sabato 31 maggio 2014

IL GRANDE INGANNO-AFFARE DEI VIRUS: NON SONO ESSERI VIVENTI. POSSONO CAUSARE MALATTIE?

La Teoria dei Germi

Nell’immaginario collettivo, il virus è una microscopica forma di vita in grado di infettare altre cellule, e vivere come parassita fino alla distruzione dell’ospite. Ciò deriva dalle prime teorie di Pasteur.
Ai virus vengono attribuiti comportamenti quali “iniettarsi”, “incubare”, “essere in latenza”, “invadere”, avere uno “stadio attivo”, “impadronirsi”, “riattivarsi”, “mascherarsi”, “infettare”, “assediare” ed essere “devastanti” e “mortali”. Tutte azioni che possono essere commesse da un organismo vivente.
Tuttavia i virologi ammettono che i virus, pur avendo natura peculiarmente organica, non possiedono metabolismo, non possono essere replicati in laboratorio e non possiedono in generale alcuna caratteristica degli esseri viventi e, in realtà, non sono mai stati osservati vivi.
I virus contengono acido nucleico e proteine, ma non possono essere considerati vivi, perchè mancano dei prerequisiti fondamentali, e cioè dei meccanismi di controllo metabolico (che perfino i batteri meno evoluti possiedono).
Secondo i testi di virologia e microbiologia i virus presentano le seguenti caratteristiche, che sono incompatibili con la vita:
1) I virus non possiedono metabolismo. Non possono elaborare il cibo o il nutrimento e dunque non possiedono strumenti per formare energia. Sono solo un contenitore, o schema di informazioni, come lo sono i genomi.
2) I virus non possiedono alcun tipo di capacità di movimento. Non hanno un sistema nervoso, né un apparato sensorio, né un’intelligenza che possa in qualche modo coordinare movimenti o “invasioni del corpo” di qualsiasi natura.
3) I virus non possono replicarsi: essi dipenderebbero interamente dalla “riproduzione obbligata”, vale a dire la riproduzione attraverso un organismo ospite, cosa assolutamente inaudita in ogni altro campo della biologia.
I “virus vivi” sono sempre morti: il termine “virus vivo” indica semplicemente quei virus creati dalla coltura di tessuti viventi in vitro (cioè in laboratorio), dai quali si possono ottenere trilioni di virus. Ma proprio qui sta il punto: anche se alcune colture da laboratorio vengono tenute vive, nel corso del processo si verifica un massiccio ricambio cellulare ed è dalle cellule morenti che vengono ottenuti i “virus”. Essi sono comunque morti o inattivi: non sono altro che molecole di DNA e proteine.
Poiché i “virus” non sono vivi, essi non possono agire in nessuno dei modi che vengono loro attribuiti dalle autorità mediche.
Ma allora cosa sono i virus?
Quando una cellula muore, essa viene disintegrata dai lisosomi, potenti enzimi intracellulari che frammentano i componenti cellulari in particelle ultra-minute affinché il corpo possa prontamente riciclarle o espellerle come scarti.
Ogni giorno, a seconda del nostro livello di tossicità, muore un numero di cellule comprese fra 300 milioni e oltre mezzo trilione di cellule; ognuna di esse contiene in media dai 5.000 ai 20.000 mitocondri. Quando le cellule muoiono esse vengono autodistrutte dai loro stessi lisosomi, ma i nuclei e i genomi dei mitocondri sono protetti assai meglio rispetto ad altri organelli, perciò spesso non si decompongono completamente.
Ed è qui che la spiegazione diventa interessante.
Secondo il Guyton’s Textbook of Medical Physiology un virus può definirsi come una parte minuta di materiale genetico (detto genoma) le cui dimensioni equivalgono a circa un miliardesimo di quelle della cellula. Il genoma è circondato da una protettura detta capside che è di solito una guaina proteica a doppi lipidi ed è composta di due membrane (quasi identiche alla membrana cellulare) che, per inciso, rappresentano l’ossatura stessa del nucleo mitocondriale.
Questa descrizione di un “virus” è virtualmente identica a quella di ciò che resta dei genomi dei mitocondri cellulari.
Le fotografie dei presunti virus che “si iniettano” all’interno della cellula mostrano in realtà la cellula che letteralmente inghiotte il virus. Si forma allora un’incavatura, e il materiale organico viene circondato dalla sostanza cellulare che poi si richiude, formando uno “stomaco” improvvisato, in cui il virus scompare. Lo “stomaco” si riempie allora di potenti enzimi lisosomici che digeriscono il materiale organico, frammentandolo in amminoacidi o acidi grassi per il riciclaggio o l’eliminazione: questo è un normale processo della fisiologia cellulare nota come fagocitosi.
I “virus” non sono microrganismi, ma semplici frammenti senza vita di materiale mitocondriale.
I virus non sono altro che materiale organico inerte, completamente privo di qualsiasi caratteristica di vita e che nessuno ha mai visto in azione.
Per questo motivo i virus non possono provocare malattie: Attribuire ai virus una qualsiasi attività è più o meno come attribuire delle azioni alla testa decapitata di un cadavere!
Dunque cosa causa l’influenza, il raffreddore, e le altre malattie “virali”?
Quando il corpo genera o assume piu scorie di quanto sia in grado di espellere con le operazioni di norma, genera un processo per massimizzare questa disintossicazione. 
E’ il nostro corpo a generare la malattia nel tentativo di espellere le scorie.
Gli esseri umani sono sempre “infetti” di “virus” e batteri, poiché essi sono presenti nel nostro corpo in qualsiasi momento. Solo quando le scorie superano una soglia critica inizia la malattia.
Il contagio, nelle modalità in cui lo immaginiamo, è un illusione. La gente pensa che specifiche entità patogene, aggressive e maligne, siano in grado di passare da un ospite all’altro. Il “contagio” è uno dei miti della medicina, poiché le scorie tossiche non possono essere trasmesse da un corpo all’altro attraverso il normale contatto. Nessuno può passare ad altri la sua malattia, non più di quanto possa trasmettere la propria salute. Qualcosa di simile al contagio sembra avvenire quando una persona in condizioni gravemente tossemiche viene messa a contatto con un’altra che si trovi in una situazione similare, attivando in questo modo una crisi risanante.
Lo scambio di materiale batterico attiva, affretta o sollecita il processo di malattia in coloro che sono già tossemici. Ma per coloro che non lo sono, il contagio non funziona e non può verificarsi finché il corpo si mantiene puro, poiché è la contaminazione del sistema che prepara l’organismo per le “epidemie”, a causa della nostra incapacità di mantenere fluidi e tessuti corporei puliti e non inquinati.
In medicina si crede infatti che un epidemia risulti “contagiosa” solo se l’individuo  è “predisposto”. Questa affermazione medica è in realtà un’ammissione che non sono i germi a provocare le malattie. Se così fosse, chiunque venisse esposto ad essi si ammalerebbe della stessa malattia.
Una persona “predisposta” è una persona che possiede un alto livello di tossicità dell’organismo, insieme alla vitalità sufficiente a condurre il processo di malattia/purificazione. Tali individui possono ammalarsi in qualsiasi momento, che vengano o no esposti al “contagio”.
Prendiamo come esempio i raffreddori. Come mai i bambini prendono fino a otto raffreddori all’anno, mentre i genitori molti di meno? Come mai le persone che si trovano isolate negli osservatori al Polo Nord o Sud “si prendono” lo stesso il raffreddore durante la loro permanenza? Come mai negli anni 1965-67 i laboratori del National Institute of Health di Bethesda, nel Maryland, condussero sperimentazioni sulle influenze che non mostrarono alcuna prova che esse fossero dovute a contagio?
Ad alcuni volontari vennero iniettati ogni giorno i presunti “virus” dell’influenza, prelevati a coloro che ne soffrivano, ma nessuno di essi si ammalò. Ci furono più casi di influenza nel gruppo di controllo. Contemporaneamente, subito dopo la tradizionale Festa del Ringraziamento, il numero di ammalati in entrambi i gruppi ebbe un picco improvviso, come è lecito aspettarsi quando vengono consumati cibi e bevande eccessive durante una festività.
In Giappone prostitute “infettate” hanno avuto relazioni sessuali con molti militari senza che nessuno di essi contraesse la malattia. Allo stesso modo molti individui presentano “infezioni” nella zona genitale senza mai aver avuto contatti con nessuno (ad esempio nei casi che riguardano i bambini). Il concetto di “contagio” è medicamente indimostrato, nonostante le apparenze del contrario.
Poichè la malattia è il processo tramite il quale il corpo espelle scorie, sopprimerla senza eliminare le cause non risolve il problema. Alla luce di questi fatti, è assurdo utilizzare un farmaco per uccidere virus e batteri: i farmaci uccidono una grande quantità di batteri con cui viviamo in simbiosi (non i virus, che sono già morti), e sono altrettanto dannosi ad ogni altra forma di vita metabolica, cellule umane incluse. L’utilizzo di farmaci ostacola gli sforzi di detossificazione che il corpo conduce, rappresentando per il sistema un ulteriore problema oltre alle sostanze nocive che il corpo va espellendo attraverso il processo di malattia. Eliminare le nuove sostanze dannose che vengono ingerite assume la precedenza sull’eliminazione di quelle che stanno alla base della crisi risanante, interrompendola momentaneamente. E’ in questo modo che i farmaci “funzionano”.
L’unico metodo di prevenzione delle cosiddette “malattie virali” sta nel ridurre la tossicità dell’organismo.
La tossicità dipende soprattutto dallo stile di vita e dall’alimentazione. L’alimentazione (oltre a fumo e altre sostanze dannose) sono la prima causa di tossicità e quindi di malattia
Gli unici medodi di cura sono il riposo e pratiche che favoriscano l’eliminazione delle scorie, lasciando libera la malattia di fare il suo corso.
Un alimentazione naturale limita drasticamente la quantità di scorie nel nostro organismo. eliminando completamente ogni forma di influenza o limitandola in forme lievi.
Considerando la febbre per quello che è, ovvero come una geniale risposta del nostro organismo a una situazione di pericolo, essa non va combattuta, ma anzi analizzata e controllata facendo si che svolga il proprio compito nel modo migliore.
Se avete un corpo sano..non preoccupatevi del prossimo che vi starnutirà addosso!! 




