Vi confesso che gli ultimi sviluppi del caso non mi piacciono affatto: e si rafforza in me l’impressione che stiamo rischiando di sacrificare due bravi ragazzi, per coprire qualche gigantesco imbroglio di qualcuno in alto loco. Voglio ora concentrarmi su alcuni elementi ANOMALI che caratterizzano lo scenario di questo caso: Il fatto che, a 903 giorni dall’evento, non sappiamo ancora perché la petroliera ENRICA LEXIE fosse quel giorno al limite delle acque territoriali indiane: Cosa ci faceva? Cosa trasportava?
Evidentemente, non normale PETROLIO per qualche cliente indiano ( che avrebbe potuto acquistarlo a minor prezzo da qualche fornitore malese ), E CHE IN OGNI CASO NON AVREBBE SOLLEVATO UN CASO COSI’ GROSSO: QUINDI, TRASPORTAVA QUALCOSA DI “SPECIALE"???
Perché il servizio di scorta era affidato a sei marò della MARINA MILITARE ITALIANA, invece che alle solite guardie giurate , o – nei casi estremi – ai soliti mercenari messi a disposizione da migliaia di ditte specializzate nel mondo? Il fatto, abbastanza stupefacente per l’Italia, dopo l’ispezione a bordo della ENRICA LEXIE, la polizia indiana non abbia sequestrato la nave, come si fa normalmente in questi casi, ma abbia imprigionato due “marò,” senza neppure avere la certezza che fossero stati loro a sparare. COME SE ESSI FOSSERO STATI OFFERTI DAI RESPONSABILI DELLA NAVE COME “OSTAGGI”, cioè “PEGNI”, per ottenere la liberazione della nave ( E, SOPRATTUTTO, DEL SUO CARICO ); COMPORTAMENTO MOLTO PIU’ PLAUSIBILE IN UN COMMANDO DI MERCENARI, CHE NON IN UNA PATTUGLIA DI MILITARI PROFESSIONISTI.
Perchè, immediatamente dopo l’incidente, la Procura di Roma aveva aperto un’inchiesta, della quale però – dopo due anni e mezzo lo archivia??? COME SE, APERTO IL FASCICOLO, QUALCUNO IN ALTO SI FOSSE SUBITO PREOCCUPATO DI AVOCARLO A SE’, PER POTERLO “INSABBIARE” MEGLIO; Come mai nessuno ha mai pensato - almeno ufficialmente - di portare subito il caso davanti al Tribunale Internazionale de L’Aia, che è stato creato apposta per dirimere i “casini” di questo tipo?
IL CHE FA SOSPETTARE, PURTROPPO, CHE IL CASO SIA STATO PORTATO, IN TUTTA SEGRETEZZA, DAVANTI AL TRIBUNALE DE L’AIA, LA CUI SENTENZA E’ STATA DRAMMATICA: “VOI ITALIANI SIETE COLPEVOLI, PERCHE’ STAVATE COMPIENDO UN’AZIONE ILLECITA, AI DANNI DELLO STATO INDIANO, ED AVETE OFFERTO VOI I VOSTRI DUE UOMINI COME “OSTAGGI”, PER LIBERARE LA NAVE ED IL SUO CARICO, E QUINDI ORA ESSI RAPPRESENTANO UN PROBLEMA TUTTO ITALIANO”
La strana coincidenza del rapimento, tre settimane dopo l’incidente, del tour operator(?) di Torino, sig. Bosusco (ASCA - Torino, 12 apr - ''Provo grande sollievo insieme ai torinesi nell'apprendere della liberazione di Paolo Bosusco, e sono grato al ministro Terzi ed al ministero degli Esteri per l'impegno profuso in questa situazione. Mi auguro che Bosusco stia bene e che possa presto riabbracciare la famiglia''.
Lo ha dichiarato il Sindaco di Torino, Piero Fassino, dopo la liberazione del tour operator valsusino, rapito dai guerriglieri maoisti in India, quelli che combattono lo Stato indiano, nella zona nord-orientale dell’India: parlo di una “STRANA COINCIDENZA” perchè le relazioni fra Italia ed India sono sempre state molto scarse, per cui appare altamente improbabile che due incidenti di questo genere possano verificarsi “PER CASO”, sempre in India, a tre settimane di distanza uno dall’altro; APPARE’ PIU’ PLAUSIBILE, INVECE, CHE IL PRIMO INCIDENTE, NEL QUALE ALLA FINE LA ENRICA LEXIE NON HA POTUTO SCARICARE IL SUO CARICO, ABBIA SUSCITATO LA REAZIONE DEI “COMPRATORI” INDIANI DI QUEL CARICO, PER CUI SI E’ RESO NECESSARIO UN INCONTRO PRESSO DI LORO PER “SISTEMARE” I CONTRASTI.
Per finire, la “strana” figura del sottosegretario agli Esteri del tempo, il dr. Steffan De Mistura: personaggio senz’altro di valore, e di grande esperienza: ma, fino a quel momento, praticamente sconosciuto in Italia.
Perché il Ministro degli Esteri, on.le Terzi uno dei pur validi Dirigenti della Farnesina, "venne sostituito" proprio da un Sottosegretario???
PER QUALI COMPITI “ANORMALI” E’ STATO ASSUNTO IL DR. DE MISTURA? Questo scritto ha la sola intenzione di porsi delle domande, al fine di comprende quali siano i veri ostacoli per abbattare un "Muro di gomma" sempre più invulnerabile, in questa amara vicenda italiana.
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