I rischi estremi dell’ecografia prenatale
A quanto sembra, gli scienziati
e i medici occidentali non sono a conoscenza delle tante ricerche su soggetti
umani condotte in Cina che dimostrano chiaramente i danni prodotti dalle
tecniche di diagnostica a ultrasuoni. È ora che tutti si documentino
sull’esistenza di questi studi.
Introduzione
Secondo le autorità occidentali
le tecniche diagnostiche che utilizzano gli ultrasuoni [ovvero
l’ecotomografia o ecografia] sono innocue, e per motivare questa posizione
si adduce la mancanza di studi su soggetti umani che avvalorino i rischi già
riscontrati in alcuni studi su animali e cellule. Tuttavia, in realtà in Cina
sono già stati condotti una cinquantina di test clinici moderni su soggetti
umani.
Con poche eccezioni, queste
ricerche non sono state tenute in alcuna considerazione negli ambienti
occidentali.
La diagnostica a ultrasuoni è controversa e comporta rischi noti,
eppure dalla fine degli anni Ottanta non sono stati praticamente più stanziati
fondi per la ricerca. Il mio libro si schiera a favore delle posizioni
critiche accreditate, sostenendo che l’ecografia può causare o concorrere ai disturbi dello spettro autistico (ASD),
alla sindrome da deficit di attenzione-iperattività (ADHD), ad anomalie della personalità,
malattie oftalmologiche, varie malformazioni, malattie della pelle e allergie.
Inoltre il libro presenta dei concetti nuovi secondo cui l’ecografia può essere
causa di corioamniosite, itterizia, cancro e leucemia.
Gli ultrasuoni possono essere
considerati di per sé un fattore causativo, ma esiste anche il concetto pratico
di sinergia tossica. In altre
parole, si deve tenere conto del fatto che l’ecografia può rendere l’organismo
molto più vulnerabile a fattori di stress che intervengono successivamente, ad
esempio i farmaci per il concepimento e i medicinali in generale, vaccini,
antibiotici, antidepressivi, ecc. Gli studi sulle sinergie tossiche degli
ultrasuoni sono citati nel mio libro.
Gli studi sull’uomo esistono
I Chinese Human Studies (CHS) sono ricerche sull’esposizione
umana in utero condotte in epoca moderna, dal 1988 al 2011. I feti
venivano esposti all’ecografia in utero, dopodiché il materiale abortivo
veniva studiato in laboratorio. Finora ho raccolto 48 CHS e 100 articoli che vedevano
il coinvolgimento di circa 100 scienziati. Ai lavori hanno partecipato in
totale 2651 donne volontariamente sottoposte a interruzione di gravidanza, il
cui materiale abortivo è stato esaminato in varie fasi: ovociti del feto
femmina, embrione e feto. Recentemente ho sfrondato questa bibliografia
eliminando le pubblicazioni duplicate; alcuni degli articoli restano elencati
come versioni similari o duplicati.
I CHS ci permettono di fare
un’affermazione che in precedenza era impensabile, ovvero che gli studi
sull’esposizione umana in utero sono la forma più abbondante di ricerca
sulla diagnostica a ultrasuoni nell’era moderna. I CHS sono gli ultimi studi
nel loro genere. La loro forza, cioè la loro relativa purezza, deriva dalla
relativa libertà che mantengono rispetto alle politiche industriali. Sono stati
condotti durante la prima fase del recente boom della scienza industriale
cinese e costituiscono un fortunato sottoprodotto della grande spinta
industriale della Cina.
Il progresso industriale cinese
ha potuto usufruire di una vasta base scientifica a partire dal 1984, quando
furono istituiti i “laboratori chiave di stato”, una serie di laboratori
moderni dedicati a varie specializzazioni.15
I CHS sono stati svolti durante
questa fase ottimistica, prima che potessero unirsi al destino di tanti
importanti studi occidentali, cioè prima di essere monopolizzati o soffocati o
resi strumenti di propaganda delle aziende.
Questa finestra d’opportunità
ormai si è probabilmente chiusa, adesso che la Cina è uno dei maggiori
produttori di apparecchiature diagnostiche e terapeutiche a ultrasuoni.