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VIRUS E VIRESSE


di Valdo Vaccaro


L’IRRESISTIBILE ATTRAZIONE UMANA PER L’ESTREMAMENTE PICCOLO
Pare che il genere umano sia affascinato in modo irresistibile dall’infinitamente grande e dall’infinitamente piccolo.
Pare cioè che ami discutere e spremersi le meningi, fino quasi a farle fondere, sulle cose che non può vedere in concreto, non può tastare e non può fotografare.
Su quelle cose cioè di cui si può continuare a dire tutto e il contrario di tutto, o quasi.
Se termini come universo e galassia inducono la nostra materia cerebrale a subire, come per simpatia con l’argomento, una sorta di espansione e di allargamento, parole come batteri, virus, molecole, atomi, enzimi, colori, profumi, ma persino micro vitamine come la B12, ci fanno quasi venire l’emicrania, nel tentativo di concentrarci e rimpicciolirci facendo il cammino diametralmente opposto.

L’AMORE PER IL MISTERO, PER L’INVISIBILE E L’IMPERCETTIBILE
Parlare di una pallina da tennis o di una patata è argomento troppo facile.
Dopo mezzo minuto di appunti, cento persone vengono fuori con la definizione esatta, le caratteristiche, le funzioni, e tutte le informazioni che servono a esaurire l’argomento.
Troppo facile e troppo banale.
Roba da bambini delle scuole materne.
L’uomo ama la sfida e il mistero. Predilige misurarsi nel terreno dell’invisibile e dell’intastabile.
Anche perché è spesso lì che si giocano le più importanti teorie, le più importanti partite, le più grandi frodi, le più grandi prese per i fondelli.

