L’analisi bioenergetica
By Iolandino
Alexander Lowen |
Per evitare confusioni e abusi, anche a seguito del
permanere, purtroppo, di errate informazioni su alcuni diffusi siti web, si
sottolinea che l’Analisi Bioenergetica
non è una terapia medica ma un metodo di psicoterapia riconosciuto
ufficialmente in Italia ai sensi della Legge 56/89. Qualunque suo “uso” in
senso medico rappresenta pertanto un abuso da cui diffidare fortemente. A tal
fine si invita anche a non confonderla
con il termine generico “Bioenergetica”, utilizzato in ambiti e modi molto
disparati, che nulla hanno però a che fare con questa metodologia.
Introduzione
L’analisi bioenergetica è un metodo, unico nel suo genere,
che combina terapia corporea e psicoterapia verbale.
Il
concetto di integrazione è basato sul fatto che mente e corpo formano un’unità. Noi
siamo i nostri pensieri, emozioni, sensazioni, impulsi ed azioni. Essa
affonda le sue radici nell’opera di Sigmund Freud che fu il fondatore della
psicoanalisi. Egli nacque nel 1856
a Vienna, dove studiò medicina e neurologia e sperimentò
nuovi modi di porsi in relazione con i pazienti.
Sigmund Freud |
All’epoca di Freud le persone soffrivano di un gran
numero di malattie per le quali la scienza non aveva rimedi: paralisi, cecità,
attacchi epilettici, perdita della memoria e perdita di sensibilità in varie
parti del corpo. Freud scoprì che tali
sintomi altro non erano che l’espressione corporea di esperienze infantili di
dolore e di paura, che la mente aveva rimosso. Aiutando questi pazienti a ricordare e rivivere tali esperienze
negative, Freud riuscì a curare i loro sintomi corporei e chiamò questo metodo
psicoanalisi. Una volta che il
paziente era diventato consapevole di quello che gli era accaduto da bambino,
non aveva più bisogno di esprimere questi ricordi mediante sintomi corporei.
Per far emergere tali ricordi dalla loro
repressione Freud utilizzava i sogni dei pazienti, gli errori verbali (lapsus),
le associazioni libere, il transfert.
Il transfert rappresenta una condizione nella quale una persona vede alcune delle sue relazioni interpersonali attraverso le lenti delle sue esperienze infantili. In altre parole, gli individui vedono i loro amici, i loro bambini, i loro superiori sul lavoro o il loro terapeuta non come questi sono realmente, bensì come se questi fossero il genitore che li ha, ad esempio, rifiutati, ignorati, criticati o umiliati. Essi trasferiscono i ricordi repressi di quello che è stato loro fatto nel passato sulle persone che fanno parte della loro vita presente.
Il transfert rappresenta una condizione nella quale una persona vede alcune delle sue relazioni interpersonali attraverso le lenti delle sue esperienze infantili. In altre parole, gli individui vedono i loro amici, i loro bambini, i loro superiori sul lavoro o il loro terapeuta non come questi sono realmente, bensì come se questi fossero il genitore che li ha, ad esempio, rifiutati, ignorati, criticati o umiliati. Essi trasferiscono i ricordi repressi di quello che è stato loro fatto nel passato sulle persone che fanno parte della loro vita presente.
wilhelm Reich |
Wilhelm Reich, vissuto dal 1897 al 1957, fu
paziente ed allievo di Freud. Mentre Freud poneva attenzione soltanto alla produzione
verbale dei pazienti, Reich introdusse nella psicoanalisi anche l’osservazione
del corpo, come l’espressione degli occhi e del viso, la qualità della voce e i
vari tipi di tensioni muscolari. Descrisse per primo quello che noi oggi
chiamiamo linguaggio del corpo. Nello stesso modo in cui Freud notò una
spaccatura fra memoria conscia ed inconscia, Reich notò una scissione fra le
varie espressioni del corpo. Per esempio, una persona può ridere ma non essere
consapevole che l’espressione del suo viso è triste. Può dire parole gentili,
ma non rendersi conto che i suoi occhi sono pieni di risentimento o che la sua
bocca ha una espressione negativa.
Reich osservò che, appena questi pazienti
iniziavano la terapia, le tensioni muscolari cambiavano. Le spalle e le braccia
della persona depressa si rilassavano, le mascelle diventavano meno contratte e
i denti meno serrati. La ragione per cui il paziente frenava gli impulsi e
reprimeva i ricordi dolorosi era, in primo luogo, per evitare di mostrarsi
vulnerabile. Quindi, allentando le tensioni muscolari croniche, il paziente
sperimentava la propria vulnerabilità. Serrando la bocca e i denti egli
assumeva un’espressione corporea che diceva: “Non voglio aprirmi per non essere ferito di nuovo“.