Il destino comune della scienza
ambientale occidentale è stato documentato da Dan Fagin e Marianne Lavelle in Toxic
Deception, pubblicato per la prima volta nel 1996. Più di recente, nel
2013, la forte corruzione nel mondo della ricerca medica è stata documentata da
un professore di giornalismo della New York University, Charles Seife, nel suo
articolo per il JAMA.174
Nei CHS sono state utilizzate le più recenti tecnologie analitiche
scientifiche: vari tipi di analisi biochimiche per rivelare cambiamenti nei
tessuti, citometria a flusso per individuare le proprietà fisiche e chimiche
delle cellule ed elettroforesi per visualizzare la frammentazione del DNA
(l’elettroforesi è una procedura in cui si fa passare della corrente diretta
attraverso una piastra con gel che contiene campioni di miscugli chimici come
il DNA; il risultato è una diffusione grafica di vari componenti molecolari del
DNA che si possono così visualizzare e misurare).
Per visualizzare i danni subcellulari sono stati
utilizzati microscopi elettronici. I CHS superano le ricerche occidentali per
livello di sofisticatezza tecnica, numero di soggetti studiati, rilevanza dei
soggetti e dei periodi studiati, mole di lavoro. Gli studi occidentali che
esprimono critiche riguardo all’ecografia, da lungo tempo rifiutati, sono
invece citati e convalidati dai CHS: ne sono esempi MacIntosh e Davey (1970)28,
Liebeskind (1979)20, Anderson e Barrett (1979)43 e Saad e
Williams (1982).44
Sono le autorità occidentali a imporre la percezione che si ha della
diagnostica a ultrasuoni nel mondo. La loro strategia è dichiarare l’assenza di studi umani come principale
giustificazione per non considerare attendibili gli studi su animali o cellule
che riscontrano dei rischi. La scienza occidentale, tenuta in scacco dalla
politica industriale, resta nell’immobilismo continuando a opporre un senso
forte, ma sterile, di oggettività dell’indagine. In questo modo non si prende
alcuna decisione, poiché esistono centinaia di studi su animali e cellule che
riscontrano i bioeffetti indotti dagli ultrasuoni e altrettanti che li
confutano.
Come si legge nell’introduzione
di uno studio di Ellisman e all.:
“Molte revisioni della
letteratura sui bioeffetti dell’ecotomografia... rivelano che la maggior parte degli studi è stata
progettata in modo inadeguato o non pertinente per la situazione medica
umana; le informazioni sulle condizioni di esposizione erano spesso incomplete
e presentavano evidenti discrepanze rispetto all’effettiva tecnica ecografica
o, in alcuni casi, a essere meno che ottimali erano le dimensioni del campione
e i controlli di follow-up”19 (corsivi aggiunti).
I CHS sono la soluzione a questo
limbo occidentale che dura da ottant’anni. Ci offrono delle informazioni
essenziali: le soglie di intensità per la sicurezza umana e gli effetti
negativi. Da essi emerge che le intensità basse e le esposizioni brevi possono
arrecare danni. Queste soglie di esposizione-sintomi sono basse e le loro
implicazioni sono terribili, eppure io sostengo che la situazione sia ancora
peggiore di quanto considerato dagli scienziati cinesi, dato che le cliniche
occidentali impiegano intensità maggiori e hanno la tendenza a usare modalità
Doppler ad altissima intensità. Nel 2000, il Prof. Ruo Feng, dell’Istituto di
Acustica dell’Università di Nanchino, sintetizzò in questo modo i CHS:
“È bene ripetere che, nell’uso ostetrico degli ultrasuoni, le tecniche
diagnostiche dovrebbero conformarsi a un atteggiamento scientifico
scrupolosamente prudente.
In particolare, atteniamoci ai
seguenti cinque punti:
1) L’ecografia si dovrebbe usare solo per indicazioni
mediche specifiche.
2) L’ecografia, se impiegata, dovrebbe limitarsi rigorosamente al principio della dose più bassa: ovvero,
il dosaggio degli ultrasuoni si dovrà limitare al minimo che consenta di
ottenere le informazioni diagnostiche necessarie con la minor intensità
possibile e il più breve tempo di irradiazione possibile.
3) L’ecografia non si dovrebbe assolutamente impiegare sui
feti a scopi commerciali o educativi. L’uso
dell’ecografia per l’identificazione del sesso del feto o per visualizzare il
feto a scopi ricreativi dovrebbe essere assolutamente eliminato.
4) Perché non sorgano
problemi nella prima fase della gravidanza [primo trimestre], occorre evitare
l’ecografia o, se non è possibile evitarla, ridurne l’uso al minimo. Anche
in seguito, durante il secondo o il terzo trimestre, limitare le ecografie a 3/5 minuti sulle aree più delicate del feto,
come il cervello, gli occhi, il midollo spinale e altre parti.
