Il medico prescrive un farmaco di cui sa poco o nulla, per una malattia di cui sa ancora meno, per un Uomo che non conosce affatto.
Il
mercato ha le sue molteplici forme di espressione, tra queste ce ne
sono alcune che sono tra le più remunerative e potenti perché soddisfano
un bisogno primario, quello della salute. Eh sì, la salute è un bene
umano ma è sempre di più un business, anzi, non è la salute ad esserlo,
ma la malattia, meglio se è cronica.
Purtroppo la
medicina tradizionale di rito ortodosso e la ricerca scientifica ad
essa collegata, che dovrebbe essere lo strumento per cercare le cause
dei malesseri umani per eliminarli, sono interamente in mano alle
multinazionali del farmaco che sono le uniche a disporre di risorse
economiche necessarie per finanziare scienziati, biologi molecolari e
ricercatori in campo medico. Ma se a finanziare la ricerca sono gli
stessi che vendono i prodotti che dovrebbero risolvere la malattia,
qualcosa non torna.
Se si trova la soluzione al problema, chi comprerà più la pillola e come si arricchirebbero le case farmaceutiche?
Così
qualunque medico a cui chiederete le cause di una malattia, soprattutto
cronica, vi risponderà che le cause non si conoscono, che guarire non
si può, ma che grazie alle medicine si può vivere a lungo.
I medici – anche i più illuminati – i primari, i professori sono tutti formati nei sontuosi convegni internazionali delle multinazionali farmaceutiche,
che dovrebbero avere come obiettivo gli approfondimenti sulle
patologie, ma finiscono poi con dispensare i “protocolli” di cura che
ovviamente prevedono l’impiego dei farmaci da loro prodotti.
Una
nuova evoluzione del cortisone che diminuisca gli effetti collaterali,
una nuova pastiglia che sia ben tollerata dagli allergici, un farmaco
che puoi prendere una volta alla settimana anziché tutti i giorni (ma lo
paghi lo stesso come se lo prendessi tutti i giorni) e molte altre
strabilianti meraviglie. Per cosa? Non per guarirti, ma per tenerti
malato il più a lungo possibile, ovviamente facendo in modo che tu sia
soddisfatto. Niente più malesseri, dolorini, eruzioni cutanee. Tutto
risolto. Almeno in apparenza. Oggi infatti la medicina, salvo rari casi, cura i sintomi, ma non le cause. Anzi,
ormai delle cause delle malattie neppure si occupa più. Qualcuno ci
prova qui e là per il mondo e appena ottiene un po’ di credito e
visibilità viene subito annientato, tacciato di essere un ciarlatano,
uno stregone, un approfittatore.
Se
chiedi ad un reumatologo illuminato che ti dà il metotrexato (immuno
soppressore) per curarti I SINTOMI dell’artrite reumatoide: “scusi
dottore ma da cosa è causata questa malattia?” Fino a 10/15 anni fa ti
dicevano che non lo sapevano, che era una reazione autoimmunitaria,
adesso ti dicono che è genetica. Tirano in ballo il BLH27 che è un gene e
dicono che è colpa sua, che sei sfigato dalla nascita.
Poi
guardi i manuali di medicina e senti alcuni medici ovviamente messi ai
margini che ti dicono: “non esiste infiammazione senza infezione” è una
regola base della medicina, il corpo non si ammala e non reagisce se non c’è una causa e
questa causa non può essere un gene. Semmai il gene crea un certo tipo
di risposta e di sintomo a quell’infezione, ma la causa è esterna. Solo
che nessuno intende approfondire nelle analisi che restano
convenzionali. Ormai si sa che certe malattie sono causate dalla
presenza anche di batteri comuni, che hanno trovato collocazione nei
gangli spinali, piuttosto che da parassiti anche comuni. Ma sono
approfondimenti di cui nessuno si occupa. Se tu provi a dirlo a un
medico tradizionale, soprattutto se è uno di quelli molto blasonati, ti
caccia dal suo studio. Così succederebbe se gli parlassi di psoriasi e
delle altre decine di “malattie autoimmuni”. Evitiamo di parlare del
semplice raffreddore, che qualcuno si ostina a pensare di curare con le
pillole. Cura i sintomi ma non la causa, a cui solo il nostro sistema
immunitario è in grado di porvi rimedio.
E’
questo il punto. Il nostro organismo è una farmacia naturale, ha tutto
ciò che gli serve per combattere gli agenti esterni, ma affinché sia in
grado di farlo deve essere mantenuto con la giusta energia vitale, in
forma, su di tono, e quando si parla di tono si parla di Pensiero.
