Nullificazione Nell'Occhio del Ciclone
di J. Behnke -Traduzione di Anticorpi.info
Mi occupo di questo campo fin dal 1998, quando aprii il sito paranormalnews.com. A quel tempo Usenet era uno spazio ricco di documenti di testo intriganti, criptici e pieni di misteri.La stessa Usenet era fatta di gente accomunata da una forte sfiducia nelle autorità;
gente che come me aveva sviluppato una sorta di paura di uscire di
casa, in quanto in possesso di informazioni postate sulle bacheche
Usenet degli anni '80.
Fu un'avventura affascinante, non filtrata, non inquadrata, non strutturata. Sembrava quasi che l'atto stesso di leggere quel materiale potesse fare di noi dei criminali.
Fu un'avventura affascinante, non filtrata, non inquadrata, non strutturata. Sembrava quasi che l'atto stesso di leggere quel materiale potesse fare di noi dei criminali.
Trascorsi un numero impressionante di ore a spulciare documenti in cui
si leggeva di basi segrete, tecnologia avanzata, occultamenti top
secret, manuali militari, intelligenze aliene interessate alla
distruzione o alla salvezza dell'umanità, stupefacenti tecnologie
tesliane insabbiate, e mentre leggevo mi ponevo in uno stato di
sospensione del giudizio, a metà strada tra le possibilità che si
trattasse di mistificazioni incredibilmente realistiche o scottanti
verità basate su dati di fatto.
Inizialmente ero così rapito dal dispiegarsi della trama che nemmeno mi
presi la briga di prendere appunti. Il mio cervello era come un assetato
nel deserto alle prese con un'oasi d'acqua. Quelle nozioni mi fornivano il nutrimento che una vita di educazione scolastica mi aveva negato, affamando il mio intelletto.
Di solito chi è coinvolto nella cultura dietrologica, nello studio di
fenomeni paranormali ed UFO è giudicato di mentalità troppo 'aperta',
cioè proprio la mentalità che l'intero sistema educativo è deputato a
prevenire. Ma non importava. Tutte quelle informazioni celavano qualcosa
di importante, ma cosa?
Infine raggiunsi un punto di saturazione, anche perché venni a contatto
con documenti sempre meno affascinanti, che iniziavano anche a
contraddirsi. Un testo riportava che i grigi fossero una specie malvagia
e priva di emozioni; quello appresso affermava che la missione dei
grigi fosse prelevare dei campioni biologici umani per popolare un nuovo
pianeta, ipotesi che mi suona plausibile. In un documento si leggeva
che gli alieni fossero in realtà delle entità demoniache infernali, e
nel successivo che fossero degli esseri angelici che operavano per il
bene dell'uomo (il monismo è un problema ... - n.d.t.). Notai
come ogni documento fosse scritto con passione da autori che a un certo
punto ammettevano che quelle rivelazioni gli avessero cambiato la vita,
ad esempio costringendoli a trasferirsi con la famiglia in Colorado, e
cose così.
Incongruenze che finirono per estinguere il mio 'appetito', di conseguenza seguirono lunghi periodi in cui aggiornai il mio sito molto raramente. Avevo ancora la percezione che tutti quei documenti celassero qualcosa di importante. Ma cosa? Avrei dovuto scrivere di alieni cattivi o di alieni buoni? Oppure dovevo postare qualsiasi cosa con un disclaimer che invitava a scegliere da soli a cosa credere? Quella sarebbe stata la via più facile, ma una parte di me non voleva contraddizioni sul mio sito; io volevo essere quello che sapeva cosa fare con le informazioni provenienti da ogni dove.
Tuttavia se avessi preteso di sapere tutto sarei stato identico ai tromboni della cultura dominante che pretendevano di essere onniscienti. Tali incoerenze interne avrebbero mandato ai pazzi la maggior parte della gente, e infatti molti tra quelli che ho incontrato nel corso di questi anni hanno finito per diventare mezzi pazzi. Ma dato che questa è l'unica mente che ho, una mente che nutre un innato senso di sfiducia nei confronti di qualsiasi tipo di autorità, mi sono rifiutato di rinunciare. Però non ebbi risposta ai miei dilemmi.