5) Tutti i medici che
vengono formati all’uso clinico delle tecniche ecografiche dovrebbero ricevere
informazioni sugli effetti biologici degli ultrasuoni e sui livelli di
sicurezza dei dosaggi per uso diagnostico”.
Il Prof. Feng e i CHS confermano
la validità di quanto espresso nel verbale della Conferenza per lo sviluppo del
consenso dei NIH (Istituti Nazionali di Sanità degli Stati Uniti) del 1984. Tale documento era decisamente critico, e
si rifiutava di raccomandare un uso di routine dell’ecografia. Come era
prevedibile, è stato accantonato come “obsoleto”.
La scienza occidentale menomata
Il Prof. Feng (2000) descrive la
condizione menomata della scienza occidentale:
“A livello internazionale [fuori
dalla Cina], le soglie di sicurezza per gli esami ecografici vengono studiate
principalmente in due modi: usando cavie animali e attraverso studi
epidemiologici. Così si accumulano molti dati, ma producendo solo poche regole
quantitative, che tutt’al più servono solo da riferimento per valutazioni di
sicurezza clinica, ma non sono in grado di offrire dei criteri guida.
“Gli standard di sicurezza per le ecografie dovrebbero stabilire delle
soglie di dosaggio basate su numerosi studi clinici umani sull’uso degli
ultrasuoni in ostetricia. È questa la falla nella ricerca internazionale, una
mancanza vistosissima!”.
Con i CHS, Feng ha potuto
mettere un grosso punto esclamativo in una rivista scientifica. La sua
valutazione richiama gli avvertimenti impliciti delle autorità occidentali,
come quella del Dott. Jacques Abramowicz che aveva dichiarato che “la mancanza di... dati umani in questo
campo è assurda”.86 Per qualche tempo questa citazione compariva anche nella voce di Wikipedia
sulle “cause dell’autismo”, ma poi è stata rimossa.27
Feng e i suoi colleghi sono
indiscutibilmente i leader mondiali nella ricerca sugli aspetti scientifici
dell’ecotomografia. Si prospetta interessante vedere in che modo le autorità
occidentali risponderanno alla sfida presentata dai CHS.
Le reazioni ai CHS nel mondo
Il Prof. Feng (2000) documenta
come sono stati recepiti i CHS a livello mondiale e la particolarità della loro
posizione:
“In Cina fu Yan Gong a prendere
il comando e a completare il primo studio clinico umano: le conclusioni vennero
pubblicate e presentate nel 1988
a Washington DC, alla Quinta conferenza mondiale sulle
applicazioni biomediche degli ultrasuoni. Il suo articolo suscitò una reazione
positiva nella comunità medica internazionale” (corsivi aggiunti).
L’articolo del Dott. Yan Gong è
citato nelle mie note conclusive.96 La reazione positiva
internazionale è descritta nella pagina Web del Dott. Joseph Woo “Storia
dell’ecotomografia in Cina”:
“Nel 1988, Xin-Fang Wang,
Yong-Chang Chou, Wang-Xue Guo, Zhi-Zhang Xu e il fisico Ruo Feng ricevettero il
premio ‘Pionieri della storia dell’ecotomografia in medicina’ dalla World
Federation Ultrasound in Medicine and Biology (WFUMB). La premiazione si tenne
a Washington DC, negli Stati Uniti”.97
Il Prof. Feng (2000) prosegue
descrivendo una “lettera speciale” di incoraggiamento che ricevette nel 1989 da
Floyd Dunn, eminente ricercatore sull’ecografia presso il Bioacoustics Research
Laboratory dell’Università dell’Illinois, USA, che aveva citato in articolo
scritto nel 1990:
“Questo argomento sarebbe
estremamente difficile, forse addirittura impossibile, da trattare in questo
paese per via dell’opinione prevalente sull’aborto. Se fosse possibile
studiarlo nel vostro paese, secondo me sarebbe un importantissimo contributo
internazionale per la diagnostica a ultrasuoni’” (corsivi aggiunti).
Il Dott. Dunn dunque lodava
l’ingresso della Cina nella scienza della diagnostica a ultrasuoni con le sue
ricerche su soggetti umani, ma nel 1989 non aveva ancora visto granché dei
risultati. Questi studi, i CHS, alla fine avrebbero messo in pericolo proprio
il suo lavoro, che era volto a difendere l’uso dell’ecografia. Non ho trovato
altre parole di Dunn o dei suoi colleghi fra le risorse online del Bioacoustics
Research Laboratory né altrove.