DAGLI SPIRITI MALIGNI DEGLI ESORCISTI MEDIEVALI AGLI SPIRITI BATTERICI DI LOUIS PASTEUR
Per secoli, la medicina fu nelle mani esclusive dei sacerdoti e degli esorcisti, visto che erano gli spiriti maligni a causare tutte le malattie, e quelli benigli a mantenere le persone in forma.
Con l’arrivo del microscopio a 50 magnificazioni o ingrandimenti si cominciarono ad intuire cose nuove.
Il chimico francese Luigi Pasteur partì con la lancia in resta e si illuse di aver capito al volo le reali cause di tutte le malattie.
Non più gli spiriti maligni, ma i batteri maligni.

IL PENTIMENTO FINALE DEL BATTERIOLOGO FRANCESE
Solo che, dopo tanti confronti al vetriolo con altri studiosi che lo accusavano giustamente di barare, ed anche di aver trafugato indecorosamente le ricerche assai più accurate e scientifiche del medico connazionale Antoine Bechamp, fu costretto a ricredersi e a pentirsi.
Ma lo fece tardivamente, negli ultimi istanti della propria vita.
Riconobbe allora che le malattie sono causate dalle condizioni del terreno biologico, cioè dalle condizioni del soggetto, e non dai batteri.
Hanno ragione Bernard e Koch, il microbo è niente e il terreno è tutto, sospirò il vecchio Pasteur con aria avvilita, sul letto di morte.

MALATTIE TOSSICHE E NON BATTERICO-VIRALI. L’INTERA INCASTELLATURA DEL CONTAGIO CHE SI DISINTEGRA.
Con gli studi successivi di Koch, e soprattutto col contributo fondamentale dei movimenti igienistici, si comprese meglio ancora come i batteri accompagnassero le malattie, senza esserne assolutamente la vera causa.

venerdì 30 maggio 2014

Dieta Veg: e le Proteine da dove le prendo?


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Quando dici di seguire un’alimentazione vegetariana improvvisamente tutti si trasformano in esperti nutrizionisti e una delle prime domande che ti fanno è:
E le proteine da dove le prendi?
La risposta è facile: da un sacco di roba!
Qui abbiamo stilato una lista di alcuni dei cibi che chiunque segua una dieta vegan o vegetariana può mangiare e che contengono un bel pò di proteine:
  1. Fagioli – 7-10 g di proteine per mezza tazza (cotti)
  2. Tofu - 2,3 g di proteine per mezza oncia
  3. Burro di arachidi – 8 g di proteine per 2 cucchiai
  4. Mandorle – 8 g di proteine per 1/4 di tazza
  5. Noccioline – 9 g di proteinei per 1/4 di tazza
  6. Anacardi - 5 g di proteine per 1/4 di tazza
  7. Semi di lino – 8 g di proteine per 1/4 di tazza
  8. Riso integrale – 3g di proteine  per 100g
  9. Pistacchi- 5.8g di proteine per 30 g
  10. Avocado - 10g di proteine
  11. Quinoa - 4,5 g di proteine per 1/2 tazza
  12. Patate al forno – 2,5 g
  13. Broccoli cotti – 7 g di proteine per mezza tazza
  14. Piselli - 8 g di proteine per mezza tazza
  15. Mais - 5 g  di proteine per 1 tazza
Il valore giornaliero raccomandato per le proteine ​​è di circa 50 grammi per una dieta di 2000 calorie, facilmente raggiungibile combinando un paio di fonti di proteine ​​per pasto: riso e fagioli, cereali integrali con soia o latte di noce, roccoli e pasta integrale.
A questo punto la  domanda più corretta sarebbe: da dov’è che i vegani NON prendono le proteine?!
http://blog.pagine-verdi.com/dieta-veg-e-le-proteine-da-dove-le-prendo/ 

Argento colloidale: benefici, utilizzi e controindicazioni

argento colloidale benefici utilizzi controindicazioniL’argento colloidale può servire a curare diverse malattie. E’ efficace contro i batteri, i virus e i funghi. Inoltre i suoi utilizzi sono stati sperimentati nei disturbi agli occhi, alla pelle, nelle malattie che interessano le vie respiratorie, l’apparato locomotore e il sistema nervoso. E’ capace di rafforzare il sistema immunitario, proprio per questo può essere utilizzato nelle forme di prevenzione delle patologie. Gli ioni di argento svolgono un’azione antinfiammatoria e favoriscono la cicatrizzazione della pelle. Vediamo insieme tutti i benefici che l’argento colloidale è in grado di apportare.
I benefici e gli utilizzi
I benefici dell’argento colloidale sono molti. Esso è, infatti, in grado di agire contro i batteri, i virus e i funghi. Si configura, quindi, come un vero e proprio antibiotico efficace, anche se i suoi meccanismi di azione sono più complessi e possono migliorare anche quadri sintomatologici più articolati. Basti pensare alla malattia di Lyme. Questa patologia è causata da un batterio e possono manifestarsi sintomi cardiaci e neurologici. Gli esperti hanno visto che una terapia a base di argento colloidale per 3 o 4 settimane è riuscita ad alleviare i sintomi dei pazienti. Lo stesso vale quando l’argento colloidale viene utilizzato come terapia contro la candida.
Diversi sono i risultati positivi anche per quanto riguarda la cura delle infiammazioni della bocca, che possono colpire le gengive, la lingua o le guance. Inoltre è stata dimostrata la sua efficacia nei confronti dell’herpes simplex. Secondo gli esperti, l’applicazione topica di argento colloidale riuscirebbe ad impedire la formazione delle vescicole.
Risultati particolarmente positivi si sono avuti anche nella cura della psoriasi. Quest’ultima si manifesta con la formazione di placche squamose, che interessano i gomiti, le ginocchia, le mani, i piedi e il cuoio capelluto. Anche in questo caso l’argento colloidale svolge un’azione antinfiammatoria, perché gli ioni favoriscono la formazione dei tessuti e rendono più veloce la cicatrizzazione della cute.
L’argento colloidale può essere utilizzato anche contro le malattie dell’apparato respiratorio, raffreddore, tosse, influenza, polmonite, sinusite e anche contro le fastidiosissime placche alla gola. Si può comprare in farmacia o in erboristeria e i prezzi variano dai 18 ai 25 euro per un flacone da 100 ml di prodotto. In formato spray costa circa 15 euro, per una confezione da 30 ml.
Le controindicazioni
Teniamo sempre presente che l’argento colloidale è costituito da minuscole particelle di questo metallo, che restano sospese in un solvente e non si sciolgono, perché sono ionizzate. Di conseguenza bisognerebbe fare attenzione alle eventuali forme di allergie nei confronti di alcuni metalli, perché in questi casi si potrebbero avere delle reazioni. E’, comunque, meglio non improvvisare, ma, se si vuole procedere all’assunzione di questa sostanza, bisognerebbe rivolgersi ad un medico o ad un naturopata.
In passato c’è stato un grande dibattito su un possibile effetto collaterale determinato dall’assunzione di argento: si notavano delle macchie grigie sulla cute. Il tutto rientrava nel quadro sintomatologico di una malattia chiamata argiria. Tuttavia numerosi studi scientifici hanno dimostrato che questa patologia non è imputabile all’assunzione di argento colloidale.

