Densità ossea: l’escamotage per produrre nuovi malati
Misurare la densità ossea può persino danneggiare la salute: è quanto spiega Sayer Ji, fondatore di GreenMedInfo, ricercatore e membro della Global Gmo Free Coalition. "Le definizioni di osteoporosi e osteopenia sono state formulate apposta - spiega - per indurre milioni di donne a credere di avere bisogno di farmaci malgrado non abbiano sintomi".
"Le attuali definizioni di osteoporosi e osteopenia - spiega Sayer Ji - sono state arbitrariamente formulate all'inizio degli anni '90 e hanno indotto milioni di donne a credere di avere necessità di assumere farmaci malgrado non avessero sintomi". Prima l'osteopenia nel 1992 poi l'osteoporosi nel 1994 sono state identificate come malattie dello scheletro dall'Oms quando si individuano, tramite uno strumento ai raggi X, determinati valori che si differenziano per un certo margine dai valori medi di una giovane donne adulta caucasica. Questa definizione tecnica, adottata in tutto il mondo, "non ha nulla a che fare con la promozione della salute" dice Sayer Ji.
L'invecchiamento trasformato in malattia

Così, Ji spiega che le donne
vengono convinte che anche l'osteoporosi sia da trattare con costose
medicine, la cui assunzione peraltro implica rischi, per innalzare
artificiosamente con ogni mezzo i valori della densotà ossea. Quindi,
milioni di donne sane vengono inserite nella categoria delle donne a
rischio e da trattare generando miliardi di dolalri di profitti per
medici e aziende farmaceutiche.
Come
spiega Ji, l'osteopenia è una non-entità medica e diagnostica. Il
termine in se stesso descrive semplicemente una deviazione statistica
rispetto a un valore determinato arbitrariamente. Stando
all'epidemiologo Joseph Melton della Mayo Clinic, il termine osteopenia
non ha alcun particolare significato diagnostico o terapeutico. Un altro
esperto, Michael McClung, direttore dell'Oregon
Osteoporosis Center, ha
criticato l'adozione della categoria patologica dell'osteopenia
affermando che "stiamo medicalizzando un non problema". "In realtà –
spiega Ji – la definizione dell'Oms distoglie dal vero problema chiave" e
cioè la capacità di coordinare in maniera appropriata il corpo per
ridurre al minimo il rischio di cadute. Inoltre, spiega ancora Ji, "la
qualità delle ossa dipende dalla dieta e dagli stili di vita e non è
scomponibile solo in valori numerici. Per esempio la vitamina K2 e gli
isoflavoni della soia riducono significativamente il tasso di fratture
ossee senza aumentare la densità ossea".
L'alta densità ossea e il cancro al seno
"Una delle cose che solitamente non si dicono è che avere una densità ossea superiore alla norma nella mezza età e nella terza età aumenta il rischio di cancro al seno del 200-300% e questo secondo ricerche pubblicate su riviste quali Lancet, Jama e Nci. Peraltro si tende a voler far credere che aumentare la densità ossea ai fini di prevenire l'osteoporosi allunghi la vita e non è così". Inoltre "la fissazione ossessiva riguardo la densità ossea sta mettendo a rischio la salute delle donne in quanto le mega-dosi di calcio che vengono prescritte aumentano il rischio di attacco di cuore del 24-27%".
L'alta densità ossea e il cancro al seno
"Una delle cose che solitamente non si dicono è che avere una densità ossea superiore alla norma nella mezza età e nella terza età aumenta il rischio di cancro al seno del 200-300% e questo secondo ricerche pubblicate su riviste quali Lancet, Jama e Nci. Peraltro si tende a voler far credere che aumentare la densità ossea ai fini di prevenire l'osteoporosi allunghi la vita e non è così". Inoltre "la fissazione ossessiva riguardo la densità ossea sta mettendo a rischio la salute delle donne in quanto le mega-dosi di calcio che vengono prescritte aumentano il rischio di attacco di cuore del 24-27%".
Bibliografia:
1) WHO
Scientific Group on the Prevention and Management of Osteoporosis (2000 :
Geneva, Switzerland) (2003). "Prevention and management of osteoporosis
: report of a WHO scientific group" (PDF). Retrieved 2007-05-31.
2) WHO
(1994). "Assessment of fracture risk and its application to screening
for postmenopausal osteoporosis. Report of a WHO Study Group". World
Health Organization technical report series 843: 1–129. PMID 7941614.
3) Kolata, Gina (September 28, 2003). "Bone Diagnosis Gives New Data But No Answers". New York Times.
4) P
Dargent-Molina, F Favier, H Grandjean, C Baudoin, A M Schott, E
Hausherr, P J Meunier, G Bréart Fall-related factors and risk of hip
fracture: the EPIDOS prospective study. Lancet. 1996 Jul
20;348(9021):145-9. PMID: 8684153
Articolo di Paea Consiglia
Marcello a proposito di osteoporosi ricordiamo che Claudio Trupiano nel suo bellissimo libro "Grazie Dottor Hamer" affronta questo argomento in maniera sensibilmente diversa poichè la "famosa malattia" - che colpisce il sesso femminile in età avanzata, che non si previene nemmeno con una dieta arricchita di cibi ad elevato contenuto di calcio o con integratori farmaceutici - è in realtà un sentito biologico legato al conflitto di “non farcela più”
RispondiEliminaCiao Peter per chi conosce la nuova medicina germanica queste notizie possono apparire superate, però la maggior parte delle persone non conosce neanche l'esistenza della NMG e spero che con questo articolo tutti possano comprendere certe meccaniche perverse della medicina ufficiale e della mania degli inutili screening preventivi.
EliminaA presto.