Il Dott. Floyd Dunn (morto il 24
gennaio 2015) aveva raggiunto il gradino politico più alto fra i ricercatori
occidentali ed era vicino a Wesley Nyborg, William O’Brien Jr ed Edwin
Carstensen, che descrivono Dunn con queste parole:
“... L’uso biomedico degli
ultrasuoni è un settore importante, e la ricerca di base in questo campo riceve
una quota significativa del budget dei NIH. Non c’è scienziato che abbia
contribuito più di Floyd Dunn a questo successo”.162
Parlando dell’economia del
settore, Dunn aveva su di sé una grossa responsabilità. Dunn e Feng si
conoscevano. Dunn era professore invitato presso l’Università di Nanchino, dove
Feng scriveva per il Biomedical Ultrasound, una pubblicazione
dell’università stessa.
Verosimilmente, in Occidente i medici non sono a conoscenza dei CHS, come
si può dedurre dai loro commenti elencati nel capitolo 7 del mio libro. Dunn
evidentemente non fece parola di questo “importantissimo contributo
internazionale per la diagnostica a ultrasuoni” e a quanto pare l’intera
“comunità dell’ecografia” si dimenticò di quella conferenza del 1988 del WFUMB.
L’articolo di Feng del 2000 è
stato pubblicato 12 anni dopo quella conferenza. Dal 1990, Feng ha scritto
anche molti altri articoli correlati. Il suo materiale era rivolto
esclusivamente a un pubblico di lettori cinesi, tuttavia grazie a lui i CHS
giunsero negli annali storici.
Il seguente scenario merita
considerazione. Dunn e i suoi colleghi erano/sono i responsabili della
percezione standard della diagnostica a ultrasuoni, i leader della “comunità
dell’ecografia”. Questo termine era stato usato, per esempio, dal Dott.
Thomas Nelson, allora
viceredattore del Journal of Ultrasound in Medicine, nel 2005.26
L’articolo di Nelson “La comunicazione
alla comunità dell’ecografia degli esiti delle ricerche sui bioeffetti degli
ultrasuoni” descrive le formalità scientifiche e le difficoltà nell’osservare e
interpretare i bioeffetti delle tecniche ecografiche.
L’American Institute of
Ultrasound in Medicine (AIUM) fa parte del WFUMB, e dipende dall’Organizzazione
Mondiale della Sanità. Fa da collegamento fra il governo, il settore
industriale, gli operatori e il pubblico, e si occupa di raccolta,
distribuzione e consulenza relativamente ai finanziamenti alla ricerca.
Per qualche motivo, non c’è stato contatto fra i CHS e gli scienziati
occidentali.
Forse è colpa del divario
culturale fra Oriente e Occidente. Forse i cinesi trovavano indisponente
qualche norma dell’etichetta occidentale. Forse la “comunità dell’ecografia”
era troppo occidentalizzata. O forse la “comunità dell’ecografia” sente di
avere addosso le pressioni di tutto il settore industriale.
Potrebbe essere comodo pensare
che la comunità dell’ecografia influenzi apertamente il dilemma della
diagnostica a ultrasuoni, tuttavia anch’essa esprime delle preoccupazioni
etiche. Pubblica delle linee guida ALARA
[acronimo inglese di “più basso possibile nei limiti della ragionevolezza”] per
ridurre l’esposizione, e si adopera perché gli operatori ricevano formazione
sulla sicurezza. Purtroppo queste linee guida vengono spesso ignorate,
fraintese o considerate un intralcio. La
FDA degli Stati Uniti non si preoccupa di farle rispettare, e spesso sono
difficili da mettere in pratica a causa della forte competitività che permea gli
aspetti commerciali della medicina.
Il Dott. Floyd Dunn è stato
membro onorario del Rochester Center for Biomedical Ultrasound (RCBU) presso il
Medical Center dell’Università di Rochester (URMC), nello stato di New York.
Fra gli altri membri figurano il Dott. Morton W. Miller, professore emerito del
dipartimento di ostetricia e ginecologia dell’URMC, e il Dott. L. Carstensen,
fondatore ed ex direttore del RCBU. Il Dott. Jacques S. Abramowicz è l’ex
direttore dell’unità di ostetricia-ginecologia dell’URMC. Il Dott. Wesley L.
Nyborg (morto nel 2011) era socio fondatore e scienziato in visita al RCBU.
Il settore supporta queste
persone, e il loro lavoro supporta il settore. Potrebbero rappresentare decenni
di un’invisibile evoluzione condizionata da un conflitto d’interessi inconscio.
