La scoperta dei neuroni a specchio è stata realizzata dal team del Professor Rizzolatti dell'Università di Parma.
Come molte grandi scoperte è in gran parte dovuta a un colpo di fortuna. I ricercatori stavano monitorando i movimenti di una scimmia, mentre afferrava una banana; impiegavano dei sensori collegati al cervello.
In una pausa dell’esperimento uno sperimentatore prese una banana e la mangiò.
Gli strumenti registrarono l’attivazione delle stesse aree del cervello della scimmia che entravano in funzione quando lei prendeva realmente una banana.
All’inizio si credette a un errore degli strumenti ma ripetendo l’esperimento si verificò che la reazione era reale.
Con parecchi test si è poi dimostrato che anche l’essere umano ha meccanismi simili. Se vediamo una persona compiere un’azione si attivano le stesse aree cerebrali che useremmo se compissimo noi quell’azione. Anzi, l’umano ha una super dotazione di neuroni a specchio, presenti in varie aree della nostra materia grigia. Nessun animale ha questa capacità altrettanto sviluppata. E, come vedremo, essa amplifica le nostre capacità di comunicare e di creare collaborazione. Secondo alcuni proprio i neuroni a specchio sarebbero tra gli elementi essenziali che ci hanno permesso di realizzare livelli di comunicazione così complessi.
Siamo sensibilissimi da questo punto di vista: se una persona ci sorride o ha il viso triste noi riviviamo quelle espressioni del viso. Questo fatto ci permette di sentire profondamente le emozioni degli altri.
E spiega anche fenomeni curiosi come il fatto che chi dà un regalo ha una scarica emotiva positiva superiore a chi lo riceve. E questo innesca poi un’altra reazione affascinante: chi dà un regalo, infatti, sperimenta un notevole aumento di efficienza del sistema immunitario. Questo accade ogni volta che compiamo un’azione gradevole ed emozionante. Ma l’efficienza del sistema immunitario ha una verticalizzazione molto maggiore in chi dà il regalo rispetto a quella che sperimenta chi il regalo lo riceve.
Questo avviene grazie ai neuroni a specchio che ci permettono di vivere contemporaneamente il piacere di dare il regalo e quello che provochiamo in chi lo riceve.
INCREDIBILE: ESSERE GENEROSI CONVIENE! FA BENE ALLA SALUTE!!!
Come molte grandi scoperte è in gran parte dovuta a un colpo di fortuna. I ricercatori stavano monitorando i movimenti di una scimmia, mentre afferrava una banana; impiegavano dei sensori collegati al cervello.
In una pausa dell’esperimento uno sperimentatore prese una banana e la mangiò.
Gli strumenti registrarono l’attivazione delle stesse aree del cervello della scimmia che entravano in funzione quando lei prendeva realmente una banana.
All’inizio si credette a un errore degli strumenti ma ripetendo l’esperimento si verificò che la reazione era reale.
Con parecchi test si è poi dimostrato che anche l’essere umano ha meccanismi simili. Se vediamo una persona compiere un’azione si attivano le stesse aree cerebrali che useremmo se compissimo noi quell’azione. Anzi, l’umano ha una super dotazione di neuroni a specchio, presenti in varie aree della nostra materia grigia. Nessun animale ha questa capacità altrettanto sviluppata. E, come vedremo, essa amplifica le nostre capacità di comunicare e di creare collaborazione. Secondo alcuni proprio i neuroni a specchio sarebbero tra gli elementi essenziali che ci hanno permesso di realizzare livelli di comunicazione così complessi.
Siamo sensibilissimi da questo punto di vista: se una persona ci sorride o ha il viso triste noi riviviamo quelle espressioni del viso. Questo fatto ci permette di sentire profondamente le emozioni degli altri.
E spiega anche fenomeni curiosi come il fatto che chi dà un regalo ha una scarica emotiva positiva superiore a chi lo riceve. E questo innesca poi un’altra reazione affascinante: chi dà un regalo, infatti, sperimenta un notevole aumento di efficienza del sistema immunitario. Questo accade ogni volta che compiamo un’azione gradevole ed emozionante. Ma l’efficienza del sistema immunitario ha una verticalizzazione molto maggiore in chi dà il regalo rispetto a quella che sperimenta chi il regalo lo riceve.
