'emanare, del condividere e per potersi realizzare completamente aveva bisogno di un Ricevente, che accogliesse il suo Amore incondizionato. La Luce arrivò così a creare il Perfetto Ricevente che nella terminologia kabbalistica viene detto "Vaso". La Luce creò il Vaso per realizzare una sorta di Matrimonio Sacro, per l'eternità. La Luce corrisponde quindi al Principio Attivo, maschile, e il Vaso al Principio Passivo, femminile.
La relazione primordiale tra la Luce e il Vaso (l'Anima)
è all'origine di tutte le relazioni amorose successive.
è all'origine di tutte le relazioni amorose successive.
N.B. Le due polarità, attiva e passiva, non sono assolute ma relative, se
sul piano umano l'uomo è maggiormente polarizzato verso il principio maschile
(emanatore) e la donna verso quello femminile (ricevente), rispetto a Dio sia
l'uomo che la donna sono dei "Vasi".
Dopo
che il Vaso fu creato allo scopo di accogliere e gioire del piacere dato dal
flusso della Luce si ebbe un problema. Il Matrimonio Sacro Originale
subì una drastica rottura a causa di una Legge Universale, la Legge
dell'Attrazione (e Repulsione), secondo cui più due cose
sono simili e più si attraggono e più due cose sono dissimili e più si
respingono. Essendo Luce e Vaso due opposti tendevano a separarsi tra
loro. La soluzione del problema era però già stata contemplata al momento della
creazione del Vaso, in quanto, pur essendo di natura ricettiva, era stato
plasmato dalla Luce, per cui era anch'esso capace di emanare a sua volta
ed arrivare così a colmare la frattura creatasi.
Mantenersi passivi ci allontana
dalla Luce Infinita di Dio, rendersi attivi
(dedicarsi alle proprie passioni, donarsi, condividere) ci avvicina a tale Luce!
(dedicarsi alle proprie passioni, donarsi, condividere) ci avvicina a tale Luce!
Riportiamo
adesso questi concetti alla relazione di coppia: gli uomini
sono canali per la Luce, le donne sono Vasi. L'essenza dell'Universo
risiede nella Luce Infinita di Dio e la struttura maschile
funziona da canale, allo scopo di portare la Luce nel mondo, per guadagnare ed
appagare l'amore di una donna. Sta all'uomo decidere come incanalare la
Luce in questo mondo, ma sta alla donna decidere se il modo in cui l'uomo porta
la Luce nella realtà fisica è in linea con i suoi obiettivi. Il canale non
cambia mai, solo il vaso può cambiare. Una donna non può
modificare la natura di un uomo, ma può mutare la foggia e la disponibilità del
suo Vaso. Se un uomo non sta portando abbastanza Luce all'interno della
relazione, una donna non deve tener aperto il suo Vaso invano.
Ciò
che cerchiamo in una relazione è un senso di completezza e di felicità, ma l'unica vera sorgente della felicità, per ciascuno di noi, è la
relazione con la Luce Divina. Per avvicinarci alla Luce dobbiamo
diventare simili ad essa. Se cerchiamo la felicità al di fuori di noi, stiamo
cedendo il controllo ad un influsso esterno, stiamo diventando l'Effetto
anziché la Causa. Questo crea separazione, disconnessione e
spazio tra noi e la Luce Divina dentro di noi e, in ultima analisi, infelicità
ed insoddisfazione. Finché una donna si mette in una
posizione ricevente, ed aspetta di essere appagata da un uomo, rimarrà separata
dalla Luce, anche quella trasmessa dal suo uomo ideale. Per potersi
realizzare in una relazione sana dovrà sviluppare la sua parte attiva ed
emanativa e non aspettare di essere soltanto colmata dalla Luce canalizzata
dal proprio partner.
Si resta in ricezione quando la propria felicità dipende
dall'azione di qualcuno o qualcosa all'esterno di noi (un uomo, la carriera, la
maternità); si diventa attrattivi del vero Amore quando costruiamo prima la
relazione interiore con la Luce e per farlo bisogna imparare a dare, a
condividere. Per connetterci alla Luce è, infatti, necessario assecondare i
nostri interessi e le nostre passioni più autentiche, ricollegandoci così con
lo scopo della nostra Anima e condividere la nostra passione con gli altri... più ci si preoccupa della felicità degli altri più la Luce si
preoccupa della nostra felicità!
Secondo
Yehuda Berg la donna è la chiave di una relazione affettiva amorevole e sana
("Le donne sono i manager della relazione"), solo che deve
aver ben chiaro che non può voler che sia l'uomo a renderla felice, così come
anche l'uomo non deve vedere in una donna la fonte della propria felicità: "Non è compito dell'uomo rendere felice una donna. Né tocca
alla donna rendere felice l'uomo." La felicità più autentica si
raggiunge solo nella connessione con la Luce, con il Divino Splendore. Questa è
la vera realizzazione dell'Amore e l'Amore è l'obiettivo ultimo di una
relazione, non è affatto il punto di partenza.
