Sconcerto e delusione
da parte di un gruppo di astronomi dopo aver studiato la distribuzione
del gas caldo associato agli ammassi di galassie. I risultati dello
studio hanno dimostrato che l’Universo è piatto! La ricerca mette in
discussione il modello ampiamente accettato dell’Universo e potrebbe
portare ad un ripensamento sulla sua struttura e la sua evoluzione.
Quasi tutte le scoperte scientifiche che
riguardano lo studio dell’Universo, quando vengono divulgate sono sempre
considerate come “stupefacenti”.
Ma due astronomi, il professor Chris Collins e
il dottor Ian McCarthy della Liverpool John Moores University, hanno
ammesso di aver trovato “deludenti” i risultato dei loro studi.
I due astronomi, in due ricerche separate,
infatti, hanno rilevato che l’Universo è più liscio e piatto rispetto a
quanto precedentemente teorizzato, paragonando la loro scoperta ad una
vacanza deludente.
“E’ stato come prenotare una vacanza in
Svizzera, progettando di fare trakking sulle catene alpine, per poi
ritrovarsi in un territorio piatto come l’Olanda”, commenta il professor
Collins. “E’ la stessa delusione provata quando il dottor McCarthy mi
ha chimato e mi ha comunicato i risultati dell’esperimento per stimare
il numero dei “ciuffi massicci” nell’Universo, chiamati ammassi di galassie”.
Come si legge nel resoconto pubblicato sul sito dell’Università,
i due astronomi hanno confrontato le recenti misurazioni della
radiazione cosmica di fondo e la disposizione dei “cluster di galassie”,
rilevando che l’Universo è decisamente più piatto e liscio di quanto
creduto finora. Come ammettono i due, i risultati preliminari li avevano
molto scoraggiati, e comunque hanno continuato la ricerca.
E hanno fatto bene! Infatti, nonostante la
delusione, la loro ricerca sfida il modello cosmologico ampiamente
accettato dell’Universo e potrebbe portare ad un ripensamento della sua
struttura e di come si sono evolute le stelle e le galassie che oggi
vediamo.
La Radiazione Cosmica di Fondo è l’eco del Big
Bang ed è l’architrave su cui si regge la teoria di come si è formato
l’Universo. La radiazione, che attraversa lo spazio profondo mentre
l’Universo si espande, arriva al nostro pianeta alla temperatura di 2,7°
C, il che significa che nel lontano passato doveva essere decisamente
più calda.
Ciò ha portato gli scienziati a concludere che
l’Universo ha avuto un’origine calda (il cosiddetto Big Bang), quasi 14
miliardi di anni fa. Per misurare le variazioni di temperatura nella
radiazione cosmica di fondo, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha
lanciato nel 2009 il satellite Planck Surveyor.
Le misurazioni hanno riscontrato piccole
fluttuazioni di temperatura che crescono lentamente nel tempo, formando
le stelle e le galassie che vediamo oggi. Inoltre, Planck ha permesso
l’individuazione di grandi strutture legate gravitazionalmente chiamate
“cluster”, le quali contengono migliaia di galassie individuali e grandi
quantità di materia oscura.
Tuttavia, la scansione ha mostrano un numero
di cluster inferiore a quanto stimato partendo dall’analisi cosmologica
della Radiazione Cosmica di Fondo. Gli studi del professor Collins e del
dottor McCarthy confermato il “problema dei cluster di Planck”.
“Sapevamo già che il numero di cluster trovati
dal satellite era inferiore al previsto”, commento Collins. “I nostri
risultato confermano che il numero di cluster è di circa due volte
inferiore a quanto previsto sulla base della radiazione cosmica di
fondo”.
“La scienza raggiunge il suo apice quando la
previsione e la sperimentazione sono in disaccordo”, commenta McCarthy,
“quindi, anche se il nostro paesaggio cosmico è più liscio di quanto
pensassimo, questo potrebbe significare che dobbiamo ripensare alcune
parte della nostra teoria cosmologica, e tale progresso potrebbe essere
un bene per la scienza nel lungo periodo”.
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti spam, offensivi, non pertinenti e quelli riportanti indirizzi mail o link sospetti saranno cancellati.