l’Intuito Femminile: una Voce Interiore che ci Guida nelle Scelte Giuste
Capita
di incontrare per la prima volta uno sconosciuto e immediatamente pensare:
“Questa persona merita la mia fiducia” oppure “Attenzione, c’è poco da
fidarsi”. Un altro caso: si arriva in un luogo mai frequentato e lo si sente
stranamente familiare. Oppure: ci viene in mente qualcuno, improvvisamente
squilla il telefono ed è proprio chi si stava pensando.
L’intuito interviene anche quando ci propongono un affare in apparenza molto conveniente, ma la persona con cui dovremmo stipulare l’accordo d’istinto non ci piace: diamo ascolto alla voce interiore che suggerisce di lasciar perdere e, dopo qualche giorno, veniamo a sapere che quell’individuo è un truffatore. E ancora: ci capita di trovare all’improvviso una risposta ai problemi lasciati in sospeso per la mancanza di una soluzione razionale.
Facoltà paranormali?
No, si tratta di intuito, un’attività mentale che non procede in modo sequenziale, passo dopo passo, come il normale pensiero. Arriva all’improvviso e ci dice cosa è meglio fare. È un “radar” che consente di muoversi nella direzione giusta e compiere le scelte più idonee, senza che intervenga la ragione. Consente di capire al volo in maniera rapida, immediata e istintiva quello che è meglio fare e ciò che è bene evitare. Supera le apparenze e percepisce, al di là della logica, ciò che non è ancora “tangibile”.
È una voce interiore che ci guida nelle scelte giuste.
L’intuito appartiene agli uomini e alle donne. Però è una facoltà più tipicamente femminile. La donna è particolarmente intuitiva. Riesce, per esempio, a percepire con maggiore sensibilità un’atmosfera ostile o favorevole quando entra in una stanza, capta informazioni al di là della sfera razionale, fiuta situazioni ed emozioni che la possono aiutare oppure che la possono in qualche modo danneggiare.
L’intuito interviene anche quando ci propongono un affare in apparenza molto conveniente, ma la persona con cui dovremmo stipulare l’accordo d’istinto non ci piace: diamo ascolto alla voce interiore che suggerisce di lasciar perdere e, dopo qualche giorno, veniamo a sapere che quell’individuo è un truffatore. E ancora: ci capita di trovare all’improvviso una risposta ai problemi lasciati in sospeso per la mancanza di una soluzione razionale.
Facoltà paranormali?
No, si tratta di intuito, un’attività mentale che non procede in modo sequenziale, passo dopo passo, come il normale pensiero. Arriva all’improvviso e ci dice cosa è meglio fare. È un “radar” che consente di muoversi nella direzione giusta e compiere le scelte più idonee, senza che intervenga la ragione. Consente di capire al volo in maniera rapida, immediata e istintiva quello che è meglio fare e ciò che è bene evitare. Supera le apparenze e percepisce, al di là della logica, ciò che non è ancora “tangibile”.
È una voce interiore che ci guida nelle scelte giuste.
L’intuito appartiene agli uomini e alle donne. Però è una facoltà più tipicamente femminile. La donna è particolarmente intuitiva. Riesce, per esempio, a percepire con maggiore sensibilità un’atmosfera ostile o favorevole quando entra in una stanza, capta informazioni al di là della sfera razionale, fiuta situazioni ed emozioni che la possono aiutare oppure che la possono in qualche modo danneggiare.
Come funziona l’intuito: antenne pronte a captare
Quali
sono i meccanismi che fanno scattare l’intuito? Molti credono che sia solo il
prodotto di una fantasia fervida o un processo astratto e irrazionale basato
sulla capacità di alcune persone di avere percezioni extrasensoriali.
Ma questa dote è così irrazionale come sembra?
In realtà l’intuito nasce da un tipo di logica alternativa: è frutto di un’elaborazione mentale inconscia delle informazioni che riceviamo dall’ambiente. La capacità di intuire è in realtà una complessa elaborazione mentale, degna del più avveniristico computer.