Mente, corpo e spirito debbono essere allineati e in armonia tra loro,
altrimenti quando qualcuno di questi entra in disequilibrio è evidente
che noi avvertiamo i sintomi di quel malessere. E sono quelli che la
medicina tradizionale vuole curare, perché per la medicina la mente è
un ammasso biochimico di impulsi nel cranio e lo spirito è una credenza
religiosa che non si può vedere con la TAC. Non esiste.
Eppure
quando un medico non sa cosa rispondere quando un paziente chiede se
guarirà, egli non esista a rispondere “siamo nelle mani di Dio”. Ecco
appunto. Siamo nelle mani di una macchina perfetta che spesso con i farmaci viene avvelenata anziché aiutata. Spesso
i farmaci creano dipendenza agli individui, soprattutto a coloro che
soffrono di malattie croniche, perché con la cura dei sintomi si fa
credere loro di avere risolto il disagio e dall’altra parte gli si fa
arrivare il messaggio che non potranno mai guarire. Certo, se non
lavoreranno sulle cause non potranno davvero mai guarire. I
sintomi sono lì apposta, campanelli di allarme che ci chiedono di
occuparci di qualcosa che non va per il verso giusto e noi, anziché
ascoltare questo grido d’allarme, lo mettiamo a tacere con la pillola.
Non
c’è cosa più confortante per chi ha un dolore che trovare un medico che
ti offra la medicina. E’ ovvio, l’urgenza è che passi il male, ma se
poi questo significa non occuparsi delle cause si rischia di diventare
dipendenti dal farmaco. Dipendenti dal farmaco per la pressione, per il
cuore, per il mal di testa, per il mal di pancia e così via: a ogni
dolore una pastiglia. L’approccio
olistico-omeopatico purtroppo è ancora appannaggio di coloro i quali si
sono Accorti dell’inganno da una parte e anche della meravigliosa
risorsa che è il nostro organismo dall’altra. Per fortuna questo
numero è in crescita ma non è ancora sufficiente per poter far breccia
su vasta scala, anche perché il mercato è presidiato come un perimetro
guardato a vista da chi è disposto anche ad uccidere se qualcuno osa
muoversi oltre il confine di ciò che è consentito.
E’
cosi che si arricchiscono le multinazionali del farmaco, che non hanno
la minima intenzione di promuovere un’effettiva cura e, laddove è
possibile, una diagnosi precoce e non invasiva che invece sta a cuore a
tanti medici, ricercatori e scienziati che conservano intatta l’etica
della loro professione/vocazione. Anzi, questi vengono tagliati fuori
come è successo al nostro connazionale fisico e ricercatore Clarbruno
Vedruccio, il quale dopo essere riuscito a far produrre il suo
Bioscanner alla Galileo Avionica (Società del Gruppo Finmeccanica) è
stato fatto fuori perché il macchinario funzionava davvero (qui puoi
leggere un articolo a riguardo http://www.ilgiornale.it/news/ha-inventato-macchina-che-vede-i-tumori-accusano-stregoneria.html) .
La
Politica, quella con la P maiuscola dovrebbe avere voce in capitolo su
questi temi, dovrebbe avere il potere (se molti politici non fossero a
libro paga delle multinazionali del farmaco) di poter intervenire con
forza per chiedere chiarimenti, per smascherare certe “combriccole” di
potere e di affari che sfruttano la sofferenza umana. E invece no!
La Politica, sempre meno partecipata, sempre più insultata e
sbeffeggiata ha sempre meno potere, sempre meno idee, sempre meno
coraggio ed è sempre più al servizio di coloro che sono capaci di
soddisfare bene i bisogni dei Popoli. Basta una pillolina e sono tutti
contenti.
Armando Siri
http://altrarealta.blogspot.it/2014/11/e-la-pillola-va-giu.html
Armando Siri
http://altrarealta.blogspot.it/2014/11/e-la-pillola-va-giu.html
Ciao, ho cliccato per sbaglio sul tuo profilo, affascinata dal titolo del blog sono venuta a vedere!
RispondiEliminaHo letto tutto il post... Che dire... Hai completamente ragione, il discorso fila liscio come l'olio. Purtroppo.
Purtroppo la realtà è veramente questa, ci sono interessi miliardari nell' industria farmaceutica tali da non voler curare niente fino in fondo, ma cercare soltanto di alleviare, prolungando la vita...
Se nel campo medico si fosse fatto gli stessi progressi, a livello tecnico-analisti con-teorico, di quelli del settore elettronico saremmo di gran lunga tutti più sani... E certe gravi malattie avrebbero forse una fine..
Ilaria grazie di esserti sbagliata; riguardo al tuo pensiero generale sono chiaramente d'accordo. A riguardo delle gravi malattie invece vorrei dire che anche se la medicina ufficiale non da speranze quella alternativa fa miracoli, prova a fare un piccola ricerca in questo blog e vedrai.
EliminaBuona serata e alla prossima.