L'Amore è la ricompensa!
Per
avvicinarsi al conseguimento del vero Amore, è importante che i partner
condividano lo stesso obiettivo: sentirsi appagati dentro di
sé ed in connessione con l'oceano infinito dell'energia pura, connettersi al
Divino emulando, appunto, la natura e il comportamento della Luce.
La Luce risiede nel 99% di realtà non manifesta che esiste all'interno di noi (il regno spirituale dell'Anima), mentre il mondo esterno è solo un misero 1% di realtà. Quando un individuo cerca la felicità nel mondo esterno, si aggrappa a quell'1% dove esistono gli effetti ma non le cause e questo mette l'individuo in modalità ricevente e lo disconnette dalla Luce. La vera realtà risiede all'interno della nostra mente e della nostra anima, in una dimensione non manifesta da cui tutto il resto sgorga... il mondo esterno ci porterà lo stesso livello di Luce con cui siamo in connessione all'interno, non una stilla di più o di meno!
La Luce risiede nel 99% di realtà non manifesta che esiste all'interno di noi (il regno spirituale dell'Anima), mentre il mondo esterno è solo un misero 1% di realtà. Quando un individuo cerca la felicità nel mondo esterno, si aggrappa a quell'1% dove esistono gli effetti ma non le cause e questo mette l'individuo in modalità ricevente e lo disconnette dalla Luce. La vera realtà risiede all'interno della nostra mente e della nostra anima, in una dimensione non manifesta da cui tutto il resto sgorga... il mondo esterno ci porterà lo stesso livello di Luce con cui siamo in connessione all'interno, non una stilla di più o di meno!
RELAZIONI AFFETTIVE E LEGGE DI ATTRAZIONE
Dopo
aver compreso a fondo le dinamiche relazionali (ed aver iniziato ad impegnarci
per conoscere meglio noi stessi e a rispettare ed onorare maggiormente l'altro
sesso), possiamo farci aiutare dalla Legge di Attrazione per attrarre la
miglior relazione possibile. Ci sono due tipi di visualizzazioni utili, da fare
dedicandosi prima all'una e poi all'altra o alternandole fino a che non
realizziamo ciò che cerchiamo.
1) Visualizzare ed immedesimarci emozionalmente
nello stare bene con noi stessi, sentire che ci apprezziamo fisicamente,
che ci vogliamo bene, che camminiamo ed abbiamo un senso di pienezza interiore
e che questo stato d'animo ci rende positivi ed aperti al mondo. In
visualizzazione possiamo anche immaginare di entrare in uno spazio intimo della
nostra Anima - un bello spazio immerso nella Natura - dove ci viene incontro il
nostro Bambino Interiore e possiamo abbracciarlo, coccolarlo,
rassicurarlo se necessario, e ricreare un contatto profondo con questa parte
sacra di noi.
2) Visualizzare ed immedesimarci emozionalmente
nello stare bene con una persona accanto a noi (che non deve essere
qualcuno di specifico, la persona giusta ce la porta la Legge di Attrazione),
percepire il senso di piacere e benessere in quella relazione, immaginarci a
passeggio, al mare, davanti a un fuoco, nel letto o dove volete ma sempre in
armonia e piacevolezza. Cercate di agire nella realtà "come se"
questa persona stesse veramente arrivando nella vostra vita!
Nel
libro "The Secret" Rhonda Byrne racconta di una
persona che visualizzava con esattezza la persona che voleva accanto a sé, in
tutte le sue caratteristiche, immergendosi correttamente nelle emozioni che
questo le risvegliava... eppure nessun uomo si avvicinava alla sua vita! Un
giorno comprese con esattezza perché: lei aveva un parcheggio per due macchine
ma parcheggiava sempre nel mezzo, aveva un letto matrimoniale e dormiva al
centro del letto, il suo armadio era pieno zeppo di vestiti e non ci sarebbe
entrato nessun altro indumento, in sostanza inconsciamente
non permetteva all'altro di avvicinarsi! Presa coscienza di questa
paura, inizia a parcheggiare su un lato come per lasciare lo spazio ad un'altra
macchina, a dormire da un lato come a lasciare lo spazio per un'altra persona,
a togliere i vestiti inutili per far spazio a quelli di un compagno... ed in
breve tempo ecco presentarsi anche la persona che aspettava!