Cosa sono le metastasi

di Mauro Sartorio

È noto come molti tumori, non coinvolgendo organi vitali, non siano pericolosi per la vita (seno, prostata, melanoma ecc.), ma siano invece le successive metastasi a causare il peggioramento clinico.
Cosa sono le metastasi?
Rapida storia dell'ipotesi sull'origine delle metastasi maggiormente sostenuta al nostro tempo:

Nel 1889 per primo il chirurgo inglese Paget propose l'ipotesi  "seme e suolo" per spiegare la diffusione apparentemente prevedibile dei tumori solidi. Analizzando i dati delle autopsie di 735 casi di carcinoma mammario avanzato, Paget rilevava modelli prevedibili di metastasi viscerali e alle ossa. Introduceva quindi il concetto di ambiente ricettivo, e la sua ipotesi proponeva che una cellula tumorale (seme) per crescere richiedesse il microambiente locale adeguato (suolo).
Nel 1980 Fidler produceva uno studio che confermava che, sebbene le cellule tumorali circolanti si trovino nel sistema vascolare di numerosi organi, queste non danno luogo a malattia metastatica.
Tuttavia, altre aree particolari sviluppano spesso depositi di tumore metastatico, e quindi questi tali siti dovevano essere più favorevoli alla colonizzazione delle cellule tumorali.
Nel 2002 e 2005 viene lanciata l'ipotesi a sostegno della "seme e suolo" da Hiratsuka e Kaplan, con la fondazione del concetto di "nicchia pre-metastatica", terreno di studio su cui i laboratori stanno focalizzando grandi sforzi al fine di trovare il meccanismo secondo il quale il tumore primario prepari anticipatamente, in un altro organo, il suolo adatto per colonizzare il tessuto.

Il punto è che non si conosce scientificamente come funzioni una metastasi, come e perchè una cellula si possa staccare e annidare in un organo particolare piuttosto che un altro, e da lì avviare un processo tumorale diffuso.
Ewing nel 1928 proponeva l'ipotesi che gli spostamenti avvenissero in base alla costituzione anatomica del sistema vascolare, ma empiricamente l'ipotesi discorda rispetto alla scelta del luogo di annidamento di molti tipi di metastasi.
Inoltre modelli sperimentali del 2000 (Chang YS, di Tomaso E, McDonald DM, Jones R, Jain RK, Munn LL) mostrano come ogni giorno si "sgancino" dal tumore primario un milione di cellule tumorali per ogni grammo di massa, e che viaggino per tutto il corpo attraverso i vasi senza annidarsi con metastasi.
Inoltre, se è vero che la casistica vede una certa tendenza del cancro alla prostata a produrre metastasi ossee nelle zone adiacenti, o il cancro al seno a produrre metastasi polmonari, non è però vero che l'irrorazione dei vasi tra i due organi sia diretta, ma le cellule tumorali dovrebbero prima percorrere tutto il circuito vascolare (cuore-polmoni, o quello linfatico).
Inoltre, ripetuti esperimenti di mutazione tumorale delle cellule falliscono nel tentativo di produzione di metastasi a distanza dall'organo (2003 - Minna JD, Kurie JM, Jacks T), e allo stesso modo cellule tumorali che sono rilevate essere diffuse per tutto il corpo della persona, falliscono nella formazione casuale di metastasi.

In conclusione, l'ipotesi su cui si sta lavorando è quella di Paget del "seme e suolo", e su questa base i "semi" devono avere un modo particolare per andare a "piantarsi" nel terreno. Su questo "come" si continuerà a studiare nei prossimi anni.

Uno studio sul "suolo pre-metastatico" sulla rivista Nature http://www.nature.com/bonekeyreports/2012/120502/bonekey201280/full/bonekey201280.html

Questi sono studi molo precisi, ma siccome sono focalizzati sul livello chimico, che è un livello di cui non mi occupo personalmente, vorrei provare ad allargare la prospettiva in modo da osservare il fenomeno dal punto di vista di "Imparare Attraverso Il Corpo".
Il corpo reagisce fisiologicamente, con l'intento di restare in vita, regolando "i livelli della macchina" in base all'ambiente e alle prove che la vita gli propone. Queste regolazioni sono automatiche e non sono sotto il controllo della coscienza (battito cardiaco, livelli ormonali, processi chimici ecc.).
La somma degli stati fisiologici di ogni organo e apparato del corpo, produce una condizione generale che è percepita internamente come stato emotivo, un "colore interiore" che viene associato a quella particolare condizione dell'organismo.
Questa percezione che chiameremmo psichica è un elemento che solitamente nei laboratori non viene presa in esame (e spesso non è possibile perchè si lavora in vitro), ma può dare indicazioni molto importanti. Inoltre è essenziale considerare la funzione biologica del tessuto che è coinvolto nel processo.

giovedì 29 maggio 2014

Cancro al colon: si cura con le mele

Cancro al colon: si cura con le mele

Gli oligosaccaridi delle mele sembra che distruggano più cellule tumorali del normale farmaco chemioterapico.

