domenica 1 giugno 2014

The Lancet, ha ufficialmente classificato il fluoro come una neurotossina



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Ed ecco che più antica e prestigiosa rivista medica al mondo, The Lancet, ha ufficialmente classificato il fluoruro di sodio come una neurotossina, nella stessa categoria di arsenico, piombo e mercurio. In tutto il mondo, il movimento che intende far eliminare il fluoruro di sodio dall’acqua potabile è molto cresciuto negli ultimi anni, presentando numerose prove circa la nocività di questo additivo. A tal proposito, la relazione pubblicata nel numero di marzo della rivista Lancet ha individuato cinque prodotti chimici industriali come sostanze neurotossiche: piombo, metilmercurio, policlorobifenili, arsenico e toluene. La relazione prosegue affermando che, al momento, sono stati identificate sei sostanze neurotossiche addizionali: manganese, fluoruro, clorpirifos, dichlorodiphenyltrichloroethane, tetracloroetilene, ed etere di difenile polibromurato. Gli autori dello studio precisano che il più di questi neurotossici restano ancora da scoprire. La rivista Lancet ha, quindi, valutato il fluoruro di sodio come una neurotossina. Nel rapporto viene segnalato come diverse disabilità dello sviluppo neurologico, tra cui il disturbo da deficit di attenzione, iperattività, dislessia e altri disturbi cognitivi, stiano interessando milioni di bambini in tutto il mondo, secondo quella che viene indicata come “pandemia di neurotossicità in sviluppo”. Nel rapporto Lancet, dunque, gli autori propongono una strategia globale di prevenzione, sostenendo come : “i prodotti chimici non testati dovrebbero essere considerati come insicuri per lo sviluppo del cervello e quindi, le sostanze chimiche in uso e tutti i nuovi prodotti chimici dovrebbero essere sottoposti alla prova di neurotossicità”. La conclusioni del rapporto coincidono con i risultati di una meta-analisi condotta dall’università di Harvard secondo la quale i bambini abitanti in zone con acqua fortemente addizionata da fluoruro presentano coefficienti intellettivi “significativamente inferiori” rispetto a quelli dei bambini che vivono in zone con basse quantità di fluoruro nelle riserve d’acqua. La presenza di fluoruro di sodio nell’acqua potabile è stata, inoltre, collegata a diversi tipi di cancro. Allo stato attuale, il fluoruro di sodio è presente nelle forniture idriche di gran parte del Nord America ma è in aumento il numero di quei Paesi che vietano o rifiutano la fluorizzazione dell’acqua, pratica che è stata vietata completamente in gran parte dell’Europa e in molti altri paesi sviluppati di tutto il mondo.

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