domenica 18 ottobre 2015

La macchina volante del dottor Viktor Grebennikov


Lo strano caso del dottor Viktor Grebennikov e della sua straordinaria macchina volante

Vi sono storie di marchingegni che hanno il sapore del meraviglioso, ma di cui non esistono prove certe della loro esistenza e funzionalità ricercate con piglio scientifico. In alcuni casi quanto viene presentato al pubblico ha la parvenza di qualcosa di realmente realizzabile, o forse già realizzato, ma tant’è; del manufatto descritto e delle sue potenzialità, non si rilevano tracce e così rimane il sempre dubbio, difficile da fugare, di abili montature fini a se stesse per il beato divertimento di qualche cervello vagamente alterato.

Eppure nel caso in esame esiste una così vasta documentazione su quanto viene raccontato, che la ragione vacilla e sorge il dubbio di una possibile verità, su cui è necessario interrogarsi. Questi i fatti: Viktor Grebennikov, classe 1927, è un personaggio conosciuto fin dagli anni settanta del secolo scorso; ora recenti lavori sulle leggi gravitazionali, hanno riportato alla luce la sua figura, i suoi affascinanti studi ed il mistero in essi è racchiuso, difficile da svelare, essendo il protagonista di questa storia morto nel 2001.
Viktor Stepanovich Grebennikov, è stato un naturalista, un entomologo professionista, un artista, in poche parole un intellettuale con una vasta gamma di interessi e attività. E’ conosciuto come lo scopritore degli effetti determinati dalle strutture cavernose (CSE) che è riuscito ad interpretare e ad utilizzare con profitto, stando a quanto ha dichiarato, osservando la natura ed i suoi segreti più intimi.

Nel 1988 dichiarò di avere rilevato la presenza di effetti anti-gravitazionali determinati dalla struttura caratteristica del guscio di chitina di certi insetti, una scoperta avvenuta quasi per caso, in un modo alquanto singolare. Un giorno, in preda ad una grande stanchezza nel corso di alcune sue osservazioni di insetti che stava conducendo da solo nella steppa siberiana, si sdraiò a terra per riposare e cadde addormentato. Ma il suo sonno non era tranquillo. Avvertiva un ronzio da cui era assai disturbato. Quel rumore gli procurava una sensazione di allarme, impedendogli di dormire.
Si alzò e fece pochi passi per allontanarsi da quel luogo che lo inquietava. Subito il disturbo cessò. Avvicinatosi al punto in cui si trovava in precedenza, subito ricomparve quello strano malessere da cui era stato disturbato. Solo allora comprese di essersi sdraiato su di un grande alveare ed il fatto di trovarsi in quel punto esatto gli procurava la sensazione di ricevere una notevole energia. Non ebbe pace fino a quando, dopo studi accurati, realizzò che il tutto era causato dalla perfetta forma geometrica dell’alveare.
E’ un concetto poco convenzionale, ma risaputo, di cui però è necessario tenere conto, al fine della comprensione del modo in cui ragionò Grebennikov. Le forme emettono energia; troviamo traccia di questa idea nell’alfabeto di lingue antiche, come il sanscrito e l’ebraico ed ancora nei pentacoli. E’ il fondamento della radionica e delle scienze affini. In questa occasione è sufficiente pensare alla forma della piramide, che anche se ricostruita in modelli rispettosi delle proporzioni originali, emette una energia di cui si è avuta più volte la riprova ed oggi l’esistenza dell’energia emessa dalle forme piramidali è accettata da un gran numero di ricercatori.
Grebennikov studiò non solo la forma dell’alveare, ma si chiese come potessero insetti, anche di dimensioni notevoli, dotati di pesanti corazze, vincere la forza di gravità e volare veloci, nonostante le ali relativamente piccole.

Estese allora il suo studio alla struttura della corazza degli insetti e vide al microscopio che queste sono costruite in modo tale da realizzare una mirabile forma cava, una struttura Cavernosa (CSE) la definì, caratterizzata da un aspetto estremamente ordinato in cui, secondo lo studioso, si accumula una forza di grande potenza che determina una spinta antigravitazionale.
Forte di questa conclusione volle riprodurre la struttura, progettando alcuni prototipi che, solo in base alla loro forma, generavano una potente forza tale da riuscire a sollevarsi dal terreno, vincendo in maniera autonoma la forza di gravità. La sua preparazione, e le conclusioni a cui era giunto, gli permisero di costruire una piccola piattaforma con cui afferma di essere riuscito a sollevarsi da terra e a compiere alcuni voli alla incredibile velocità massima di 25 km / min. Dal 1991-1992 affermò di aver utilizzato questo dispositivo per il trasporto veloce.
Ma il più impressionante fenomeno concomitante a questi effetti da lui scoperti, è stato quello notare la possibilità di ottenere una invisibilità completa o parziale, o anche di avvertire una percezione distorta degli oggetti materiali, nel momento in cui si entra nella zona in cui è avvertibile l’effetto antigravitazionale.
http://www.altrogiornale.org/viktor-grebennikov-macchina-volante/

Questo è quanto si evince dalla lettura del materiale oggi a disposizione in Internet e le conclusioni che si possono trarre è che potrebbe anche non trattarsi solo di una semplice farneticazione di una mente fantasiosa, ma forse quanto descritto, poggia su basi che, almeno su di un piano teorico, potrebbero avere i loro riscontri. Innalzamenti spontanei di persone sono descritti anche in epoca moderna, come la levitazione degli Yogi che praticano la meditazione trascendentale secondo Maharishi. Talvolta si sono verificate levitazioni documentate dei medium nel corso di sedute spiritiche.
Il discorso potrebbe essere ampliato, ma già in base a queste semplici considerazioni sarebbe opportuno che, quanto descritto dal professor Viktor Grebennikov, non venisse etichettato banalmente come “fantascienza” o pura fantasia. Gli accademici hanno le proprie convinzioni, che poggiano su basi reali ben documentate e riproducibili a piacere, ma simili intuizione non devono essere accantonate o nascoste al pubblico senza essere approfondite e verificate prima che possano, nel caso si riuscisse a realizzarle, cadere preda di organismi capaci di sfruttarle a fini militari facendo si che, da una idea in grado di alleviare il peso della vita degli uomini, possa derivare un ulteriore fattore di destabilizzazione della società tale da accelerare la fine di questo già fin troppo disgraziato pianeta.
Rodolfo Alessandro Neri

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti spam, offensivi, non pertinenti e quelli riportanti indirizzi mail o link sospetti saranno cancellati.

SALVA O STAMPA IL POST IN PDF

Print Friendly Version of this pagePrint Get a PDF version of this webpagePDF

CORRELATI

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...