Qual era la verità? Quali elementi del mondo del paranormale devo esplorare, e quali accantonare? Dovevo seguire la pista del complotto? La pista UFO, la pista militare? Tutte le piste? Quali elementi erano dannosi per l'umanità, e quali benevoli? E qual'era il significato di bene e male? Sottomissione? Comando?
Poi vi fu un'invasione di scrittori e conferenzieri che esponevano le loro affascinanti teorie totalizzanti di ciò che stava accadendo, ed anch'esse erano eterogenee e spesso contraddittorie. David Icke, Jim Marrs, Linda Moulton Howe, William Bramley, William Cooper, ecc. Quando mi imbattei nel termine 'disinformazione' riferito ai loro scritti sgranai gli occhi. Ero ritornato al punto di partenza; qualcosa di simile al sistema scolastico: nel bel mezzo di un mondo corrotto pieno di secondi fini, contratti editoriali e figure più interessate ai loro conti bancari che a decodificare i misteri dell'esistenza.
Ciò che sembrava accomunare tali teorie era lo schiacciante senso di terrore che trasmettevano; l'idea di una umanità ormai fuori controllo, di poteri forti che tiravano i fili al mondo e sfornavano esseri umani come fossero biscotti fatti per essere sbranati, fisicamente e metaforicamente, dalle loro creazioni mostruose. A prescindere dal tipo di teoria, questi scrittori erano accomunati dal senso di disperazione che trasmettevano ai loro lettori. E verso settembre e ottobre del 2008 personalmente mi sentivo proprio così: disperato.
Tutto era perso, non c'era nulla che potessimo fare. La grande bestia era risorta da Ovest dalla sua cripta e tutti noi eravamo destinati a essere sbranati. Il miglior consiglio che i ricercatori del complotto sembravano dispensare era di prendere un megafono e mettersi a gridare. Finì che tra questo senso di disperazione e la mia innata paura di uscire di casa, mi misi a bere. Ma come tutti sappiamo il sentimento di disperazione non si cura con una bottiglia. Al contrario, la bottiglia lo amplifica.
Trascorsero i mesi, e quando ero convinto che tutto fosse perduto, scoprii qualcosa che apparentemente contraddiceva tutte le idee che avevo racimolato nel corso di tanti anni di informazione: non sempre la conoscenza è potere. Iniziai ad avere tale bizzarra visione di un intero mondo in subbuglio, con grappoli di bombe che cadevano ovunque, in ogni dove gente che moriva di sete e di fame. Era la rappresentazione iconica delle nozioni che avevo appreso in quegli anni. Nel centro di questo terribile inferno, però, come la sacca di quiete nell'occhio di un ciclone, vedevo questa famiglia che viveva normalmente, ignara di tutto. Continuavano a giocare a palla nel cortile, a coltivare pomodori, a salutare i vicini e invitarli a pranzo. Nel bel mezzo di quell'inferno la nonna cullava il nipote durante la notte, cantando nenie e lavorando a maglia. Fuori il mondo bruciava nel caos, ma nella loro casa vi era solo totale serenità.
Se qualcuno avesse domandato loro perché accidenti non notavano il casino che stava infuriando fuori dalla loro casa, in risposta gli avrebbero solo sorriso. Perché loro non sapevano chi fosse il presidente, né in che paese vivessero, né quanto tempo gli restasse da vivere. Avevano semplicemente scelto di non concedere attenzione.
Ero incapace di sfuggire a questa immagine. Dal mio punto di vista la conoscenza era sempre equivalsa al potere, ma in quell'immagine il potere non era la conoscenza. Tutt'altro. Mi sentivo come se una sottile coltre di nubi tra questo mondo ed il cielo si fosse diradata, non tramite il mondo criptico delle scuole misteriche e delle società segrete, ma tramite una pura ignoranza intenzionale.
Quando realizzai tutto ciò, quel flusso costante di terrore, distruzione, disperazione in cui ero sprofondato nei miei anni di ricerca improvvisamente implose su se stesso, perché capii che la difesa più potente viveva dentro di me, dentro chiunque, nascosta dietro il ripudio dell'ignoranza.