Chi utilizza l’intuito è come se fosse dotato di “antenne potentissime”. Con l’intuito si può “sentire” se una persona è triste o insoddisfatta anche se vi dice che va tutto bene. O “fiutare” un pericolo da piccoli segnali ambientali captati e registrati intorno a sé. Come un gatto che avverte l’imminente arrivo di un temporale, non per magia ma perché è in grado di percepire le vibrazioni che lo precedono.
Le donne hanno una maggiore capacità di dare considerazione a tutto ciò che può essere percepito. Indovinano meglio il non detto, tengono più conto del contesto e di tutte le fonti di informazioni periferiche – come i linguaggi non verbali – emessi dalle persone o provenienti dalle situazioni. La madre che da un’altra città telefona alla figlia per sapere se va tutto bene, perché “le sembrava che ci fosse qualcosa che non andava”. Le amiche del cuore che si chiamano al telefono nello stesso momento. La commessa che “avverte” il tipo di cliente che si troverà di fronte, non appena questi varca la soglia. L’insegnante che il primo giorno di scuola sorride ai suoi nuovi scolari e “sente” già il tipo di classe che le si prospetta, anche se non conosce ancora nessuno.
Naturalmente di questo ragionamento-lampo, che ricava dalla realtà tutte le informazioni possibili, la persona intuitiva non è quasi mai consapevole. Chiedendole spiegazioni sulla sua affermazione, probabilmente dirà che lo sente e basta. Ma va da sé che alla base c’è una grande apertura verso il prossimo e una intensa capacità di entrare in sintonia con gli altri, con i sensori sempre pronti a codificare i messaggi verbali e non, che provengono dal mondo. In altre parole, è necessario avere molta sensibilità, dote nella quale le donne eccellono.
L’intuito presuppone un vero e proprio tuffo nella realtà, che la mente “fotografa” all’istante. In un attimo estrapola tutti gli elementi e i dettagli che possono aiutarla a formulare, appunto, l’intuizione.
Le donne possono cogliere un’infinita varietà di segnali dalle persone che hanno di fronte: una lieve tensione nel tono di voce, la disposizione delle pieghe sugli abiti, un disappunto espresso con il labbro inferiore, le mani che gesticolano velocemente anche se la voce resta pacata, un lampo di sorpresa nello sguardo, un sorriso furtivo, una contrazione del collo. È quella che molti chiamano intelligenza emotiva, un misto di sensibilità e acutezza intellettuale, una forma di ragionamento velocissimo che mette insieme tutte le informazioni ricevute e le elabora, istantaneamente: il risultato è l’intuizione.
Ma questa dote è così irrazionale come sembra?
In realtà l’intuito nasce da un tipo di logica alternativa: è frutto di un’elaborazione mentale inconscia delle informazioni che riceviamo dall’ambiente. La capacità di intuire è in realtà una complessa elaborazione mentale, degna del più avveniristico computer.
Chi utilizza l’intuito è come se fosse dotato di “antenne potentissime”. Con l’intuito si può “sentire” se una persona è triste o insoddisfatta anche se vi dice che va tutto bene. O “fiutare” un pericolo da piccoli segnali ambientali captati e registrati intorno a sé. Come un gatto che avverte l’imminente arrivo di un temporale, non per magia ma perché è in grado di percepire le vibrazioni che lo precedono.
Le donne hanno una maggiore capacità di dare considerazione a tutto ciò che può essere percepito. Indovinano meglio il non detto, tengono più conto del contesto e di tutte le fonti di informazioni periferiche – come i linguaggi non verbali – emessi dalle persone o provenienti dalle situazioni. La madre che da un’altra città telefona alla figlia per sapere se va tutto bene, perché “le sembrava che ci fosse qualcosa che non andava”. Le amiche del cuore che si chiamano al telefono nello stesso momento. La commessa che “avverte” il tipo di cliente che si troverà di fronte, non appena questi varca la soglia. L’insegnante che il primo giorno di scuola sorride ai suoi nuovi scolari e “sente” già il tipo di classe che le si prospetta, anche se non conosce ancora nessuno.
Naturalmente di questo ragionamento-lampo, che ricava dalla realtà tutte le informazioni possibili, la persona intuitiva non è quasi mai consapevole. Chiedendole spiegazioni sulla sua affermazione, probabilmente dirà che lo sente e basta. Ma va da sé che alla base c’è una grande apertura verso il prossimo e una intensa capacità di entrare in sintonia con gli altri, con i sensori sempre pronti a codificare i messaggi verbali e non, che provengono dal mondo. In altre parole, è necessario avere molta sensibilità, dote nella quale le donne eccellono.
