“Il primo respiro” racconta la nascita, la simbiosi tra madre
e figlio, l’ancestrale capacità della donna di dare la vita e di dare
alla luce. Un documentario che vale la pena vedere.
Mostra come viene affrontato il momento
della nascita nelle differenti culture. Il regista Gilles de Maistre ha
effettuato una sorta di viaggio attraverso le culture della nascita,
filmando la venuta al mondo di neonati americani, messicani, brasiliani,
francesi, nigeriani, tanzaniani, indiani, vietnamiti, giapponesi e
russi. Le ambientazioni sono naturali, i personaggi reali e le
situazioni estremamente precise. Non c’è alcuna ricostruzione, ma un
unico intento: mostrare la storia vera, vissuta così come si svolge
nella realtà. E’ un film-documentario che mostra la forza delle donne
nel miracolo della nascita.
Il 29 marzo 2006 si è verificata un’eclissi di sole visibile dal
nostro pianeta. Mentre il sole lentamente si oscurava, le donne
protagoniste del film hanno dato la vita ai loro bambini. Ognuna secondo
le proprie tradizioni o scelte. Il film racconta la storia del primo
respiro che dà inizio alla vita, ma anche l’importanza che il parto ha
per la donna. Partire per un insolito viaggio in giro per il mondo con
l’unico obiettivo di esplorare l’universo delle nascite, tanto vario
quanto i popoli che vivono su questa terra: è questo l’obiettivo del
film. Le ambientazioni sono naturali, i personaggi reali e le situazioni
estremamente precise. Non c’è alcuna ricostruzione, ma un unico
intento: mostrare la storia vera, vissuta così come si svolge sotto i
nostri occhi.
La Natura come ambientazione:
L’acqua, il deserto, il ghiaccio, la giungla. Dalle sabbie calde del deserto dei Tuareg al candore della tundra siberiana; dalle terre selvagge dei Masai ai locali notturni di Parigi; dall’America militante alla foresta amazzonica; dalla bellezza sacra del Gange al Giappone tradizionale; dai popolosi ospedali vietnamiti al pacifico delfinario messicano: il film ha come ambientazione il pianeta stesso.
Il Sole Nero come fonte di luce:
I destini di tutti i nostri personaggi si compiono in un lasso temporale di 48 ore e la loro storia ruota intorno ad un’unica giornata: il 29 marzo 2006.
Una sceneggiatura in movimento:
La sceneggiatura è stata scritta partendo da un’inchiesta giornalistica che costituisce la base del film e diventa la sua colonna vertebrale.
La storia della Vita, la storia delle nostre vite …
Il film comunica attraverso le immagini tutta la poesia del passaggio: la donna che diventa madre, l’uomo che diventa padre, il bambino che entra nella vita.
La Natura come ambientazione:
L’acqua, il deserto, il ghiaccio, la giungla. Dalle sabbie calde del deserto dei Tuareg al candore della tundra siberiana; dalle terre selvagge dei Masai ai locali notturni di Parigi; dall’America militante alla foresta amazzonica; dalla bellezza sacra del Gange al Giappone tradizionale; dai popolosi ospedali vietnamiti al pacifico delfinario messicano: il film ha come ambientazione il pianeta stesso.
Il Sole Nero come fonte di luce:
I destini di tutti i nostri personaggi si compiono in un lasso temporale di 48 ore e la loro storia ruota intorno ad un’unica giornata: il 29 marzo 2006.
Una sceneggiatura in movimento:
La sceneggiatura è stata scritta partendo da un’inchiesta giornalistica che costituisce la base del film e diventa la sua colonna vertebrale.
La storia della Vita, la storia delle nostre vite …
Il film comunica attraverso le immagini tutta la poesia del passaggio: la donna che diventa madre, l’uomo che diventa padre, il bambino che entra nella vita.
Il documentario
http://www.dionidream.com/respiro-documentario-nascita/
In ogni angolo della terra... in tutte le culture ... c'è un momento unico e universale.... LA NASCITA! La storia di tutti noi!
docu-trailer
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