Da Modena una ricerca evidenzia cosa vorrebbero fare i giovani per risolvere i problemi del mondo. Il campione d'indagine è uno spicchio, ma rivela cose interessanti.
A parlare così non sono professori, esperti, politologi o sociologi, ma i giovani di Modena che hanno partecipato al progetto “Ribelli del terzo millennio”. Il progetto è promosso dal Centro culturale Francesco Luigi Ferrari, l’Istituto storico della Resistenza e l’Istituto superiore d’arte Venturi. Circa 300 gli studenti che hanno risposto al questionario on-line i cui dati sono stati diffusi durante un convegno seguito da 400 ragazzi che hanno ascoltato anche le testimonianze di Sergio Guttilla e Angelo Benigno attivisti di “Rivoluzione delle Matite” e di Elisa Fangareggi presidente di “Time4Life International“. Il progetto ha previsto, dunque, una vera e propria indagine di opinione tra i ragazzi.
Dall’indagine è emerso che salute, libertà e amicizia sono gli ambiti che i giovani considerano “prioritari” per la propria vita, seguono l’autorealizzazione, la famiglia, la pace, l’amore, l’istruzione, il lavoro e solo in ultimo la religione. Alla domanda “Se tu fossi il presidente del consiglio mondiale, quali sarebbero i primi tre problemi a cui cercheresti di dare una soluzione?” la maggior parte delle persone hanno indicato: guerre, disoccupazione e corruzione.
A seguire ci sono inquinamento, criminalità, violenza verso le donne e i minori, immigrazione e globalizzazione. Ma la ricerca ha posto particolare attenzione sulle proposte che i giovani sono disposti a mettere in campo per risolvere i problemi del mondo. I ragazzi si sono detti pronti a spendere tempo, reputazione, soldi, lavoro, vita, salute e famiglia.
“Con chi saresti disposto a farlo?” Con amici, attraverso un’associazione di volontariato, attraverso l’Onu a seguire l’Unione europea, la Nato, la famiglia, internet, i giornali, le forze dell’ordine, le televisioni, da solo. Ma anche con magistrati, sindacati, industriali, parrocchia e amministratori. Quasi in fondo alla classifica ci sono invece i partiti politici.
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