Aikido Mentale vs Controllo Mentale |
La teoria del controllo mentale è composta di quattro livelli base di
percezione e influenza. Ad ogni livello l’informazione che si trasmette
si fa più complessa.
Il primo livello è molto superficiale, è quello in cui lo stimolo
incontra i sensi e le persone reagiscono a ciò che percepiscono. A
livello di manipolazione ciò significa limitare la persona a ciò che
percepisce con i cinque sensi in modo che faccia delle deduzioni
basandosi solo su quelle informazioni senza procedere con ulteriori
accertamenti. Molte religioni operano a questo livello di percezione.
Per influenzarci, ci presentano tutto ciò che percepiamo come
desiderabile.
Al primo livello abbiamo un’informazione binaria (0 e 1), tutto o niente, bello o brutto, bianco o nero, vero o falso. A questo livello l’informazione è limitata. Infatti, ha a disposizione solo una variabile.
In particolare i culti religiosi sfruttano questo livello per informare
gli adepti in maniera binaria: noi/loro, morale/amorale,
giusto/sbagliato. Anche in politica è usato spesso questo livello di
informazione verso gli elettori e verso gli adepti: scelta di campo, o di qua o di là!
Al secondo livello tentiamo di spiegare il significato di uno
stimolo sensoriale. Cioè iniziamo a entrare nel merito delle cose, a
verificare se esperienze precedenti possano o meno aiutarci nella
comprensione. Chi vuole influenzarci, ci indica con chiarezza il
significato che lui stesso attribuisce all'evento e ce lo spiega nei
minimi dettagli. A questo livello l’informazione ha più opzioni;
un’azione non è buona/cattiva ma migliore/peggiore. Non va oltre, non ci dice cioè di quanto sia migliore o peggiore e rispetto a cosa, ma ci dice soltanto che lo è.
Al terzo livello diamo un significato soggettivo all'informazione
ricevuta. La cataloghiamo e le diamo un significato in base alle nostre
convinzioni. Chi vuole manipolarci a questo livello, crea
un’associazione con l’esperienza basandosi sull'esperienza precedente,
utilizzando degli schemi linguistici specifici. L’informazione ci viene
fornita su una scala da zero a cento, oppure da nulla a tanto. In questo
caso, una data cosa può essere abbastanza buona o abbastanza cattiva,
viene classificata su valori graduati definiti dalla fonte di
comunicazione.
Al quarto livello di percezione, agli stimoli esterni ricevuti associamo delle emozioni.
A questo livello le abitudini prendono il sopravvento. Ci sentiamo
emotivamente coinvolti. È a questo livello che la maggior parte dei
manipolatori agisce, in quanto fa leva sulle nostre emozioni. A questo
livello l’informazione diventa complessa. Le variabili sono tante e non
si muovono più lungo una scala graduata a una sola dimensione.
La maggior parte delle persone non conosce questi livelli di percezione,
o se li conosce per esperienza non è in grado di classificarli. Al
contrario, i politici, i banchieri, i militari, gli uomini di marketing,
i pubblicitari, li conoscono benissimo e li utilizzano per veicolare le
informazioni a loro piacimento. Si muovono lungo questi quattro livelli
togliendo o aggiungendo informazioni. Anche noi, molte volte
inconsapevolmente, ci muoviamo lungo questi livelli. Quante volte ti è
capitato di discutere con un amico che era fossilizzato al primo livello
e tu per convincerlo gli fornivi ulteriori elementi di riflessione?
AIKIDO MENTALE vs CONTROLLO MENTALE
Articolo tratto da Aikido Mentale |
Nel metodo aikido mentale, il primo passo altro non è che un continuo
passaggio tra i vari livelli. Se qualcosa ci fa arrabbiare, riflettere
prima di agire è un atto metacognitivo e ci permette di mettere in
relazione lo stimolo ricevuto con l’emozione suscitata. Rielaboriamo
l’informazione, la mettiamo a confronto con il nostro sistema di
credenze, cerchiamo una strada alternativa da poter sfruttare a nostro
vantaggio. Al contrario i manipolatori si muovono lungo i livelli, ma
per lo più in un’unica direzione, verso l’informazione binaria.
La differenza tra l’aikido mentale e
il controllo mentale sta nel fatto che il primo aiuta una persona a
passare da una scelta più ristretta a una scelta più ampia,
in termini di prospettiva, e aiuta la persona a ricercare uno stato di
benessere. Il secondo è interessato a raggiungere dei risultati:
ottenere il voto, vendere un prodotto, avvicinare una persona a un nuovo
culto religioso ecc. Per tale motivo le prospettive vengono ampliate o
ridotte solo ed esclusivamente con scopi utilitaristici.
Ad esempio, quando cerchiamo di imparare una lingua, ci sforziamo di
capire il significato delle parole che vengono pronunciate (informazione
binaria). Quando facciamo dei progressi iniziamo a capire non solo le
singole parole ma anche i concetti, sicché la conversazione inizia a
essere per noi interessante (informazione migliore/peggiore). Le parole,
da semplici suoni, vengono associate a concetti e destano in noi
maggiore interesse (informazione su scala). Iniziamo così a chiederci
quali effetti possano avere quelle parole su di noi e come possiamo
usare queste informazioni per ottenere dei cambiamenti nella nostra
vita.
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