Farmaco? No grazie prendo l'acqua.
Come l'acqua informata può sostituire i farmaci annullando gli effetti collaterali.
Premessa
Visto l’enorme mole di
argomentazioni attinenti e correlate al presente articolo, esso non potrà
essere esaustivo, ma solo una sintesi, spero comprensibile, di un
fenomeno che ha già fatto la storia e che continuerà a farla.
L’acqua, questa sconosciuta.
Nonostante l’incessante
evoluzione(?) e il progresso tecnico-scientifico l’uomo arranca ancora sulle
questioni basilari dell’esistenza e si va ancora chiedendo chi è, perché è qui
e via di questo passo.
Molti tra scienziati,
filosofi, artisti, dottori, studiosi ecc. hanno trovato risposte adeguate o
comunque largamente condivisibili a qualche annoso quesito esistenziale, le
loro considerazioni prima derise e dopo addirittura demonizzate li ha relegati nell’oblio
professionale e a volte anche sociale, a grande fatica, con inamovibile
convincimento, hanno continuato sulla loro strada donando la genuina e pura
conoscenza all’umanità.
Ci ritroviamo così al giorno
d’oggi, in un periodo di massima espressione tecnologica e scientifica, in cui
non sappiamo nulla della vita nelle sue diverse espressioni: Gaia viene
ridicolizzata ed offesa, il mondo vegetale del tutto ignorato, il mondo
minerale considerato del tutto inerte, l’uomo stesso condannato a subire
l’esistenza che potrebbe finire da un momento all’altro, l’universo dentro e
fuori da ogni cosa ridotto da un meccanicismo disarmante e non per ultima l’acqua,
risorsa vitale primaria per tutta la vita, considerata alla stregua di un
qualsiasi liquido, senz’anima, inerte, con la sola utilità di dissetare, meglio
se imbottigliata!
L’acqua registra tutto!
Quando diversi anni orsono
appresi la capacità dell’acqua di
trattenere le informazioni ne rimasi entusiasta anche perché l’idea formava
pian piano sempre più coerenze mentali con le altre mie conoscenze sulla vita
in genere, e quindi ho sentito
l’impellente esigenza di voler approfondire per capire il come.
Scoprii che la semplicissima
molecola dell’acqua, composta da due elementi molto abbondanti in natura, si
comportava come una calamita, l’ossigeno saldamente agganciato a due molecole
di idrogeno aveva comunque una piccola carica residua (negativa) che consentiva
di legarsi con legami più deboli (legami idrogeno) ad altri atomi di idrogeno
di altre molecole formando uno splendido
reticolato in 3D; essendo quest’ultimi legami molto labili consentono a
tale reticolato di assumere le più svariate forme ed di essere influenzato da qualsivoglia forza/energia.
La conformazione fisica della disposizione molecolare dell’acqua, che
viene mantenuta sino ad una nuova sollecitazione, costituisce una memoria
dell’informazione recepita.
Un pò di storia.
Era il 1998 quando il
quotidiano Le monde annunciava la
scoperta scientifica della “memoria dell’acqua”, a seguito della
pubblicazione da parte del dott. Jacques Benveniste di un articolo in merito
sulla rivista scientifica internazionale Nature. Il medico francese era
riuscito a far reagire alcune cellule con il ricordo di una sostanza registrato
nell’acqua, praticamente l’acqua si era comportata come se essa stessa fosse la
sostanza originale, aveva quindi dimostrato il fondamento fisico della scienza
omeopatica.
Il dr. Benveniste, com’era
intuibile, non ha avuto vita facile l’elite farmaceutica infatti l’ha
boicottato a spada tratta.
Lo stesso anno due distinti
gruppi di ricerca fisica, uno in Grecia, l’altro in Italia, pubblicarono due
diverse teorie per supportare il fenomeno della memoria dell’acqua,
rappresentando sostanzialmente che le molecole dell’acqua avvolgevano
completamente quelle della sostanza disciolta (solvatazione) e una volta
eliminate le tracce del soluto tramite successive diluizioni, le molecole
d’acqua collassavano nel calco lasciato vuota dal soluto creando uno stampo fatto d’acqua, copia della
molecola precedentemente soluta. Una volta eliminato del tutto il soluto
dall’acqua, gli stampi creatisi, comportandosi fisicamente come la molecola
precedentemente disciolta, generavano nuovi calchi informando l‘acqua
circostante tramite succussione.
