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“La mega discarica
di veleni tossici industriali del sito Montedison di Bussi: una bomba ecologica
che per decenni ha inquinato e letteralmente avvelenato i pozzi di circa 700
mila persone che abitano nella Val Pescara - in pratica, mezzo Abruzzo ha
bevuto acqua contaminata inconsapevole degli effetti sulla salute”.
Basterebbe questo
dato impressionante, per fare decadere ogni concetto di società, di civiltà, di
intelligenza, di giustizia, di libertà e di umanità.
L’acqua, è la
cartina di tornasole che misura il livello di qualità della nostra vita. Se
l’acqua è contaminata, tutto il resto lo è.
Non ci servono
psicologi e psichiatri per curare il nostro tormento esistenziale! Abbiamo solo bisogno di acqua e aria
pura, di un habitat liberato da ogni intrusione chimica, di etica, di
significato di bene comune e, più in generale, di una qualità di vita
sostenibile rispettosa della Madre Natura, delle sue regole ineludibili, e in
armonia con tutte le forme di vita.
Oggi, se intendi
sopravvivere, lavorando al chiuso di una delle migliaia di fabbriche fumanti
disseminate sul tessuto connettivo del nostro paese, devi mettere nel conto la
possibilità, non più remota, di morire di cancro. La salute come merce di scambio.
E lo stesso vale se intendi continuare a bere, a mangiare e a respirare. Una prospettiva che potrebbe apparire
fantascientifica e inimmaginabile, se non fosse quella cruda realtà, dalla
quale non ci possiamo più dissociare, sottrarre e fingere di non vedere.
La quasi totalità
degli individui, del mondo occidentale industrializzato, sono affetti (chi più
e chi meno) da un congruo numero di patologie, organiche e neurologiche,
relative dall’assunzione di cibo e di acqua contaminati, e che i “poverelli”
immaginano di potere combattere facendo uso di farmaci (principi attivi) che,
per la loro natura, le
controindicazione, e gli effetti collaterali, non potranno che acuirne il
disagio e la virulenza, vanificando ogni presunta e auspicata guarigione.
Oggi, tutta la catena alimentare, è totalmente compromessa da un’infinita lista di sostanze chimiche cancerogene, prodotte in forma parossistica da altrettante fabbriche fumanti che, a fronte di interesse particolare, disperdono sul territorio e nelle acque il loro carico di morte, con la facilità di chi ottempera ad un diritto - e in barba alla salute della gente comune e dell’ecosistema tutto.
Oggi, tutta la catena alimentare, è totalmente compromessa da un’infinita lista di sostanze chimiche cancerogene, prodotte in forma parossistica da altrettante fabbriche fumanti che, a fronte di interesse particolare, disperdono sul territorio e nelle acque il loro carico di morte, con la facilità di chi ottempera ad un diritto - e in barba alla salute della gente comune e dell’ecosistema tutto.
Si tratta di
antiparassitari, diserbanti, pesticidi, fertilizzanti, neonicotinoidi e di
particolari insetticidi a base di isomeri strutturali del gruppo degli
idrocarburi alogenati, come l’esaclorocicloesano ( BHC ), oggi presente in
percentuali elevatissime nelle acque di fiumi, laghi e falde. Decine di
migliaia di capi di bestiame, ogni anno, vengono abbattuti, ed altri ancora per
essere nati con malformazioni genetiche di ogni tipo .
I crimini contro l’ambiente e la salute dei cittadini, vanno condannati attraverso pene esemplari, pragmatiche e senza sconti, proporzionali hai danni provocati, fino alla carcerazione a vita. Diversamente per noi e i nostri figli, non ci sarà alcuna speranza di salvezza.
Siamo a un punto di non ritorno, e sentire ancora parlare di “politiche industriali” come la panacea di tutti i mali e soluzione della crisi, mi procura un senso di nausea e di voltastomaco.
I crimini contro l’ambiente e la salute dei cittadini, vanno condannati attraverso pene esemplari, pragmatiche e senza sconti, proporzionali hai danni provocati, fino alla carcerazione a vita. Diversamente per noi e i nostri figli, non ci sarà alcuna speranza di salvezza.
Siamo a un punto di non ritorno, e sentire ancora parlare di “politiche industriali” come la panacea di tutti i mali e soluzione della crisi, mi procura un senso di nausea e di voltastomaco.
Entro pochi anni,
le società ultra liberiste allo sfascio, dovranno fare i conti con la fame e
con la sete. La “roba”, prodotta dalla Bestia Liberista non avrà più alcun
valore!
Il commercio
dell’acqua, sarà l’affare degli affari, essendo il dono dei doni, il più nobile degli elementi e il più
prezioso dei gioielli.
Nel frattempo i
ghiacciai marciscono e si squagliano. Le acque dei fiumi raggiungono il mare
con il loro micidiale carico, di bombe chimiche, e un numero infinito di fabbriche
fumanti, si fottono miliardi di metri cubi di acqua, rendendola inutilizzabile
e putrida, contaminando le falde più profonde. Terribili guerre feriranno a
morte il pianeta, causa la corsa all’approvvigionamento delle ultime riserve
idriche.
Nel prossimo decennio succederà sempre più spesso di dover decidere chi avrà diritto all'acqua: le città, i campi o i fiumi.
Contemporaneamente, il progressivo aumento della siccità, incrementerà il prelievo delle acque per usi agricoli, innescando un pericoloso circolo vizioso.
Nel prossimo decennio succederà sempre più spesso di dover decidere chi avrà diritto all'acqua: le città, i campi o i fiumi.
Contemporaneamente, il progressivo aumento della siccità, incrementerà il prelievo delle acque per usi agricoli, innescando un pericoloso circolo vizioso.
A meno acqua, poi,
corrisponde una concentrazione più alta degli inquinanti a tal punto da
renderla inutilizzabile per qualsiasi uso. Auguri!!!
Se noi continuiamo
e persistiamo nell’acquistare, detergenti, detersivi, shampo, balsami e sterco
industriale, senza volere comprendere che stiamo avvelenando la nostra stessa
vita, per i nostri figli non ci sarà futuro.
Se non sappiamo
rinunciare all’effimero, al voluttuario, alle nostre dipendenze e debolezze
strutturali, per riconvertire i nostri comportamenti in altri più consoni alla
vera natura umana, ne pagheremo lo scotto.
Ma se anche
avessimo delle risposte certe ai pressanti interrogativi sull’origine
dell’universo, sull’immortalità dell’anima, sull’esistenza di Dio, c’è da
credere che l’uomo di questo secolo dissennato persisterebbe comunque nei suoi
comportamenti demenziali.
E se non fossimo
nati, forse sarebbe stato meglio.
GJTirelli
GJTirelli
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