Prosegue il dibattito relativo alla
Cannabis ed al suo utilizzo terapeutico: è ormai assodato che i derivati
della cannabis possano essere impiegati per lenire alcune sofferenze
fisiche di persone affette da particolari patologie. L’utilizzo terapeutico di cannabinoidi
è una realtà sperimentata in diversi paesi; anche in Italia, dove una
normativa del 2007, il decreto ministeriale n.98, riconosce le proprietà
terapeutiche del THC (tetraidrocannabinolo), il principale principio
attico della cannabis per l’appunto.
Quando si pensa alla cannabis non si deve cadere nel tranello di far riferimento esclusivamente al suo utilizzo ricreativo, quello tanto per intenderci di chi cerca di sballarsi fumando marijuana; l‘uso terapeutico della cannabis è tutt’altra cosa e diversi studi scientifici continuano a sostenere che i potenziali effetti benefici su persone affetta da patologie anche gravi potrebbero essere consistenti. Dal lenire i dolori di chi affronta la chemioterapia al far tornare l’appetito a chi soffre di disturbi dell’alimentazione passando per altri utilizzi, ancora in fase sperimentale, come ad esempio quello relativo alle persone affette da Sclerosi Multipla.
Secondo un recente studio della American Academy of Neurology infatti, i farmaci a base di cannabis sarebbero efficaci per alleviare i sintomi della sclerosi, in particolare per quello che riguarda il dolore derivato dagli spasmi.
Detto dell’ aspetto legislativo della cannabis terapeutica e di come funzionino le varie normative a livello regionale, andiamo a vedere nel tecnico come accedere alle cure a base di cannabis, come ottenere il farmaco, dove trovarlo e come assumere i farmaci a base di cannabinoidi.
Quando si pensa alla cannabis non si deve cadere nel tranello di far riferimento esclusivamente al suo utilizzo ricreativo, quello tanto per intenderci di chi cerca di sballarsi fumando marijuana; l‘uso terapeutico della cannabis è tutt’altra cosa e diversi studi scientifici continuano a sostenere che i potenziali effetti benefici su persone affetta da patologie anche gravi potrebbero essere consistenti. Dal lenire i dolori di chi affronta la chemioterapia al far tornare l’appetito a chi soffre di disturbi dell’alimentazione passando per altri utilizzi, ancora in fase sperimentale, come ad esempio quello relativo alle persone affette da Sclerosi Multipla.
Secondo un recente studio della American Academy of Neurology infatti, i farmaci a base di cannabis sarebbero efficaci per alleviare i sintomi della sclerosi, in particolare per quello che riguarda il dolore derivato dagli spasmi.
Detto dell’ aspetto legislativo della cannabis terapeutica e di come funzionino le varie normative a livello regionale, andiamo a vedere nel tecnico come accedere alle cure a base di cannabis, come ottenere il farmaco, dove trovarlo e come assumere i farmaci a base di cannabinoidi.
Procedura per ottenere medicinali a base di cannabis:
Per prima cosa si deve trovare un medico
che lo prescriva; deve essere uno specialista ospedaliero della Asl di
competenza per avere il farmaco a carico della Asl; in alternativa può
essere prescritto anche da un medico di base ma in questo caso il
farmaco non sarà rimborsabile dall’Asl.
Il medico che prescriverà il farmaco a base di cannabis (Bedrocan,Bediol,Bedica o Bedrobinol) dovrà compilare l’apposita richiesta per l’importazione del farmaco: tale richiesta dovrà poi passare al Ministero della Salute che è responsabile per l’importazione dei farmaci in Italia e che può bloccare l’acquisto del farmaco a base di cannabis.
Se il Ministero della Salute fornisce il nulla osta, la farmacia ospedaliera cui ci si era rivolti provvederà a contattare direttamente l’azienda produttrice del farmaco; che si trova all’estero. La pratica di importazione sarà quindi, come si capisce, molto farraginosa (e dispendiosa, dato che il costo del farmaco si aggira all’incirca sui 7 euro al grammo) al punto che ci vuole circa un mese di tempo per avere a disposizione il farmaco.
Quando questo sarà arrivato, si potrà andare a ritirarlo presso la farmacia ospedaliera; che funge solo da tramite tra il Ministero della Sanità ed il paziente al quale spetterà l’onere della spesa del farmaco. Vi è una legge in Italia che sancisce che l’importazione di farmaci dall’estero possa avvenire senza costi per il paziente soltanto nel caso in cui la somministrazione del farmaco stesso sia effettuata in ambito ospedaliero.
