Di Salvatore Santoru
Come rivelato dal rapporto "Us nuclear weapons in Europe" dell'analista statunitense Hans Kristensen del Natural Resources Defence Council di Washington, l'Italia ospita ben 90 delle 481 bombe nucleari statunitensi presenti in Europa. Cinquanta sono nella base di Aviano(nella foto), in Friuli, e altre 40 si trovano a Ghedi, nel Bresciano.
Come rivelato dal rapporto "Us nuclear weapons in Europe" dell'analista statunitense Hans Kristensen del Natural Resources Defence Council di Washington, l'Italia ospita ben 90 delle 481 bombe nucleari statunitensi presenti in Europa. Cinquanta sono nella base di Aviano(nella foto), in Friuli, e altre 40 si trovano a Ghedi, nel Bresciano.
Oltre a ciò sono da aggiungersi le molte basi militari presenti sullo Stivale, secondo alcuni ricercatori ben 113, anche se molte altre fonti ridimensionano abbastanza questa ipotesi.
Comunque
sia ciò che è certo è che queste installazioni militari non dovrebbero
esserci, in quanto pericolose prima di tutto per la salute dei cittadini
e per l'ambiente.
La loro presenza sta a indicare come non mai un fatto purtroppo incontrovertibile: l'Italia è una colonia USA, sottoposta a occupazione sin dal 1945.
La loro presenza sta a indicare come non mai un fatto purtroppo incontrovertibile: l'Italia è una colonia USA, sottoposta a occupazione sin dal 1945.
Lo
Stivale non è altro che una "discarica nucleare" per i padroni a stelle
e strisce, un posto dove tutto è concesso tanto a pagare e a subirne le
conseguenze sono i cittadini italiani, i quali accettano questa
situazione, considerandola come un mero effetto collaterale della
"liberazione" che l'esercito USA avrebbe garantito con bombardamenti e
terrorismo stragista.
Come ha denunciato l'ex esponente dei Verdi Mauro Bulgarelli: "ogni
anno gli italiani versano in media 400 milioni di euro per mantenere
ufficiali e soldati dell’esercito Usa sul nostro territorio, da Aviano
alla Maddalena, da Ghedi a Camp Derby".
Secondo il rapporto ufficiale "Statistical Compendium on Allied Contributions to the Common Defense" (,pagina B-10,scaricabile qua)
reso noto dal Dipartimento della difesa degli Stati Uniti nel 2004, il
contributo annuale alla "difesa comune" versato dall'Italia agli Usa per
le "spese di stazionamento" delle forze armate statunitensi è pari a 366 milioni di dollari.
C'è
da aggiungere inoltre gli esorbitanti costi che i contribuenti italiani
devono pagare per sostenere le guerre imperialiste degli USA, che
l'Italia, in quanto stato vassallo, deve contribuire a combattere e
sostenere.
Stando a un articolo del giornalista del Fatto Quotidiano Enrico Piovesana su "Peace Reporter", la sola guerra in Afghanistan nel 2010 veniva a costare ben 50 milioni di euro al mese.
Tutto ciò in barba all'articolo 11 della Costituzione, secondo cui "l'Italia
ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri
popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali".
Tra l'altro durante la sua visita del 27 marzo nella colonia Italia, il presidente statunitense Barack Hussein Obama ha affermato di essere "preoccupato
dalla riduzione delle spese militare di alcuni nostri partners della
NATO . A medio e a lungo termine, dovremmo esaminare se tutto il mondo
contribuisce", in quanto a suo parere le nazioni "alleate" (succube)
degli USA stavano spendendo troppo poco per salvaguardare e sostenere
gli impulsi guerrafondai dello Zio Sam.
Sarebbe
finalmente ora che i cittadini italiani prendessero coscienza della
situazione e che venisse messa in discussione l'occupazione e la
politica oppressiva che gli USA esercitano sulla terra di Dante da 69
anni, mettendo fine al coinvolgimento in guerre inutili di cui non si ha
bisogno, e adoperandosi per una vera liberazione e una politica di vera
pace per il paese, senza essere più succubi di questo o quel
colonizzatore.
http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2014/08/litalia-e-una-colonia-usa.html
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