Siamo nati nel mondo della natura; la nostra seconda nascita sarà nel mondo dello spirito – BHAGAVADGITA
Non importa quale credo
professiamo, a quale religione ci sentiamo di appartenere o quale
filosofia ci faccia da guida. C’è una verità che si svincola da tutte le
etichette create dall’uomo, ossia che siamo tutti esseri umani
appartenenti alla stessa specie. Trascendere le appartenenze, le
origini, e prendere consapevolezza della nostra vera natura, ci unisce
al resto dell’umanità.
I governi, la società, i
media, tendono a fare il contrario: vogliono separare l’individuo,
renderlo solo, fargli capire che lui è ciò che ha, ciò che fa, ciò che è
riuscito a ottenere nella vita. Lo fa mansueto e infine lo controlla.
Il messaggio lasciatoci
dai grandi della storia, coloro che hanno segnato in maniera indelebile
la memoria del nostro pianeta, può risultare efficace per riscoprire la
verità. Le loro parole sono tuttavia solo il punto di partenza. La vera
Ricerca appartiene a ogni singolo individuo che deve scegliere se
mettersi in cammino oppure no. Il premio del viaggio? La libertà.
Ognuno deve intuire da sé
ciò che veramente gli è utile per essere felice. E se riflettiamo sono
molte le cose che il mondo ci costringe a fare, cose che non abbiamo
scelto ma dobbiamo portare avanti, che non hanno niente a che vedere con
l’esaudirsi dei nostri desideri.
A lungo andare diventa
un’abitudine fare cose che non ci appartengono e perdiamo di vista ciò
che abbiamo dentro. Ma sono sicuro che se potessimo prendere coscienza
della data in cui avverrà la nostra dipartita, beh, tutto cambierebbe.
Le cose importanti tornerebbero in primo piano. E le cose importanti
sono sempre poche, sono persone e sono stati mentali, emozioni
immateriali, non ci si può sbagliare!
Tutto è transitorio,
persino noi. La felicità deve regnare nel nostro cuore a prescindere da
ciò che abbiamo, dal lavoro che facciamo, dall’auto che guidiamo, dal
saldo del nostro conto in banca. Dobbiamo essere felici perché ci siamo.
E se ci siamo, POSSIAMO! Possiamo fare tutto quello che vogliamo,
rincorrere i nostri sogni e cambiare ciò che non ci piace. E perché non
farlo dato che tra circa 80 anni (e sono stato ottimista!) io che scrivo
e voi che leggete, non ci saremo più?
Il tempo in questo corpo
ci serve per prepararci al grande viaggio. Non l’ultimo, ma solo un
altro viaggio. Diverso. E bisogna viaggiare leggeri. Lo spirito che è in
noi è sì forte ed eterno, ma non ha braccia e gambe per traslocare
tutti i nostri inutili giocattoli.
Utile è invece
alleggerire il cuore, tornare a essere spensierati, bambini in grado di
volare, di amare gratuitamente, in grado di riscoprire la gioia dentro
un fiore, in grado di meravigliarsi di un’ape che esegue inconsapevole
l’impollinazione. Insomma, dobbiamo tornare a essere in grado di fare
ciò che abbiamo voglia di fare senza regalare il nostro tempo a
qualcuno. O peggio ancora, svenderlo! Il tempo è denaro, ma che valore
diamo al nostro tempo (limitato)?
Noi non siamo egoisti,
non possiamo odiare, discriminare o giudicare. Solamente quando siamo in
grado di dare, possediamo veramente. Tutto ciò che non siamo in grado
di dare ci possiede. Se siamo amore possiamo solo amare. Questo è il
nostro scopo. Se volessimo spremere un’arancia e tirarne fuori del succo
di mela risulterebbe impossibile, perché quindi affannarci per essere
ciò che non siamo? E la prima persona d’amare, quella più importante,
siamo noi. Se non riusciamo ad amarci e rispettarci, come potremo farlo
con gli altri?
Chi non si attiene alla
propria natura lo capisce da sé e una volta capito intuirà che non è poi
tanto conveniente rinnegarla. Piuttosto sarà vantaggioso verificare se
stiamo vivendo per realizzare i nostri sogni oppure li abbiamo
trascurati. I sogni si realizzano se non abbandoniamo la partita. Colui
che perde è perché ha smesso di giocare, colui che vince invece non
smette mai. E alla fine è sicuro che vincerà perché avrà vissuto per il
proprio scopo e non avrà rimpianti, qualsiasi piolo sia riuscito a
raggiungere sulla scala del proprio divenire.
E’ inutile cercare le
differenze che separano. Più utile è invece rendersi conto dei punti di
incontro che portano al dialogo e alla comprensione reciproca.
L’intolleranza comporta il fatto che si è smesso d’imparare e le forme
d’intolleranza più dannose sono quelle connesse con la differenza
d’opinione religiosa, razziale e politica.
Cristianesimo: Dio è amore e chi vive nell’Amore vive in Dio e Dio vive in lui. Chi perdona, ama.
Buddismo: Chi non ama non
conosce Dio. Perché Dio è amore. L’odio non è mai diminuito dall’odio: è
diminuito solamente dall’amore: questa è una legge eterna.
Giudaismo: L’amore è l’inizio e la fine della Torà. La cosa più bella che può fare un uomo è perdonare i torti.
Confucianesimo: L’amore appartiene all’alta nobiltà del cielo ed è la pacifica casa in cui l’uomo dovrebbe abitare.
Taoismo: Rispondi all’offesa con la bontà.
Culto dei Sik: Dove c’è perdono c’è Dio.
Islam: Perdona il tuo servitore settanta volte al giorno.
Sufismo: Assennati e
folli, tutti stanno cercando, infelici, Lui, nella moschea, nel tempio,
nella chiesa. Perché solo Dio è l’unico Dio d’amore. E l’amore chiama da
tutti questi luoghi, perché in ciascuno è la sua casa.
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