Questo avviene grazie ai neuroni a specchio che ci permettono di vivere contemporaneamente il piacere di dare il regalo e quello che provochiamo in chi lo riceve.
INCREDIBILE: ESSERE GENEROSI CONVIENE! FA BENE ALLA SALUTE!!!
Siamo
sostanzialmente in grado di vibrare emotivamente insieme agli altri.
Accade un fenomeno analogo a quello che riscontro mettendo vicine due
chitarre e pizzicando una corda di una chitarra. La vibrazione di quella
corda provoca la vibrazione per risonanza della corda corrispondente
nell’altra chitarra.
Il fenomeno è poi ingigantito dal fatto, ormai
appurato, che quando penso a un’azione, entrano in tensione i muscoli
che sarebbero coinvolti da quest’azione (se la compissi veramente).
E si è osservato che questa reazione muscolare riguarda non solo le azioni ma anche le emozioni.
La
parola BANANA ci dà una sensazione FISICA diversa dalla parola FRAGOLA.
E’ come se tutto il nostro corpo fosse uno schermo sul quale viene
proiettato il senso delle parole e dei pensieri.
Infatti le
esperienze fisiche relative al sapore della banana e ai momenti nei
quali ho mangiato una banana, diventano “memorie” attaccate al concetto
di banana che io rivivo “fisicamente”.
Tutto questo discorso
significa che l’empatia non è solo un concetto mentale, psicologico, ma
un insieme di reazioni fisiologiche.
Noi osserviamo gli altri esseri umani in modo totalmente diverso da quello che usiamo guardando un albero.
Noi
viviamo lo stato emotivo globale della persona che abbiamo davanti (le
espressioni del viso, la posizione del corpo, i gesti, il tono della
voce).
E ovviamente la qualità della nostra vita dipende enormemente
dalla nostra capacità di far funzionare questi meccanismi legati ai
neuroni a specchio.
Quando io amo una persona, le do attenzione, cioè vivo intensamente le reazioni empatiche che il suo agire scatena dentro di me.
Quando io disprezzo una persona chiudo questo canale di condivisione, di risonanza.
In
alcuni casi questo diviene patologico: gli autistici, secondo alcuni
ricercatori, soffrirebbero di una disfunzione del sistema dei neuroni a
specchio.
Ascoltano i discorsi razionalmente e li capiscono ma non
attivano il meccanismo di risonanza dei neuroni a specchio e hanno
difficoltà a interpretare il senso di quello che si dice perché colgono
solo il significato letterale delle parole senza sentire le sfumature
delle espressioni che nel linguaggio corrente sono indispensabili per
interpretare il senso del discorso.
Posso dire “quella persona è
molto intelligente” e contemporaneamente usare un’espressione del viso e
un tono di voce che dicono esattamente il contrario. Una persona
“normale” comprende subito il doppio senso perché vive fisicamente le
espressioni del viso e il tono di voce di chi le sta parlando. Un
autistico non coglierebbe nessun doppio senso perché non riuscirebbe a
immedesimarsi, risuonare con l’interlocutore. Non so se questa ipotesi
sull’autismo sia corretta ma è un’ipotesi che può comunque far capire il
ruolo enorme della risonanza nella comunicazione umana.
La scoperta
dell’esistenza di questi meccanismi ha un’importanza colossale perché ci
fa comprendere come mai alcune persone abbiano così grande difficoltà a
essere sensibili agli altri. Al di là dell’autismo esiste infatti una
sindrome dell’insensibilità tanto diffusa quanto sconosciuta.
L’egoismo,
il razzismo, la disonestà, la prevaricazione, sono comportamenti
impossibili per una persona dotata di un alto livello di immedesimazione
con gli altri…
dal blog di Jacopo Fo
Complimenti Marcello , sempre post molto belli e interessanti ...Grazie
RispondiEliminaGrazie anche a te, i tuoi non sono certo da meno. Un saluto.
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