giovedì 7 agosto 2014

L’influenza del pensiero, la risonanza morfica di Sheldrake

Rupert Sheldrake, biologo e saggista britannico, nel 1981 pubblicò il suo libro “A New Science of Life: l’ipotesi di Morphic Resonance" , fu accusato di essere un eretico pseudo-scientista , persino da John Maddox, il direttore della rivista Nature che suggerì di bruciare quel libro.
Sheldrake è stato ridicolizzato dalla scienza ufficiale per il suo lavoro sulla telepatia esistente tra gli animali e i loro proprietari, la telepatia telefonica e quant’altro.
La sua teoria della risonanza parla di un attingere alla memoria collettiva della specie , sintonizzandosi con i membri passati della specie per contribuire all’ulteriore sviluppo della specie.
Questo comporta una sorta di “risonanza” tra gli individui e i gruppi di una specie e in un altra sua pubblicazione The Presence of the Past, avanza l’ipotesi che i ”campi ricordi” non siano effettivamente memorizzati nel cervello ma piuttosto in un campo di informazioni, in una sorta di biblioteca nell’etere, a cui si accinge tramite il cervello..
Se questo fosse dimostrato, ciò avvalorerebbe la tesi che la coscienza umana, i nostri ricordi personali e il nostro senso dell’io possano sopravvivere alla morte biologica.
Ogni complesso mentale dell‘uomo (sogni, esperienze mistiche, stati alterati di coscienza) possiedono una loro struttura e possono essere trasferiti da un individuo all’altro grazie al meccanismo della risonanza morfica che è come una acquisizione e condivisione delle “abitudini ” che gli organismi, compresi i virus, acquisiscono durante il processo evolutivo e “risuonano” all’interno della specie, fornendo nuove capacità (es, la nuova capacità di resistenza di un virus).
La teoria di Sheldrake, dunque, fornisce una possibile spiegazione scientifica per l’interconnessione esistente tra molte persone anche distanti tra loro. Questa teoria non spiega quindi solo la telepatia ma la co-evoluzione di una specie che viene influenzata dalle informazioni collettive.
Del resto anche Jung parlava di inconscio collettivo , un contenitore psichico universale comune a tutti gli esseri umani e contiene gli archetipi che si manifestano in tutti i popoli di tutte le culture.
Rupert Sheldrake ritiene che vi siano campi morfici, campi morfogenetici di informazioni che stanno plasmando la nostra esistenza come parte di una specie. Questi campi sono invisibili, come la gravità, ma possono essere osservate dai suoi effetti.
E anche se scientificamente non possiamo spiegare in che modo siamo legati ad una coscienza collettiva sappiamo però che a volte ci possiamo collegare con i pensieri altrui e come tutte le informazioni della nostra specie , influenzano milioni di persone in tutto il mondo.
Quello che fai, quello che dici e ciò che si pensa può influenzare un’altra persona . Così siamo più responsabili delle nostre azioni, parole e pensieri.. il che significa che dobbiamo essere più attenti a quello che stiamo pensando se ci preoccupiamo per l’effetto che hanno sugli altri.
Recentemente è stato effettuato un esperimento di natura emotiva proprio su fb.. Lo studio, pubblicato su Pnas, certificava che il ”contagio emotivo”, fra stati d’animo positivi, si realizza anche sul piano virtuale.
Peccato che gli utenti fossero ignari di aver preso parte a una simile indagine emozionale e soprattutto che il proprio ‘flusso’ di notizie fosse stato intenzionalmente plasmato ai fini di questa ricerca.
L’esperimento, condotto dal team Core Data Science di Facebook (FB) attraverso l’alterazione dei feed degli utenti, ha dimostrato che gli stati d’animo come la felicità o la depressione possono essere trasferiti attraverso i social network.
Gli scienziati, infatti, hanno alterato per una settimana, dall’11 al 18 gennaio 2012, l’algoritmo che filtra le informazioni visualizzate sulla bacheca di 689,003 persone, per verificare se il “contagio emotivo” si verifica anche a distanza.
Quindi la teoria di Sheldrake ha una valenza importantissima poiché i nostri pensieri permeano il pianeta e lo plasmano, come dire…il pensiero è materia e realtà incipiente. 
Monica Scaini 
http://blog.libero.it/MISTERIES/12889681.html

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