Agire "come se" il tutto si fosse già
realizzato è uno dei trucchi della "Legge di Attrazione": programmati libera quella
giornata come se avessi i soldi per fare il corso a cui tieni,
fai spazio in casa come se l'oggetto che ti piace dovesse essere
recapitato, accogli il tuo compagno al rientro da lavoro come se
ti facesse ogni volta il più bel complimento che ti saresti potuta aspettare...
vedrai che non tarderanno a realizzarsi quelle situazioni che hai solo
anticipato a livello energetico, emotivo e mentale.
In
ambito affettivo non cercare di visualizzare esattamente
QUELLA persona specifica che ti piacerebbe avere al tuo fianco, sarebbe
come volerla manipolare. Concentrati su quello che vuoi da un rapporto,
scrivilo su un quaderno cercando di descrivere con precisione le emozioni e le
sensazioni che vuoi vivere e concentrati solo su di esse. La persona che
corrisponderà alla tua richiesta (e che a sua volta potrà trovare in te ciò che
lei sta cercando: meccanismo "chiave-serratura") arriverà nella
tua sfera di vita qualora tu sia stata/o in grado di mantenere questa
intenzione in modo forte e costante, resistendo alla tentazione di lamentarti
delle eventuali storie passate, dei difetti dell'altro sesso o di come la vita
sia stata ingrata con te.
Ricordati
che ciò che vedi davanti ai tuoi occhi è solo il risultato
del passato, se vuoi un futuro diverso devi allenare gli occhi
interiori a vedere quello che ancora non c'è… come se già esistesse! Se quello
che desideri non è un nuovo compagno/a ma un rapporto sano con la persona che
già hai accanto il meccanismo è sempre lo stesso: visualizza con esattezza – e
coltiva interiormente ogni giorno – ciò che desideri dal rapporto, alimentalo
con forza e sentimento e vedrai realizzarsi una delle due possibilità seguenti:
1) anche il tuo partner desidera l'armonia
sentimentale che stai cercando ed in seguito al cambiamento che sta prendendo
spazio in te ti verrà incontro, mostrando una sfaccettatura
sempre più amorevole; 2) ciò che lui/lei
insegue non è uno stato di armonia, quanto il conflitto o una inconsapevole
vendetta per giustificare le proprie ferite emotive, in tal caso le vostre strade si divideranno sempre più velocemente.
Può
esistere per ogni persona un rapporto sano, appagante e fondato sul rispetto
reciproco, ma non aspettarti che arrivi dall'esterno, va coltivato ogni giorno
dentro di te imparando ad amarti, a rispettarti e a
sentirti degna/o di essere amata/o!
PILLOLE PER UNA COPPIA SANA
In una relazione si è sempre in tre soggetti:
io, tu, noi. Ricordati che vanno rispettate
le esigenze di tutti e tre! Accertati che esista sempre un progetto comune
che ti unisce al tuo partner (che costituisce il "noi").
le esigenze di tutti e tre! Accertati che esista sempre un progetto comune
che ti unisce al tuo partner (che costituisce il "noi").
Una relazione non potrà andar sempre bene e non la si può
forzare all'equilibrio,
i momenti di crisi sono inevitabili. Accetta inoltre che anche il cambiamento è inevitabile
e che la relazione può finire senza che questo sia una tragedia.
i momenti di crisi sono inevitabili. Accetta inoltre che anche il cambiamento è inevitabile
e che la relazione può finire senza che questo sia una tragedia.
L'amore non fa necessariamente la relazione. Non basta amarsi per poter vivere
assieme
in armonia e rispetto e, di contro, lasciarsi non significa necessariamente che non ci si ami più.
Una relazione appagante si basa per lo più sulla mutua soddisfazione dei bisogni reciproci.
in armonia e rispetto e, di contro, lasciarsi non significa necessariamente che non ci si ami più.
Una relazione appagante si basa per lo più sulla mutua soddisfazione dei bisogni reciproci.
Coltiva il rispetto per te stessa/o ed onora e rispetta il tuo partner così
com'è.
Non dare mai per scontato che il tuo partner si debba
comportare nel modo
che per te sarebbe più corretto.
che per te sarebbe più corretto.
Coltiva la comunicazione nella coppia! Se avete dei problemi prendetevi
un'ora alla sera:
nella prima mezz'ora parla solo uno dei due partner e l'altro ascolta senza interrompere,
poi i ruoli si invertono. Finito l'esercizio non tornate sopra quanto è stato espresso
(sapendo che il giorno successivo avrete un altro spazio per esprimervi in libertà).
nella prima mezz'ora parla solo uno dei due partner e l'altro ascolta senza interrompere,
poi i ruoli si invertono. Finito l'esercizio non tornate sopra quanto è stato espresso
(sapendo che il giorno successivo avrete un altro spazio per esprimervi in libertà).
