lunedì 13 aprile 2020

DALLA DEMOCRAZIA ALLA “FOLLIA”

DALLA DEMOCRAZIA ALLA “FOLLIA” (INTESA COME CONDIZIONE PSICHICA).
La democrazia, perlomeno quella italiana, riesce dove non sono riuscite le peggiori dittature. Ovvero tenere ferma fisicamente, bloccata, chiusa in casa, addirittura con il proprio consenso, una intera popolazione. Complimenti, perché riuscire dove non era riuscito il comunismo, il fascismo e neppure il nazismo, è una vera impresa.

Le moderne democrazie (alias “dittature dolci” per usare un’espressione cara a Aldous Huxley) fanno infatti sì che il prigioniero ami le proprie catene e quindi il suo carceriere (infatti i dati di gradimento del governo, ammesso siano veri, sono in crescendo). Insomma, una specie di Sindrome di Stoccolma nazionale. Questo per noi italiani, perché in tutti gli altri Paesi la situazione non è questa. Parlo con amici da tutto il mondo e mi confermano che nessun paese ha imposto misure restrittive talmente draconiane e anche palesemente idiote, e questo non a detta mia ma di fior di medici e scienziati non allineati ai canali mainstream.
Lo stato di “fermo” casalingo, ovviamente, non è solo fisico, ma anche e soprattutto di carattere psico/emotivo ed è etero-diretto dal più grande mezzo di controllo: la paura.
Quindi basta iniettare nelle masse il virus della paura (paura del del virus, del terrorismo, delle crisi economiche, crisi ambientale e così via. A proposito di crisi ambientale, che fine ha fatto Greta?) e il gioco è fatto.

La prigionia (che vi piaccia o meno ammetterlo siete/siamo in prigione), non ha solo la caratteristica della perdita di libertà fisica, che ne è solamente la conseguenza più percepibile ed immediata. La prigionia, oltreché sul nostro corpo fisico, agisce anche e soprattutto in maniera profonda su quello psichico e su quello emozionale (difatti si parla qua e là di primi suicidi dovuti alla reclusione anche se i media ovviamente non ne danno gran risalto). C’è poi anche un corpo che definiamo “spirituale” e le persone in un percorso evolutivo già avanzato saranno in grado, buon per loro, di cogliere questo “fermo” forzato, come strumento di ulteriore crescita evolutiva.

Ma torniamo a ciò che succederà alle masse chiuse in case.
Qualora lo stato di fermo dovesse perdurare tutte le nostre abitudini cambieranno inevitabilmente in peggio. L’inattività nel lungo periodo agirà in maniera deleteria sul fisico, sulla mente e sulle nostre emozioni. Non tutti hanno la forza d’animo e mentale di correre un’ora al giorno, tutti i giorni per ben 27 anni, per mantenersi in forma e non lasciarsi andare, come fece Nelson Mandela nella sua piccola cella del carcere di Robben Island. Le masse, pigramente distese sul divano, si faranno terrorizzare sempre più attraverso notiziari e programmi che sono lì apposta per seminare il panico. Si chiama “strategia del terrore” e “gestione della paura”, perché quando questa si manifesta (unitamente a stress, ansia, ecc.), si innescano nel nostro organismo risposte che fanno aumentare il rischio di ammalarsi (di Covid 19 o di qualunque altra cosa).

A me pare logico che l’arma migliore che abbiamo per difenderci dal Corona Virus sia l’innalzamento del nostro sistema immunitario, e questo lo si fa stando all’aria aperta, facendo attività fisica, migliorando l’alimentazione, insomma migliorando le nostre condizioni di vita e non peggiorandole. E del resto il fatto che nessun appello sia stato fatto su un cambio di alimentazione più sano dovrebbe far riflettere (anche se capisco che riflettere, quando si vive in uno stato di paura, non è semplice).
E del resto se il virus non colpisce bambini e adolescenti, il motivo è proprio questo: le loro difese sono più alte/attive, rispetto a quelle delle persone più in là con gli anni.

Torniamo alla paura. Il problema ovviamente non è avere paura un giorno, due o tre. Il problema si pone quando la paura accompagna le nostre vite per un lungo periodo perché il cortisolo (lo stato di paura provoca rilascio del cortisolo, conosciuto anche come “ormone dello stress”), nel lungo periodo, provoca l’abbattimento delle nostre difese immunitarie.

Riassumendo, la situazione è la seguente: chiusi in casa, stressati, impauriti, senza luce del sole (fondamentale per la vitamina D), con aria perlopiù viziata (conosco persone che tengono chiuse le finestre di casa perché temono che il virus si propaghi via aerea), con una alimentazione perlopiù pessima e un igiene altrettanto pessima (sto parlando di igienismo naturale e non di lavarsi le mani con acqua e sapone).
C’è poi anche un ovvio calo del desiderio sessuale poiché sotto stress cala la produzione di testosterone (e del resto dicono i napoletani, che sono dei veri filosofi di vita, che “il cazzo non vuole pensieri”), in situazioni di promiscuità forzata che genereranno aggressività, fisica o verbale, magari nei confronti degli altri membri della famiglia e così via. Insomma, Covid o non Covid, vengono create le condizioni perfette per ammalarci.

Quanto sopra descritto non è solo frutto del buon senso, che di questi tempi servirebbe molto, ma viene da manuali medico-diagnostici redatti sull’osservazione di sintomi e patologie tipiche della carcerizzazione.
Con il degrado del corpo fisico e il perdurare della prigionia verranno anche a galla conflitti ed emozioni sepolti ed a quel punto l’oblio verso la follia sarà rapido. Rileggetevi “Cecità” di Saramago per avere un’idea seppur minima di ciò che ci succederà se questa situazione di reclusione forzata non si risolverà in tempi brevi. Di tutto ciò, statene certi, chi manovra e dirige, ne è ben consapevole.
Altroché, “andràtuttobene”.
Buona Vita a tutti e in alto i Cuori
A
PS: Nel frattempo Trump, il terribile Trump, notizia di ieri, apre gratuitamente i grandi parchi americani alla popolazione “per svagarsi, prendere aria, fare attività fisica e con ciò alzare il proprio sistema immunitario”. Eppure anche noi qualche boschetto ce l’avremmo. Se solo ci si potesse andare.
PPS: Economia reale bloccata ma i mercati borsistici rimangono aperti.

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