INTUIZIONE . . . ."So che lo so, ma
non so come faccio a saperlo!”
L’intuizione è una forma di conoscenza che non passa
attraverso la logica.
Tutti gli animali usano normalmente l’intuizione per
orientarsi, incontrarsi, sfuggirsi, ripararsi, nascondersi… sopravvivere!
E anche l’animale uomo, senza rendersene conto, la usa
quotidianamente.
Per le stesse ragioni degli altri animali.
Ma poiché l’essere umano ha bisogno di sentirsi
superiore a tutte le altre specie, ha bandito l’intuizione da ciò che egli
definisce sapere.
E in questo modo ha limitato la sua conoscenza
soltanto alla ragione, privandosi delle verità istintive.
L’intuizione è una consapevolezza naturale, spontanea
e immediata, che permette di attingere informazioni direttamente dal serbatoio
dell’inconscio.
Cioè dal pozzo in cui esiste tutto il sapere possibile
(e, forse, anche quello impossibile).
Secondo Carl Gustav Jung, nell’inconscio collettivo
sono contenute tutte le esperienze, di tutte le razze, dall’inizio del mondo.
In ogni istante della nostra vita usiamo l’intuizione
insieme con la logica e tante volte decidiamo in base alle sue preziose
indicazioni.
“Vado a piedi, o prendo l’auto?”
“Porto l’ombrello, o non ce n’è bisogno?”
“Faccio la spesa al supermercato sotto casa, o arrivo
fino al centro commerciale?”
“Telefono adesso, o chiamo più tardi?”
Le risposte agli innumerevoli quesiti che costellano
la nostra vita, arrivano dall’intuizione molto più spesso di quanto non siamo
disposti ad ammettere.
I più non se ne rendono nemmeno conto, solo qualcuno
distingue le deduzioni razionali dalle consapevolezze intuitive.
Ma, purtroppo, anche chi sa ascoltare con chiarezza
quei messaggi improvvisi e illuminanti, fatica a seguirne le indicazioni.
“Avessi dato rette al mio istinto!”
“Qualcosa me lo diceva…”
“Avrei fatto meglio a non ascoltare consigli…”
“Me lo sentivo…”
Ripetiamo sconsolati, quando ormai è troppo tardi.
Generalmente l’istinto è giudicato inattendibile.
Troppo animale per essere utile all’uomo.
Troppo soggettivo per la scienza.
Troppo imprevedibile per il mercato, che preferisce
sostituirlo con costose tecnologie.
Eppure… esiste un sapere che nessuna scienza
tecnologica potrà mai riprodurre!
E’ una sapienza interiore.
Ci mostra la verità a dispetto di tutto.
Sta a noi tenerla in considerazione o rifiutarne le
indicazioni.
L’intuizione compare all’improvviso e altrettanto
repentinamente sa farsi da parte.
Appartiene a quel mondo interiore che mostra la sua
esistenza con noncuranza.
L’impercettibile è discreto, parla sottovoce, senza
prepotenza.
Per questo è stato sopraffatto dalla logica e dalla
pretesa razionale di poter tenere tutto sotto controllo.
Guida la vita in coincidenze colme di significato,
intreccia la casualità con i ritmi del cuore.
Le chiamiamo sincronicità (o anche coincidenze
significative) e capitano un po’ a tutti.
Ci sorprendono, lasciandoci increduli e divertiti,
solo perché abbiamo eliminato dalla nostra conoscenza quello che per tutti gli
altri animali sta alla base della sopravvivenza: la necessità di trovarsi al posto
giusto nel momento giusto.
Gli animali lo credono possibile.
Si affidano all’istinto.
E, seguendo l’istinto, ne fanno una regola di vita.
Sanno che la loro intuizione li porta a essere al
posto giusto nel momento giusto.
Inevitabilmente.
E poiché confidano in questo, lasciano alla
consapevolezza istintiva il compito di guidare i loro passi.
L’essere umano, invece, deride gli animali e ritiene
naturale trovarsi il più delle volte al posto sbagliato nel momento sbagliato.
“La vita è fatta d’intoppi, si sa!” commentiamo tra
noi con assoluta certezza.
Affidarsi a qualcosa che non si conosce e non si può
padroneggiare, inorridisce la logica ed evoca immagini di soprusi e
sfruttamento.
Ma i soprusi e lo sfruttamento sono creazioni degli
uomini.
Gli animali non conoscono la bomba atomica, le guerre,
lo schiavismo, i lager, la sedia elettrica.
Non allevano altri animali in batteria, non inquinano
il pianeta.
Non sanno usare i sorrisi di convenienza, la menzogna
o l’ipocrisia.
Gli animali hanno culture diverse da quella
dell’umanità.
L’essere umano si è differenziato da tutte le altre
specie animali.
Che chiama bestie.
Con disprezzo.
Le bestie sono in buoni rapporti con l’istinto e lo
usano a piene mani, senza vergognarsene, con competenza e con semplicità.
L’uomo, invece, davanti all’istinto scrolla la testa e
si stupisce quando assiste al verificarsi di quelle misteriose casualità che
costellano e gestiscono la sua vita.
Le chiama coincidenze, con la certezza che siano del
tutto accidentali.
A volte, però, quelle casualità costituiscono momenti
importanti.
Eventi che, con apparente noncuranza, spingono in una
nuova direzione le trame del destino.
La logica non ne capisce il senso.
Per l’intuizione, invece, sono un traguardo.
Appartengono a un modo diverso di leggere il mondo, a
un sapere più grande della ragione umana.
Esiste un principio creativo imperscrutabile, che ha
in se l’origine di tutte le cose.
Anche di quegli eventi che la mente non comprende.
La creatività non può sottomettersi alla razionalità,
ha bisogno di seguire l’istinto.
Lascia che qualcosa… accada!
Senza preoccuparsi troppo del come o del perché.
La razionalità è uno strumento indispensabile per
vivere, ma non può essere l’unico.
Anche la creatività è un’occasione di conoscenza, e va
tenuta in considerazione.
Senza creatività la vita perde di senso,
trasformandosi in un cumulo di doveri che progressivamente affonda nella
depressione.
Creatività e intuizione si affidano all’istinto e
permettono all’irragionevole di accadere.
Il fuoco sacro, l’ispirazione, l’innovazione, l’idea
geniale, nascono tutte da un’intuizione che ha permesso all’istinto di gestire
la vita.
Almeno per un po’.
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