Il ruolo di Putin e della Russia all’interno dello scacchiere internazionale
Si sta sempre più diffondendo l’idea che la Russia di Putin possa agire da forza utile a contrastare i piani dell’élites che intendono portare a compimento l’edificazione del Nuovo ordine mondiale. [1]
Se Machiavelli fosse vivo, ammirerebbe Putin poiché egli è statista gagliardo ed accorto, una sorta di Valentino del XXI secolo, su scala planetaria. Se dimentichiamo il probabile significato del suo cognome e se intendiamo cullare delle illusioni, possiamo pure vedere nel nuovo Cesare Borgia il paladino dei paesi che non vogliono sottomettersi alla prepotenza atlantica.
La politica vera, però, non si svolge sul proscenio delle relazioni tra alleati e delle tensioni fra antagonisti, bensì dietro le quinte. Per questo motivo ci sembra chimerico vagheggiare una denuncia per opera di Putin del 9 11 come inside job, coram populo. Se ciò accadesse, gli Stati Uniti sarebbero annichilati all’istante, ma il presidente russo non gioca la carta che lo porterebbe a vincere la partita. Perché? Perché egli presumibilmente non è, malgrado l’immagine di uomo energico ed intemerato, il fautore della libertà contro la tirannide occidentale, ma l’attore di un dramma, il cui regista è nerovestito.
Certo, se confrontato con la squallida inettitudine di fantocci come Obama o Renzi, colui spicca per la sua statura, ma sia l’esperienza delle cose metapolitiche sia certe profezie bibliche e coraniche (si intendano pure le profezie come annunci che Essi dirigono verso l’adempimento) ci invitano alla prudenza. La Russia è pur sempre Magog. E’, insieme con la Cina e l’India, la macroregione che pare destinata a sopraffare le nazioni occidentali dopo un feroce conflitto. L’assetto internazionale è sul punto di essere ridefinito secondo i piani occulti di chi, manovrando tutti i contendenti, usa rivalità reali e fittizie per conseguire i suoi fini, come il timoniere esperto sa sfruttare la corrente contraria per mantenere la rotta e condurre la nave in porto.
Rileggere “1984” di George Orwell può essere di giovamento per intuire gli sviluppi degli accadimenti attuali.
Un altro argomento smorza facili entusiasmi. La Russia è antesignana nella guerra climatica ed i suoi vertici dichiarano la necessità di combattere il riscaldamento globale provocato dal biossido di carbonio attraverso interventi di geoingegneria ufficiale. Il global warming, comunemente inteso, è una menzogna e dove alberga una menzogna ne pullulano presto altre. Questi possono sembrare solo piccoli indizi, ma rivelano l’adesione della Federazione russa ad un disegno inconfessabile, denotano il fatto che essa obbedisce ad ordini provenienti dall’alto, anzi obbedisce ad un... Ordine.
Abbiamo torto o ragione, se non facciamo assegnamento sul ruolo salvifico di Putin? Il tempo ci darà la risposta, anche se i posteri rischiano di non sopravvivere al flagello per stabilire chi fu più lungimirante.
[1] Tale interpretazione è sostenuta ed argomentata, tra gli altri, da Francesco Amodeo, nell’editoriale intitolato "Il loro piano sta fallendo: benvenuti nel nuovo disordine mondiale. Ora tutto dipende da noi", 2014
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