Quando i bambini nascevano sotto i cavoli
Era il tempo dei cavoli: una coppia faceva zin zin e puf... spesso nasceva un bambino, in modo semplice e naturale, senza fertilizzanti, senza gravidanze assistite.
Oggi sembra che avere un figlio sia sempre più difficile.
L'infertilità è il prezzo pagato al progresso, all'inquinamento, allo
stress da civiltà industrializzata e tecnologica, a ciò che si mangia, a ciò
che si respira, ai ritmi di vita e di lavoro innaturali che hanno
sopraffatto gli istinti primari.
Per le coppie in difficoltà
procreativa (e sono numerose) la psicosi da figlio che non arriva diventa una
fissazione, forse perchè, ancora adesso e nonostante l'impero del dio denaro,
lasciare un'appendice di sè è uno dei pochi obiettivi che sa dare veramente
senso alla vita umana.
Il calvario inizia con la diagnosi di infertilità di lui o
di lei dopo un tempo ragionevolmente lungo di tentativi a vuoto; quali
alternative, quali rimedi?
Il primo è l'adozione,
penalizzata pesantemente per due motivi: i tempi lunghissimi della burocrazia
che trasforma il percorso in una via crucis con costi non alla
portata di tutti; il secondo sono i dubbi e le perplessità che nascono
dall'accettare un bambino figlio di non si sa chi; quale indole avrà? E se
fosse figlio di uno psicopatico? Un terno al lotto.
Sì, perchè nel volere figli c'è
anche una componente di egoismo; il figlio è una prosecuzione di noi, una
nostra proiezione e lo vorremmo simile e bello nella presunzione che noi siamo
giusti e belli. Infatti "ogni scarrafone è bello a mamma soja",
anche se fosse deficiente come la mamma o il papà naturale perchè è decisamente
più facile accettare la propria deficienza rispetto a quella degli altri.
Per poter dire, a pieno diritto
"E' tutto suo padre".
La seconda alternativa è la
cosiddetta fecondazione assistita, che può essere omologa (quando
ovuli e liquido seminale appartengono alla coppia, benchè assemblati in
centrifuga o in vitro e reintrodotti meccanicamente) od eterologa (quando gli
ovuli o il liquido seminale provengono da donatori).
Ed è relativamente a questa seconda
soluzione che i questi giorni ci arrivano notizie delle prime gravidanze
italiane ottenute con utilizzo di un donatore esterno di spermatozoi a tre mesi
dalla sentenza 162/2014 della Consulta che ad aprile ha dichiarato illegittimo
il divieto di fecondazione eterologa previsto dalla legge
40/2004. *
Infatti in Italia la fecondazione
eterologa era vietata e, a tre mesi dalla sua legittimità, non esiste ancora un
protocollo o linee guida che ne regolamentino il lato bioetico, se non sotto il
profilo strettamente da procedimento medico.
E la cosa apre scenari che vanno
dalla sfiga nera alla fortuna sfacciata: chi sceglie il donatore e le
sue caratteristiche? Probabilmente, se lo fa il ginecologo utilizzando
donatori rigorosamente anonimi, l'attenzione del professionista sarà
soprattutto rivolta alla qualità dei gameti, alla loro forza vitale e
resistenza in ambienti ostili, e non importa se il donatore o la donatrice
siano alti, bassi, grassi o magri, sinceri od ipocriti, brave persone o
grandissimi stronzi.
E se invece fosse la coppia con
problemi di fertilità a scegliere? Tra gli amici, i conoscenti che piacciono o,
addirittura, facendo una selezione personale tra sconosciuti/e attraverso test
come quando un'azienda recluta un manager e lo vuole adatto ai suoi scopi?
In assenza di regole tutto può
essere e tutto può accadere.
Ma una cosa è e resta certa: quando
nasce un bambino non si sa mai come sarà; per fortuna ogni essere umano è unico
e non c'è formula matematica che ci dica con certezza cosa e quanto prenderà
dai suoi genitori naturali.
Ed è ancora e proprio questo il
mistero e il bello della vita e della nascita.
Ad esempio, mia madre, a mezzo
secolo abbondante dal lieto evento, sta ancora recriminando che da lei ho preso
poco, forse voleva un clone e si ritiene molto più saggia di me che sono
semprepazza.
Ma io sono contenta così, e pensare
che sono nata sotto un cavolo, come avveniva un tempo, senza fertilizzanti e
senza fecondazione assistita...
* A dare notizia
delle prime tre coppie italiane che a Roma hanno ottenuto una gravidanza
grazie ad un dono di gameti è Filomena Gallo, dell'associazione Coscioni. A
Milano Severino Antinori, pioniere della fecondazione assistita, ha invece annunciato
l'avvenuto concepimento, grazie al seme fornito da un donatore anonimo, da
parte di una coppia pugliese con problemi di fertilità maschile.
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti spam, offensivi, non pertinenti e quelli riportanti indirizzi mail o link sospetti saranno cancellati.