Dieci verità
1. IL SANGUE ALCALINO
Prima verità è che l’essere umano ha un sangue fruttariano, vale a dire alcalino,
stando tra il 7.30 e il 7.50 di pH sulla scala acido alcalina, che va
dallo zero (massima acidità) a 14 (massima alcalinità) e che ha nella
quota 7.00 il suo valore neutro. Mentre canidi, felini, coccodrilli e
sciacalli, condor e iene, stanno decisamente sotto il punto 7.00, a
livelli di evidente acidità.
Questo discorso sul sangue è fondamentale, anche perché vale per tutti gli umani. Bianchi e neri, maschi e femmine, piccini e adulti, integri e operati, sani e malati, gruppo Rh-positivo e negativo, Scorpioni e Ariete, vegani e non-vegani, tutti con sangue alcalino tipico dei mangiatori di frutta.
Questo discorso sul sangue è fondamentale, anche perché vale per tutti gli umani. Bianchi e neri, maschi e femmine, piccini e adulti, integri e operati, sani e malati, gruppo Rh-positivo e negativo, Scorpioni e Ariete, vegani e non-vegani, tutti con sangue alcalino tipico dei mangiatori di frutta.
2. TOTALE ASSENZA DI ENZIMA URICASI NEL CORPO UMANO
Seconda verità è che gli umani sono privi in modo assoluto di enzima uricasi nel
proprio organismo, e quindi non sono in grado di disgregare e di
espellere immediatamente l’acido urico, come avviene negli animali
carnivori.
Ricordiamo qui che un kg di carne, bianca-rossa o di qualsiasi altro colore, contiene 28 grammi di acido urico, una enormità, mentre pesce e crostacei ne contengono ameno 30 grammi. Se pensiamo che già un trasparente e leggero bicchiere di acqua entra facilmente dalla bocca e fuoriesce in parte e non senza difficoltà dal nostro corpo, possiamo solo immaginare i danni e i disastri che l’acido urico, veleno totalmente estraneo e inusitato per il corpo umano, arreca al nostro organismo.
Ricordiamo qui che un kg di carne, bianca-rossa o di qualsiasi altro colore, contiene 28 grammi di acido urico, una enormità, mentre pesce e crostacei ne contengono ameno 30 grammi. Se pensiamo che già un trasparente e leggero bicchiere di acqua entra facilmente dalla bocca e fuoriesce in parte e non senza difficoltà dal nostro corpo, possiamo solo immaginare i danni e i disastri che l’acido urico, veleno totalmente estraneo e inusitato per il corpo umano, arreca al nostro organismo.
3. STOMACO IPOCLORIDRICO E FRUTTARIANO
Terza verità è che gli umani hanno uno
stomaco fruttariano, con 10 volte meno acido cloridrico degli animali
carnivori, per cui sono impossibilitati a demolire i gusci proteici
delle proteine e di trasformarle in aminoacidi. Questo fatto significa
che ogni pasto carneo implica il rilascio nel tubo gastro-intestinale di
residui proteici mal digeriti che, nel caldo ambiente
intestinale vanno in rapida putrefazione, causando i tipici fetori da
topo-morto all’interno di noi stessi, con miasmi che risalgono
dall’intestino e causano riflussi e congestioni sanguigne un po’
dovunque.
4. INTESTINO DRAMMATICAMENTE INADATTO ALLE PROTEINE ANIMALI
Quarta verità è che gli umani hanno un intestino delicato,
complesso e suscettibile, 10 volte più lungo di quello degli animali
carnivori, costruito ad anse e a gomiti, enorme in superficie (400-600
mq equivalgono a due campi da tennis). Un intestino spugnoso,
peristaltico e reattivo (l’80% del sistema immunitario si trova sul
tratto intestinale con 150 centraline linfatiche chiamate placche di
Peyer). Tutto l’opposto di un intestino di animale carnivoro, che è
notoriamente corto, tozzo, liscio, acidificato ed uricasizzato.
5. IL LATTE UMANO
Quinta verità è che i neonati umani hanno a loro disposizione per lo svezzamento un latte materno trasparente,
dolce, basso-proteico e basso-lipidico, che è praticamente identico in
formula chimica al latte di mandorle, al succo d’uva e al succo
d’arancia, e simile a tutti gli altri succhi zuccherini di frutta
fresca.
Il latte di mucca, pecora e capra hanno 2-3 volte più materiale lipidico, proteico e caseinico del latte umano. Il latte di cagna è 6 volte più concentrato, il latte di gatta 7 volte e il latte di topo 10 volte. Ogni tipo di latte è ottimo cibo per svezzare il piccolo della sua rispettiva specie, secondo il disegno preciso e motivato di Madre Natura, e va assunto sempre e solo nei limiti temporali dell’emergenza chiamata svezzamento (dove si toglie, per l’appunto, il vezzo del latte).
Il latte di mucca, pecora e capra hanno 2-3 volte più materiale lipidico, proteico e caseinico del latte umano. Il latte di cagna è 6 volte più concentrato, il latte di gatta 7 volte e il latte di topo 10 volte. Ogni tipo di latte è ottimo cibo per svezzare il piccolo della sua rispettiva specie, secondo il disegno preciso e motivato di Madre Natura, e va assunto sempre e solo nei limiti temporali dell’emergenza chiamata svezzamento (dove si toglie, per l’appunto, il vezzo del latte).
