Ricordo anni fa il famoso film “Highlander – L’ultimo immortale”, in cui alcuni strani personaggi potevano sopravvivere in eterno finché qualcuno non gli avesse tagliato la testa. Ma è solo così che si può davvero essere immortali? E la morte che cos’è? Cosa c’è dopo la morte?
Pensare a qualsiasi tesi sulla morte è completamente fuori dalla nostra portata, poichè la morte è qualcosa che si trova al di là dello spazio e del tempo in cui siamo invece immersi. Ad esempio, chi può dire che cos’era prima di nascere? Nessuno.
Esistono però delle persone che hanno la certezza di cosa significa nascere e morire, e non sono gli scienziati, anche se alcuni di loro ci vanno molto vicino. Queste persone sono maestri che in passato ci hanno tramandato tramite le loro azioni, il significato della morte e dell’immortalità.
Essere immortali significa sopravvivere al tempo e allo spazio; cioè esistere in un modo differente da quello a cui siamo abituati con le nostre percezioni durante questa vita. Come dice Osho, ognuno di noi ha dentro di sé l’immortalità, solo che lo ha dimenticato, in quanto si è addormentato nascendo e non aspetta altro di risvegliarsi da questo sonno per ritrovare la sua vera forma.
Ma che forma ha l’uomo quando non è in vita? Per rispondere a questa domanda mi rifaccio alle tesi di un eminente scienziato della fisica quantistica: il dott. Roberto Lanza.
Egli recentemente ha descritto l’Universo come il risultato di proiezioni della coscienza, che si immedesimano in un certo spazio e in un certo tempo: “portiamo lo spazio e il tempo in giro con noi, come le tartarughe con i propri gusci”. D’altro canto la fisica quantistica ha da sempre messo in luce come la realtà sia fortemente condizionata dalla coscienza di chi la vive.
Quindi l’immortalità non sarebbe, secondo queste tesi, una vita eterna senza fine temporale, ma piuttosto una forma di coscienza che esiste al di fuori del tempo e dello spazio, di cui noi tutti dovremmo essere dotati. La coscienza è descritta da Lanza come una forma d’energia che esiste nel corpo, ma anche contemporaneamente da un’altra parte, un concetto diffile da capire per noi, ma non per la fisica quantistica.
Sentite come viene espresso bene questo concetto dalle parole di Osho: “L’intera esistenza ti appartiene, e la totalità del Tutto è sempre stata tua; anche quando sognavi e pensavi di essere un mendicante: non lo sei mai stato; era solo un’idea, una semplice illusione”.
by Wenz
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