Acqua informata: acqua fresca? No calda!
L’acqua ha
rivelato che poteva essere informata in molti modi, sempre
grazie alle peculiarità della sua incredibile molecola, e principalmente con: diluizioni
di altre sostanze, onde elettromagnetiche, la musica, la preghiera e le parole,
gli stati emozionali e meditativi, qualsiasi genere di onda, variazioni di
campo.
Sono oramai famosi i
cristalli d’acqua informata fotografati da Masaru Emoto, ognuno oltre a
rappresentare la conformazione dell’acqua dopo una “sollecitazione” dimostra
come l’acqua sia in grado di riconoscere gli elementi(ogni cosa che la informa)
naturali dalle loro frequenze e non “gradire” quelli artificiali.
Esperimenti effettuati da Luc
Montagnier (premio Nobel nel 2009 per la medicina), ma non solo da lui, hanno
dimostrato che una soluzione omeopatica, ormai priva di soluto, non è acqua
normale dal punto di vista chimico fisico, pur rimanendo sempre della stessa
composizione molecolare, fisicamente si differenzia in quanto ha subito delle variazioni
della struttura sovramolecolare misurabili solo tramite apparecchiatura molto
sensibili.
Analisi di risonanza magnetica nucleare (RMN) hanno
confermato che in soluzioni omeopatiche vi era una diversa organizzazione
dell’acqua rispetto a quella di controllo, la sua struttura era organizzata
come in presenza di nuove informazioni, questo per via del pregresso soluto o
per interazioni di campo.
Tramite la micro calorimetria è stato verificato
che l’acqua informata ha una temperatura superiore rispetto a quella di
controllo, come se fosse mista ad altre molecole che però non ci sono. Anche la
conducimetria dimostra che l’acqua
pur rimanendo tale dal punto di vista fisico presentava caratteristiche di
conducibilità diverse.
Le informazioni trattenute
dall’acqua determinano l’emissione di segnali di natura elettromagnetica che
sono assenti nell’acqua non trattata.
Le molecole dell’acqua
informata si comportano come dipoli elettrici che emettono onde
elettromagnetiche a bassissima frequenza attivando dei movimenti coordinati
nelle altre molecole, inoltre esse si possono allineare/disporre in strutture
regolari e sarebbero proprio esse a costituire la “memoria”; successivamente emette
le stesse onde che ha acquisito, comportandosi come l’elemento informante.
I farmaci del futuro. Acqua e farmaci in un connubio rivoluzionario.
Nello stesso periodo della
rivoluzionaria pubblicazione sulle scoperte di Benveniste, poi smentita, in
Italia molti dottori praticavano l’elettroagopuntura attraverso il semplice
fenomeno della risonanza tra le frequenze emesse dalle fiale di test
(diluizione omeopatica) e quelle emesse dal paziente stesso, pertanto erano già
consci del fenomeno memoria dell’acqua, in quanto trasferivano le informazioni
dei rimedi omeopatici in forma di treni d’onda (artificialmente) a flaconi
d’acqua che si comportavano come gli stessi rimedi.
Tra questi dottori il dott. Citro Massimo, di Torino, a distanza di qualche anno dagli esperimenti fatti da Benveniste, aveva ideato il TFF (Trasferimento Farmacologico Frequenziale) con il quale trasferiva le informazioni di alcuni farmaci in acqua, ottenendo dei risultati straordinari. Nelle prime sperimentazioni si accorse che l’acqua a cui erano state inviate delle informazioni di un farmaco aveva fornito dei risultati superiori al farmaco stesso, in quanto pur avendo lo stesso effetto curativo del farmaco non aveva sortito alcun effetto collaterale.
Tra questi dottori il dott. Citro Massimo, di Torino, a distanza di qualche anno dagli esperimenti fatti da Benveniste, aveva ideato il TFF (Trasferimento Farmacologico Frequenziale) con il quale trasferiva le informazioni di alcuni farmaci in acqua, ottenendo dei risultati straordinari. Nelle prime sperimentazioni si accorse che l’acqua a cui erano state inviate delle informazioni di un farmaco aveva fornito dei risultati superiori al farmaco stesso, in quanto pur avendo lo stesso effetto curativo del farmaco non aveva sortito alcun effetto collaterale.