L’intuito presuppone un vero e proprio tuffo nella realtà, che la mente “fotografa” all’istante. In un attimo estrapola tutti gli elementi e i dettagli che possono aiutarla a formulare, appunto, l’intuizione.
Le donne possono cogliere un’infinita varietà di segnali dalle persone che hanno di fronte: una lieve tensione nel tono di voce, la disposizione delle pieghe sugli abiti, un disappunto espresso con il labbro inferiore, le mani che gesticolano velocemente anche se la voce resta pacata, un lampo di sorpresa nello sguardo, un sorriso furtivo, una contrazione del collo. È quella che molti chiamano intelligenza emotiva, un misto di sensibilità e acutezza intellettuale, una forma di ragionamento velocissimo che mette insieme tutte le informazioni ricevute e le elabora, istantaneamente: il risultato è l’intuizione.
Le donne sono chiaroveggenti? A volte sembra di sì
La
donna a volte è così predisposta a interconnettere tanti dettagli tra loro che
può sembrare chiaroveggente anche se, come abbiamo appena constatato, ha solo
usato l’intuito: un normalissimo processo mentale che accade di continuo. Una
forma di pensiero comune, usata più spesso dal sesso femminile, che non ha
nulla di paranormale.
È semplicemente una capacità della nostra mente.
Una percezione delle infinite sfumature del reale.
Più spesso degli uomini le donne colgono la verità attraverso premonizioni, fenomeni telepatici, déjà vu. Ma non si tratta di prevedere il futuro, o leggere il pensiero altrui. Nei circuiti cerebrali si trovano memorizzate, a nostra insaputa, informazioni che vengono poi richiamate al momento opportuno. Il nostro cervello è in grado di interpretare segnali o atteggiamenti nascosti, che ad altri sfuggono, per utilizzarli nel prendere decisioni, esprimere valutazioni, prevedere gli sviluppi o le conseguenze di un avvenimento.
Una capacità che entrambi i sessi hanno ma che talvolta stupisce gli uomini, o li rende scettici. L’intuizione è infatti molto lontana da un solido processo logico, più tipico della mente maschile. Quindi risulta più difficile accettarla.
È semplicemente una capacità della nostra mente.
Una percezione delle infinite sfumature del reale.
Più spesso degli uomini le donne colgono la verità attraverso premonizioni, fenomeni telepatici, déjà vu. Ma non si tratta di prevedere il futuro, o leggere il pensiero altrui. Nei circuiti cerebrali si trovano memorizzate, a nostra insaputa, informazioni che vengono poi richiamate al momento opportuno. Il nostro cervello è in grado di interpretare segnali o atteggiamenti nascosti, che ad altri sfuggono, per utilizzarli nel prendere decisioni, esprimere valutazioni, prevedere gli sviluppi o le conseguenze di un avvenimento.
Una capacità che entrambi i sessi hanno ma che talvolta stupisce gli uomini, o li rende scettici. L’intuizione è infatti molto lontana da un solido processo logico, più tipico della mente maschile. Quindi risulta più difficile accettarla.
Come parla l’intuito: messaggi speciali
L’intuito
si serve di messaggi particolari. Comunica attraverso impercettibili
sensazioni, emozioni risvegliate, flash, immagini. Si manifesta particolarmente
attraverso diverse sensazioni fisiche: il cuore accelera i suoi battiti
improvvisamente, si avverte una stretta allo stomaco, si impallidisce, o ci si
sente accaldati, oppure le mani si raffreddano. O ancora: ci si sente meglio o
a disagio. Oppure si avverte una sensazione, certe volte anche vaga, che però
ci comunica qualcosa di importante.
Per esempio, quando si sta per compiere un passo falso, ecco un piccolo dolore o una sensazione di nausea. Famosa è l’emicrania del commissario Maigret, il personaggio dei romanzi dello scrittore Georges Simenon. Ogni volta che le sue indagini non procedevano nel modo giusto, il mal di testa lo assaliva.
