GLI SPECCHI, L’EMISFERO DESTRO E LA REALTA’ MULTIDIMENSIONALE
С’è un psicoterapauta russo, di
S.Pietroburgo, di nome Viktor Vetvin,
che acquistò la notorietà tra gli
appassionati del mistero, continuando e migliorando gli studi dell’americano R.
Moody.
I suoi pazienti nella stanza
degli specchi, “Psicomanteum”, sono
stimolati anche con i ritmi binaurali che sincronizzano l’attività degli
emisferi del cervello. Anche se, secondo le sue parole, “gli specchi è solo un
attributo esterno, la cosa più importante è il lavoro della nostra coscienza.”
Vetvin è convinto: “La
morte non esiste. E’ solo un’illusione creata dalla coscienza, come pure tutta
la realtà fisica. Il più grande errore degli uomini e pensare di vivere, mentre in realtà loro
dormono.”
Il nostro continuum spazio-temporale
è sintonizzato sull’uomo, è questo è già molto significativo. Cambiando la
coscienza, noi possiamo modificare la
realtà. Non esiste una realtà al di
fuori della coscienza dell’osservatore.
Un giorno lo scienziato prese
parte ad una spedizione guidata da Vadim Chernobrov, un noto ricercatore nel
campo dei fenomeni paranormali e del TEMPO, e raccontò di essere stato
testimone di un’inspiegabile sparizione di alcuni colleghi, che
erano “spariti” sotto gli occhi di tutti.
Sul possibile percorso del
gruppo scomparso furono messe le videocamere, e dopo 10 ore il gruppo fu ripreso da una videocamera.
La cosa più strana era questa: “gli
scomparsi” affermavano che non era
successo nulla, di non essere spariti e di aver camminato regolarmente verso la
meta.
Non immaginiamo che accanto al
nostro mondo abituale, esiste l’entrata in uno spazio completamente diverso: è
il nostro emisfero destro.
Tuttavia, continuiamo a cercare
altri mondi al di fuori di noi.
Avendo l’emisfero sinistro
dominante, non potremo mai capire che cos’è l’Eternità, l’Infinito,
l’Assoluto... o la Verità intuitiva. E’ come se cercassimo di
misurare la luminescenza di una lampadina con un righello, o cercassimo di
vedere la Via Lattea al microscopio.
A suo tempo, Vetvin fu molto
colpito dalle ricerche di Moody e dai racconti delle persone che dicevano di
aver parlato con i loro parenti morti. E decise di rendere i suoi
esperimenti inappuntabili, dal punto di
vista della scienza, elaborando una serie di criteri.
All’inizio pensava che pochi potessero vedere i “propri” defunti,
invece una esatta metà degli
sperimentatori li ha visti. Le loro
descrizioni furono quasi identiche: non erano le fumose vedute ma reali
“conversazioni” con persone “reali”. Alcuni videro persino i pori sulla pelle
delle persone.
Qualcuno vide il defunto al di
là dello specchio, altri invece
sostenettero che quelli “uscivano” dallo specchio. Circa un quarto dei
volontari videro però persone che non volevano vedere.
Per facilitare l’entrata nello
stato di coscienza alterato, Vetvin elaborò dei programmi neuroacustici
binaurali. In aggiunta agli specchi. Così
una persona “entrava” letteralmente nello specchio... e molto
velocemente. Si attivavano delle forme
“non fisiche” della percezione della realtà (l’allargamento della coscienza, la
chiaroveggenza, la chiaroudienza, l’uscita di un’energia sconosciuta, e
tuttavia registrata dagli strumenti, ecc.).
L’emisfero destro rafforza
l’azione degli specchi e... l’effetto è straordinario.
Ecco cosa si potrebbe fare
anche in casa, secondo Viktor Vetvin.
Serve:
· Uno
specchio (meglio se quadrato, 100x100 cm)
· Della
stoffa nera
· Una
lampadina 15 watt
Sediamoci in una poltrona
comoda, possiamo quasi sdraiarci. E’
importante rilassarsi. Non sdraiamoci però, rischiamo di addormentarci. La stoffa nera si colloca dietro, sul muro.
Lo specchio lo mettiamo di fronte a noi, ad un’altezza adeguata. Lo specchio
deve riflettere la stoffa nera. Per ottenerlo, incliniamo leggermente lo
specchio.
La fonte di una luce fioca la
mettiamo per terra, dietro alla poltrona.
Mettiamo le cuffie con la
registrazione dei programmi speciali. Controlliamo la polarità delle cuffie,
l’audio deve essere leggermente superiore rispetto a quello confortevole.
Ascoltiamo.
Guardiamo allo specchio.
Questo è tutto.
Tra un po’ di tempo la nostra
coscienza “normale” entrerà in trance e uscirà dalla nostra realtà diventando
coscienza pura, iniziando la sua danza infinita. Il nostro cervello è
facilmente educabile; col tempo a lui
non servirà neppure una stimolazione esterna (specchi o programmi);
basterà creare una spinta..
Perché farlo?
Milioni di persone vivono senza
pensare a nulla, senza voler sapere come è fatto l’Universo, prese dai problemi
quotidiani.
Finché la norma sarà una visione della vita tramite l’emisfero sinistro, nulla cambierà: la nostra “normalità” dettata dall’uso in prevalenza dell’emisfero sinistro, è proprio ciò che nutre il Sistema, ciò che crea le sue basi. Finché siamo “normali” non potremmo fare nulla che sconfini oltre il Sistema.
Finché l’emisfero sinistro si
guarderà allo specchio vedendo solo il proprio riflesso, senza
potere varcare la SOGLIA che divide i mondi, continuerà a parlarci delle basi
fisiche del mondo, delle velocità che non possono superare quella della luce, dell’ateismo, del
tempo lineare... senza capire la loro secondarietà rispetto alla COSCIENZA.
http://radionicaesoterico-scientificarussa.blogspot.it/2016/03/gli-specchi-lemisfero-destro-e-la.html
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