Questa è la normativa di riferimento nazionale, poi alcune regioni hanno emanato nel tempo leggi regionali che prevedono l'erogazione gratuita del farmaco dopo un periodo di prova iniziato in ambito ospedaliero. Passato questa fase di sperimentazione il paziente ha quindi diritto ad avere gratuitamente la cannabis terapeutica per il proseguimento della cura.
Il medico che prescriverà il farmaco a base di cannabis (Bedrocan,Bediol,Bedica o Bedrobinol) dovrà compilare l’apposita richiesta per l’importazione del farmaco: tale richiesta dovrà poi passare al Ministero della Salute che è responsabile per l’importazione dei farmaci in Italia e che può bloccare l’acquisto del farmaco a base di cannabis.
Se il Ministero della Salute fornisce il nulla osta, la farmacia ospedaliera cui ci si era rivolti provvederà a contattare direttamente l’azienda produttrice del farmaco; che si trova all’estero. La pratica di importazione sarà quindi, come si capisce, molto farraginosa (e dispendiosa, dato che il costo del farmaco si aggira all’incirca sui 7 euro al grammo) al punto che ci vuole circa un mese di tempo per avere a disposizione il farmaco.
Quando questo sarà arrivato, si potrà andare a ritirarlo presso la farmacia ospedaliera; che funge solo da tramite tra il Ministero della Sanità ed il paziente al quale spetterà l’onere della spesa del farmaco. Vi è una legge in Italia che sancisce che l’importazione di farmaci dall’estero possa avvenire senza costi per il paziente soltanto nel caso in cui la somministrazione del farmaco stesso sia effettuata in ambito ospedaliero.
Questa è la normativa di riferimento nazionale, poi alcune regioni hanno emanato nel tempo leggi regionali che prevedono l'erogazione gratuita del farmaco dopo un periodo di prova iniziato in ambito ospedaliero. Passato questa fase di sperimentazione il paziente ha quindi diritto ad avere gratuitamente la cannabis terapeutica per il proseguimento della cura.
Modalità di assunzione e dosaggio della cannabis ad uso terapeutico:
Per quanto riguarda modalità di
assunzione della cannabis ad uso terapeutico, il dosaggio varia da
persona a persona: la quantità da assumere viene stabilita dal medico e
solitamente si va da un minimo di 1 grammo fino a 5 grammi al giorno.
Il che fa capire perché si parli di terapia costosa se è vero quanto
sopra detto, ovvero che il costo del farmaco a base di cannabis si
aggira sui 7 euro al grammo.
La responsabilità per quello che riguarda le indicazioni terapeutiche e dosaggio ricade intermente sul medico dato che la cannabis non è un farmaco registrato in Italia ma viene importato. Il paziente deve quindi firmare il consenso informato prima di assumere il farmaco.
Per la modalità di assunzione del farmaco a base di cannabis, quella più diffusa è la vaporizzazione, ovvero assunzione tramite apparecchi simili agli aerosol. Grazie a questo metodo non si disperde praticamente nulla del principio attivo al contrario, ad esempio, di quanto avviene fumando la cannabis, processo durante il quale la combustione fa perdere fino al 60% del principio.
Altri metodi di assunzione molto utilizzati sono l’infusione (come se si trattasse di una tisana), e quello di aggiungere la cannabis agli ingredienti utilizzati nella preparazione di alimenti quali ad esempio i biscotti.
Bibliografia La responsabilità per quello che riguarda le indicazioni terapeutiche e dosaggio ricade intermente sul medico dato che la cannabis non è un farmaco registrato in Italia ma viene importato. Il paziente deve quindi firmare il consenso informato prima di assumere il farmaco.
Per la modalità di assunzione del farmaco a base di cannabis, quella più diffusa è la vaporizzazione, ovvero assunzione tramite apparecchi simili agli aerosol. Grazie a questo metodo non si disperde praticamente nulla del principio attivo al contrario, ad esempio, di quanto avviene fumando la cannabis, processo durante il quale la combustione fa perdere fino al 60% del principio.
Altri metodi di assunzione molto utilizzati sono l’infusione (come se si trattasse di una tisana), e quello di aggiungere la cannabis agli ingredienti utilizzati nella preparazione di alimenti quali ad esempio i biscotti.
1. http://www.cannabisterapeutica.info/
2. http://www.associazionelucacoscioni.it/campagna/cannabis-terapeutica
Articoli correlati
Marijuana medica: perché in Italia è ancora difficile accedere alla terapia
http://www.laveracronaca.com/sociale/1485-cannabis-terapeutica-come-accedere-alle-cure
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti spam, offensivi, non pertinenti e quelli riportanti indirizzi mail o link sospetti saranno cancellati.