Reich
sperimentò come rilassare i muscoli cronicamente tesi mediante la pressione
diretta su di loro e scoprì che funzionava. In questo modo il paziente poteva
entrare in contatto con emozioni forti e a lungo dimenticate e con ricordi
dolorosi. L’unità di mente, corpo ed emozioni divenne più chiara. Egli
notò anche che, a questo punto, il paziente
cominciava a sembrare più vivo, la sua pelle più rosea, i movimenti più
spontanei, gli occhi più luminosi. Era
come se avesse più energia. Era proprio così e Reich la chiamo energia
“organismica” o “orgone”.
Alexander
Lowen e l’Analisi Bioenergetica
Alexander Lowen, paziente ed allievo di Reich, coniò per essa il termine di “bioenergia”,
allargò gli scopi del lavoro sul corpo ed introdusse il lavoro bioenergetico a
casa. Anziché limitarsi alla sola pressione e manipolazione delle tensioni
muscolari croniche, egli fece uso di alcune posizioni di stress che potevano
aiutare queste tensioni a rilasciarsi. La prova evidente di questo
ammorbidimento delle tensioni era l’insorgere, nei muscoli, di una fine
vibrazione. Lowen poté quindi osservare
come i blocchi muscolari impedivano il libero scorrere dell’energia.
Per esempio, un diaframma cronicamente contratto,
come una strettoia, interrompeva l’onda respiratoria, provocando una
respirazione superficiale. Come risultato diminuiva l’apporto di ossigeno ed il
livello energetico calava. Questo modo superficiale di respirare è uno dei
sistemi che noi usiamo per controllare le nostre emozioni. Per aiutare i
pazienti a respirare meglio Lowen inventò il cavalletto bioenergetico.
E’ di grande importanza la sua osservazione che una
persona il cui flusso energetico è bloccato, ha perso una parte della sua
vitalità e della sua personalità. Questa perdita fa sì che questa persona si
senta depressa, sia sempre il lotta e usi costantemente la forza di volontà per
eseguire i compiti quotidiani. Diventa difficile mettersi in relazione con gli
altri o provare piacere. La vita perde i suoi colori e diventa grigia, tetra.
Concetti
di base
Il
radicamento (grounding), altro concetto introdotto da Lowen, descrive il
contatto energetico con la realtà. Allo scopo di avere un buon contatto
energetico, è indispensabile che l’energia scorra liberamente verso quelle
parti del corpo che sono a contatto diretto con il mondo esterno: organi di
senso, braccia e mani, gambe e piedi, pelle e organi sessuali.
Guardiamo un bambino quando piange, quando è arrabbiato o felice, oppure quando
vuole qualcosa. Tutto il corpo partecipa in modo armonioso. Di una persona
ben radicata si dice che “ha i piedi per terra”.
Questa persona sente la connessione fra i suoi
piedi ed il terreno sul quale appoggiano. Appena cominciamo a crescere, di
solito facciamo esperienza di come la libera espressione delle nostre emozioni
si scontra con il rifiuto, la disapprovazione, l’umiliazione, la punizione.
Impariamo presto, perciò, a controllare le nostre emozioni, e questo ha delle
conseguenze. Blocchiamo permanentemente i muscoli coinvolti in queste
espressioni medianti tensioni croniche, che sono inconsce.
I blocchi nella gola e nelle mascelle ci
impediscono di piangere o di gridare; ma ci impediscono anche di cantare o di
gridare di gioia. I blocchi nelle spalle e nelle braccia frenano non soltanto
il nostro desiderio di aggredire e di colpire, ma anche il nostro desiderio di
abbracciare. I blocchi nella vita ci impediscono di piangere e gridare,
altrettanto bene di quanto ci limitano il respirare e il sospirare. La
contrattura dei muscoli delle gambe e dei piedi blocca la spinta alla
ribellione, ma diminuisce anche la nostra capacità di stare in piedi e di
essere indipendenti.