Aprii il browser internet e cancellai tutti i feed rss associati all'informazione, staccai il decoder, rimossi da casa qualsiasi via d'accesso che consentisse all'informazione di invadere il mio spazio. Annullai tutti gli abbonamenti ai giornali, smisi di leggere riviste.
Iniziai a svegliarmi la mattina e non visitare siti web, anziché svegliarmi e visitare siti web. Sulle prime non fu affatto facile, come può confermare chiunque sia stato schiavo di una dipendenza. Ma dopo una settimana o giù di lì quella sensazione di privazione fu soppiantata da un senso di pace e dalla coscienza di non voler più tornare indietro, come se avessi trovato la mia risposta nel più impensabile dei luoghi. Quella pace fu fondamentale per smettere di ubriacarmi. I miei respiri tornarono ad essere profondi come un tempo. Le onde dell'esistenza ripresero a scorrere in me, procurandomi una sensazione che non sperimentavo più dai tempi delle scuole elementari, da quando non avevo la minima idea di cosa fosse una crisi petrolifera, degli orrori della guerra, o di cosa avrei fatto il giorno seguente. Tornai in sella alla mia moto, ripresi a salutare i vicini, ridendo quando cercavano di comunicarmi notizie su incidenti aerei e attentati. Non mi importava. Non mi interessava proprio. Perché? Semplicemente perché non c'era niente che potessi fare al riguardo.
Scelsi di essere quella famiglia nell'occhio del ciclone, così ignorante da avere ancora voglia di suonare il piano, lanciare i dadi di un gioco di società, offrire la lattuga dell'orto ai vicini mentre tutto intorno il mondo sembra crollare. Se un numero sufficiente di noi facesse la stessa cosa, in un sol colpo riusciremmo a menomare i nostri oppressori di tutte le loro forze, solo attraverso il rifiuto di prestare attenzione alle loro balle. Se è vero che creano il problema e mediante l'informazione stimolano una reazione, così da potere fornire la loro soluzione, ebbene, se tutto ciò è vero chiunque può capire che l'unica difesa sia la nullificazione. Il ritorno al paradiso, al punto zero.
Usa tutta la tua attenzione ma non rivolgerla dove loro cercano di indirizzarla. Perché offrire su di un piatto d'argento le tue emozioni, il tuo stato d'animo, i tuoi interessi? Taglia la connessione. Spegni tutto.
Esiste una via di fuga per te e la tua famiglia, e non hai bisogno di alcuna lezione per imboccarla. Puoi essere condotto in un luogo in cui potrai esplorare tutti i tuoi interessi senza la continua sensazione che qualcosa di orribile stia per accadere; un luogo dove è ancora possibile cullare i tuoi bambini a dormire sonni tranquilli.
Basta solo richiudere le tende. Qualcosa di molto più grande di noi detiene il controllo. Ricreiamo la nostra individuale e unica cultura in questa infinita gamma di possibilità. Tutto può tornare imprevedibile, proprio come tanti anni fa. La morte non esiste. Io lo so. Cogli il senso di questa verità, e lasciati accarezzare dalla brezza mentre torni a sorridere come quando eri molto più saggio e sapevi che nulla importava più di tanto. Perché nulla importa più di tanto, quando finalmente ti lasci andare.
Articolo in lingua inglese pubblicato sul sito Paranormal NewsIncongruenze che finirono per estinguere il mio 'appetito', di conseguenza seguirono lunghi periodi in cui aggiornai il mio sito molto raramente. Avevo ancora la percezione che tutti quei documenti celassero qualcosa di importante. Ma cosa? Avrei dovuto scrivere di alieni cattivi o di alieni buoni? Oppure dovevo postare qualsiasi cosa con un disclaimer che invitava a scegliere da soli a cosa credere? Quella sarebbe stata la via più facile, ma una parte di me non voleva contraddizioni sul mio sito; io volevo essere quello che sapeva cosa fare con le informazioni provenienti da ogni dove.