È stato riferito che polisaccaride della mela può impedire la crescita e impedire la progressione del cancro del colon. L’oligosaccaride di mela è stato preparato mediante la combinazione di idrolisi alcalina e enzimolisi dipolisaccaridi di mela, e purificato mediantecromatografia su colonna anionica.
Lo scopo di questo studio è quello di esplorare l’effetto dell’oligosaccaride di mela sulla vitalità delle cellule di carcinoma del colon umano (cellule HT29) e il suo meccanismo.
I risultati hanno mostrato che l’oligosaccaride ha diminuito la vitalità delle cellule HT29 in maniera crescente con la dose assunta. Intanto è stato notato unmiglioramento dell’espressione proteica di Bax e una diminuzione dei livelli di Bcl-2 e Bcl-xl.
L’induzione degli oligosaccaride arresta il ciclo cellulare in fase S, che viene correlata con l’espressione diminuita di Cdk 2 e ciclina B1. Questi risultati indicano che gli oligosaccaridi attenuano la vitalità cellulare inducendo apoptosi cellulare e arresto del ciclo cellulare. L’oligosaccaride di mela è un potenziale agente di prevenzione di chemioterapia o addirittura unagente anti-tumorale ed è degna di ulteriore studio.

La ricerca arriva dall’università di Xi’an in Cina, e considerato che il cancro al colon è la seconda causa di morte per tumore nelle donne di tutto il mondo, e la terza causa negli uomini, questo è davvero un passo importante. L’oligosaccaride, essendo naturale al 100%, può diventare un medicinale naturale ed efficace per distruggere definitivamente le cellule maligne. 
Gli oligosaccaridi di mele hanno ucciso fino al 46 per cento delle cellule del cancro del colon umano in vitro e superato il farmaco chemio più comunemente usato.
A soli 0,9 microgrammi per mL (circa 0,9 PPM), gli oligosaccaridi hanno ucciso il 17,6 per cento delle cellule del cancro dopo 36 ore, mentre il farmaco chemio ha ucciso solo il 10,9 per cento (ad una concentrazione più elevata di 1,3 microgrammi per mL).
[Fonte ScienceDirect - NCBI]

Marco sta battendo il Cancro: Ecco il Protocollo di sua invenzione

Nell’articolo precedente abbiamo raccontato la storia di Arturo Villa, in arte Marco, che ha un carcinoma epatico con metastasi ai linfonodi e che da oltre un anno si sta curando con un protocollo di sua stessa invenzione il quale prevede per lo più ben definite regole alimentari.

La sua lotta consiste in primis nell’adozione di un suo protocollo alimentare: riduzione del 50% dei cibi cotti, eliminazione della carne e dei formaggi e di diversi altri alimenti poco salutari, consumo di grandi quantità di frutta (non tutta) e verdura (esclusivamente biologici), ecc. Arturo assume anche diversi tipi di integratori e beve molti succhi verdi. Inoltre:
·                     Ha eliminato l’uso di alcol e bibite gasate
·                     Ha eliminati tutti i grassi, sia alimentari che derivati
·                     Ha eliminati tutti gli insaccati e gli alimenti inscatolati e conservati
·                     Ha eliminato il pane che ho sostituito con fette biscottate iposodiche
·                     Ha eliminate olive, sardine, crostacei, fritture, tonno.
Si nutre di alimenti che tendono ad alcalinizzare il corpo e a renderlo meno acido, per approfondire questo argomento vi rimando a questo articolo.
Come vedete, Marco mangia prevalentemente di frutta e verdura e sta abbracciando sempre più convinto il crudismo. Durante il giorno beve 3/4 litri di centrifugato verde, usa il sale in maniera moderata, l’olio solamente crudo e beve il suo “Elisir Drenante”, ovvero 1 limone e mezzo pompelmo rosa in 1,5 litri di acqua.
Appena sveglio prende un limone spremuto in due dita d’acqua tiepida e poi a colazione del the verde con 7 grammi di polline e delle fette biscottate iposodiche con marmellata biologica: 
 Leggi anche: L’Italia radia Simoncini mentre negli USA si studia il Bicarbonato
 A pranzo mangia degli spaghetti integrali al sugo di pomodoro biologico, o pomodorini e broccoli o fusilli integrali al sugo di carciofi, broccoli e asparagi o un passato di legumi biologici:
 Nel pomeriggio consuma uno spuntino con tisana al cardo mariano, noci, mandorle, semi di zucca, bacche di goji e uvetta passa. Oppure 2/3 frutti possibilmente poco zuccherini tipo mela e avogado, a volte con fiocchi di riso, frutta secca e gelato valsoia (vegetale):
 La sera invece verdure di vario genere, quali: radicchio trevigiano, cipollini, peperoni rossi gialli, melanzane, zucchine, funghi champignon, pomodori, broccoli, fagiolini, barbabietole, spinaci, ecc.
Ci sarebbe ancora tanto da dire, ma mi fermo qui. Chiunque voglia approfondire può visitare il suo sito(Visita la nostra pagina - ►Medbunker - La verità ◄ - per ulteriori foto e notizie)

L’energia sonora delle cellule umane

di Bartolomeo Buscema
Quotidiano di Sicilia
 
Roma - I greci veneravano Apollo, il dio della musica e dell'arte, ma anche della guarigione. Pitagora e i suoi seguaci rappresentavanoi corpi celesti reciprocamente separati da intervalli corrispondenti alle lunghezze armoniche delle corde. Ritenevano che il movimento dei pianeti, nelle loro rotazioni nello spazio, producessero un suono. L’eccelso filosofo, che ha vissuto per molti anni a Crotone, non si sbagliava: la nostra Terra vibra con una frequenza fondamentale di 8Hz che noi, evidentemente, non possiamo udire. Per non parlare della teoria delle stringhe e superstringhe per le quali la materia a livello infinitesimale è rappresentata da corde in vibrazione. Insomma, tutto vibra. Anche il nostro corpo. 


