Capire cos’è
veramente la “malattia” e tornare ad ascoltare i segnali del nostro corpo è il
primo passo per tornare a vivere bene e in salute. Ma non solo: superare la paura delle “malattie”
significa al tempo stesso liberarsi dalla dittatura sempre più totalizzante
dell’intero apparato medico-farmaceutico. Ognuno di noi può farlo (anche se il
mondo in cui viviamo non aiuta).
Ritorno a scrivere sul tema salute-malattia spinto da diversi lettori che hanno apprezzato l’articolo “La Fabbrica della Salute”. Più specificamente sono stato invitato a scrivere sulla malattia (cosa è) e sulla salute (cosa fare per essere in salute). L’articolo, per chi ne coglierà l’essenza del messaggio, può rivestire un’importanza decisiva per vivere in salute. Questo è il mio forte augurio.
Per
vivere in salute è necessario comprendere a monte che cosa è la malattia,
che non è quel qualcosa che ci hanno sempre insegnato. Cominciamo con il dire
che la malattia non esiste come condizione naturale degli esseri viventi.
Ovviamente chiunque vive (un essere umano, un animale, un albero) può
“ammalarsi”, ma ciò non significa che questa sia la condizione naturale della
Vita. La condizione naturale della Vita è la salute e non la malattia.
Il nostro organismo è un recipiente che nasce vuoto (pulito) e che progressivamente, negli anni, comincia ad accumulare tossine per le più svariate cause (inquinamento ambientale, alimentazione, assunzione di farmaci, stress psicofisico, stili di vita innaturali, ecc.). Raggiunto un certo livello di inquinamento interno l’organismo in automatico inizia ad espellere queste tossine (o perlomeno ci prova) per curarsi.
La malattia, qualunque malattia, non è altro che un tentativo di
guarigione messo in atto dall’organismo.
Quella
che comunemente chiamiamo “malattia” è
dunque un sintomo, una manifestazione, un tentativo del nostro organismo di
riequilibrare il suo stato alterato. E’
uno specie di intervento automatico di “sopravvivenza” (la parola non va
intesa, perlomeno non necessariamente, in senso letterale).
Quanto
affermato sopra manifesta dunque un vero
e proprio ribaltamento di paradigma. Quando
siamo “malati” in realtà non stiamo male, ma al contrario il nostro organismo
si (ci) sta curando. Proprio per questo il Dott. Herbert Shelton, uno
dei padri dell’Igiene Naturale, dà alle malattie il nome di “ortopatie”, nel
senso di “giuste malattie” o “azione corretta” o ancora “giusta sofferenza”, cioè un qualcosa che è una soluzione e non
un problema. La “malattia” (ortopatia) è la “giusta azione” del corpo per
tornare in salute.
In sostanza quando stiamo male in
realtà siamo già sulla via della guarigione mentre ci ammaliamo veramente solo nel momento in
cui interveniamo e blocchiamo questa pulizia interna, ad esempio, assumendo
farmaci. Il farmaco sopprime il
sintomo della “malattia” e noi ci crediamo guariti, ma in realtà non è così,
ragion per cui la malattia si ripresenterà dopo un po’, nello stesso organo o
anche in un altro o magari sotto altra forma.
E’
bene in ogni caso sapere che prima dell’insorgenza della “malattia”, il nostro
organismo manifesta sempre attraverso una infinità di segnali (dolori vari generalizzati
o che colpiscono organi specifici, sfoghi della pelle, problemi alle vie
respiratorie, arrossamenti oculari, ecc.) questo suo stato di alteramento
dell’equilibrio naturale che possiamo genericamente chiamare “malessere”. Questi veri e propri campanelli
d’allarme precedono sempre la “malattia” e se ascoltati alla “malattia” non ci
si arriva neppure. Ma poiché
invece di credere in noi stessi e nelle nostre innate capacità di
autoguarigione, noi moderni preferiamo credere nella scienza medica (possibilmente
chimica), ne consegue che sono pochissimi coloro che sanno ascoltare questi
campanelli d’allarme. Ma questo non significa che non ci siano. In Natura
non esistono ospedali, dottori e medicine, eppure, salvo eventi e situazioni
particolari solitamente “esterne” all’ambiente, sia gli umani che gli animali
che vivono in Natura (cioè in modo pienamente naturale) vivono in salute.
Questo per dire che chiunque di noi può ritornare gradatamente a conoscere il
proprio organismo ed i segnali che ci invia.
Cos’è che ci cura dunque?
Assolutamente nulla se non l’innata capacità del nostro organismo di autocurarsi.
Assolutamente nulla se non l’innata capacità del nostro organismo di autocurarsi.
L’unico nostro compito è di
assisterlo (o meglio, di lasciarlo fare) anziché bloccare questo processo di
pulizia interna, cosa che invece facciamo quasi sempre attraverso l’assunzione
di medicine, cibo (in particolare trattandosi di cibo per il quale “non siamo
fatti” ed in quantità ben maggiori di quelle necessarie), o lasciandosi
prendere dalle paure o continuando con stili di vita sbagliati (stress, sedentarietà,
ecc.).
Ovviamente
la salute è qualcosa di più dell’assenza
di “malattia” fisica, così comunemente la intendiamo. Essere in salute significa essere in uno stato di benessere
psico-fisico-emozionale. L’equilibrio tra questi tre aspetti, tutti ugualmente
importanti, rappresenta la salute. E’ vero che probabilmente vivere uno
stato di salute al 100% in questo mondo è impossibile, ma ciò non toglie che ci
si possa andare relativamente vicino e che comunque si possa invertire quel
processo di progressivo deterioramento della salute al quale la maggioranza di
noi pare destinata. La nostra salute, dipende ancora in grandissima parte da
noi.