Il TFF è costituito da
un’apparecchiatura elettronica che tramite un amplificatore di frequenza fa
“vibrare” il farmaco o rimedio omeopatico posto all’ingresso
dell’apparecchiatura e tale vibrazione/frequenza va ad irradiare un contenitore
d’acqua posto all’uscita del circuito.
L’acqua così informata
diventa una copia fisica del rimedio e comincia ad emettere i segnali tipici
dello medesimo espletando le sue tipiche funzioni, ma non solo.
L’acqua informata con il farmaco/rimedio agisce sulle cellule
biologiche in questo modo: l’acqua (come una chiave) ha una
conformazione/struttura specifica che è data dalla sua frequenza-segnale
elettromagnetico il quale interagisce con i recettori cellulari (come una
serratura) che sono tarati/preposti a ricevere il segnale del rimedio
originale. In definitiva le cellule ricevono il segnale invece che dal farmaco direttamente
dall’acqua informata.
Effetti collaterali.
Quel che è ancora più straordinario è il meraviglioso meccanismo,
non ancora compreso appieno, consistente nel dato di fatto che utilizzando i segnali e non molecole
chimiche che possono subire delle variazioni, le cellule (i recettori),
comportandosi come un’apertura elettronica, vanno in risonanza solo con le
proprie frequenze specifiche, quindi riconosciute utili alle funzionalità vitali,
questo comporta che gli effetti
collaterali sono, nella maggior parte dei casi drasticamente ridotti e in molti
casi addirittura azzerati.
Applicazioni pratiche.
Nel contesto dell’acqua
informata appare opportuno che la stessa venga assunta nelle stesse modalità
del farmaco (orale, intramuscolare, intravenosa ecc.) per ottenere l’effetto
desiderato, tuttavia il TFF può essere applicato anche direttamente verso
l’organismo biologico interessato, sia esso persona, animale o pianta, in tal
caso la frequenza farà risounare le specifiche porte biologiche che attiveranno
il processo di guarigione.
Il segnale del TFF potrebbe
essere salvato su dispositivi informatici, cosa che si sta cercando di fare,
per poter essere trasferito ed utilizzato immediatamente in ogni luogo.
Le applicazioni pratiche del
TFF sono innumerevoli può essere impiegato nei settori industriali
dell’alimentazione, quello farmaceutico e agricolo ecc. ecc..
Sottoponendo a specifiche irradiazioni,
derivanti dai farmaci antimuffa, alimenti deperibili se ne potrebbe prolungare
la loro conservazione in maniera innocua. Molti medicinali per uomini e per
animali potrebbero essere sostituiti da frequenze trasmesse via telematica o
diffuse in liquidi, ma anche in solidi visto che anche quest’ultimi hanno
“memoria”.
Conclusioni.
Il TFF è una realtà, il suo
utilizzo purtroppo molto meno. Il dr. Citro Massimo lo utilizza regolarmente,
ma la quasi totalità dei medici ne sono all’oscuro.
I benefici derivanti l’applicazione
di tale tecnologia tutta italiana sono smisurati, purtroppo ci sono altrettanti
interessi economici in gioco quindi credo che l’informazione ufficiale eviterà
di parlarne ancora per parecchio tempo.
Permettetemi un’ultima
considerazione riguardo all’acqua ed alla sua memoria: è chiaro ed
inconfutabile oramai che l’acqua “tiene conto” di tutto, pensate che reagisce
perfino alle debolissime fluttuazioni del campo determinate dalla forma degli
oggetti (onde di forma), considerato che il nostro corpo è per la maggior parte
composto d’acqua che recepisce realmente i nostri pensieri, emozioni e le
parole, cosa sarebbe opportuno registrare giornalmente nella memoria della
nostra acqua per il nostro benessere?
Buona acqua a tutti.
Marcello Salas
Marcello Salas
FONTE: La scienza dell’invisibile. Nella memoria dell’acqua i farmaci del futuro. – Citro Massimo e Masaru Emoto. Scienza e Conoscenza n. 34-2010.
APPROFONDIMENTI: La mia verità sulla memoria dell’acqua. - JacquesBenveniste
http://frontelibero.blogspot.it/2013/10/farmaco-no-grazie-prendo-lacqua.html
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