La donna quindi agisce più spesso in base all’intuito. Sentire con “la pancia” o sentire “con l’utero” sono espressioni del contatto con l’intuito, tipico del femminile. Purtroppo in passato a queste definizioni è stato attribuito un significato più spesso negativo che positivo. Venivano cioè considerate espressioni di una forma di pensiero istintuale e primitivo, basato solo sulle emozioni viscerali e non su un ragionamento più evoluto.
Per esempio, quando si sta per compiere un passo falso, ecco un piccolo dolore o una sensazione di nausea. Famosa è l’emicrania del commissario Maigret, il personaggio dei romanzi dello scrittore Georges Simenon. Ogni volta che le sue indagini non procedevano nel modo giusto, il mal di testa lo assaliva.
La donna quindi agisce più spesso in base all’intuito. Sentire con “la pancia” o sentire “con l’utero” sono espressioni del contatto con l’intuito, tipico del femminile. Purtroppo in passato a queste definizioni è stato attribuito un significato più spesso negativo che positivo. Venivano cioè considerate espressioni di una forma di pensiero istintuale e primitivo, basato solo sulle emozioni viscerali e non su un ragionamento più evoluto.
Gli estremi dell’intuizione: la sensitività alterata
Sentire tutto, non sentire niente
Se
l’intuito è una facoltà positiva, si può però anche cadere in una sua estremizzazione:
sono le donne, più predisposte a questa facoltà, a cadere in questo errore.
Ecco
un esempio.
Lei molto spesso dice: «Secondo me sta per succedere qualcosa», «Ho dei sentori strani… ». Oppure ogni volta che accade qualcosa afferma: «Me lo sentivo!».
È una sensitività alterata.
La realtà è percepita attraverso sensazioni vaghe, dove nulla è certo: tutto è probabile, tutto è possibile, tutto può verificarsi. Sono mille e mille le informazioni che arrivano, ma non si riesce più a distinguere quelle giuste. È tutto un “avvertire” questo e quello, in modo nebuloso e indistinto. Le percezioni presunte prendono il posto del reale.
Un mio amico, quando la moglie si esprime in questo modo, scherzosamente la chiama “Sensitor” e dice: «Ecco Sensitor che entra in azione… » sottintendendo le affermazioni che lei fa basandosi su vaghe sensazioni o verità che ritiene di aver “sentito”. E che solo ogni tanto corrispondono al vero.
Quando accade, lei fiera dice: «Hai visto che ho ragione, che sento giusto» ma lui bonariamente le risponde: «Certo, per 100 volte dici che senti questo e quello, ogni tanto, per questioni di probabilità, per forza azzecchi!». Questo è solo un aneddoto scherzoso che però esprime l’estremo della sensitività alterata, un comportamento più femminile che maschile.
L’intuito, se troppo enfatizzato, rischia di offuscare un’equilibrata percezione della realtà, che prevede una giusta dose di logica e raziocinio. Niente viene “conosciuto”, ma tutto viene “percepito” indistintamente.
Le persone che estremizzano questa facoltà sentono di tutto e così non “sentono” più niente. L’intuito, da fiuto infallibile, si trasforma in caos mentale offuscando un sano discernimento di ciò che si sente e di ciò che accade intorno a se stessi.
Lei molto spesso dice: «Secondo me sta per succedere qualcosa», «Ho dei sentori strani… ». Oppure ogni volta che accade qualcosa afferma: «Me lo sentivo!».
È una sensitività alterata.
La realtà è percepita attraverso sensazioni vaghe, dove nulla è certo: tutto è probabile, tutto è possibile, tutto può verificarsi. Sono mille e mille le informazioni che arrivano, ma non si riesce più a distinguere quelle giuste. È tutto un “avvertire” questo e quello, in modo nebuloso e indistinto. Le percezioni presunte prendono il posto del reale.
Un mio amico, quando la moglie si esprime in questo modo, scherzosamente la chiama “Sensitor” e dice: «Ecco Sensitor che entra in azione… » sottintendendo le affermazioni che lei fa basandosi su vaghe sensazioni o verità che ritiene di aver “sentito”. E che solo ogni tanto corrispondono al vero.