Nelle culture dell’antichità musica e medicina erano una cosa sola e il sacerdote medico conosceva il potere del suono per procurare benessere e per ricostruire l’armonia perduta. Non sorprende, quindi, che oggi ci sia un filone di ricerca nel quale gli scienziati cercano, con metodo scientifico, di capire il nesso profondo tra suono e corpo, anche a livello molecolare, e benessere psicofisico. Stiamo assistendo sempre più a un riavvicinamento tra la musica e la scienza. Ne abbiamo avuto conferma, lo scorso 3 marzo, presso il Parco della Musica di Roma, in occasione di un’interessante conferenza svoltasi nell’ambito della prima edizione di Fonèka - rassegna sulla voce e ilpotere del suono - ideata e diretta da Agata Lombardo, co-prodotta da Musica per Roma e Associazione Cerretum.
Un approccio multidisciplinare che ha visto, tra l’altro, l’intervento del professor Carlo Ventura, direttore del laboratorio di Biologia molecolare e ingegneria delle cellule staminali dell’Istituto nazionale di biostrutture e biosistemi (Inbb) di Bologna, e del maestro Bruno Oddenino docente di Oboe presso il Conservatorio di Torino . Il professor Ventura ha tratteggiato i punti salienti della ricerca presso il proprio istituto, mettendo in luce la capacità delle cellule di esprimere “firme vibrazionali” del loro stato di salute. In altre parole, le nostre cellule sono ingrado di produrre vibrazioni acustiche che possono essere trasformate in suoni udibili, fornendo una valutazione accurata delle proprietà funzionali della cella. Una scoperta, ha aggiunto Ventura, sulla cui base stiamo lavorando per capire se tramite l’energia sonora sipossa governare il processo di differenziazione delle cellule staminali. 
Ha proseguito il maestro Oddenino che ha illustrato il sistema BioArmon, un approccio olistico che sulla base dell’individuazione del proprio suono individuale (tonica personale) unico e irripetibile, mira a migliorare lo stato psico-fisico della persona sfruttandoi benefici sia di una consapevole respirazione, sia della percezione simultaneadi suoni, forme, colori, aromi. A margine della conferenza abbiamo avvicinato il professor Ventura e il maestro Oddenino ai quali abbiamo posto alcune domande

Professor Ventura, i suoi studi dimostrano scientificamente la capacità delle nostre cellule di produrre vibrazioni e di esprimere “firme vibrazionali” del loro stato di salute e della loro potenzialità differenziativa. In che modo il suono, l’energia sonora, può influenzare e governare quest’ultimo processo cellulare?
“Il suono, sia come vibrazione meccanica che si propaga nel mezzo, sia modalità quantistica di vibrazione, il fonone (onda e particella che descrive un quanto di vibrazione in un "reticolo cristallino"), può essere visto come un "attuatore" capace di cambiare lo stato dinamico, energetico e strutturale, degli atomi e delle molecole con cui interagisce. Quindi se il bersaglio è una cellula (o su scala più vasta un tessuto), i "punti" (atomi, molecole, ioni) della cellula stessa "toccati" dal suono possono entrare in risonanza con determinate frequenze incidenti. Tale risonanza implica che la struttura molecolare possa subire modificazioni architetturali e quindi funzionali. Pensiamo quindi ai fattori di trascrizione, proteine essenziali per regolare l'espressione (funzione) dei nostri geni, al Dna, agli istoni e ad altre proteine nucleari essenziali nel gestire l'architettura del Dna stesso (epigenetica). Tutte queste "entità" possono essere modificate dall'interazione con quello cha chiamiamo suono, ovviamente anche con frequenze vibrazionali non udibili dall'orecchio ma portatrici comunque di vibrazione percepibile a livello atomico e molecolare”.

In futuro, potrà mai la musica aiutare i medici a curarci e a mantenerci in salute?
“È’ più che verosimile che in un prossimo futuro si possano individuare suoni, patterns vibrazionali capaci di ripristinare interazioni molecolari coerenti, ossia interazioni in grado di "riprogrammare" l'equilibrio armonico delle interazioni atomiche e molecolari che sono allabase dell'omeostasi e dello stato di salute cellulare”.

Professor Oddenino, quali sono le potenzialità della medicina vibrazionale in un contesto di terapie olistiche?
“Ritengo che la Medicina vibrazionale avrà in futuro uno spazio operativo sempre maggiore. Gli studi scientifici sviluppatisi negli ultimicento anni dimostrano come tutto sia vibrazione: Einstein affermava che la materia in se non esiste, ma è l’energia che vibra ad altissime frequenze a darci quest’illusione. Mi vengono in mente gli studi del fisico viennese Ernst Chladni, che scoprì il curioso fenomeno per cui se si dispone su una lastra metallica della sabbia e si mette in vibrazione per mezzo di un archetto o di un’adeguata percussione, essa si disporrà in modo da formare figure coerenti, che mutano se muta il timbro dello strumento che le genera. C’è poi l’esperienza dello scienziato Masaru Emoto che con un particolare microscopio ha fotografato l’acqua a una temperatura vicina allo zero evidenziando con le bellissime immagini di cristalli d’acqua di forma esagonale come il suono possa influenzare in positivo la cristallizzazione verso forme armoniose e belle. Molti ancora hanno studiato l’interdipendenza tra suono e forma tra cui Alexander Lauterwasser, che ha sviluppato una tecnica sorprendente, in grado di rendere visibili, per mezzo dell’acqua, suoni e frequenze. Se consideriamo che l’uomo è composto per il 90 % di acqua, non è difficile trarre le dovute conclusioni”.