Ci sono molti muscoli che uniscono il bacino al
tronco e alle gambe, come quelli della parte bassa della schiena, delle
natiche, delle cosce, del pavimento pelvico. Tutti questi muscoli sono
coinvolti nel controllo della sessualità e delle funzioni escretorie. Le loro
tensioni croniche intorpidiscono la nostra sessualità e spesso sono causa di
dolori lombari e di stimolo ad urinare frequentemente. Lowen ha fatto
ancora un’altra scoperta, forse la più importante: fintanto che abbiamo
l’illusione di poter ottenere, da adulti, quello che ci è mancato da bambini, e
che questo ci farà uscire dalla depressione, siamo predestinati a fallire.
Nessun amore, nessuna accettazione da parte del
terapeuta, o del compagno, ci potrà restituire l’esperienza perduta di essere
accettati e amati per quello che eravamo da bambini. Poiché abbiamo
permanentemente bloccato alcune inaccettabili autoespressioni non potremo mai
fare l’esperienza di essere accettati per quello che siamo. Perché i
nostri genitori ci hanno negato il sentirci accettati quando noi eravamo pieni
di amore per loro? Questo ci procura una rabbia profonda ed inconscia. Ma è
anche una rabbia giustificata.
Allentare questi blocchi non è mai facile. Noi
crediamo che essi ci salvino dall’essere abbandonati e dalla terribile
solitudine che ne conseguirebbe. Attraverso il lavoro con il corpo possiamo
ammorbidire le tensioni e rivivere il desiderio di essere accettati e amati e
la tremenda tristezza di aver desiderato invano. Essendo ben radicati ed
avendo un corpo pieno di energia possiamo vivere nella nostra realtà adulta e
perciò sentire che la ricerca tesa a recuperare quanto perduto da bambini è
un’illusione.In terapia questo viene spesso percepito come una scelta fra essere
sé stessi – liberi e soli – e tenersi stretti al terapeuta e al suo amore.
Il
metodo
Il metodo operativo su cui si basa l’Analisi
Bioenergetica comprende una serie di tecniche utilizzabili nella psicoterapia,
tali da consentire un approccio non solo
sistematico e coerente, ma anche più profondo e completo, alla persona e a i
suoi problemi.
Gli
interventi in Analisi Bioenergetica sono infatti definibili come interventi
complessi, nel senso che prevedono l’analisi del profondo secondo
un approccio che procede partendo sia dal versante psichico, sia da quello
corporeo: i temi emergenti, infatti, vengono affrontati ed evocati utilizzando
sia il canale che, partendo dal piano mentale ed affettivo conduce al
coinvolgimento corporeo, sia il canale opposto: ovvero quello che partendo
dalla respirazione, dal movimento e dall’espressione corporea permette
l’emergere di vissuti emotivi inconsci consentendone quindi anche il recupero e
l’elaborazione a livello mentale ed affettivo.
In entrambi i casi, comunque, il processo regressivo e il
successivo processo di consapevolizzazione, vengono fortemente stimolati e
favoriti proprio dal coinvolgimento unitario dell’organismo, ovvero a
livello sia psichico che somatico. Rispetto alla metodologia
dell’intervento bisogna sottolineare che l’obiettivo primario è quello di
ristabilire il libero movimento dell’energia del corpo, intervenendo in modo
mirato sui blocchi energetico / emozionali presenti nel paziente riscontrabili
a tre livelli: a livello psichico, a livello emozionale e a livello fisico.
A livello psichico, infatti, l’Io funge da
mediatore tra il mondo interno e quello esterno, fra se stessi e gli altri: in
questa mediazione è proprio l’Io che controlla l’immagine di se da offrire al
mondo esterno, e quali sentimenti e impulsi possono essere espressi.
L’interazione tra l’Io e il corpo si attua in un processo dialettico, in cui
l’Io plasma il corpo attraverso il controllo che esercita sulla muscolatura
volontaria.
Come già accennato quando l’espressione di un
sentimento non è accettata nel mondo del bambino, questo è costretto ad inibire
l’emozione mediante, ad esempio, la contrazione dei muscoli atti
all’espressione dell’emozione stessa. Quando tale inibizione è lungamente
protratta nel tempo l’Io abbandona il controllo sull’azione proibita e ritira
l’energia dall’impulso. Il controllo dell’impulso diventa allora inconscio e il
muscolo rimane in questo caso contratto.
In tali casi l’intervento psicoterapeutico mira
proprio a risolvere tale tematica inconscia, a livello sia psichico che
corporeo: questa complessa combinazione
di lavoro sul corpo e lavoro psicoanalitico costituisce l’essenza dell’Analisi
Bioenergetica.
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