Quando accade, lei fiera dice: «Hai visto che ho ragione, che sento giusto» ma lui bonariamente le risponde: «Certo, per 100 volte dici che senti questo e quello, ogni tanto, per questioni di probabilità, per forza azzecchi!». Questo è solo un aneddoto scherzoso che però esprime l’estremo della sensitività alterata, un comportamento più femminile che maschile.
L’intuito, se troppo enfatizzato, rischia di offuscare un’equilibrata percezione della realtà, che prevede una giusta dose di logica e raziocinio. Niente viene “conosciuto”, ma tutto viene “percepito” indistintamente.
Le persone che estremizzano questa facoltà sentono di tutto e così non “sentono” più niente. L’intuito, da fiuto infallibile, si trasforma in caos mentale offuscando un sano discernimento di ciò che si sente e di ciò che accade intorno a se stessi.
I limiti dell’intuito: a volte si sbaglia
L’intuito,
oltre ai vantaggi, ha quindi anche dei limiti.
Non è sempre infallibile.
Perché può essere interpretato con falsi messaggi.
Può indurre in errore perché è correlato alle emozioni, alle esperienze, alla memoria, alle informazioni assimilate nel passato, specialmente nell’infanzia. Essendo legato alla sfera emozionale e inconscia di ciascuno, viene da queste fortemente influenzato. Alla base ci sono convinzioni, valori che la persona ha appreso nel tempo. L’intuito dipende da questa organizzazione interiore e può fornire informazioni tendenziose. Se i messaggi ricevuti hanno determinato uno schema mentale errato e troppo rigido, la visione della realtà sarà alterata.
Ecco un esempio. Se una persona crede che tutti ce l’abbiano con lei, percepirà solo segnali che andranno a confermare la sua ipotesi e ignorerà gli altri. Ben presto si convincerà che non è possibile fidarsi di nessuno. Come conseguenza tenderà a chiudersi agli altri, a non dare confidenza. E gli altri, con ogni probabilità, finiranno davvero per evitare quella persona così chiusa e diffidente. Questi sono i pericoli dell’intuito: scambiarlo per i falsi messaggi che ci fanno cadere in un circolo vizioso. Occorre perciò prestare molta attenzione a ciò che si percepisce. L’intuito può fare meraviglie dandoci risposte folgoranti ma siccome spesso è labile, va e viene, possiamo anche sbagliare nella sua interpretazione.
Non è sempre infallibile.
Perché può essere interpretato con falsi messaggi.
Può indurre in errore perché è correlato alle emozioni, alle esperienze, alla memoria, alle informazioni assimilate nel passato, specialmente nell’infanzia. Essendo legato alla sfera emozionale e inconscia di ciascuno, viene da queste fortemente influenzato. Alla base ci sono convinzioni, valori che la persona ha appreso nel tempo. L’intuito dipende da questa organizzazione interiore e può fornire informazioni tendenziose. Se i messaggi ricevuti hanno determinato uno schema mentale errato e troppo rigido, la visione della realtà sarà alterata.
Ecco un esempio. Se una persona crede che tutti ce l’abbiano con lei, percepirà solo segnali che andranno a confermare la sua ipotesi e ignorerà gli altri. Ben presto si convincerà che non è possibile fidarsi di nessuno. Come conseguenza tenderà a chiudersi agli altri, a non dare confidenza. E gli altri, con ogni probabilità, finiranno davvero per evitare quella persona così chiusa e diffidente. Questi sono i pericoli dell’intuito: scambiarlo per i falsi messaggi che ci fanno cadere in un circolo vizioso. Occorre perciò prestare molta attenzione a ciò che si percepisce. L’intuito può fare meraviglie dandoci risposte folgoranti ma siccome spesso è labile, va e viene, possiamo anche sbagliare nella sua interpretazione.
Sicuramente
l’intuito è un’abilità poco sviluppata che dobbiamo allenare e affinare, per
coglierne ogni potenzialità. Ma per affidarsi con più sicurezza all’intuito, è
necessario intraprendere un lavoro interiore, di scoperta
di sé: più ci si conosce, più è facile ascoltare le vere intuizioni,
distinguendole dai falsi messaggi.
