martedì 11 febbraio 2014

Le sigarette elettroniche contengono livelli più elevati di metallo tossico rispetto al fumo di tabacco


sigaretta elettronica

La sigaretta elettronica, inalatore che vaporizza un liquido e simula il fumo del tabacco delle sigarette, è nata come aiuto per i fumatori che vogliono ridurre il consumo di nicotina o meglio smettere di fumare. Il vapore che il fumatore di sigaretta elettronica inala è formato da acqua, glicole propilenico, glicerolo e aromi naturali con un presunto rischio cancerogeno più basso rispetto alla normale sigaretta.
Uno studio recente ci indica come le sigarette elettroniche però contengano alti livelli di metalli pesanti, nanoparticelle misurabili di fumo di tabacco tradizionale. Lo studio pubblicato sulla rivista PLoS One ha scoperto che nelle sigarette elettroniche sono presenti metalli tossici, particelle di silicato sia nel liquido della sigaretta che nel vapore.
I ricercatori del Dipartimento di Biologia Cellulare e Neuroscienze, Università di California, Riverside, hanno testato l’ipotesi che le sigarette elettroniche contengono metalli da vari componenti della sigaretta stessa. Hanno impiegato una varietà di metodi di prova per accertare il livello di contaminazione, compresa microscopio ottico ed elettronico, collaudo citotossicità, e microanalisi. Tutte le componenti della sigaretta sono state studiate e ne è emerso quanto segue:
Molti degli elementi individuati nella sigaretta elettronica sono noti per causare problemi respiratori e malattie. Nella sigaretta sono presenti filamenti di nichel-cromo, fili di rame spesso rivestiti di argento, stagno presente anche nel liquido della cartuccia che risulta essere citotossico, ferro, alluminio, silicato. La concentrazione di nove degli undici elementi studiati, era superiore o uguale alle corrispondenti sigarette tradizionali.
Gli autori dello studio hanno concluso che la presenza di metallo e silicato nelle cartucce della sigaretta , dimostrano che vi è la necessità di un maggiore controllo nella progettazione e nella fabbricazione delle sigarette elettroniche . 

L’immissione delle sigarette elettroniche nel mercato sono state seguite da numerosi attacchi, nel maggio del 2009, la US Food and Drug Administration Divisione di Analisi Farmaceutica ha trovato del dietilenglicole, un liquido velenoso usato in esplosivi e antigelo, in una delle cartucce campione. Hanno anche scoperto l’agente cancerogeno, nitrosammine specifo del tabacco, in una serie di tipologie di sigarette elettroniche.
I risultati di questo ultimo studio PLoS One smentiscono i sostenitori delle sigarette elettroniche che affermano che i rischi per la salute del fumo vengono eliminati con il loro uso. I metalli pesanti, come stagno, alluminio, cadmio, piombo e selenite sono sempre più riconosciuti come cause potenziali di perturbazione del sistema endocrino significativo e appartengono ad una classe di metalli noti come ‘metallo-estrogeni.’
Una delle conseguenze negative impreviste, delle nanotecnologie in generale è che facendo una sostanza sostanzialmente di dimensioni più piccole rispetto a quella che avviene in natura, la sostanza può presentare tossicità significativamente più elevata quando è in forma di nanoparticelle. Contrariamente ai vecchi modelli di rischio tossicologico riducendo le dimensioni di una particella, la tecnologia ha fatto quella sostanza in grado di eludere le difese naturali del corpo più facilmente, cioè passando attraverso i pori della pelle o le mucose, eludendo i meccanismi immunitari e di disintossicazione che il nostro corpo si era creato.
Per esempio, quando particelle di nichel sono ridotte alla gamma nanometro (miliardesimo di largo un metro) possono effettivamente diventare più tossiche per il sistema endocrino. Inoltre, la respirazione queste particelle nei polmoni, insieme ad altri metalli, etilenglicole e nicotina produce un composto chimico altamente tossico.
E’ giusto trovare del mercato delle alternative meno dannose delle sigarette tradizionali nel caso in cui la persona non riesca proprio a smettere di fumare, ma cerchiamo di dare al consumatore tutte le informazioni corrette, non illudiamo con falsa pubblicità ingannevole.
Fonte http://www.greenmedinfo.com

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