Garanzia Giovani
Fallire prima ancora di cominciare si può e lo dimostra Garanzia Giovani, l’ambizioso (sulla carta e sui media)
progetto varato dal governo Renzi, secondo il quale si dovrebbero aprire le
porte del mondo del lavoro a una miriade di giovani. Beh, finora non è
stato così, per tutta una serie di motivi che erano ben noti prima ancora di
pubblicizzare il piano. Ma il piano è europeo, quindi da spendere con i mass
media.
In sostanza i giovani tra
15 e 29 anni disoccupati possono aderire ad un piano che promette loro
formazione e lavoro, passando tramite i Centri per l’Impiego e le agenzie
private convenzionate (!). Per la sola Sardegna son previsti 54 milioni di
euro. Si parte da una iscrizione al portale e poi attraverso la presa in carico
e la profilazione da parte degli uffici per il lavoro si dovrebbe arrivare ad
una offerta formativa o lavorativa, consistente in tirocini, apprendistato,
servizio civile o contratti di lavoro con dei bonus per chi assume. Per i più
temerari ci sono i percorsi per l’autoimprenditorialità.
Da
quando tutto è partito è passato parecchio tempo, ma ancora di risultati non se
ne vedono. Perché? La risposta è disarmante: perché non c’è lavoro, non ci sono
le possibilità nemmeno di inserire gratuitamente i giovani nelle imprese. Chi
si illudeva di una riuscita si metta l’anima in pace, non può funzionare,
perché a monte mancano le condizioni.
Le imprese sono strangolate dalla crisi e dalle tasse troppo
alte, siamo in recessione da anni e mancano i segnali per la fuoriuscita dal
baratro. La cosa sconcertante sono però i giovani che ci hanno creduto: ma li
leggono almeno i giornali? Sanno quali sono le condizioni economiche del paese?
Sembrerebbe di no, perlomeno non quelli che credono in Garanzia Giovani.
Fortunatamente non sono tutti così.
Ieri si leggeva su un quotidiano che circa 3,2 milioni di italiani, in parte giovani, stanno meditando di partire
dall’Italia alla ricerca di lavoro all’estero. Qualcuno informato c’è
ancora, meno male. Ecco perché il piano è destinato a non produrre effetti,
semplicemente perché di possibilità di inserimento non ce n’è.
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Per ogni servizio reso o andato a buon fine, le agenzie private vengono generosamente remunerate. Ecco l’arcano. Viene da pensare allora che Garanzia Giovani sia un modo come un altro per elargire prebende, per duplicare i servizi con copie sbiadite. Meglio sarebbe stato riorganizzare gli uffici pubblici esistenti, svecchiarli, metterli nelle condizioni di interagire con le aziende (ma lo sa il Governo che i Centri per l’Impiego non hanno un collegamento con le banche dati delle inutili e costose camere di Commercio?). Quindi qualcuno spieghi ai nostri ragazzi che se le imprese non riprendono a marciare e a diventare competitive grazie a politiche che finalmente le aiutano, nessun piano europeo, italiano o regionale potrà mai aiutarli e anziché passare il tempo a scrivere minchiate su Facebook sarebbe meglio, dato il prossimo futuro che li aspetta, studiare una lingua straniera e prepararsi ad un soggiorno di lavoro all’estero.
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