Dramma ad Acerra, suicida una operaia Fiat in cassa
integrazione
La donna di 47 anni lavorava allo stabilimento di Nola. Il
corpo trovato nell'appartamento dopo quattro giorni. Due anni fa aveva scritto
sul sito del Comitato mogli operai Pomigliano D'Arco: "Non si può
continuare a vivere per anni sul ciglio del burrone dei licenziamenti"
Dramma della solitudine ad Acerra, nel Napoletano: una donna
di 47 anni, M.B., operaia in cassa integrazione del reparto logistico Fiat a
Nola, si è uccisa nella propria abitazione martedì scorso, ma il cadavere è
stato ritrovato solo ieri sera. A dare l'allarme alcuni vicini preoccupati dei
cattivi odori che provenivano dall'appartamento.
La donna, secondo i primi accertamenti, sarebbe morta per le
forti emorragie interne provocate da alcuni fendenti all'addome che si sarebbe
inferta da sola. A dare certezza alle ipotesi sarà ora l'autopsia disposta dal
magistrato di turno.
La cassaintegrata si è stesa sul letto e, dopo essersi
ferita con un coltello da cucina, ha cercato di raggiungere il telefono, senza
però riuscire ad afferrarlo. La donna, dalla separazione dal marito, avvenuta
qualche anno fa, viveva da sola in un appartamento nel Rione Spiniello di
Acerra. L'operaia era da circa sei anni in cig, che le sarebbe scaduta il 13
luglio prossimo, e secondo quanto raccontato da amici e colleghi, soffriva di
crisi depressive.
La 47enne il 2 agosto 2011 aveva scritto sul sito del
Comitato mogli operai Pomigliano D'Arco: "Non si può continuare a vivere
per anni sul ciglio del burrone dei licenziamenti". Una sorta di articolo
intitolato dal titolo "Suicidi in Fiat", che prendeva spunto dal
tentativo di suicidio di un operaio dello stabilimento Fiat di Pomigliano
D'Arco che aveva tentato di togliersi la vita ferendosi più volte con un'arma
da taglio. "L'intero quadro politico-istituzionale - scriveva la donna -
che da sinistra a destra ha coperto le insane politiche della Fiat, è
corresponsabile di questi morti insieme alle centrali confederali". Nello
scritto, la donna accusa Fiat e Marchionne di "fare profitti letteralmente
sulla pelle dei lavoratori che sono costretti ormai da anni alla miseria di una
cassa integrazione senza fine ed a un futuro di disoccupazione".
"Il tentato suicidio di oggi di Carmine P. - aggiungeva
Maria - cui auguriamo di tutto cuore di farcela, il suicidio di Agostino Bova
(ex operaio di Termini Imerese) dei giorni scorsi, che dopo aver avuto la
lettera di licenziamento dalla Fiat per futili motivi è impazzito dalla
disperazione ammazzando la moglie e tentando di ammazzare la figlia prima di
togliersi la vita, sono solo la punta iceberg della barbarie industriale e
sociale in cui la Fiat sta precipitando i lavoratori. Anche per questo la lotta
dei lavoratori Fiat contro il piano Marchionne ed a tutela dei diritti e
dell'occupazione - concludeva - rappresenta un forte presidio di tenuta
democratica per l'intera società".
Fonte napoli.repubblica.
Prendo un coltello e comincio ad accoltellarmi da sola al
ventre.
Un gesto che solo l'incoscienza e non la
disperazione può portare a commettere.
Nessuno nega che i problemi, anche e soprattutto quelli di
natura economica, possano destabilizzare il più ponderato essere umano, ma
ammazzarsi da soli a coltellate è tutta un'altra cosa.
Continua a passare il messaggio che la gente si uccida per
la crisi (e spesso è così), ma non si può negare il fatto ormai agli occhi di
tutti di come siano le "cure" che dovrebbero aiutare a star meglio le
persone a spingerle a commettere atti di natura violenta contro se stesse e/o
gli altri che mai avrebbero fatto da "lucide".
Impicaggioni, autoaccoltellamenti, overdose di farmaci:
questa è la natura violenta degli psicofarmaci che continuano a non farvi
vedere.
Aprite gli occhi, e ogni volta in cui leggerete sul giornale
di un suidicio, ricordate che le parole "soffriva di crisi depressive"
significano "assumeva antidepressivi SSRI od SNRI".
Aprite gli occhi, e ogni volta in cui leggerete sul giornale di un suidicio, ricordate che le parole "soffriva di crisi depressive" significano "assumeva antidepressivi SSRI od SNRI"
RispondiEliminadavvero bravo sig. Marcello Salas ! hai fatto centro !
Aprite gli occhi, e ogni volta in cui leggerete sul giornale di un suidicio, ricordate che le parole "soffriva di crisi depressive" significano "assumeva antidepressivi SSRI od SNRI"
RispondiEliminadavvero bravo sig. Marcello Salas ! hai fatto centro !
Ti ringrazio Romano Cervo, anche se non ho fatto poi molto, ho solo condiviso delle informazioni che ritengo utili e che difficilmente saranno diffuse dal main stream che come sappiamo risponde al vero potere del sistema ed al suo dio denaro.
EliminaSono convinto che sia molto importante conoscere un'altra versione per potersi fare delle domande e giungere a delle conclusioni personali, non quelle che ci inculcano a forza di tg e giornali.
Buona vita.
meditate gente , meditate ! ovviamente non è escluso l'effetto degli alcolici e degli stupefacenti !
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