lunedì 17 marzo 2014

La tecnologia dei battiti binaurali


 
Per accelerare il condizionamento del mio cervello e sincronizzare gli emisferi destro e sinistro sto rispolverando la tecnologia dei battiti binaurali e dei toni isocronici, usandoli come sottofondo degli esercizi mentali e delle meditazioni.

Innanzitutto quali sono i vantaggi che la ricerca ha evidenziato per questa tecnologia?
1. miglioramento nella memoria
2. aumento del quoziente intellettivo
3. aumento della creatività
4. sviluppo della calma mentale e di profondi stati di meditazione
5. maggiore focalizzazione
6. apprendimento rapido
7. maggiore intuizione
ma soprattutto risultati rapidi e senza sforzo.

In poche parole, viene inviato un messaggio decodificabile dal cervello sotto forma di onde cerebrali che attivano risposte neurormonali affinchè si determinino i risultati desiderati.

I battiti binaurali, (dall'inglese binaural beats), sono un fenomeno identificato nel 1839 Heinrich Wilhelm Dove e sono costituiti da battiti che vengono percepiti dal cervello quando due suoni con frequenza inferiore ai 1500 Hz e con differenza inferiore ai 30 Hz vengono ascoltati separatamente attraverso degli auricolari.

Tali battiti vengono generati direttamente nel cervello.
I suoni non devono essere troppo alti e troppo discostati come frequenza, altrimenti verrebbero percepiti come due suoni distinti, come in realtà sono effettivamente; per questo nei toni binaurali, vengono utilizzate frequenze tra i 1000 e 1500 Hz, con una differenza tra orecchio destro e sinistro inferiore a 30 Hz, che si dimostrano in grado di produrre l'effetto.

Il cervello genera un terzo tono equivalente alla differenza tra le due frequenze e viene percepito dal soggetto in maniera nitida come un battimento acustico.

Le frequenze uditive umane sono all'incirca ristrette alla percezione nell'intervallo che spazia nominalmente tra i 20 ed i 20000 Hz, mentre le frequenze rilevate per le attività cerebrali cognitive sono al di sotto dei 30– 40 Hz, rendendo difficile o impossibile l'input naturale attraverso l'udito di frequenze vicino o sotto la soglia inferiore acustica umana.

 
Per riuscire a innescare tali frequenze, ad esempio sui 10 Hz come le onde Alfa rilevate normalmente nelle fasi di rilassamento, tipicamente viene applicato ad un orecchio un tono da 315 Hz ed all'altro un tono da 325 Hz, cosicché il cervello generi un terzo tono con una frequenza da 10 Hz.

Heinrich Wilhelm Dove scoprì il fenomeno dei toni binaurali nel 1839, ma nonostante le successive ricerche l'argomento rimase poco più di una curiosità scientifica fino a quando nel 1973 Gerald Oster pubblicò l'articolo "Auditory Beats in the Brain" (Scientific American, 1973).

In questo articolo Oster definì i toni binaurali come un potente strumento per le ricerche nel campo della neuroscienza cognitiva e suggerì il loro uso anche come strumento per diagnosi mediche per problemi all'udito o di natura neurologica. Uno studio del 1977 su soggetti afasici ha dimostrato l'incapacita' di percepire i toni binaurali da parte di coloro che hanno subito gravi ictus.

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