Salvaguardia la tua autonomia come individuo, coltivando
interessi e spazi personali
(stare un po' da soli rigenera l'amore). Spesso la donna desidera più intimità
e l'uomo desidera più libertà. E' indispensabile trovare il giusto equilibrio!
(stare un po' da soli rigenera l'amore). Spesso la donna desidera più intimità
e l'uomo desidera più libertà. E' indispensabile trovare il giusto equilibrio!
In amore è essenziale l'onestà, allo stesso tempo non è
vero che bisogna dirsi tutto, confidandosi all'altro senza riserve. Sono poi
scelte personali, ed esiste ovviamente un equilibrio tra il dire e non dire, ma
a titolo di esempio: email, sms, messaggi dei social network, lettere, foto e
ricordi intimi del passato, così come un eventuale diario, dovrebbero restare
personali.
«Quando si tace per paura
dell'altro, del suo abbandono o della sua ira, allora è giusto fare qualche
riflessione sulla relazione. E comunque è bene comprendere la gravità del non detto:
se si tratta di un segreto importante per la vita di coppia, come un grosso
debito pregresso o una questione di salute passata che rischia di avere
ripercussioni sul futuro, parlarne è doveroso. Ma se riguarda invece qualcosa
di "nostro", un segreto custodito gelosamente, allora prima di aprire
bocca è importante chiedersi: "Perché ora e perché a lui?". E
soprattutto valutare bene le conseguenze, per se stesse ma anche per l'altro.
La sincerità non è di per sé un valore. Vale solo se aumenta la condivisione e
la consapevolezza reciproca. Non deve essere un modo per deresponsabilizzarsi o
semplicemente per togliersi un peso». Dr.ssa Anna Chiara Venturini
(Psicologa) - Tratto da qui.
Evita di rinvangare i vecchi errori!
Nei conflitti evita di far intervenire i vostri
rispettivi genitori ed assicurati che non siano troppo ingerenti nella
coppia.
Cancella l'idea della perfezione nella coppia, in quanto la
perfezione non esiste
come noi la vorremmo concepire (perfetta è proprio la situazione che vivi,
con le sue problematiche e difficoltà, ved. il Perdono Assoluto).
come noi la vorremmo concepire (perfetta è proprio la situazione che vivi,
con le sue problematiche e difficoltà, ved. il Perdono Assoluto).
AFORISMI
"Finché
c'è paura non c'è amore; una mente oppressa dal dolore non saprà mai cos'è
l'amore; il sentimentalismo e l'emotività non hanno assolutamente niente a che
fare con l'amore. E così l'amore non ha niente a che fare con il piacere e il
desiderio. Non sapete cosa realmente vuol dire amare qualcuno. Amare senza
odio, senza gelosia, senza rabbia, senza volere interferire con quello che
l'altro fa o pensa, senza condannare, senza far paragoni. Sapete cosa vuol
dire? La paura non è amore, dipendere non è amore, la gelosia non è amore, la
possessività e il desiderio di dominare non sono amore, la responsabilità e il
dovere non sono amore, l'autocommiserazione non è amore, l'angoscia di non
essere amato non è amore."
Jiddu Krishnamurti
"L'amore deve essere appreso: è la più grande arte
che esista.
Voi non siete nati dotati di quest'arte, non ha nulla a che vedere con la vostra nascita.
Dovrete impararla: è l'arte più sofisticata."
Voi non siete nati dotati di quest'arte, non ha nulla a che vedere con la vostra nascita.
Dovrete impararla: è l'arte più sofisticata."
Osho
"Amatevi l'un l'altro, ma non fatene una prigione
d'amore:
Piuttosto vi sia un moto di mare tra le sponde delle vostre anime.
Piuttosto vi sia un moto di mare tra le sponde delle vostre anime.
Riempitevi l'un l'altro le coppe, ma non bevete da
un'unica coppa.
Datevi sostentamento reciproco, ma non mangiate dello stesso pane.
Datevi sostentamento reciproco, ma non mangiate dello stesso pane.
Cantate e danzate insieme e state allegri, ma ognuno di
voi sia solo,
come sole sono le corde del liuto, benché vibrino di musica uguale.
come sole sono le corde del liuto, benché vibrino di musica uguale.
Donatevi il cuore, ma l'uno non sia di rifugio all'altro,
Poiché solo la mano della vita può contenere i vostri cuori.
Poiché solo la mano della vita può contenere i vostri cuori.
E siate uniti, ma non troppo vicini; le colonne del tempio
si ergono distanti,
e la quercia e il cipresso non crescono l'una all'ombra dell'altro."
e la quercia e il cipresso non crescono l'una all'ombra dell'altro."
Kahlil Gibran
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