6. IL SISTEMA IMMUNITARIO CRUDISTA-VEGANO
Sesta verità è che gli umani hanno un
sistema immunitario fruttariano, e questo fatto viene confermato dalla
non accondiscendenza immunitaria ai cibi di origine animale, visto che
ad ogni pasto carneo (come già dimostrato dagli esperimenti di Paul
Kouchakoff alla prima Conferenza Mondiale di Microbiologia di Parigi nel
1930, e riconfermato dai suoi allievi, premio Nobel per la medicina nel
1948) scatta la terribile, faticosa e debilitante emergenza chiamata leucocitosi,
con i leucociti che, dalla quota normale di 6-7000 unità per mmc, vanno
a raggiungere 20mila e oltre per mmc, nelle due ore successive al pasto
incriminato. Con frutta e verdura cruda, invece, non scatta alcun
meccanismo leucocitario, per cui i leucociti pre-pasto rimangono
inalterati sul livello 6-7000 in fase digestiva e post-digestiva,
risparmiando disastranti fatiche digestive-assimilative-evacuative al
sistema immunitario.
7. L’EQUILIBRIO VIBRAZIONALE FRUTTARIANO-CRUDISTA
Settima verità è che gli umani sono dotati di un equilibrio vibrazionale sensibilizzato
sulle onde e sui colori della frutta. L’organismo umano in piena salute
emette onde elettromagnetiche sull’ordine dei 6500 Angstrom e oltre. Se
va invece sotto tale livello, l’organismo si indebolisce, perde il suo
equilibrio e si ammala, come dimostrato dagli esperimenti ventennali
dell’ingegnere francese André Simoneton.
La frutta matura al naturale, biologica o non biologica (sempre meglio però che sia incontaminata dai pesticidi), sta dagli 8500 al tetto massimo dei 10 mila Angstrom, e viaggia dunque sui colori dell’infrarosso, regalando al corpo umano il massimo di vitalità.
La frutta matura al naturale, biologica o non biologica (sempre meglio però che sia incontaminata dai pesticidi), sta dagli 8500 al tetto massimo dei 10 mila Angstrom, e viaggia dunque sui colori dell’infrarosso, regalando al corpo umano il massimo di vitalità.
Le verdure crude seguono su ottimi livelli di 7500 Angstrom, mentre le verdure amidacee cotte
al minimo (patate e zucche non sbucciate, tuberi, semi ed anche cereali
messi in ammollo e cotti in modo breve e intelligente) riescono a
mantenersi su color rossi e rosati equivalenti a 6500 A, livello
accettabile.
Le proteine animali, i prodotti concentrati e devitalizzati,
i cibi cotti, i cibi zuccherati e salati, le vitamine e gli
integratori, i succhi di frutta in confezione, le marmellate, le paste, i
pani, i carboidrati da forno, le varie bevande inventate dalle
industrie alimentari, vanno tutte verso il basso della scala
Bovis-Simoneton, sui colori del grigio e dei raggi X, spesso sotto il
livello dei 3000 A°, dove ogni alimento diventa non più apportatore di
energia e di vitalità, ma cibo-ladro che, per essere in qualche modo
digerito, sottrae al tuo organismo potere calorico, potere enzimatico,
potere metilico, potere vitaminico e riserve minerali.
Ricordarsi pure che una temperatura superiore ai 110 ° C, applicata su qualsiasi carboidrato, dà luogo alla velenosissima acrilamide.
Ricordarsi pure che una temperatura superiore ai 110 ° C, applicata su qualsiasi carboidrato, dà luogo alla velenosissima acrilamide.
8. EPIDERMIDE TAPPEZZATA DA 5 MILIONI DI PORI TRASPIRANTI
L’uomo è dotato di una epidermide fruttariana, essendo egli privo di pelliccia e di piume, e costellato di milioni di pori traspiranti,
dove l’epidermide diventa secondo polmone e secondo rene, adatta a
scaricare quegli accumuli di veleno corporale che il sistema renale non
riesce a smaltire nelle urine.
9. IL GRUPPO FEGATO-PANCREAS-RENI FRUTTARIANO-CRUDISTA
L’essere umano è dotato di un sistema pancreatico compatto e tipicamente fruttariano. E’ dotato di un fegato crudista che diventa gonfio ed ipertrofico ad ogni pasto grasso e alto-proteico. I suoi glomeruli renali accettano
soltanto minerale organicato e finemente smembrato, ribellandosi al
minerale inorganico e cristallino, non elaborato dalle piante mediante
la funzione clorofilliana, e ribellandosi persino al minerale organico
delle piante, se ritrasformato in materia inorganica dal processo
disorganicante chiamato cottura.
10. STRUTTURA FISICA ED EMOZIONALE BASILARMENTE FRUTTARIANA
Ogni dettaglio fisico ed emozionale di contorno parla a favore della fruttarianeità del corpo umano,
dotato com’è di mani ditate e non artigliate, adatte a raccogliere
bacche e frutti, di occhi frontali e non laterali (tipiche dell’animale
sempre allertato per la caccia e l’aggressione), dotato di mandibole
mobili e non fisse, adatte dunque a sgretolare grani e semi, e non certo
a strappare tessuto nervoso ed osseo delle malcapitate vittime. Un
corpo con un animo e una sensibilità di tipo pacifico e spirituale, con
forte avversione per la presenza sconvolgente del sangue e per il suo
acre e cruento odore.
Nessun bambino umano (ma direi nemmeno
un adulto), di fronte a un coniglietto e a una mela o a una banana, va a
morsicare la creatura pelosa, come farebbero invece per irresistibile
istinto il cane e il gatto. Postata da Valdo Vaccaro tratto da: nonsoloanima.tv
“La natura è sovrana medicatrice dei
mali”, diceva Ippocrate, e l’igienismo non ha fatto altro che adottare
questo sano principio come sua inalterabile legge. Per l’igienismo la
malattia non è affatto un mostro diabolico, ma piuttosto una
intelligente, logica, positiva e risolutiva espulsione di tossine. Una
fase costruttiva indispensabile per realizzare un processo guaritivo.
Valdo Vaccaro
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