La Terza legge biologica di Hamer, spiegata a mia nonna…
La terza legge biologica di Hamer viene detta del “sistema
ontogenetico dei tumori e delle malattia equivalenti”, riassunta in: “al di là
della complessità tutto è semplice”. Ovvero: l’Universo è amministrato da poche
Leggi, così che tutto funzioni armoniosamente e con semplicità.
Ontogenetico
si riferisce alla vita embrionale di ogni individuo, alla notte dei tempi,
quando compare la prima cellula sul pianeta Terra; quindi si tratta di entrare
nella storia dello sviluppo dell’individuo, dalla fecondazione del primo uovo
fino all’età adulta.
Per
quanto riguarda le malattie equivalenti ci si riferisce a tutte le malattie
catalogate nella prassi medica, perché queste varie malattie si comportano come
i tumori.
Come
primo elemento di questo excursus storico vi è l’apparizione, milioni di anni
fa, della vita sotto forma di una cellula che vive in ambiente acquoso e che, per
continuare la specie, deve respirare, nutrirsi, espellere e riprodursi. Questa
cellula, per sopravvivere nell’ambiente ostile nel quale si trova, si associa
ad altri individui, così da formare un organismo pluricellulare, il quale
affronta le difficoltà ambientali adattandosi e moltiplicando quelle cellule
che occorrono per evolversi, creando delle specie di tumori funzionali alla
sopravvivenza. In questo stadio evolutivo si forma la prima struttura cerebrale
arcaica, che diverrà il Tronco Cerebrale. Analogamente, nel grembo materno si
può osservare che l’embrione sembrerà dapprima un’ameba, poi un girino, ecc. A
partire dal nono giorno di formazione di tale embrione appaiono l’endoderma, il
mesoderma e l’ectoderma, cioè le varie parti del futuro cervello, da cui si
svilupperanno i vari tessuti e organi. In questo primo stadio si forma il
sistema digestivo che produrrà, in caso di conflitto, il cosiddetto “boccone”
collegato al respirare, al nutrirsi e all’espellere, come è stato nel caso di
Antonio, analizzato negli articoli precedenti: venendo licenziato perde la
possibilità di mantenersi e quindi percepisce che “non avrà nulla da mangiare”.
Una manifestazione correlata è quella di trattenere liquidi, proprio come fanno
i pesci sbattuti fuori dall’acqua da un’onda più forte, che per sopravvivere
trattengono i propri liquidi interni fintanto che non arriva un’altra onda che
li riprenda in acqua.
La
seconda tappa dell’evoluzione porta l’organismo pluricellulare ad uscire
dall’acqua per giungere sulla terraferma, deve allora continuare a
perfezionarsi ed adeguarsi al nuovo ambiente ispessendo le membrane, per non
essere bruciato dal sole. Si sta per formare il cervelletto e con esso il
tessuto connettivo.
Qui
assistiamo ai conflitti relativi alla paura di essere aggrediti e al sentirsi
colpiti nella propria integrità morale, ritenendo di essere sporcati,
insozzati: qui è la pelle, l’organo più esterno, che entra in contatto per
prima con gli altri esseri. Avremo allora manifestazioni patologiche quali i
melanomi, collegabili a quei conflitti relativi alla separazione, come avviene
al neonato quando viene tolto alla madre nelle prime ore di vita.
Nella
terza tappa dell’evoluzione vediamo l’organismo vivente in evoluzione trovare
il modo di spostarsi, di muoversi sulla terra: si svilupperà lo scheletro, i
muscoli, i tendini, e tutto quanto concerne il movimento.
Nel
ventre materno si sviluppa il mesoderma del midollo cerebrale, che concorrerà a
sovraintendere a quelle strutture che contengono l’organismo, rendendolo
resistente alle sollecitazioni dall’esterno, un ponte tra la vita interna e
quella esterna: compare il sistema osteo-muscolare, come abbiamo detto. A
questa fase corrispondono i conflitti collegati alla “svalutazione di sé”, alla
diminuzione del proprio valore, come accade ad Antonio che viene licenziato e
si sente poco efficiente, inadeguato, messo da parte. Tra le patologie:
l’osteoporosi.
Nella
quarta fase dell’evoluzione si entra in contatto con altri esseri viventi, si
affinano gli organi di senso, il piccolo embrione perfeziona i condotti di
collegamento (tra cui retina, epidermide, laringe, esofago, mucose del naso e
della bocca, coronarie, vie biliari) e nel cervello prende forma la corteccia
cerebrale.
Qui
vi è il collegamento con quei conflitti nei quali viene tolto spazio, manca
l’aria e si è senza respiro, per via del fatto che si ha un pessimo rapporto
con gli altri con la percezione di esserne succubi. Avverranno, quali
riparazioni, delle ulcerazioni ai bronchi per far passare più aria. Qualora ci
si trovasse dinnanzi ad un bivio, ad una scelta da farsi, il blocco funzionale
sarà la paralisi alle gambe.
A
questo punto possiamo riassumere che, collegandoci alle precedenti descrizioni
delle altre due leggi biologiche catalogate da Hamer, quando si verifica un evento conflittuale
inaspettato che ci mette alle strette, non ci fa vedere alcuna soluzione e lo
viviamo isolatamente, la patologia che si svilupperà avverrà in contemporanea a
livello mentale, cerebrale e organico.
Si avrà allora la prima fase, detta
simpaticotonica, che evolve nel seguente modo:
1) a livello mentale vi è uno
stato di stress continuato e permanente;
2) a livello cerebrale si verifica il
cosiddetto “cortocircuito” dell’area determinata dall’emozione espressa;
3) a
livello organico avviene l’iperproduzione cellulare (tumore) per gli organi
controllati dal tronco cerebrale e dal cervelletto, oppure la lisi (riduzione
di sostanza cellulare) o ancora il blocco delle funzioni (paralisi) in quegli
organi controllati dal midollo cerebrale e dalla corteccia cerebrale.
Con
l’eliminazione del conflitto si arriva alla seconda fase detta vagotonica, con
la riparazione vera e propria della patologia che così si svolge:
1) a livello
mentale si ritrova la quiete;
2) a livello cerebrale tutti i circuiti elettrici
coinvolti si ristabiliscono;
3) a livello fisico si forma la caseificazione
(ovvero i batteri operano una riduzione naturale eliminando il tumore) oppure
l’incistarsi del tumore in quegli organi sovraintesi dal tronco cerebrale e dal
cervelletto, mentre vi sarà la ricostruzione delle lisi o lo sblocco delle
funzioni in quegli organi sovraintesi dal midollo cerebrale e dalla corteccia
cerebrale.
Vedremo,
con la quarta legge, l’importanza dei microbi per il recupero della salute.
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