Nyborg fu presidente del Comitato sui bioeffetti dell’AIUM, che tuttora
pubblica periodicamente rapporti sulle soglie di sicurezza. La figura 1 mostra
i rapporti dell’AIUM del 1976 e del 1987, dove si dichiara come massima soglia
sicura per l’intensità di SPTA [picco spaziale, media temporale] 100 mW/cm2.
Nyborg aveva dei dubbi su questi rapporti dell’AIUM, come si vede in un
commento del suo articolo del 2003: “Relativamente ai danni ai polmoni in
piccoli animali a frequenze da 2
a 3 MHz, la soglia in cui il duty factor è 0,001 è di
circa 33 mW/cm2. Essa è quindi più bassa dei valori per l’intensità
di SPTA citati nei rapporti del 1976 e 1987 e dunque indica che il secondo
potrebbe non essere valido...”39 (corsivi aggiunti).
I rapporti dell’AIUM si basano
sui risultati di molte ricerche, ma sono contraddetti da un numero
considerevole di studi di qualità. ∞
Jim West - Tratto
da Nexus New Times ed. italiana nr. 119 dicembre 2015 - gennaio 2016
Note
15. The Chinese University of Hong Kong, State Key Laboratories,
http://tinyurl.com/nszlzw5
19. Ellisman,
Mark H. e all., “Diagnostic Levels of Ultrasound May Disrupt Myelination”, Experimental
Neurology 1987; 98(1):78-92
20. Liebeskind,
Doreen e all., “Diagnostic Ultrasound: Effects on the DNA and Growth Patterns
of Animal Cells”, Radiology aprile 1979; 131(1):177-84
26. Nelson,
Thomas R., “Reporting of Bioeffects Research Results to the Ultrasound
Community”, Journal of Ultrasound in Medicine 1 settembre 2005;
24(9):1169-70, http://tinyurl.com/nntwoxe
27. “Causes
of Autism”, Wikipedia, http://tinyurl.com/5hlowz. Dal 23 giugno 2013, dalla voce di
Wikipedia è stato quasi del tutto rimosso il riferimento all’ecografia come
possibile causa, inclusa la citazione di Abramowicz, “la mancanza di… dati
umani è assurda”.
28. Macintosh,
I.J.C. e D.A. Davey, “Chromosome Aberrations Induced by an Ultrasonic Fetal
Pulse Detector”, British Medical Journal 10 ottobre 1970;
4(5727):92-93
39. Nyborg,
Wesley L., “History of the American Institute of Ultrasound in Medicine’s
Efforts to Keep Ultrasound Safe”, Journal of Ultrasound in Medicine 2003;
22:1293-1300, p. 1297, http://tinyurl.com/p4zlpf5
43. Anderson,
D.W. e J.T. Barrett, “Ultrasound: A New Immunosuppressant”, Clinical
Immunology and Immunopathology settembre 1979; 14(1):18-29
44. Saad,
A.H. e A.R. Williams, “Effects of Therapeutic Ultrasound on Clearance Rate of
Blood Borne Colloidal Particles in Vivo”, British Journal of Cancer
marzo 1982; 45(Suppl.5):202-205
86. Abramowicz,
J.S., “Prenatal exposure to ultrasound waves: is there a risk?”, editoriale, Ultrasound
in Obstetrics & Gynecology 2007; 29:363-367, p. 366,
http://tinyurl.com/oks7sy5
96. Gong,
Y., Y.J. Zhang, B.Z. Wang, “An Assessment of the Effect of Ultrasonic
Diagnostic Dosage of the Embryos In Utero”, verbali ufficiali di
convegno del WFUMB del 1988, J. Ultrasound Med. 1988; 7(10)Suppl.:265-266
97. Wang,
Xin-Fang, “History of the Development of Ultrasound in China”,
http://tinyurl.com/p7bxe2m. Si tratta del sito sull’ecografia del Dott. Joseph
Woo.
162. O’Brien,
William D., Edwin L. Carstensen, Wesley L. Nyborg, “Acoustical Society Award
1998: Floyd Dunn”, http://tinyurl.com/oo8nqw8
174. Seife,
C., “Research Misconduct Identified by the US Food and Drug Administration:
Out of Sight, Out of Mind, Out of the Peer-Reviewed Literature”, JAMA
Intern. Med. 2015; 175(4):567-577
Riferimenti aggiuntivi
• Feng, Ruo, “Safe Threshold Dose and Biological Effects
of Diagnostic Ultrasound”, Chinese Journal of Ultrasound in Medicine 2000;
16(3), http://tinyurl.com/qf4lbkg (tradotto dal cinese e riveduto per la
pubblicazione; non disponibile nel database PubMed)
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