In via di approvazione il DDL antirevisionista?
dal blog di Andrea Carancini
Per
quanto i giornali non ne parlino più, è ancora in discussione in Senato
il DDL “bavaglio” contro i revisionisti (e, quindi, contro la libertà
di ricerca storica).
Qui è possibile seguire l’iter del provvedimento:
E qui è possibile leggere l’ultima discussione in merito, avvenuta lo scorso 1° aprile in sede referente (dopo che, lo scorso dicembre, gli esponenti del Movimento 5 Stelle avevano bloccato il colpo di mano in sede deliberante):
Per meglio evidenziarne l’andamento, riproduco a seguire le prese di posizioni degli intervenuti ricordando che il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato per il prossimo 22 aprile.
Come si può vedere, i tradizionali partiti di governo (PD+ i due tronconi del centro-destra) continuano a essere favorevoli senza riserve a
questo provvedimento aberrante, mentre le uniche voci critiche vengono
da socialisti, autonomisti e leghisti. E dagli esponenti del Movimento 5
Stelle.
Chi sperava nei berluscones (transfughi o fedeli) è servito …
Il senatore Lucio Malan, tra i principali promotori del DDL bavaglio |
SEDE REFERENTE
(54-A) Modifica all’articolo 414 del codice penale in materia di negazione di crimini
di genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra, nonchè di
apologia di crimini di genocidio e crimini di guerra, rinviato
dall’Assemblea in Commissione, nella seduta del 12 febbraio 2014
(Esame e rinvio)
(Esame e rinvio)
Il presidente PALMA
ricorda che è stato deliberato il rinvio in Commissione del
provvedimento in titolo; ai fini dell’organizzazione dei lavori propone
di acquisire l’orientamento dei Gruppi e dei componenti della
Commissione.
Ricorda
altresì che la settimana scorsa si è svolto un ciclo di audizioni in
sede di Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi.
In quella sede è stata acquisita documentazione che sarà resa disponibile per la pubblica consultazione sulla pagina web della Commissione.
[Disponibile qui: http://web.senato.it/application/xmanager/projects/leg17/attachments/documento_evento_procedura_commissione/files/000/001/129/RACCOLTA_MEMORIE.pdf ]
Occorre
ora valutare se proseguire con l’esame del provvedimento o se, per via
delle differenze di orientamento su una materia oggettivamente dai
profili assai complessi e delicati, sia opportuno svolgere ulteriori
approfondimenti.
Ha per primo la parola il senatore LUMIA
(PD) il quale auspica che la Commissione dia prova di saper pervenire
ad un testo condiviso che possa, in seguito, raccogliere i più ampi
consensi in sede di esame di Assemblea. Per tale ragione, esprime il
proprio avviso in favore della ripresa dell’esame, nella prospettiva di
redigere un testo coerente con le fonti internazionali pattizie in
materia di tutela contro il negazionismo, senza che si dia vita ad
indebite compressioni della libertà di espressione.
Il senatore CAPPELLETTI
(M5S) ricorda che è stato proprio il suo Gruppo ad attivarsi perchè
l’esame non proseguisse in sede deliberante, scongiurando così i rischi
di una frettolosa approvazione di un testo che, come spesso accade
quando si verte in materia di reati di opinione, si deve far carico di
fronteggiare non pochi problemi di ordine filosofico, giuridico e
storico.
Il senatore ALBERTINI
(NCD) ritiene opportuno che la Commissione torni ad esaminare il
disegno di legge, per pervenire a una nuova formulazione del testo che
possa anche incontrare larga condivisione in Assemblea.
Il senatore BARANI
(GAL), invece, si dichiara contrario ad avviare un nuovo esame su una
materia che suscita talmente tanti problemi da non consentire che si
addivenga ad una soluzione normativa sufficientemente condivisa; inoltre
troppo alto è il rischio che si determinino indebite limitazioni della
libertà di espressione e della ricerca storica.
Anche secondo la senatrice STEFANI
(LN-Aut), la Commissione non dovrebbe tornare a soffermarsi sul disegno
di legge, giacchè ogni sforzo per raggiungere formulazioni
soddisfacenti per la tutela penale contro il negazionismo, rischierebbe
di risolversi in una perdita di tempo o, ancor peggio, in una modifica
peggiorativa della già discutibile impostazione delle cosiddette leggi
Reale e Mancino.
A giudizio del senatore FALANGA
(FI-PdL XVII) il contesto in cui la Commissione giustizia può oggi
tornare ad occuparsi del disegno di legge appare mutato rispetto agli
equilibri riscontrati nel corso del primo esame che condusse
all’approvazione del testo successivamente rinviato in Commissione.
Pertanto, avendo cura di evitare soluzioni semplificatorie o
insoddisfacenti che aumenterebbero il rischio di un’eccessiva latitudine
applicativa di nuovi reati di opinione, auspica che la Commissione
possa riprendere, quanto prima, l’esame sul testo.
Secondo la senatrice DE PIN
(Misto-GAPp) insistere nella ricerca di una formulazione soddisfacente
in materia di reati di opinione, stante la complessità del fenomeno
culturale del negazionismo, non sembra opportuno nè foriero di risultati
soddisfacenti.
Il presidente PALMA, sulla scorta degli orientamenti espressi dai Gruppi parlamentari, propone che la Commissione riprenda l’esame del
disegno di legge, dando per acquisite le fasi della relazione e della
discussione che già ebbero luogo nel corso della prima istruttoria e
fissando un nuovo termine per le proposte emendative per le ore 18 del
22 aprile. Precisa che gli emendamenti saranno riferiti al testo del
disegno di legge rinviato in Commissione, e cioè all’atto Senato n.
54-A.
Conviene la Commissione.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
Conviene la Commissione.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
Ultimi giorni di libertà per l’art. 21 della Costituzione? |
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