mercoledì 19 febbraio 2014

Il fenomeno degli Orb


Foto: L. Urani, postproduzione M. Villone - Un Orb (processato con photoshop) che sembrerebbe essere "autentico" 


Effetti ottici o manifestazioni da indagare?
Mauro Villone
È un po’ di tempo che ho l’irresistibile desiderio di ri-pubblicare, riveduto e corretto, un mio articolo di qualche tempo fa. Quando ebbi l’opportunità di parlare di fotografia attraverso questo blog su lastampa.it mi prefissi proprio strategicamente di affrontare tutti gli aspetti della fotografia, in senso molto allargato. La fotografia non sono solo le foto sulle riviste e nelle cornicette delle mostre, piuttosto che i reportage di matrimonio, le immagini pubblicitarie o i grandi festival. Ci sono molti impieghi di questo mezzo, alcuni più noti altri meno. Ci sono funzioni della fotografia applicate quotidianamente e che fanno parte della vita di ognuno come per esempio la fotografia aerea, che serve a realizzare le mappe del territorio, e ci sono aspetti molto più nascosti, talvolta davvero misteriosi. Uno di questi, estremamente affascinante, è il fenomeno degli ORB. Gli studi si stanno sviluppando e mentre da una parte, come da copione, il CICAP, anziché “controllare”, nega tutto, altri spiegano come si tratti di manifestazioni dell’amore o di visitatori venuti dallo spazio. 
Orb è un termine che deriva dal latino e sta ad indicare un oggetto di forma circolare o sferica. “Orbis” in latino significa “globo” o “mondo”. Wikipedia, che oltretutto sostiene erroneamente che il termine sia inglese (e lo è, ma deriva dal latino), liquida il fenomeno, come al solito, come del tutto normale. 
Anche gli Orb sono una cosa che ha a che fare con la vita di tutti, per lo meno tutti quelli che fotografano o che hanno in qualche modo a che fare con la fotografia. Dunque quasi tutti. Il fenomeno di cui stiamo parlando ha avuto, per ragioni ancora sconosciute, un notevole incremento con l’avvento della fotografia digitale. 
Anzitutto cosa sono gli Orb e come si presentano. Cominciamo dall’aspetto esteriore. Si tratta di quei piccoli cerchi chiari di dimensioni variabili che a volte appaiono sulle nostre fotografie. In pratica sono globi di luce. Possono manifestarsi su pellicole negative come invertibili, ma soprattutto su immagini digitali e soprattutto con l’utilizzo del flash. Ovviamente tutti direte: Ma certo! Sono riflessi sull’obbiettivo causati da puntini di polvere o da più o meno minuscole gocce di liquido! Ebbene non è così. Certamente alcuni o forse molti di essi devono la loro presenza a cause di questo genere, ma una significativa percentuale è dovuta a qualche altro fenomeno ancora sconosciuto.  
A questa conclusione sono arrivati applicando metodi di osservazione del tutto scientifici diversi ricercatori. Tra questi il Ernst Laschan von Solstein, studioso indipendente in diversi campi che potrebbe essere il solito maghetto raccogliticcio in cerca di notorietà con metodi sensazionalistici. Peccato che il Prof. Von Solstein, austriaco, oltre ad essere uno studioso di legge ed economia di Innsbruck e Kyoto, sia uno dei maggiori esperti in questo settore nei rapporti tra Europa e Asia, autore di diverse pubblicazioni ed esperto di lingue europee e asiatiche. Oltre a questo svolge appunto attività di ricerca in diversi settori tra i quali il fenomeno degli Orb. Quello che scaturisce dalle sue ricerche (e di altri) è formidabile. In tutto il mondo è stata posta sotto osservazione una vasta casistica. Per un gran numero di Orb analizzati su pellicole e file fotografici si è riusciti a stabilire l’origine, ma molti non hanno spiegazione alcuna con i mezzi attuali. Si è comunque in grado di escludere una provenienza da fenomeni fisici conosciuti e sono state fatte diverse ipotesi. 
Tra queste quella del Prof. Klaus Heinemann, fisico sperimentale dell’Università di Tubinga e ricercatore per l’UCLA e la NASA, docente presso la Stanford University. Il Prof. Heinenmann insieme a Miceal Ledwith, membro della Commissione Teologica Internazionale del Vaticano e filosofo, ha scritto un libro sui globi di luce intitolato The Orb Project, edito negli USA nel 2007. In sintesi riporto una delle affermazioni del professor Heinenmann: “La ricerca sui globi di luce è solo all’inizio. Le immagini di queste emanazioni spirituali, tuttavia, ci forniscono l’evidenza prossima alla prova scientifica dell’esistenza di un mondo spirituale”. 
Le chiama emanazioni spirituali. È una delle ipotesi e ce ne sono molte altre. Occorre mantenere un atteggiamento senz’altro razionale e d’altra parte senza pregiudizi. 
Personalmente mi sono imbattuto diverse volte nei globi di luce. Esistono dei metodi relativamente semplici per indagarli, chiaramente spiegati nel libro di von Solstein, utilizzando Photoshop. 
Se un globo di luce è, come si dice nel gergo dei ricercatori, naturale ovvero prodotto da riflessi su liquidi e polveri o altro non mostra una struttura precisa. Se invece si tratta di un globo di luce autentico mostra una struttura precisa che spesso è come quella della foto qui pubblicata e che io stesso ho ottenuto con il procedimento in Photoshop. È come se il globo avesse un punto di accesso e uno di deflusso di una qualche forma di energia. 
A volte, con alcune fotografie, ci si può imbattere in vere e proprie tempeste di Orb. Manco a dirlo, spesso si manifestano in luoghi dove ci sono molti bambini o dove comunque è presente un alto livello di energia psichica e fisica. Alcuni di questi globi per esempio possono presentarsi, nella stessa fotografia, in parte davanti agli oggetti della scena, in parte dietro. È un tema di grande interesse e gli studi sono solo agli inizi. Vale la pena approfondire. 
Per chi volesse ulteriori informazioni o approfondire l’argomento. 
Ernst Lashan von Solstein 
“Il Fenomeno degli Orb” 
Edizioni il Punto d’Incontro 
Che pubblica anche una buona bibliografia e una serie di indirizzi Web dedicati. 

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