L’alimentazione
Uno
degli aspetti più importanti per vivere in salute è quello relativo
all’alimentazione. A questo proposito è fondamentale capire che l’essere umano è un animale
fisiologicamente frugivoro e dunque dovremmo cercare di rispettare, almeno
per quanto ci è possibile, questa nostra natura. Se una mucca mangia carne si
ammalerà (l’organismo riconosce questo cibo errato e opera per rimuoverlo) e se
persevera, eventualmente, può anche morire. La mucca è “impazzita” quando le
abbiamo dato carne anziché erba (il che la dice lunga su chi è il vero
“pazzo”). Ovviamente la mucca, di suo, non mangia carne, non perché è
intelligente (anche se certamente lo è più di noi. Bisogna infatti vedere cosa
vogliamo intendere per intelligenza) ma perché così è stata instradata dalla
sua fisiologia. Come la mucca è un animale erbivoro, il leone è un carnivoro e
l’essere umano è frugivoro. Ribadisco: fisiologicamente frugivoro.
Il fatto che la mucca sia un
erbivoro non significa però che non possa ingerire piccole quantità di cibo di
origine animale
(formiche, lombrichi, ragni, coccinelle, ecc. che si trovano sull’erba che la mucca
mangia). La mucca non si mette a pulire i fili d’erba prima di ingerirli.
Questo per dire che il nostro organismo,
così come quello di qualunque altro animale, può tollerare piccole quantità di
cibo non idoneo (cibo per il quale non siamo “fatti”), esattamente come può
tollerare una certa dose di inquinamento ambientale per il quale ovviamente non
siamo altrettanto fatti.
Il discrimine arriva quando questa
soglia di inquinamento diventa eccessiva. Se noi mangiamo pochissima frutta e verdura e il 90% della
nostra alimentazione è fatta di pane, pasta, pizza, latticini, carne, cerali
vari (tutti alimenti cotti, e dunque ossidati e ben devitalizzati. E questo
senza entrare nello specifico della combinazione tra loro di questi alimenti,
degli orari e delle quantità in cui li assumiamo, ecc.), è lì che subentra la “malattia”, cioè il tentativo del nostro
organismo di liberarsi di ciò che non dovremmo mangiare. Succede la stessa cosa
per i farmaci. Non si vuole capire che il corpo umano non è fatto per ricevere
farmaci chimici. Questo accumulo di “roba” errata (cioè “roba per cui non siamo
fatti) nel nostro organismo si chiama tossiemia (che significa avvelenamento).
E’ a quel punto, lo ripeto, che subentra la malattia: il nostro organismo si
sta curando. Lasciatelo fare perché sa molto più e molto meglio di voi e di
qualunque medico.
Quando stiamo male “non abbiamo
fame” e “non ci va di mangiare”; questo perché nel suo processo di pulizia
(espulsione di tossine) l’organismo assumendo cibo sarebbe costretto a dirottare
le energie necessarie alla pulizia interna verso il processo digestivo (nelle società moderna mediamente
il 40% delle nostre energie sono impiegate per la digestione. Una assurda
enormità). La mancanza di fame è un tipico segnale del nostro corpo per farci
capire che sta per iniziare questa sua pulizia interna.
Un altro punto assolutamente
fondamentale è mangiare meno, molto meno di quanto facciamo. Nella nostra
società il cibo è vissuto come sfogo e/o gratificazione psicologica e non ha
nulla a che vedere con la fisiologica necessità del nostro organismo di
alimentarsi. Meno mangiamo, meglio è.
In conclusione, che cosa possiamo
fare per “guarirci”?
Le
regole sono poche, semplici e basilari. Cercare di cambiare gradatamente alimentazione assumendo alimenti il più
naturali possibile ed in sintonia con la nostra fisiologia di animali frugivori
(frutta e verdure crude e limitate quantità di cosiddetta “frutta secca”). Più
in generale andare verso un’alimentazione alcalinizzante. Questo processo è
bene che si articoli nel corso del tempo (mesi e anche anni). Sono di enorme
aiuto periodici periodi di pulizia senza aspettare l’insorgenza della
“malattia”, attraverso digiuni e semidigiuni.
E’
anche molto importante cercare di vivere
sereni, rilassati, con buone relazioni in famiglia e al lavoro, cercando di
sorridere di più ed essere felici (anche se il mondo in cui viviamo non aiuta).
Ma possiamo farlo.
Tizio
si ammala sempre e Caio mai. Il ragionamento (o non ragionamento) comune è che
Tizio è sfortunato e Caio fortunato. Ma la malattia non ha niente a che vedere
con la fortuna e la sfortuna. La
malattia è solo un tentativo del nostro organismo di riportarsi ad uno stato
ottimale o perlomeno accettabile di pulizia interna (equilibrio interno) e per
fare ciò deve necessariamente espellere quelle tossine che abbiamo iniziato
ad accumulare sin dalla nascita, vivendo in un mondo e in un modo per il quale
“non siamo fatti”.
A ben vedere, se capissimo cos’è la malattia capiremmo anche che
questa e la salute sono la stessa cosa. Invece le chiamano malattie (con
accezione negativa, s’intende) e le curano con le medicine. E’ questo l’unico
vero motivo per cui siamo malati davvero.
di Andrea Bizzocchi - Fonte: andreabizzocchi
Grazie. Sei grande
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