Tuttavia se avessi preteso di sapere tutto sarei stato identico ai tromboni della cultura dominante che pretendevano di essere onniscienti. Tali incoerenze interne avrebbero mandato ai pazzi la maggior parte della gente, e infatti molti tra quelli che ho incontrato nel corso di questi anni hanno finito per diventare mezzi pazzi. Ma dato che questa è l'unica mente che ho, una mente che nutre un innato senso di sfiducia nei confronti di qualsiasi tipo di autorità, mi sono rifiutato di rinunciare. Però non ebbi risposta ai miei dilemmi.
Qual era la verità? Quali elementi del mondo del paranormale devo esplorare, e quali accantonare? Dovevo seguire la pista del complotto? La pista UFO, la pista militare? Tutte le piste? Quali elementi erano dannosi per l'umanità, e quali benevoli? E qual'era il significato di bene e male? Sottomissione? Comando?
Poi vi fu un'invasione di scrittori e conferenzieri che esponevano le loro affascinanti teorie totalizzanti di ciò che stava accadendo, ed anch'esse erano eterogenee e spesso contraddittorie. David Icke, Jim Marrs, Linda Moulton Howe, William Bramley, William Cooper, ecc. Quando mi imbattei nel termine 'disinformazione' riferito ai loro scritti sgranai gli occhi. Ero ritornato al punto di partenza; qualcosa di simile al sistema scolastico: nel bel mezzo di un mondo corrotto pieno di secondi fini, contratti editoriali e figure più interessate ai loro conti bancari che a decodificare i misteri dell'esistenza.
Ciò che sembrava accomunare tali teorie era lo schiacciante senso di terrore che trasmettevano; l'idea di una umanità ormai fuori controllo, di poteri forti che tiravano i fili al mondo e sfornavano esseri umani come fossero biscotti fatti per essere sbranati, fisicamente e metaforicamente, dalle loro creazioni mostruose. A prescindere dal tipo di teoria, questi scrittori erano accomunati dal senso di disperazione che trasmettevano ai loro lettori. E verso settembre e ottobre del 2008 personalmente mi sentivo proprio così: disperato.
Tutto era perso, non c'era nulla che potessimo fare. La grande bestia era risorta da Ovest dalla sua cripta e tutti noi eravamo destinati a essere sbranati. Il miglior consiglio che i ricercatori del complotto sembravano dispensare era di prendere un megafono e mettersi a gridare. Finì che tra questo senso di disperazione e la mia innata paura di uscire di casa, mi misi a bere. Ma come tutti sappiamo il sentimento di disperazione non si cura con una bottiglia. Al contrario, la bottiglia lo amplifica.
Trascorsero i mesi, e quando ero convinto che tutto fosse perduto, scoprii qualcosa che apparentemente contraddiceva tutte le idee che avevo racimolato nel corso di tanti anni di informazione: non sempre la conoscenza è potere. Iniziai ad avere tale bizzarra visione di un intero mondo in subbuglio, con grappoli di bombe che cadevano ovunque, in ogni dove gente che moriva di sete e di fame. Era la rappresentazione iconica delle nozioni che avevo appreso in quegli anni. Nel centro di questo terribile inferno, però, come la sacca di quiete nell'occhio di un ciclone, vedevo questa famiglia che viveva normalmente, ignara di tutto. Continuavano a giocare a palla nel cortile, a coltivare pomodori, a salutare i vicini e invitarli a pranzo. Nel bel mezzo di quell'inferno la nonna cullava il nipote durante la notte, cantando nenie e lavorando a maglia. Fuori il mondo bruciava nel caos, ma nella loro casa vi era solo totale serenità.
Se qualcuno avesse domandato loro perché accidenti non notavano il casino che stava infuriando fuori dalla loro casa, in risposta gli avrebbero solo sorriso. Perché loro non sapevano chi fosse il presidente, né in che paese vivessero, né quanto tempo gli restasse da vivere. Avevano semplicemente scelto di non concedere attenzione.