L’utilità dell’intuizione per trovare percorsi immediati e soluzioni creative
Se
l’intuizione ha dei limiti, come ogni facoltà della mente umana, è però davvero
utile.
Tutti dovrebbero svilupparla, ancor di più le donne.
Anche perché nella nostra società è poco riconosciuta. Spesso sminuita e relegata nel campo delle fantasie senza reale fondamento.
Se la capacità di intuire è alla portata di molti – sia donne che uomini – non sempre viene quindi sviluppata. Spesso anzi si impara a soffocare questa dote naturale perché ritenuta irrazionale e inaffidabile. Ma l’intuito, come abbiamo visto, non è sinonimo di irrazionalità bensì di un diverso processo mentale.
La sfera razionale, pur essendo importante, non sempre si rivela sufficiente e capace di risolvere le necessità dell’essere umano. L’intuito, se lo si sa ascoltare, è utilissimo per risolvere i piccoli e grandi problemi della nostra vita. E’ una guida straordinaria, da abbinare alla ragione. Lo psicologo Gustav Jung sosteneva che l’intuito è una chiave basilare per comprendere il mondo perché permette di avere una visione più ampia e completa delle cose. È anche uno strumento importante nella risoluzione dei problemi complessi che richiedono idee innovative e fuori dal comune.
Nella nostra società tecnologica, che affida alla razionalità dei sistemi la soluzione della maggior parte dei problemi, si sta oggi facendo strada una nuova esigenza, una nuova apertura a schemi fuori dalla logica comunemente intesa. La sfera razionale è importante, ma non è l’unica a rispondere alle necessità dell’essere umano. E il valore della sfera intuitiva viene gradualmente sempre più riconosciuto. Se solo pensiamo al vorticoso mondo di oggi, dove tutto si muove molto in fretta, constatiamo come una equilibrata dose di intuito possa far trovare la soluzione giusta, quando spesso non si hanno né tempi adeguati né informazioni sufficienti a prendere una decisione “ragionata”.
L’intuito è quindi una qualità che va sviluppata.
Le donne, ancora più degli uomini, dovrebbero farlo: perché fa parte di un loro modo di essere.
Sarà allora che si esprimerà quella voce interiore che ci guida nelle scelte giuste.
Tutti dovrebbero svilupparla, ancor di più le donne.
Anche perché nella nostra società è poco riconosciuta. Spesso sminuita e relegata nel campo delle fantasie senza reale fondamento.
Se la capacità di intuire è alla portata di molti – sia donne che uomini – non sempre viene quindi sviluppata. Spesso anzi si impara a soffocare questa dote naturale perché ritenuta irrazionale e inaffidabile. Ma l’intuito, come abbiamo visto, non è sinonimo di irrazionalità bensì di un diverso processo mentale.
La sfera razionale, pur essendo importante, non sempre si rivela sufficiente e capace di risolvere le necessità dell’essere umano. L’intuito, se lo si sa ascoltare, è utilissimo per risolvere i piccoli e grandi problemi della nostra vita. E’ una guida straordinaria, da abbinare alla ragione. Lo psicologo Gustav Jung sosteneva che l’intuito è una chiave basilare per comprendere il mondo perché permette di avere una visione più ampia e completa delle cose. È anche uno strumento importante nella risoluzione dei problemi complessi che richiedono idee innovative e fuori dal comune.
Nella nostra società tecnologica, che affida alla razionalità dei sistemi la soluzione della maggior parte dei problemi, si sta oggi facendo strada una nuova esigenza, una nuova apertura a schemi fuori dalla logica comunemente intesa. La sfera razionale è importante, ma non è l’unica a rispondere alle necessità dell’essere umano. E il valore della sfera intuitiva viene gradualmente sempre più riconosciuto. Se solo pensiamo al vorticoso mondo di oggi, dove tutto si muove molto in fretta, constatiamo come una equilibrata dose di intuito possa far trovare la soluzione giusta, quando spesso non si hanno né tempi adeguati né informazioni sufficienti a prendere una decisione “ragionata”.
L’intuito è quindi una qualità che va sviluppata.
Le donne, ancora più degli uomini, dovrebbero farlo: perché fa parte di un loro modo di essere.
Sarà allora che si esprimerà quella voce interiore che ci guida nelle scelte giuste.
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