Quali sono i punti forti del sistema BioArmon da lei brevettato?
“BioArmon è un sistema-“strumento” che utilizza la musica, la respirazione, le forme, icolori, gli aromi e i cristalli per aiutare l’individuo a sintonizzarsi con la sua intima essenza. Il metodo funziona utilizzando la sinestesia che è la percezione simultanea di più sensi che interagiscono in simbiosi, inducendo nel soggetto una presa di coscienza dei fenomeni sensoriali molto più completa e articolata di quella che può sperimentare normalmente. Alla base c’è comunque il suono nella sua espressione e realizzazione più creativa. Il mio sistema si basa altresì sul principio che ogni essere umano abbia una sua frequenza dominante: una nota che lo distingue e lo caratterizza. Trovando la nota individuale si procede poi a stabilire quali siano i punti di frequenza che hanno bisogno di energia, oppure sono in sovraccarico, indi, si crea una musica specifica per il soggetto che ascoltandola, via via, si sentirà sempre più centrato e consapevole dei suoi punti di forza, più vicino alla sua missione. BioArmon, grazie alle sue potenzialità, ha una notevole possibilità di diffusione in svariati settori: è utilizzato, ad esempio, con eccellenti risultati in centri di ricovero per anziani, in centri ospedalieri quale supporto a diverse patologie e nelle scuole dell’infanzia e primarie”.

mercoledì 28 maggio 2014

Numeri colori e pietre

Ogni numero puo essere collegato a livello simbolico con colori, cristalli e pietre. Le indicazioni riportate per gli effetti fisici, non sono assolutamente da intendersi come sostitutivi a terapie mediche, ma da adottare eventualmente come coadiuvanti, in quanto è riconosciuto che il colore agisce sull'umore e influenza gli stati emotivi.

Aspetti positivi : Attività, volontà, energia, eccitazione, iniziativa, persistenza, forza fisica, spirito di avventura, sessualità, passione
Aspetti riduttivi : Volgarità, aggressività, rabbia, ribellione, mancanza di scrupoli, dominio, crudeltà.
Effetti fisici : Vince la pigrizia, favorisce la ripresa dell'attività. Favorisce la circolazione del sangue, aumenta il calore interno del corpo, combatte l'apatia. Efficace contro il raffreddore. Combatte la malinconia e la depressione, utile nei periodi in cui manca l'energia o ci si sente esauriti. Vince i primi sintomi del raffreddore.
Sconsigliato nei casi di febbre, ipertensione, ferite, bruciori e infiammazioni.
Pietre: rubino, diaspro rosso, granato

Numero 2: arancio 
Aspetti positivi : Estroversione, entusiasmo, vivacità, vitalità, creatività, gioia, coraggio, spontaneità, empatia, comunicazione.
Aspetti riduttivi : Esibizionismo, carattere soffocante, eccessiva istintività, lassismo, qualunquismo.
Effetti fisici : Carica il corpo di energia e come il giallo, stimola la circolazione del sangue. Utile contro la malinconia e per chi ha la tendenza a irrigidirsi e a prendersi troppo sul serio. Per il suo carattere gioioso, aiuta chi soffre di ulcere e calcoli. Efficace per l'espulsione dei gas dal corpo, può migliorare le funzioni del fegato ed e quindi adatto come coadiuvante contro l'alcolismo.
L'arancione non è adatto a chi si irrita facilmente o soffre di stress.
Pietre: corniola, occhio di tigre, pietra di luna


Numero 3: Giallo
Aspetti positivi : Ottimismo, speranza, allegria, ispirazione, illuminazione, positività, conoscenza, mentalità aperta, rinnovamento, vivacità.
Aspetti riduttivi : Manipolazione, malizia, falsità, dispersione, calcolo, ipocrisia, vanità, superficialità.
Effetti fisici : Rafforza il sistema nervoso e il cuore, stimola il funzionamento del fegato e favorisce la secrezione dei succhi gastrici. Può alleviare reumatismi, artrite e si rivela efficace nell'alleviare la rigidità delle giunture. Stimola i reni e attiva il sistema linfatico. Sconsigliato agli ipertesi e a coloro che soffrono di problemi di nervi.
Pietre: topazio giallo, ambra, quarzo citrino

Numero 4: verde
Aspetti positivi : Condivisione, adattabilità, giudizio, sicurezza, protezione, giustizia, equilibrio, guarigione, pace, perseveranza, rettitudine, ordine, stabilità, forza.
Aspetti riduttivi : Avarizia, indifferenza, ostinazione, rigidità, immobilismo, diffidenza, pregiudizio, ritardo.
Effetti fisici : Benefico per il sistema nervoso, in quanto calma i nervi ed è utile per un miglioramento generico della salute. Favorisce l'eliminazione delle sostanze tossiche e agisce da astringente. Allevia la tensione e può abbassare la pressione del sangue. Ha un effetto rilassante e sedativo. Poiché influenza la struttura di base delle cellule, è un coadiuvante per curare cisti e tumefazioni. Agisce nella zona del torace e d è efficace contro asma, bronchite e raffreddore. Combatte l'emicrania e allenta la tensione.
Non adatto a chi soffre di sonnolenza, apatia o per chi è eccessivamente sedentario.
Pietre: smeraldo, giada, avventurina, malachite

Numero 5: turchese
Aspetti positivi : Espressività, eloquenza, comunicazione, apertura mentale, cambiamento, avventura, novità, prontezza, ricerca.
Aspetti riduttivi : Immaturità, confusione, vuoto, mancanza di chiarezza, instabilità.
Effetti fisici : Aiuta a lenire gli stati infiammatori, come mal di testa, gonfiori, tagli, graffi e bruciature. Efficace per i problemi di pelle, come acne, eczema e psoriasi. Agisce sul sistema immunitario e svolge un ruolo protettivo contro batteri e virus. Aiuta a guarire la sinusite e l'affaticamento mentale. Non è raccomandato alle persone che si trovano in condizioni di inerzia o di attività limitate.
Pietre: turchese, aquamarina, amazzonite

