Uno
studio pubblicato in “ Journal of Photochemistry and Photobiology” nel 1993 ed
intitolato “Irradiazione di luce artificiale induce emissioni di fotoni
ultradeboli da parte dei fibroblasti della pelle umana” ha scoperto che quando
la luce derivante da una fonte artificiale veniva applicata ai fibroblasti sia
su soggetti sani che su soggetti affetti da xeroderma pigmentoso
(caratterizzato da una deficienza nel meccanismo di riparazione del DNA) essa
induce una ben più alta emissione di fotoni ultradeboli (10/20 volte maggiore)
nei soggetti malati. I ricercatori hanno concluso da questo esperimento che
“questi dati suggeriscono che le cellule dello xeroderma pigmentoso tendono a
perdere capacità di immagazzinare in maniera efficiente fotoni ultradeboli indicando l’esistenza di un sistema
efficiente di cattura dei fotoni intracellulari all’interno delle cellule
umane.”[1]
Ricerche più recenti hanno anche identificato una differenza
misurabile nelle emissioni di biofotoni tra cellule normali e quelle affette da
melanoma .[2]
In
verità il pigmento della pelle
agisce come un naturale pannello solare , grazie al ruolo della
melanina nel convertire la luce ultravioletta in energia metabolica:
La melanina è in grado di trasformare l’energia della luce
ultravioletta in calore in un processo conosciuto come “conversione interna
ultraveloce”; più del 99,9% delle radiazioni ultraviolette assorbite è
trasformata da raggi potenzialmente dannosi (a livello di DNA) in calore innocuo.
Se la melanina può convertire luce in
calore, non potrebbe anche trasformare le radiazioni ultraviolette in altre
forme di energia utili a livello biologico e metabolico? Questo potrebbe
sembrare non così esagerato quando si considera che persino i raggi gamma che
sono altamente tossici per la maggior parte delle forme di vita sono una fonte
di sostentamento per alcuni tipi di funghi e batteri”. [6]
I biofotoni prodotti dal corpo sono governati dalle forze solari e
lunari
E’evidente
che la scienza moderna sta soltanto adesso cominciando a riconoscere la
capacità del corpo umano di ricevere ed emettere energia ed informazioni grazie
alla luce solare . [3]
C’è
anche una crescente consapevolezza che sia il Sole che la luna influenzano
l’emissione di biofotoni attraverso le forze gravitazionali. Recentemente, si è
scoperto che le emissioni di biofotoni delle piantine di grano in Germania e
Brasile sono sincronizzate grazie al ritmo associato alle fasi lunari e solari.[4]
In
effetti, la forza della marea lunisolare a cui il sole contribuisce per il 30%
ed la luna per il 60% in relazione all’accelerazione gravitazionale è stata
scoperta regolare la crescita di un certo numero di piante sulla Terra.[5]
L’intenzione è la forza propulsiva della fisiologia
Persino
la stessa intenzione umana, il cosiddetto “fantasma nella macchina”, potrebbe
avere una base empirica nei biofotoni.
Un
recente commento pubblicato sul giornale “Investigacion clinica” intitolato
“Prove sul potere dell’intenzione” ha riportato:
L’intenzione è definita come un pensiero diretto a realizzare una
determinata azione. I pensieri indirizzati ad un fine possono interessare
oggetti inanimati e tutte le forme viventi dagli esseri unicellulari agli
esseri umani. Le emissioni di particelle
di luce (biofotoni) sembrano essere il meccanismo attraverso il quale
un’intenzione produce i suoi effetti . Tutti gli esseri viventi emettono una
corrente costante di fotoni per comunicare da una parte del corpo ad un’altra e
verso il mondo esterno. I biofotoni sono immagazzinati nel DNA intracellulare.
Quando un organismo si ammala si producono cambiamenti nelle emissioni di
biofotoni.
L’intenzione diretta manifesta se stessa
come un’energia elettrica e magnetica in grado di produrre un determinato
flusso di fotoni. Le nostre
intenzioni sembrano operare come frequenze in grado di cambiare la struttura
molecolare della materia. Perché l’intenzione sia efficace è necessario
anche scegliere il momento appropriato.
Gli esseri viventi, infatti, sono
sincronizzati tra di loro e con la terra e i relativi cambiamenti in termini di
magnetismo. E’ stato dimostrato che l’energia del pensiero può anche alterare
l’ambiente . L’ipnosi, il fenomeno delle stimmate e il cosiddetto effetto
placebo possono essere considerati delle tipologie di intenzioni, delle
istruzioni al cervello date in un particolare stato di consapevolezza.
Casi di guarigioni spontanee o da parte
di guaritori lontani di pazienti con gravi patologie rappresentano esempi di
una grandissima intenzione di controllare malattie in grado di minacciare le
nostre vite.
L’intenzione
di guarire tanto quanto la fiducia della persona malata nell’efficacia delle
influenze guaritrici sono determinanti nel processo di guarigione.
In conclusione, gli studi sul pensiero e sulla consapevolezza stanno
emergendo come aspetti fondamentali e non come meri epifenomeni che stanno rapidamente guidando un profondo
cambiamento nei paradigma della biologia e della medicina .
La
scienza sempre più concorda con l’umana esperienza: siamo più degli atomi e
delle molecole di cui siamo composti, siamo esseri viventi che emettono,
comunicano con e sono formati da luce.
Per approfondire
Bibliografia
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