Ero incapace di sfuggire a questa immagine. Dal mio punto di vista la conoscenza era sempre equivalsa al potere, ma in quell'immagine il potere non era la conoscenza. Tutt'altro. Mi sentivo come se una sottile coltre di nubi tra questo mondo ed il cielo si fosse diradata, non tramite il mondo criptico delle scuole misteriche e delle società segrete, ma tramite una pura ignoranza intenzionale.
Quando realizzai tutto ciò, quel flusso costante di terrore, distruzione, disperazione in cui ero sprofondato nei miei anni di ricerca improvvisamente implose su se stesso, perché capii che la difesa più potente viveva dentro di me, dentro chiunque, nascosta dietro il ripudio dell'ignoranza.
Aprii il browser internet e cancellai tutti i feed rss associati all'informazione, staccai il decoder, rimossi da casa qualsiasi via d'accesso che consentisse all'informazione di invadere il mio spazio. Annullai tutti gli abbonamenti ai giornali, smisi di leggere riviste.
Iniziai a svegliarmi la mattina e non visitare siti web, anziché svegliarmi e visitare siti web. Sulle prime non fu affatto facile, come può confermare chiunque sia stato schiavo di una dipendenza. Ma dopo una settimana o giù di lì quella sensazione di privazione fu soppiantata da un senso di pace e dalla coscienza di non voler più tornare indietro, come se avessi trovato la mia risposta nel più impensabile dei luoghi. Quella pace fu fondamentale per smettere di ubriacarmi. I miei respiri tornarono ad essere profondi come un tempo. Le onde dell'esistenza ripresero a scorrere in me, procurandomi una sensazione che non sperimentavo più dai tempi delle scuole elementari, da quando non avevo la minima idea di cosa fosse una crisi petrolifera, degli orrori della guerra, o di cosa avrei fatto il giorno seguente. Tornai in sella alla mia moto, ripresi a salutare i vicini, ridendo quando cercavano di comunicarmi notizie su incidenti aerei e attentati. Non mi importava. Non mi interessava proprio. Perché? Semplicemente perché non c'era niente che potessi fare al riguardo.
Scelsi di essere quella famiglia nell'occhio del ciclone, così ignorante da avere ancora voglia di suonare il piano, lanciare i dadi di un gioco di società, offrire la lattuga dell'orto ai vicini mentre tutto intorno il mondo sembra crollare. Se un numero sufficiente di noi facesse la stessa cosa, in un sol colpo riusciremmo a menomare i nostri oppressori di tutte le loro forze, solo attraverso il rifiuto di prestare attenzione alle loro balle. Se è vero che creano il problema e mediante l'informazione stimolano una reazione, così da potere fornire la loro soluzione, ebbene, se tutto ciò è vero chiunque può capire che l'unica difesa sia la nullificazione. Il ritorno al paradiso, al punto zero.
Usa tutta la tua attenzione ma non rivolgerla dove loro cercano di indirizzarla. Perché offrire su di un piatto d'argento le tue emozioni, il tuo stato d'animo, i tuoi interessi? Taglia la connessione. Spegni tutto.
Esiste una via di fuga per te e la tua famiglia, e non hai bisogno di alcuna lezione per imboccarla. Puoi essere condotto in un luogo in cui potrai esplorare tutti i tuoi interessi senza la continua sensazione che qualcosa di orribile stia per accadere; un luogo dove è ancora possibile cullare i tuoi bambini a dormire sonni tranquilli.
Basta solo richiudere le tende. Qualcosa di molto più grande di noi detiene il controllo. Ricreiamo la nostra individuale e unica cultura in questa infinita gamma di possibilità. Tutto può tornare imprevedibile, proprio come tanti anni fa. La morte non esiste. Io lo so. Cogli il senso di questa verità, e lasciati accarezzare dalla brezza mentre torni a sorridere come quando eri molto più saggio e sapevi che nulla importava più di tanto. Perché nulla importa più di tanto, quando finalmente ti lasci andare.
Link diretto http://www.paranormalnews.com/article.aspx?id=1375 Traduzione a cura di Anticorpi.info
http://www.anticorpi.info/2014/04/nullificazione-nellocchio-del-ciclone.html
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