Numero 6: blu
Aspetti positivi : Dedizione, fedeltà, fiducia, serietà, bellezza, fede, serenità rilassamento, adattamento, amore, protezione, generosità, socializzazione, educazione, assistenza.
Aspetti riduttivi : Rigidità, possessività, attaccamento, presunzione, eccessivo idealismo, senso di colpa.
Effetti fisici : Ha un effetto rilassante e calmante ed è usato come coadiuvante pe gli stati febbrili. Riduce il calore e l'infiammazione ed è efficace anche contro i colpi di sole. Diffonde la serenità e libera dalla tensione; utile per combattere emicrania, e tutti i disturbi alla gola, come raucedine, tosse e laringite. Si dice che le donne che soffrono di problemi mestruali, possono beneficiare del potere del blu, utilizzando camicie da notte e biancheria intima di questo colore. Anche i problemi della vista, possono essere coadiuvati col colore blu. Non è indicato per il trattamento di paralisi, pressione bassa, malinconia, raffreddore e depressione.
Pietre: Lapislazzuli, zaffiro, topazio blu

Numero 7: viola
Aspetti positivi : Dignità, nobiltà, rispetto di sé, regalità, elevazione, saggezza, spiritualità, visione, intuizione, medianità, senso artistico, tolleranza, calma, umiltà, temperanza.
Aspetti riduttivi : Carattere elitario, perfezionismo, fuga dalla realtà, introversione, critica, delusione, distacco, orgoglio, arroganza.
Effetti fisici : Legato alle funzioni della ghiandola pituitaria, è utile contro i disturbi del sonno e gli scompensi nervosi. Efficace come purificatore del sangue, normalizza il battito cardiaco. Anche i polmoni, il fegato e i reni possono trarre beneficio da questo colore.
Non è adatto per chi tende all'autocompiacimento o alla pigrizia.
Pietre: ametista, sugilite, cristallo di rocca

Numero 8: magenta
Aspetti positivi : Rispetto, potere, gratitudine, impegno, comprensione, maturità, ambizione, compassione, abilità amministrativa, protezione, spiritualità.
Aspetti riduttivi : Superiorità, snobismo, arroganza, dominio, controllo, fanatismo, egocentrismo.
Effetti fisici : Aumenta l'afflusso del sangue al cervello e guarisce emicrania, pressione alta, stanchezza cronica ed esaurimento nervoso. Ottimo per che ha la tendenza a lavorare troppo. Aiuta a respirare meglio e è anche un buon diuretico. Utile alle persone emotivamente disturbate, che manifestano un comportamento violento o aggressivo.
Pietre: quarzo rosa, rodocrosite, diamante, kunzite

Numero 9: arcobaleno
Aspetti positivi: Generosita, fratellanza, compassione, tolleranza, amicizia, amore fraterno, guarigione, rinnovamento, iniziazione, purificazione, gratitudine, perdono, sensibilità, creatività.
Aspetti riduttivi: distacco, apatia, rinuncia, cinismo, indolenza, rimozione, estremi emotivi, dispersione, qualunquismo.
Effetti fisici e psichici: essendo un naturale catalizzatore, possiede tutti gli effetti benefici degli altri numeri. Favorisce la meditazione, il rilassamento, aiuta a dormire serenamente. Utile per chi vuole ricordare i sogni.
Pietre: opale, labradorite

Applicazioni pratiche:
I colori e le pietre che più ti si addicono, sono in relazione con i tuoi numeri personali, che puoi trovare usando la tabella di conversione indicata tra i temi trattati, alla voce: Trova i tuoi numeri.:http://numerologiaearchetipi.blogspot.com/2007/12/come-compilare-e-interpretare-la-carta.html

I tuoi colori:
Puoi fare riferimento principalmente al Numero dell'Io, al Numero del Destino e al Numero della quintessenza. Scoprirai che probabilmente la gamma di colori che ti piace è compresa in queste frequenze cromatiche. Puoi anche stimolare un particolare Archetipo, indossando il colore corrispondente: ad esempio se vuoi attivare il numero 3 e la sua creatività, puoi indossare qualcosa di giallo, se vuoi vibrare con l'energia frizzante del numero 5 puoi mettere l'azzurro o il turchese, se desideri trasmettere una sensazione di fiducia e serietà, invece sarà indicato il blu, in sintonia con il numero 6 e cosi via per gli altri numeri.

Per attivare le tue risorse e i tuoi talenti espressivi il colore più adatto è quello relativo al numero dell'io. Puoi utilizzarlo sia nell'abbigliamento, sia in accessori esterni, come oggetti, colori per la casa, etc.

Le tue pietre
Anche per le pietre, i numeri da considerare sono quelli dell'Io, del Destino e della Quintessenza, tenendo conto che il numero dell'Io è relativo al fare e all'espressione pratica dei tuoi talenti, il numero del Destino è come una bussola che ti indica il cammino e il numero della Quintessenza ti aiuta a centrarti e a ritrovare il tuo equilibrio.

Puoi anche utilizzare la pietra adatta al tuo anno personale. Il calcolo è molto semplice, basta sommare il tuo giorno e il tuo mese di nascita, più l'anno in corso, ridotti a un unica cifra.
Esempio: se la data di nascita è 12 -7-1975 e l'anno in corso è il 2008 il calcolo è il seguente:
12 + 7 + 2008 = 1 + 2 +7 + 2 + 0+ 0 + 8 = 20 = 2
In questo caso l'anno personale 2 corrisponde al numero 2 e quindi le pietre relative saranno la corniola, oppure la pietra di luna o l'occhio di tigre. Quale scegliere? Tenete le pietre tra le mani e prendete quella che sentite di più.

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