Il programma occulto della scolarizzazione
'...il sistema scolastico ha dappertutto la stessa struttura, e dappertutto il suo programma
occulto produce gli stessi effetti. Invariabilmente, esso plasma
il consumatore che apprezza i prodotti istituzionali più dell'aiuto non
professionale del vicino.
Dappertutto il programma
occulto della scolarizzazione inizia il cittadino al mito
dell'efficienza e benevolenza delle burocrazie guidate dalla conoscenza
scientifica. Dappertutto questo stesso programma instilla nell'allievo il mito che
una produzione maggiore assicurerà una vita migliore.
E dappertutto crea l'abitudine al consumo frustrante di servizi e alla produzione alienante, l'assuefazione a dipendere dalle istituzioni e l'accettazione delle gerarchie istituzionali. Il programma occulto della scuola realizza tutto questo nonostante gli sforzi in senso contrario intrapresi dagli insegnanti e qualunque sia l’ideologia dominante.
E dappertutto crea l'abitudine al consumo frustrante di servizi e alla produzione alienante, l'assuefazione a dipendere dalle istituzioni e l'accettazione delle gerarchie istituzionali. Il programma occulto della scuola realizza tutto questo nonostante gli sforzi in senso contrario intrapresi dagli insegnanti e qualunque sia l’ideologia dominante.
In altri termini, le scuole sono sostanzialmente simili in
tutti i paesi, siano essi fascisti, democratici o socialisti, ricchi o poveri,
grandi o piccoli. L’identità dei sistemi scolastici ci costringe a riconoscere la profonda
identità, su scala mondiale, del mito, dei modi di produzione e dei metodi per
il controllo della società, nonostante la grande varietà di mitologie nelle
quali il mito si esprime.
Alla luce di questa identità, è illusorio sostenere che le
scuole siano, in senso non superficiale, delle variabili dipendenti.
Ne consegue che è anche un'illusione sperare in un
cambiamento sostanziale del sistema scolastico per effetto di un cambiamento
sociale o economico di tipo convenzionale. Questa illusione, tra l'altro,
assicura alla scuola, cioè all’organo di riproduzione della società dei
consumi, un'immunità quasi incontestata'.
Ivan Illich
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